AVERE LA FACCIA COME…CARRARO
La federcalcio ha vinto! Anche quest’anno i soliti figuri che comandano il pallone hanno dettato (è il caso di dire) legge e hanno fatto “rispettare le (loro) regole”. Il Napoli e il Bologna hanno perso, e con loro l’aspetto onesto dello sport. La promessa estate di fuoco annunciata da quel tizio assetato di poltrone (ricordiamolo: è stato, tra l'altro, presidente del Milan, sindaco di Roma, Ministro del Turismo, Sport e spettacolo, presidente del CONI, della lega calcio, della FIGC, e ha giorni fa detto che se gli avessero dato un'altra presidenza se ne sarebbe andato) ha partorito dei verdetti di cui tutta l’Italia (non solo sportiva) si deve vergognare. La “perentorietà” (con tanto di orario) dei termini con cui andavano regolarizzate le posizioni debitorie verso fisco, creditori e istituti previdenziali era solo una burla. Società come il Pescara (che avrebbe prodotto false autocertificazioni), ripescato per il secondo anno consecutivo, che fanno della cattiva gestione il loro credo, allestendo squadracce che retrocedono e poi vengono salvate e si buscano una bella fetta di milioni di euro di “mutualità”, costituiscono una mortificazione per il nostro calcio, così come ha fatto pena la storia del Messina, salvato dopo la sommossa sullo stretto, quando ancora non era stata concessa dall’agenzia delle entrate la dilazione dei debiti Irpef. Vorrei non avere più a che fare con persone che hanno la faccia come Carraro, che, d’accordo col suo subalterno (e triste) Macalli, presidente della lega di serie C, hanno lasciato il Napoli in terza serie, da cui ha la colpa di non essere saputo risalire sul campo, ma che non era mai retrocesso in questo campionato infame, infame come recita lo striscione (che si riferisce a persone che hanno una determinata faccia) che da un anno campeggia in curva B del San Paolo. Ha anche sbagliato, il Napoli, a non ricorrere contro la regola (?), approvata il 13 giugno, che consente di essere ripescati liberamente e non più una volta ogni cinque anni (Pescara e Catanzaro sarebbero rimaste dove meritavano di stare, in C1). Vorrei che il giudice di Genova che vuol contrastare la federcalcio riuscisse a rompere il giocattolo di questi personaggi, anche se la gloriosa squadra della Lanterna è indifendibile, essendo stato acclarato dalla Guardia di Finanza l’illecito sportivo ordito assieme al fallito Venezia. Noi napoletani siamo orgogliosi della nostra squadra, benché in C1, così come siamo orgogliosi di Aurelio De Laurentiis, suo entusiasta e facoltoso presidente. Siamo meno orgogliosi dello sfuggente interesse alla vicenda del club da parte dei politici napoletani, i quali fanno finta di interessarsi alle sorti della squadra, ma che in realtà pensano solo ai loro interessi, occupandosi male anche della città, una città in declino che comincia ad essere stanca del loro operato. E’contento, Carraro, è contento perché anche quest’anno parte il suo mediocre campionato in cui Juventus e Milan si spartiscono gli interessi e tutti gli altri a fare da sparring partner, con la sola Inter a cercare ogni anno di evitare (finora invano) di farsi sbeffeggiare. E’ contento, Carraro, è contento perché arriverà puntuale all’appuntamento dei mondiali del prossimo anno, dove la nostra Nazionale rimedierà (me lo auguro per lui) un’altra figuraccia, infarcita com’è di pseudo-campioni intenti solo a rimediare la “velina” di turno e a riempire il proprio conto corrente dei milioni offerti dagli sponsor. Ha perso anche il Bologna, dicevo, assieme al suo presidente Gazzoni Frascara, ha perso perché la Reggina ha ottenuto solo poche ore prima di ferragosto il finanziamento da parte di una banca locale per pagare le tasse che erano dovute entro il termine “perentorio” del 30 giugno alle ore 19,00. Ma hanno perso anche i tifosi del Genoa, ingannati dalla loro squallida dirigenza e poi dall’eccessivo rigore applicato solo quando fa comodo a quelli con quella faccia lì. Torneremo prima in B e poi in A, caro Carraro, e romperemo le scatole prima di tutto a quelle due che hanno creato il “cartello” del potere nel calcio, e poi anche a te, ammesso che sia ancora seduto su quella poltrona, con quella faccia che ti ritrovi.
[Modificato da XJ6 08/02/2007 11.02]