Renfe1941, 13/03/2016 14.12:
Cos6 riguardo la notizia pubblicata dal quotidiano Il Tempo sulle vetture cannibalizzate mi hai anticipato di pochissimo ... l’articolo certifica esaustivamente quanto da me ripetutamente postato in epoche non sospette riguardo la drammatica situazione del parco circolante della capitale, con oltre la metà delle vetture, specie quelle più recenti appartenenti alle serie 9000, 9100 e 9200, inabilitate al servizio e in gravi condizioni di degrado della struttura, degli organi meccanici e degli equipaggiamenti di trazione; difficilmente recuperabili se non attraverso una lunga e onerosa ricostruzione integrale decisamente incompatibile con l’attuale politica di spending review, il default di ATAC e il pesante deficit delle finanze comunali.
In passato per tali asserzioni fui ripetutamente tacciato di essere un menagramo, di rendere la discussione sterile e noiosa, di fare commenti banali e del tutto fuori luogo ... adesso che tali notizie assurgono agli onori della cronaca cittadina voglio vedere se i censori dell’epoca saranno capaci di una sia pur minima autocritica, pregni come sono di quel livello di sottocultura trasportistica continuamente esternato in tante, troppe occasioni da tanti sedicenti esperti della materia, appassionati e non; per molti dei quali il tram nella capitale è rappresentato unicamente dalla motrice storica 907.
Purtroppo continuando di questo passo la capitale beneficerà non della cura del ferro ma di quella del ferrovecchio; la rete tranviaria urbana, la Giardinetti, la Nord e la Lido di fatto condannate a una lenta agonia e successivamente, in assenza di un deciso cambio di rotta da parte della politica riguardo il trasporto pubblico locale, alla rottamazione.
Un esito oggi apparentemente scontato per vetture e impianti falcidiati da rilevanti carenze nella manutenzione con gravi ripercussioni sull'esercizio, cannibalizzazioni, mancato adeguamento tecnico infrastrutturale, rimodulazione degli orari; in attesa di una liberatoria soppressione (liberatoria logicamente per l’ATAC e i nostri amministratori pubblici) certificata magari dall’USTIF a seguito di rilevanti carenze nella sicurezza d’esercizio riscontrate nel corso di uno dei consueti periodici controlli sugli impianti.
Pur consapevole del fatto che replicando contribuisco ad alimentare una polemica del tutto sterile, stante il tenore di certe prese di posizione che non ammette, di per sé, una confutazione razionale, mi vedo costretto a rispondere a quella che è un'esplicita chiamata in causa personale, ancorché formulata ricorrendo ad un'offensiva perifrasi e non - come sarebbe stato più cortese ed avrei preferito - citando direttamente il mio nickname.
Ho atteso un po' di tempo non già per timore o per ponderare con calma la mia replica, ma al fine di ciò che sarebbe buona norma fare prima di sostenere pubblicamente la propria tesi: verificarla alla luce dei fatti. Una verifica, lo ammetto, approssimativa ed imperfetta, ma è il massimo che fosse nelle mie possibilità (anche perché non abito a Roma) ed è comunque più che sufficiente a confermare come la mia prima impressione sull'articolo de Il Tempo fosse fondata. Ho infatti provveduto ad monitorare per una settimana i dati del tracking GPS pubblicati sul sito
www.muovi.roma.it, estesi anche alle linee tranviarie dallo scorso Ottobre, annotando le matricole dei veicoli che risultavano impiegati sulle varie linee, in modo da disporre di una stima
per difetto di quanti tram siano effettivamente disponibili in ordine di marcia.
Scrivo
per difetto in quanto il sistema di rilevamento GPS non è del tutto affidabile¹, tanto per l'instabilità del segnale (tram che letteralmente appaiono e scompaiono dal sito durante la marcia) quanto perché l'apparecchiatura di bordo di alcune vetture può essere spenta, guasta o addirittura assente, e quindi un mezzo potrebbe non risultare presente pur essendo regolarmente in linea, mentre è estremamente improbabile il contrario.
