TRAM DI ROMA

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assicuratore1978
00mercoledì 10 agosto 2016 00:28
non voglio misurarmi con protagonisti del forum dello spessore di Giampi5, xclaudiox, Renfe1941, trammue, liquidatore, evviva il tram ed altri, ma credo veramente che la stazione di Vigna Clara (che poi vigna clara è a circa 2 km da li, e non collegata per niente..) non servirà a nulla per il quartiere! Piuttosto rimettessero il 232.
liquidatore
00mercoledì 10 agosto 2016 00:43
[SM=g1914996] [SM=g1914996] [SM=g1914996]
Renfe1941
00mercoledì 10 agosto 2016 06:46
Concordo con le considerazioni espresse da assicuratore1978 riguardo la totale inutilità di un collegamento ferroviario fra Vigna Clara e Ostiense secondo il modello di servizio a spola ipotizzato dai nostri amministratori; l’ennesimo sperpero di fondi pubblici che, specie in tempi di credit crunch, sarebbe stato certamente più opportuno destinare a beneficio di quegli improcrastinabili interventi di manutenzione ai convogli delle linee A e B della metropolitana e al parco circolante della rete di superficie quotidianamente reclamati dal dg Atac Rettighieri e riportati dai media; in assenza dei quali la frequenza dei passaggi è destinata a scadere a livelli insostenibili per l'utenza in ragione dei ben diversi volumi di traffico interessati. Tornando al collegamento fra Vigna Clara e Ostiense temo sia comunque destinato a una vita effimera considerato che, una volta spenti i riflettori dell’inaugurazione con i politici e i loro questuanti al solito sempre in prima fila, quando il coefficiente di esercizio diventerà insostenibile per l’erario il servizio sarà fatalmente destinato ad essere sospeso a tempo indeterminato; a meno di non costringere l’utenza a servirsene grazie ai progettati tagli alla rete di superficie quantificabili in misura certamente superiore al ventilato 30%. Ribadisco peraltro che la gronda nord dell’anello è comunque necessaria per instradarvi il traffico a lunga percorrenza interessante la Tirrenica nord e le corse del Leonardo express a servizio del progettato ampliamento dello scalo aeroportuale della capitale così da liberare importanti tracce orarie lungo l’attuale semianello sud; l’impianto di un efficace servizio urbano o comprensoriale lungo la gronda nord potrà avvenire solo previa attenta analisi del rapporto costi / benefici attesi in ragione dei costosi investimenti in opere civili (leggasi fermate sotterranee; punti di sorpasso, bivi sfalsati) necessari alla sua attivazione.
liquidatore
00mercoledì 10 agosto 2016 07:21
@renfe1941

sperpero di fondi pubblici

concordo.
circa la chiusura dell'anello, sembra che oramai si sia soprasseduto.
mi sembra che siamo un po' OT
Giampi5
00mercoledì 10 agosto 2016 16:31
Sono profondamente allibito per il vostro atteggiamento [SM=x346222] [SM=x346223] [SM=x346246] [SM=x346240] [SM=x346247] .

La mia era più che altro una questione di principio: non è giusto mettersi sia pur involontariamente al pari di quattro NIMBY che avrebbero intentato ben 14 anni or sono una causa al TAR per motivi che esulano dalla presunta inutilità di un'opera tra l'altro pagata coi soldi dei contribuenti e praticamente pronta (ma quando ci sarà se ci sarà un bel giorno in cui il parco veicoli privati in questa città verrà drasticamente ridimensionato, a livelli di molte città europee e del mondo, voglio vedere quanti diranno che questa o quella linea non serve a niente! Questo per far comprendere quanto è diffuso attualmente l'uso del mezzo privato da queste parti).

Il resto si può continuare nell'apposita discussione, chiaro.

Piuttosto il prossimo passo dell'attuale amministrazione dopo il 3 sembrerebbe orientarsi sul ripristino della Centocelle-Giardinetti che un numero sempre maggiore di appassionati oltre che di utenti non vede più come un doppione della metro C, opera dal destino assai incerto che tra l'altro, a meno di due anni dalla sua prima apertura, già sta dando qualche problema.

Altro non aggiungo se non il rammarico appunto per il mio 'isolamento' (ma Vinicyus, Donzelli ecc. intervenite solo quando ve lo dice il vostro cuore? Manco aveste letto Susanna Tamaro...), sto passando un Agosto pessimo, non bastava pure che un sito abbia rifiutato una mia foto del 3 per strani motivi legati alla visualizzazione sulla mail quando aveva accettato foto di altri che ben conosco (ma, si sa, dalle mie parti se non 'conosci' - nel senso di essere conosciuti - non sei 'nessuno'... [SM=x346252] ). E non solo questo: soliti 'rimandi' sui viaggetti in programma, e altre cosette [SM=x346233] .

