Caffè riposato (L'Archivio di Tram Caffè)

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pabbamo
00giovedì 15 dicembre 2005 22:19
Dimenticavo: si è tanto parlato del lato "umano" con cui si preferisce giustiziare i condannati, e cioè con l'iniezione letale anzichè altri metodi tipo sedia elettrica, camera a gas, fucilazione, impiccagione e quant'altro. In quest'ultimo caso, Tookie Williams, nonostante ciò, ci ha messo ben 20 minuti per morire, mentre di solito curaro e potassio fanno effetto in due o tre minuti. Mah....
RomaTram
00giovedì 15 dicembre 2005 22:46
Facendo un discorso da esame di filosofia del diritto...La pena ha il compito di mantenere il sistema in equilibrio (nn rubo perchè so che è reato, altrimenti potenzialmente potrei rubare) ed ha funzione di rieducazione (la pena è proporzionale al reato..scontando la pena paghi il tuo debito con la società) Secondo questa teoria anche l'ergastolo non dovrebbe esistere perchè una pena a tempo indeterminato non rieduca il colpevole (o meglio, non ne permette il reinserimento nella società) A amggior ragione la pena di morte...se uccido il condannato lui non potrà redimersi...il problema quale è? Che da un lato, in teoria, la pena di morte dovrebbe scoraggiare certi crimini (ma...se non ho nulla da perdere che mi frega di morire?)dall'altro la teoria del diritto pone un dubbio: ma se il condannato non si pente...che senso ha la pena? Allora è giusta anche l'extrema ratio di ucciderlo in qnt il suo reato è talmente grave da non permetterne uan rieducazione?
Moralmente la pena di morte è inaccettabile se se ne fa un discorso di religione cattolica..secondo il principio di sacralità della vita. Cmq io esaminerei solo il caso USA per un semplice motivo: lì esiste un sistema giuridico evoluto, dove,in astratto,la pena di morte ha una sua giustificazione. In paesi come Iran, Cina ecc ecc, dove il sistema giruidico è ampiamente "imperfetto" (spt in Iran dove non esiste la suddivisione tra diritto e morale, ma anzi la morale genera il diritto in qnt il diritto islamico basa i suoi principi anche sul Corano)dove spesso la pena di morte non è usata come "strumento di diritto" ma solo come metodo sbrigativo x togliere di mezzo persone scomode.
Io vi ho dato spunti di riflessione...vediamo cosa ne vien fuori
Augusto1
00giovedì 15 dicembre 2005 23:37
Sistema giuridico evoluto negli USA?
Pena di morte a parte, ma ne sei davvero sicuro?
RomaTram
00venerdì 16 dicembre 2005 00:56
Forse un pò troppo di common law e forse un pò troppo autonomo,ovvero ogni stato fa le leggi per conto suo, ma lo ritengo abbastanza evoluto
Paoloilfiorentino
00venerdì 16 dicembre 2005 17:14
Ancora sulla pena di morte negli Stati Uniti
Ho premesso nel mio ultimo messaggio di non essere in preda ad antiamericanismo viscerale, e ribadisco che è in ogni caso indispensabile precisare che negli Stati Uniti la pena di morte è in vigore ed effettivamente applicata solo in una parte di essi.
Ciò premesso, è chiaro che la condanna a morte risulta inaccettabile alle nostre coscienze ovunque essa venga eseguita. Non a caso ho fatto riferimento alla Repubblica Popolare Cinese, che detiene il primato nel mondo per numero di esecuzioni.
Ai sostenitori della pena di morte, del tutto assenti dalle pagine del nostro forum (almeno cosi spero e credo), sarebbe bene fare presente che a favore della pena di morte si sono pronunciati, nel corso della storia degli ultimi decenni, personaggi quali Adolf Hitler, Benito Mussolini, Lenin, Stalin, Francisco Franco, Reza Pahlavi, l’imam Khomeini, Saddam Hussein, Idi Amin Dada, Bokassa, Papa Doc Douvalier, i generali Gualtieri e Pinochet, Batista, Fidel Castro, Ceausescu, Pol Pot, Cao Ky, Lon Nol, Sukarno, Suharto, i re Sauditi. La lista, necessariamente e largamente incompleta, è formata da personaggi passati alla storia per il loro scarso o nullo rispetto verso i diritti fondamentali dell’individuo. Potremmo definirli in alcuni casi autocrati, in altri tiranni, o dittatori, o fanatici assetati di potere. Suscita sdegno, ma non sorpresa, che nei paesi a loro soggetti si facesse uso del patibolo.
Da un punto di vista storico, il caso degli Stati Uniti è del tutto diverso, e, a mio avviso, ancora più ripugnante: si tratta infatti, nell’opinione di tanti, di un paese democratico ed evoluto, nel cui pensiero politico i diritti dell’uomo hanno sempre trovato largo spazio, di una nazione che si proclama guida del mondo e si percepisce come terra del Diritto e della Libertà.
Ebbene, in questo stesso paese si uccide con ferocia e in modo barbaro, dalla camera a gas alla sedia elettrica ed oggi all’iniezione letale, che obbliga il medico a trasformarsi in complice del boia, stravolgendo l’etica stessa della scienza medica. Le esecuzioni sono spesso avvenute in presenza di forti dubbi sull’effettiva colpevolezza dei condannati, perfino alla presenza dei parenti delle vittime, assetati di vendetta e pronti a brindare alla notizia dell’avvenuto decesso del colpevole, che fosse tale veramente o no. Non vedo differenza tra il braccio della morte di una prigione statunitense ed il patibolo eretto sulla pubblica piazza delle città medievali per placare gli istinti più bassi di folle ignoranti e miserabili.
Si sono mandati a morte uomini e donne, adolescenti e anziani (è di oggi la notizia dell’esecuzione di un uomo di settantasette anni), portatori di handicap fisici e mentali, in gran parte neri, o, se bianchi, quasi sempre poveri. Ci sono governatori che, in nome del calcolo politico, hanno respinto decine di domande di grazia, tra i quali spicca l’attuale Presidente degli Stati Uniti, senza che neppure li sfioraase l'ombra del dubbio. Una parte non ancora maggioritaria, ma sempre crescente, di americani si rende conto che l’ossessione nell’applicare la pena di morte rischia di allontanare sempre pìù gli Stati Uniti dal novero delle nazioni civili.
In questo senso non esito a parlare di superiorità morale delle nazioni europee, pur nell’imperfezione dei loro sistemi politico-giuridici.
Paolo





