Prendo atto di non essere il destinatario dell'invito all'autocritica e spero di non essere stato, a mia volta, causa di fraintendimenti: per quanto energiche, le mie contestazioni vanno sempre intese come rivolte alle argomentazioni espresse, e mai alla persona dell'interlocutore.
Per quanto riguarda l'evidente discrepanza tra i dati da me raccolti e le affermazioni fatte nell'articolo de Il Tempo, continuo a ritenerne più verosimile causa l'inesattezza dei contenuti di quest'ultimo, rispetto alle pur plausibili ipotesi alternative formulate da
Renfe1941: sebbene non sia in grado di smentirle attraverso prove vere e proprie (delle quali, probabilmente, può disporre solo un
insider), esistono alcuni ben fondati indizi che contrastano con tali ricostruzioni.
Innanzitutto, due osservazioni a carattere generale:
- da un lato il fatto che la voce di una presunta carenza di vetture circoli ormai da anni sui forum e nei siti tematici, dipingendo la situazione come prossima ad un collasso che però continua a non verificarsi; anzi, tale presunta carenza venne a suo tempo indicata e ribadita come causa per la mancata riattivazione della linea 3, per la quale si diceva non vi sarebbero stati tram disponibili ed invece, una volta ripristinata (sia pure solo fino a P.ta San Paolo), i mezzi necessari a coprirne le tabelle sono regolarmente spuntati fuori;
- dall'altro il fatto che questa testata giornalistica non è nuova ad articoli in materia di trasporto pubblico che, seppure non possano essere definiti falsi (ed io me ne sono ben guardato, sottolineando piuttosto gli elementi veri o almeno credibili), si sono rivelati quantomeno tendenziosi ed esagerati.
Poi, dato che per carattere e formazione sono propenso a non considerare decisivi fatti come questi, alcune considerazioni a carattere più tecnico:
... o l’ATAC ha un rilevante numero di mezzi prossimi alla revisione generale che però l’azienda non è in grado di effettuare per la nota situazione di default, e quindi le vetture incriminate verrebbero fatte girare saltuariamente per non dover incorrere nel mancato rilascio dei permessi di circolabilità da parte dell'USTIF; ...
Una simile evenienza dovrebbe corrispondere ad un buon numero di vetture impiegate saltuariamente, e questo non trova riscontro nel mio monitoraggio: solo un numero esiguo di tram ha avuto un impiego che possa essere definito sporadico, mentre la maggioranza dei mezzi rilevati risulta aver circolato con continuità, anche se non tutti i giorni (anzi, l'utilizzo risulta sempre estremamente irregolare, per quanto riguarda sia le assegnazioni che i presunti giorni “di riposo”), e le presenze degli altri hanno uno schema compatibile con il normale verificarsi di guasti/reimmissioni in servizio. Inoltre le motrici Stanga sono state recentemente oggetto di revisione generale, con interventi che dovrebbero aver interessato buona parte (se non tutte) le matricole attive della serie, mentre i Cityway sono da poco rientrati da Colleferro dopo essere stati oggetto dei pesanti interventi di ripristino a carico di Alstom: considerando che intercorrono almeno 15 anni tra una RG e la successiva, non sono poi molte le vetture che possano essere prossime “alla scadenza”.
... o riescono, cannibalizzando a destra e a manca, a mettere in ordine di marcia, sia pure per brevi periodi, un certo numero di mezzi destinati comunque prima o poi a fermarsi e ad essere a loro volta cannibalizzati; ...
La presenza in servizio di veicoli in condizioni precarie dovrebbe causare il continuo verificarsi di guasti con fermo in linea, che viceversa finora risultano abbastanza infrequenti (anche se, casualmente, se ne è verificato uno stamani sul 19): un confronto con la quotidianità della Roma-Lido (dove il materiale rotabile è davvero nelle condizioni suddette) è in questo senso illuminante.
Inoltre, le caratteristiche tecniche dei tram moderni, quali quelli delle serie 90xx e successive, sono tali da rendere praticamente impossibili “riparazioni volanti”: anche solo per “metterci una pezza” sono necessarie lavorazioni abbastanza lunghe ed impegnative, quindi in una situazione come quella ipotizzata il ritmo delle riparazioni dovrebbe essere estremamente serrato per garantire la disponibilità di mezzi che risulta dal mio rilevamento; e ciò contrasta con quella che risulta essere la situazione all'interno delle Officine Generali (per dire, il presidio h24, prima limitato alle piccole riparazioni, è stato esteso solamente l'anno scorso a tutta l'attività RCM (escludendo quindi solo la manutenzione programmata). In particolare, mi sento di escludere categoricamente una pratica di “cannibalizzazione a rotazione” come quella descritta: cannibalizzare una vettura è una sorta di “trapianto”, che prevede di intervenire sia sulla vettura “donatrice” che su quella “ricevente” raddoppiando di fatto l'entità delle lavorazioni da effettuare, e quindi il tempo necessario; per questo vi si ricorre solo quando si prevedono comunque tempi di fermo molto lunghi per il mezzo da cannibalizzare ed è nel lungo termine un'alternativa più costosa rispetto ad ordinare il ricambio necessario, aspettandone la disponibilità.
Per tali ragioni e per il loro essere “repentine”, sono propenso a ritenere che le fluttuazioni nella presenza di mezzi su una data linea (osservabili anche dalla mia rilevazione, in alcuni giorni ed addirittura in alcune fasce orarie all'interno di uno stesso giorno) non siano da ritenersi dovute ad una presunta scarsità di tram atti al servizio e che la loro causa, per la parte non dovuta a problemi inerenti il meccanismo di monitoraggio GPS, vada ricercata altrove (ad esempio, in questioni relative al personale, come suggerito da
trammue).
In merito ai
piazzali affollati di tram a vario titolo impossibilitati al servizio segnalati da alcuni appassionati, non si tratta di una voce necessariamente in contrasto con quanto da me sinora sostenuto: potrebbe riferirsi alla quarantina di vetture che “manca all'appello” combinando i dati da me rilevati in questi giorni e quelli risalenti a cinque mesi fa. Un numero certo enorme - superiore alla consistenza dell'intero parco rotabili di molte delle reti tranviarie italiane - e indicativo di una gestione non certo ottimale da parte di ATAC, ma si tratta comunque di veicoli che non sono necessari per espletare il servizio sulla rete attuale (anche considerando le riserve) e che forse, con un incremento dei cicli di riparazione/manutenzione, non lo sarebbero neppure riportando la linea 3 a Trastevere o attivando la fantomatica linea 1; risulterebbe perciò comprensibile, ancorché per nulla condivisibile, che l'azienda (stanti anche le difficoltà in cui versa) avesse deciso di abbandonare questi tram “al loro destino”.
In ultimo, tengo a sottolineare che non ho la pretesa di avere la verità in tasca: questa è solo l'idea che mi sono fatto, in base alla semplice ricerca svolta ed a modestissime conoscenze in materia tranviaria, e naturalmente potrei sbagliarmi.