[SM=x346228]
assicuratore1978
00giovedì 11 agosto 2016 09:45

Questo per far comprendere quanto è diffuso attualmente l'uso del mezzo privato da queste parti


non credo che c'entri con quanto dice liquidatore, piuttosto ritengo che quello che servirebbe al quartiere sarebbe piuttosto un (o dei) collegamenti rapidi per il centro, non un collegamento con zone così distanti.
Renfe1941
00giovedì 11 agosto 2016 12:27
Se si concretizzeranno le dimissioni del dg Rettighieri, l’azienda di trasporto pubblico capitolina, e con essa l’attuale scalcinata giunta five stars, sono destinate a sprofondare inesorabilmente nel letame con buona pace dell’intera cittadinanza ... aridatece Andreotti !!!

www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/atac_rettighieri_pronto_alle_dimissioni-1905...
Tramvinicyus68
00venerdì 12 agosto 2016 11:01
Tram 3 già fuorilegge
[IMG]http://Image and video hosting by TinyPic[/IMG]
Tramvinicyus68
00venerdì 12 agosto 2016 11:19
@ Swampy
Io personalmente intervengo quando lo ritengo necessario. Forse il mio necessario non coincide col tuo; fa parte della vita.
Giampi5
00venerdì 12 agosto 2016 12:38
@assicuratore ecc.: gli è che la linea è pronta, non vedo perché non si debba intanto aprirla piuttosto che lasciarla marcire così in vista di una chiusura dell'anello che vedo improbabile... tutto qui. Commenti sulla sua utilità o meno si potevano fare prima.

@renfe: male, male. Rettighieri sembrava rimanere al suo posto, contro la vecchia e dura a morire tradizione che vuole il cambio di poltrone a cambio di amministrazione (nomine politiche), ma temo che anche l'attuale, contrariamente ai principi che si dovrebbe preporre, finirà col fare altrettanto [SM=x346223] .

@vinicyus-PSK(mi chiami sempre Swampy, permettimi che ti chiami anch'io come mi pare): il 3 è partito e già non va bene? Certo, se nel 1974 avessero fatto le storie che fanno oggi, la linea a U 30 e 30/ (l'ultima più o meno ereditata dall'attuale 3 [SM=x346239] ) non sarebbe mai stata realizzata e la rete romana avrebbe da quel dì chiuso.

[SM=x346228]

liquidatore
00venerdì 12 agosto 2016 14:41
ragazzi, d'accordo che fa caldo, ma calmiamoci un po'.
Giampi5
00venerdì 12 agosto 2016 15:02
Non mi sembra che stiamo bisticciando.
Non vedo dov'è il problema.

PS
Non si vede da un po' Claudio su queste righe. Sarà in viaggio. Lo dico perché, conoscendolo, sarebbe il primo a esultare per il ritorno del 3 a Trastevere.
Gli mando i miei saluti comunque [SM=x346219] .