Alessandroch
00sabato 17 dicembre 2005 13:05
Condivido appieno!!!
e lo grido anch' io: VERGOGNA!!! [SM=x346221] [SM=x346221] [SM=x346221] [SM=x346221]
RomaTram
00sabato 17 dicembre 2005 15:53
Il sistema politico americano rende i governatori "dipendenti" dagli umori delle folle....E ci sn stati in cui gran parte della popolazione è favorevole alla pena di morte...Ed i governatori si adeguano...(è poco politically correct ma in stati come la alifornia, notoriamente tra i più forcaioli, difficilmente vincerebbe un candidato che abbia nel suo programma l'abolizione della pena di morte) Molti yankee hanno un'idea della giustizia molto stile far-west secondo me....E cmq da una parte è la "comprensibile" reazione dell'opinione pubblica al dilagare della vioelza. Mi spiego: ingenuamente si pensa che la pena di morte costituisca un deterrente a certi crimini....il problema dove è? Che se chi commette questi crimini non ha nulla da perdere....se ne frega che rischia la morte...Nzomma, è na visione molto distorta della giustizia. In paesi come la Cina il discorso è differente....lì viene usata prinicipalmente per toglierre di emzzo persone scomode...inoltre, ma è una mia ipotesi, un regime totalitario punta a mantenere l'ordine pubblico....meglio far sparirre stecchite le persone che avere prigioni pieni...
Augusto1
00sabato 17 dicembre 2005 16:02
per Romatram

Nzomma, è na visione molto distorta della giustizia.



Ma come? L'altro ieri non avevi detto che quello americano era un sistema evoluto?
RomaTram
00sabato 17 dicembre 2005 21:44
Infatti il sistema americano lo è...se tu leggessi tra le righe invece di voler fare il puntiglioso avresti capito che la visione distorta della giustizia è del cittadino americano. Lo Stato si adegua all'umore della folla....
Augusto1
00domenica 18 dicembre 2005 00:16
Io puntiglioso, tu confuso
Sei convinto che il sistema giuridico americano sia evoluto, e vabbè, ognuno la pensa come vuole. Poi dici

Il sistema politico americano rende i governatori "dipendenti" dagli umori delle folle....E ci sn stati in cui gran parte della popolazione è favorevole alla pena di morte...Ed i governatori si adeguano...(è poco politically correct ma in stati come la alifornia, notoriamente tra i più forcaioli, difficilmente vincerebbe un candidato che abbia nel suo programma l'abolizione della pena di morte) Molti yankee hanno un'idea della giustizia molto stile far-west secondo me....E cmq da una parte è la "comprensibile" reazione dell'opinione pubblica al dilagare della vioelza. Mi spiego: ingenuamente si pensa che la pena di morte costituisca un deterrente a certi crimini....il problema dove è? Che se chi commette questi crimini non ha nulla da perdere....se ne frega che rischia la morte...Nzomma, è na visione molto distorta della giustizia.