La mia rilevazione ha fornito i seguenti esiti:
- il numero medio di vetture uscite nei feriali è risultato essere 62 ⇒ nonostante il fermo della linea 14, solo parzialmente compensato dal potenziamento del 5 (ribattezzato 514 per l'occasione), questo valore è in linea con il dato riportato nell'articolo;
- in una sola settimana di rilevamento, ho registrato l'impiego di 88 vetture, che si sono alternate (in modo apparentemente casuale) nel circolare sulle varie linee ⇒ il numero di tram disponibili (atti al servizio) è sicuramente superiore a 78;
- il numero complessivo di Cityway (entrambe le serie) che risultano aver circolato almeno una volta è di 48 sulle 80 facenti parte del parco, ovvero il 60%, mentre l'analoga percentuale è del 49% per le Stanga e del 42% per le SOCIMI ⇒ le due serie più recenti non sono quelle messe peggio sotto questo punto di vista;
- il numero medio di Cityway (entrambe le serie) circolanti nei giorni feriali risulta essere 36, ovvero il 52% dei tram impiegati in linea, in particolare risultano sempre coperte con tali mezzi tutte le tabelle delle linee 2, 3 ed 8, più 5÷6 di quelle della linea 514 (verosimilmente il massimo che attualmente le SSE sulla Prenestina possano reggere in contemporanea) ⇒ è inesatto affermare che il servizio si regga sulle vetture più anziane, oltretutto l'impiego delle Stanga appare essere necessario in virtù di limiti infrastrutturali piuttosto che per una presunta carenza di tram delle altre serie;
- cumulando i dati di questa settimana con quelli di un analogo (ma più prolungato) “monitoraggio” effettuato tra Ottobre e Novembre scorsi, risulta che almeno 113 tram (~⅔ del parco) sono stati in servizio in questo periodo di tempo, dei quali 59 sono Cityway serie Roma I+II (~¾ degli effettivi di tali serie) ⇒ numeri che tratteggiano un quadro ben diverso rispetto a quello che vorrebbe oltre la metà delle vetture, specie quelle più recenti … in gravi condizioni di degrado della struttura, degli organi meccanici e degli equipaggiamenti di trazione; difficilmente recuperabili se non attraverso una lunga e onerosa ricostruzione integrale.
Alla luce di questi dati, il succitato articolo è da ritenersi a mio avviso l'impasto sapiente di alcuni elementi veri (o quantomeno plausibili) - come il numero di vetture circolanti in media al giorno (la rete è quella che è, ed è ben noto che il parco rotabili è largamente sovradimensionato rispetto alle sue esigenze, anche contando un 20% di riserve), il rimessaggio di mezzi all'aperto (anche la mancanza di un secondo deposito, e le conseguenze che questo comporta, è ben nota) o il ricorso alla cannibalizzazione (pratica sicuramente deprecabile, ma tutt'altro che infrequente nel TPL, specialmente con società non particolarmente ben gestite e floride come ATAC) - ed una buona dose di allarmismo ed esagerazione, con il risultato di spacciare lo stato di crisi cronica dell'azienda di trasporto pubblico con un'inesistente crisi acuta della rete tranviaria.
E questo è l'esito della mia ricerca, pedestre quanto si vuole e alquanto tediosa da compiere, ma non particolarmente impegnativa: quattro rilevazioni al giorno da una decina di minuti ciascuna, ripetute con quanta più regolarità possibile ed in orari rappresentativi delle varie fasce di servizio (compatibilmente con i miei impegni quotidiani).
Una verifica alla portata di tutti, ma naturalmente uno è libero, piuttosto, di assumere acriticamente per oro colato quanto legge in un articolo di giornale - a dispetto di passaggi come quello sui
tram da uno o al massimo due vagoni (sic) che qualche dubbio dovrebbero almeno farlo sorgere - soltanto perché puntella le proprie incrollabili certezze. Così potrà cavarsi la dubbia soddisfazione di scrivere “ve l'avevo detto” e concludere il proprio post con l'ennesimo vaticino sull'imminente ed ineluttabile fine della rete tranviaria capitolina, annunciata con la stessa infallibile costanza con cui Kenny muore in ogni puntata di
South Park.
In tutta sincerità, non vedo ragioni per cui dovrei fare autocritica.
¹
oggi, tanto per dire, sul sito il monitoraggio della linea 514 non funziona (la linea è presente, ma non ci sono passaggi) senza ragioni apparenti; la mia ipotesi è che, avendo deciso all'ultimo momento di prorogare tale servizio (o meglio, la chiusura dei binari usati dal 14) fino a mercoledì prossimo, qualcuno abbia omesso di (ri)attivare l'aggancio al database dell'Agenzia per la Mobilità.