Qualche breve puntualizzazione
Scusate, amici, se riprendo il filo di parecchie vostre discussioni passate.
>(I Cityclass )Dopo 5/6 anni sembra che siano sulle strade già da 20!
Onestamente non mi pare che BMB 321 o Van Hool (coevi dei primi 491) stiano meglio, anche visivamente oltre che da un punto di vista meccanico. I Bassotto vanno lievemente meglio perché i servizi che hanno svolto (a parte il 30, ma qui un motore –MAN- si è pure incendiato…) sono decisamente meno impegnativi e meno stressanti per il veicolo. I Cityclass sono gli unici che da sempre si facciano avanti e indietro tutta via Cernaia e Pietro Micca, stramaledetto chi le ha pavimentate così. Impensabile che non si sfascino, essendo anche –comunque- indubbiamente perfettibili come assemblaggio.
>Posso anticipare che in futuro ci sarà un salto non solo di qualità ma di "concezione" del mezzo
Senza dubbio, ma al di là dei sistemi di propulsione (idrogeno e simili) non vedo quante possano essere le evoluzioni dell’autobus, che ormai ha tutti i confort e tutte le caratteristiche che si richiedono. Neanche gli spazi interni possono migliorare più di tanto, se non altro per il fatto che ormai il “diciotto posti a sedere” non ci va più e vogliamo starcene tutti seduti. Quindi inutile avere grandi spazi interni quando poi li riempi tutti di sedili (vedi rimorchio posteriore dei nostri Van Hool)
>E' vero...pensiamo ad esempio all'Iveco 471 dell'85, che di fatto costituì un passo indietro sicuramente per quanto riguarda l'accessibilità, rispetto ai 421
Certo… perché il 471 (ed il precedente 470) nascevano da progetti tedeschi (Magirus) che se ne sbattevano del pianale posteriore alto, tanto avevano quasi sempre solo due porte. Qui gli italiani erano indubbiamente più forti dei tedeschi
(tra parentesi, per quanto riguarda Italia-Germania: vi ricordo soltanto di passaggio che il progetto Cityclass è in buona parte SETRA, quindi più tedesco delle kartoffen…)
>Se i 491 avessero una piattaforma posteriore come i 421, credo che sarebbero più apprezzati dall'utenza in caso di affollamento
Ma se su un ribassato volessi una piattaforma posteriore, dove metteresti il motore?
>La minor abilitabilità tra i passaruota credo sia qualcosa che dobbiamo accettare.
E’ questione di ruote gemellate più che di pianale ribassato!
>A Monaco (contesto che conosco molto bene) il parco bus è composto al 80% da Man e Mercedes. I mezzi più vecchi sono dei primi anni '90 e nessun mezzo cade a pezzi, è arrugginito o costantemente in avaria.
Però vorrei sapere se a Monaco le condizioni di esercizio sono le nostre (mezzi anche di vent’anni sempre al limite del sovraccarico e su pavimentazioni da terzo mondo). Credo proprio di no. Se avessimo anche noi un Man in servizio da vent’anni in via Cernaia potremmo fare valutazioni comparative.
>Casualmente tutto ciò che non è Fiat è stato accuratamente scelto tra gli scarti delle altre ditte...
Almeno per Torino non è vero. Abbiamo comprato i Bassotto che all’epoca erano ottimi veicoli, anche se ormai incalzati dai pianali totalmente ribassati (ma tanto i nostri hanno –non a caso- due sole porte). E i Van Hool erano tra i pochissimi snodati interamente ribassati. Mentre i 321 erano all’epoca sicuramente migliori del prodotto Iveco (il 490.18), quindi non direi che i prodotti “non-Fiat” fossero scadenti, anzi. Tanto più che, inizialmente, al posto dei 491 erano stati ordinati i Mercedes O405; quelli sì che erano carcassoni a fine carriera.
>Non so se alla fine, questo tipo di apertura (ad espulsione) sia un optional proposto da Irisbus o è diventato un equipaggiamento standard
Assolutamente non è standard, e infatti qui non è stata richiesta
>Vero anche che Iveco è arrivata tardi nel settore dei bus urbani a due gradini: il 490 è stato presentato nel 1992, mentre nel 1990 Menarini (poi diventata BredaMenariniBus) presentava il suo 220
Invece devo correggerti, perché i 490 di Savona sono del 1990.
Ciao, scusate il puntiglio e buona notte