[SM=x346228]
Renfe1941
00venerdì 12 agosto 2016 17:56
Per Giampi5: quando parlo di ennesimo sperpero di fondi pubblici non mi riferisco agli ingenti stanziamenti di bilancio destinati nel corso di svariati decenni alla costruzione delle opere civili e all’attrezzaggio della gronda nord dell’anello ferroviario (opera che, è bene ricordarlo, a distanza di oltre un secolo dalla sua progettazione è ancora ben lontana dall’essere completata, sempre che si decida di portarla a termine); capitoli di spesa che comunque sono stati da tempo contabilizzati nel bilancio dello stato e sui quali è inutile continuare a piangerci sopra. Mi riferisco invece ai maggiori oneri imposti dalla quotidianità dell’esercizio necessari a mantenere in vita un effimero quanto inutile collegamento a spola, oltretutto su una linea realizzata a binario unico fra San Pietro e Vigna Clara; comunque elevati e scarsamente giustificati specie se rapportati alla potenziale utenza interessata dal collegamento; utili solo al soddisfacimento a breve di mere istanze di visibilità mediatica del politico di turno indipendentemente dall’area di appartenenza. Ricordati che far circolare un convoglio in servizio viaggiatori a servizio di quello specifico itinerario, che sia una composizione ALe 501-Le 220-ALe 502 (Minuetto), un treno navetta a pianale ribassato come quelli abitualmente in servizio sulla FL2 o un complesso ALe 426+Le 736+Le 736+ALe 506 (Treno ad alta frequentazione) poco cambia ai fini dei costi di esercizio, significa comunque sostenere maggiori oneri per risorse umane, materiali di consumo, energia elettrica, guardiania e messa in sicurezza della fermata Vigna Clara e del lungo tunnel sotto la collina di Monte Mario (destinati altrimenti a divenire in breve tempo l’ennesima favelas urbana per senza fissa dimora della capitale); il tutto, e qui sta lo scandalo, per un servizio che non trova alcuna giustificazione quanto a flussi di traffico inespressi o da soddisfare e che, nell’ipotesi più ottimistica, vedrà un cadenzamento nell’ordine dei trenta minuti per ciascuna direzione, ritardi congeniti della tratta fra San Pietro e Ostiense permettendo. Aggiungici inoltre che destinare alla Ostiense Vigna Clara parte del materiale rotabile attualmente in dotazione al Compartimento di Roma significa necessariamente distoglierlo da altri collegamenti sicuramente più attrattivi per l’utenza. Concludo ribadendo che è mia convinzione che la gronda nord vada comunque realizzata, destinandola però in prima istanza ai convogli della Tirrenica nord e del Leo express; l’eventuale uso degli impianti in chiave meramente urbana, e quindi la coesistenza fra due differenti e antitetiche tipologie di esercizio, necessita infatti di rilevanti e onerose opere di adeguamento infrastrutturale (almeno un centinaio di milioni di Euro solo per un’ipotetica fermata sotterranea in Via Igea) a fronte di un quadrante urbano caratterizzato da una diradata presenza edilizia e da ceti residenziali decisamente refrattari all’uso del trasporto pubblico. Inoltre è imprescindibile la realizzazione delle altre due gronde ugualmente previste dal medesimo Piano Poliennale FS della seconda metà degli anni ’70 del ‘900: la sud corrente fra Campoleone, Pomezia, Vitinia e Ponte Galeria; e la est fra Campoleone, Ciampino, Lunghezza, Guidonia, Mentana, Monterotondo e Settebagni; entrambe a servizio di flussi di traffico ben più rilevanti di quelli previsti per la nord.
trammue
00venerdì 12 agosto 2016 19:42
se è per questo, tutta la rete milanese è fuori legge...... in part. le fermate, che stanno dove servono e non dove dice il codice.......
viva milano !!!
Renfe1941
00venerdì 12 agosto 2016 23:43
Riguardo la telenovela del 3 a Trastevere FS mi viene spontaneo pensare che se le banchine di fermata di Piazzale di Porta Portese non sono considerate a norma, cosa apparentemente insulsa e demenziale considerato che le stesse sono di recentissima progettazione e realizzazione e che l’incrocio nel quale sono inserite è dotato di opportuno asservimento semaforico, allora cosa dobbiamo pensare di quelle poste in Via dei Reti, Via Ulisse Aldrovandi, Viale delle Belle Arti, Viale delle Milizie o lungo l’asse viario Viale Regina Elena, Regina Margherita, Liegi; sono anch’esse tutte fuorilegge ?? D’altro canto è significativo il fatto che nei vari articoli di stampa viene sistematicamente evitato di menzionare il nome del funzionario o della specifica funzione dallo stesso rappresentata che da dieci anni a questa parte si oppone al ripristino del 3 sollevando continuamente le più svariate motivazioni. Se uno poi torna con la memoria a quel fatidico 3 marzo 1975, data di inaugurazione della linea tranviaria 30, ci si ricorderà di come il collegamento fu attivato in deroga in quanto non erano state ancora realizzate le banchine di fermata lungo l’intera tratta da Piazzale del Verano in direzione Piazza Risorgimento; all’epoca il problema si risolse ricorrendo ai bigliettai in servizio sulle vetture: in corrispondenza di ciascuna fermata questi dovevano alzarsi dal trespolo nel quale stavano alloggiati, scendere dalla porta posteriore della vettura, assistere i passeggeri nella salita a bordo e contemporaneamente sbracciarsi per segnalare agli automobilisti la situazione di criticità, rientrare a bordo e fare i biglietti agli utenti ... ve la immaginate adesso il personale Atac adempiere a una procedura del genere ?? E poi, se il problema è unicamente rappresentato da queste accidenti di banchine di fermata in Piazzale di Porta Portese perché non le sopprimiamo definitivamente eliminandole anche fisicamente dalla piazza ??
katia2369@hotmail.it
00sabato 13 agosto 2016 09:53
Come ho scritto precedentemente, a Roma il tram e' mal sopportato ed e' considerato disturbo alle automobili: quindi si e' fatto di tutto,anche cose assurde ,per impedire il ripristino del 3 e adesso si fara' in modo che venga di nuovo interrotto; e purtroppo temo ci riusciranno ! perche' a Roma ormai il trasporto tranviario e' MORTO !
katia2369@hotmail.it
00sabato 13 agosto 2016 09:59
Esempio lampante e' la ex Roma-Fiuggi: prima ridotta all'osso,poi la costruzione di una metropolitana INUTILE ,allo scopo di sopprimerla del tutto e fare in immondo parcheggio nella sede tranviaria di via Casilina ! come avvenne nel 1980 con la soppressione della Termini Cinecitta' e Capannelle dopo la deprecabile e assura precedente soppressione negli anni 60 delle TRANVIE DEI CASTELLI: risultato ? oggi si impiegano ore per percorrere in auto le linee dei castelli.Se le avessero modernizzate,oggi si avrebbe un 'ottima rete tranviaria.Roma e' fatta per l'ingorgo di auto e per l'inquinamento.
Tramvinicyus68
00sabato 13 agosto 2016 14:36
Katia for President - Vote 2369!
Sono d'accordissimo!


