Allora io...
... sono un bacchettone e vado in OT. Che male ci sarebbe amico mio? Io a 49 anni sono stato educato da una televisione in cui era assolutamente vietata qualunque parolaccia, le tribune politiche erano discussioni fra uomini per bene e non un culo per quanto bellissimo era visibile magari solo per reclamizzare un pneumatico. Era la tv di Ettore Bernabei, cattolico antifascista alla luce di oggi giustamente rivalutato. Meravigliose quanto indimenticabili trasmissioni venivano allestite in teatri con un fondale bianco illuminato da due lampade e una orchestra: bastavano la grandezza di Mina e Walter Chiari coi loro ospiti a fare serata. Coi canoni volgari di oggi gente come Paolo Panelli, Bice Valori, Ave Ninchi, Franca Valeri non potrebbero nemmeno avvicinarsi al mondo dell'arte perchè non alti o superpalestrati, senza quinta di tette siliconate, senza labbroni o sederoni... in compenso dobbiamo sopportare dei cani ben muniti di questi centimetri ma senza nessuna professionalità venute da lunghe e sudatissime gavette, scomparse anch'esse, fatte nei teatri delle periferie e dei paesini di tutt'Italia.
Ma chi mai quand'eravamo ragazzi avrebbe un solo attimo pensato di assistere un giorno alle litigate fra la Mussolini e Sgarbi condite in prima serata da vaffan..., fascista, schiaffi, pensa all'Olocausto e così via. Al primo accenno di sgarro da quelli che erano giusti e ferrei dettami di comportamento sarebbe dalla regia partita all'istante la serie delle cartoline dell'Intervallo con lo sfondo del Vesuvio e la musichetta che tutti noi ricordiamo.
E i cantanti? cantava solo e unicamente chi avesse una grande voce e stop. Indipendentemente da come eri fatto. Ma ve lo immaginate oggi Nicola di Bari che canta?... tutti belli, con capelli pieni di gel, ma vanno bene anche le creste impomatate, le borchie, i percing e i tatuaggi... tutto tranne la voce. E difatti sfido chiunque a resistere, da 20 anni, alla prima serata a quella che è l'autentica agonia del Festival di S.Remo.
La televisione ha del tutto perduto la sua vocazione pedagogistica e culturale, ossia quella del maestro Manzi che erudì milioni di persone alle lettere e far di conto, ma anche Angelo Lombardi " l'amico degli animali " , Padre Clemente che da Torino parlava di religione o per finire Mike Bongiorno che coi suoi primi innocentissimi quiz fermava il Paese il giovedì sera.
E la pubblicità?: Pasolini, Fellini, Patroni Griffi, Bolognini e altri ancora confezionavano meraviglie di due minuti e 15 secondi in cui il prodotto reclamizzato doveva occupare i soli ultimi 35 secondi. Accendete il televisore adesso e fatevi da soli un paragone con l'aggressività o la noia di tanti spot mandati di continuo a tambur battente.
Tutto questo è andato perduto per sputi, rutti, scoregge, impiccagioni in prima serata, stupri e sangue a torrenti... E per fare spazio a tanta cultura odierna sono lustri che in televisione non si sente un concerto di musica classica, non si vede una commedia teatrale non solo di Eduardo o Pirandello ma anche di Shakespeare.
Che fatica nel 2007 educare due ragazzi di 9 e 11 anni.