Guarda quest'artra...me pare allucinata....!


[IMG]http://[IMG]http://i66.tinypic.com/348rtbt.jpg[/IMG][/IMG]
Renfe1941
00sabato 13 agosto 2016 16:34
Nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica” l’assessore alla mobilità Dr.ssa Meleo (mi rifiuto categoricamente di definirla assessore alla città in movimento considerato che suona troppo da presa per i fondelli per il cittadino elettore visto il perenne livello di congestione veicolare della capitale) a una domanda del giornalista riguardo un’ipotetica tranvia sui lungotevere così replica: "Recupereremo il trasporto su ferro; più tram, soprattutto elettrici, e introdurremo nuove linee consultandoci con i cittadini”. Analizzando la risposta, e in particolare quella puntualizzazione sul “soprattutto elettrici”, ritengo ci sia seriamente da stare preoccupati riguardo al futuro della rete tranviaria romana; l’assessore alla mobilità pensa forse a nuove vetture a trazione termica o, peggio, a idrogeno sul modello di quanto si sta attualmente sperimentando in Cina ?? La Dr.ssa Meleo nella sua dichiarazione ha preso forse spunto dalle vetture bimodali in servizio a Nordhausen o a Kassel ?? L’assessore ha una vaga idea di cosa sia un tram ?? Altra chicca è quel continuo rimando alle consultazioni con la cittadinanza propedeutiche all’introduzione di nuove linee; ve lo immaginate lo sterminato popolo dei nimby romani votare a favore di una linea tranviaria che gli transita magari sotto casa e che gli toglie il parcheggio per la macchina, in doppia fila o sul marciapiede, possibilmente in corrispondenza degli attraversamenti pedonali e per i diversamente abili ??
Censin49
00sabato 13 agosto 2016 17:22
Molti politici, prima di aprire bocca in pubblico, farebbero bene a riflettere o informarsi prima sull'argomento dei loro discorsi; come diceva qualcuno: "Prima di parlare, accertati che il cervello sia inserito!"
liquidatore
00sabato 13 agosto 2016 19:14
@ Renfe1941
nimby ???????????????
Renfe1941
00sabato 13 agosto 2016 21:41
Con l’acronimo inglese NIMBY, che letteralmente sta a significare "Not In My Back Yard", "Non nel mio cortile”, si indica un atteggiamento tipico delle proteste dei frontisti contro opere di interesse pubblico o non, che hanno, o si teme possano avere, effetti negativi sui territori in cui verranno costruite, come ad esempio grandi vie di comunicazione, ferrovie ad alta velocità, tranvie, termovalorizzatori, discariche, elettrodotti, e così di seguito. L'atteggiamento consiste nel riconoscere come necessari, o comunque possibili, gli oggetti del contendere ma, contemporaneamente, nel non volerli nel proprio territorio a causa delle eventuali controindicazioni sull'ambiente locale o sulle proprie inveterate abitudini. Un tipico esempio di Nimby alla romana sono gli aderenti ad un’associazione del quartiere Celio che si sono tenacemente opposti alla realizzazione della prevista fermata Celimontana della metro C, utilissima a decongestionare il quartiere in quanto ubicata proprio di fronte al grande nosocomio militare e comunque prossima ad altri importanti uffici pubblici ubicati sempre in quel quartiere. Le motivazioni ufficiali accampate da tali soggetti erano apparentemente di ordine archeologico e statico per il timore di veder compromessa la stabilità degli edifici destinati ad essere sottopassati dalle gallerie. Di fatto quello che rendeva loro intollerabile la realizzazione dell’opera era invece la cantierizzazione per un lungo periodo di tempo di Piazza Celimontana, con la definitiva scomparsa di un consistente numero di posti auto (l’area sarebbe stata poi interessata da consistenti interventi di pedonalizzazione), oltre al possibile stravolgimento di consolidate attività commerciali e artigianali del quartiere per effetto dei maggiori flussi pedonali indotti dall’opera (leggasi più turisti e più movida notturna). Risultato: grazie agli immancabili ammanicamenti politico mafiosi degni di Roma Capitale le competenti funzioni apicali hanno deciso che la stazione non verrà più realizzata; al suo posto però, per improcrastinabili esigenze tecnico infrastrutturali e di rispetto delle vigenti normative in materia di sicurezza, è in corso di realizzazione un pozzo di rilevanti dimensioni destinato a ospitare le prese d’aria delle gallerie della metro oltre alle indispensabili uscite di emergenza, in quanto la tratta compresa fra le fermate Ipponio e Colosseo è di notevole estensione ed è inoltre caratterizzata da un flesso di curve abbastanza pronunciato. Altra conseguenza nefasta dell’opera dei Nimby, guarda caso legata sempre alla costruenda linea C della metro, è la messa in discussione della fermata Chiesa Nuova originariamente prevista lungo Corso Vittorio Emanuele II; con la solita scusa delle possibili presenze archeologiche e dei timori per la statica degli storici edifici circostanti questi soggetto, certamente molto altolocati e bene ammanicati, vogliono imporre la realizzazione di una estesa tratta di metropolitana, quella compresa fra le fermate Venezia e San Pietro, priva di fermate intermedie. Peccato che gli stessi frontisti non abbiano mai paventato analoghi timori per un’altra opera da tempo in corso di realizzazione nelle immediate vicinanze di Corso Vittorio Emanuele II: sto parlando del fantomatico parcheggio sotterraneo che dovrebbe vedere la luce di fronte a Ponte Mazzini nelle immediate vicinanze del liceo Virgilio; un’opera certamente più invasiva della metro quanto a flussi di traffico veicolare privato indotti.

liquidatore
00domenica 14 agosto 2016 17:35
Ok, chiaro.
trammue
00domenica 14 agosto 2016 18:00
NIMBY...... mi fa pensare alla versione napoletana:
A.Z.T.A V.Ma N.A C.S.
chi sa, sa.... chi non sa, io non lo spiego
liquidatore
00lunedì 15 agosto 2016 10:26
@ trammué

chi sa, sa.... chi non sa, io non lo spiego


mandami una mail così non la legge nessuno....
ciao
katia2369@hotmail.it
00lunedì 15 agosto 2016 11:09
Che tristezza ricordare la rete tramviaria romana fino al 1959.......nel 1960 il DISATRO DELLE OLIMPIADI maledette.....e fini' la rete tranviaria.................
trammue
00lunedì 15 agosto 2016 11:31
giusto! il disastro delle olimpiadi..... io spero che la raggi mantenga fermo il suo contro!
liquidatore
00sabato 20 agosto 2016 16:48
bah, sai meglio di me come i politici cambino parere al minimo fruscio (di vento o di banconote?)
Giampi5
00lunedì 22 agosto 2016 12:00
viale regina margherita oggi
trammue
00lunedì 22 agosto 2016 20:14
vabbè, nummecompete.... ma i vigili possono mai spostare un bus?
il problema lo deve risolvere l'atac che ha i mezzi adatti, e con tutta prob. l'autista si è immediatamente messo in contatto con chi di dovere (almeno spero)
e anche 50 minuti per l'intervento forse sono un po' eccessivi, ma alquanto nella norma
quello che hanno combinato dopo non so.... pure secondo me la priorità era quella di ripristinare l'importante collegamento tranviario PUBBLICO, anche a costo di ingombrare una corsia di via tagliamento destinata al traffico PRIVATO
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