Hai ragione, non ho capito che è del cittadino la visione distorta della giustizia, cittadino che però con "i suoi umori" influenza i governatori (degli stati che si fanno le leggi ognuno per conto loro) che firmano o meno le sentenze di morte. Alla faccia del sistema evoluto! Ma evoluto per cosa?

[Modificato da Augusto1 18/12/2005 0.20]

RomaTram
00domenica 18 dicembre 2005 09:19
Evoluto in quanto il sistema di COmmon Law risulta essere molto più flessibile, evoluto perchè al di là della pena di morte la giustizia ha gestito casi ecltanti (vedi le megamulte alle multinazionali del tabacco)...Il problema pena di morte non è molto di giustizia, ma di sistema politico. . L'elezione diretta dei governatori fa si che essi necessariamente si afeguino agli umori della folla...Quanto al discorso che in alcuni stati c'è la pena di morte ed in altri no...Ricordati che negli USA ci sono ampi potere ai singoli stati, che sono autonomi in tutto e per tutto...
Sicuramente l'americano medio vive con molte più paranoie di noi, lì esiste veranente un problema criminalità, nelel grandi perfierie le bande di giovani si frotneggiano veramente armi in pugno...in certe città nlels cuole ci son i metal detector agli ingressi....Di contro ci sono cmq esempi come New York, dove Giuliani (che però è il sindaco) è riuscito a ripulire la città senza dover ricorrere a metodi troppo drastici...Ergo, puoi limitare la criminalità senza dove ricorrere alla pena di morte. Perchè non la abolisce lo Stato? Perchè sarebbe un'ingerenza federale neglia ffari nterni di uno Stato..e probabilmente perchè non esiste nssuna legge statale che regola ciò.Mi sembra cmq che la pena di morte sia concnetrata principalmente negli stati del sud..mi sbaglio?
LHB
00lunedì 19 dicembre 2005 19:27
PCC disponibile online


Per chi lo interessa, la PCC per il gioco Trainz è disponibile da qualche giorno sulla DLS di Auran. Per accederci, bisogna registrare il gioco. In caso di problemi, c'è anche un thread nel foro italiano per Trainz, ovvero www.trainzitalia.com/forum .

[SM=x346219]
LHB

[Modificato da LHB 19/12/2005 19.28]

BLINKY73
00lunedì 19 dicembre 2005 20:13
Una realizzazione magnifica, degna di un professionista per precisione e dettaglio dei particolari!

[SM=x346250]
Roberto Amori
00domenica 25 dicembre 2005 22:21
Viaggiare, si viaggiare...
Un giorno a Boston mentre ero in macchina e cercavo di orientarmi nelle loro intricatissime autostrade saltando forse qualche uscita di troppo mi ritrovai improvvisamente...in Piazza della Signoria!
Un saluto agli amici fiorentini Paolo, Simone e Stefagin.

[Modificato da XJ6 08/02/2007 10.15]

Francesco E.
00domenica 25 dicembre 2005 23:01
... Non è possibile... [SM=x346244]
simopa
00lunedì 26 dicembre 2005 00:30
E noi ci preoccupiamo del copyright sulle foto mentre dall'altra parte dell'oceano ci copiano addirittura i monumenti [SM=x346240]

Roberto Amori
00lunedì 26 dicembre 2005 02:56

Mi raccontarono, chissà se vero però, che il finto monumento, fra l'altro quasi in scala 1:1, venne eretto coi soldi di un nostalgico italoamericano di origine fiorentina che a Boston aveva fatto fortuna col mercato del pesce.
sottostazione
00lunedì 26 dicembre 2005 13:28
Che ne pensate di Linux?
Apro questa nuova discussione nella speranza di avere qualche consiglio e qualche opinione su Linux (se qualcuno di voi lo conosce o lo utilizza). E' ormai molto tempo che uso sul mio computer programmi open source per Windows (come Zinf, VLC, Open Office, Firefox etc...), piu' per ragioni etiche che altro.
Recentemente ho rinnovato il mio "parco" informatico con l'acquisto di un portatile, e sto pensando seriamente di fare il grande passo ed installare Linux. Il problema è che io non sono affatto uno "smanettone" (come si dice in quel di Torino [SM=x346232] ), e di informatica non capisco un granchè. Per questo volevo sapere se tra i miei amici trammofili vi fosse qualche utilizzatore piu' esperto di me in grado di consigliarmi sulla release da installare sul portatile, o anche solo dirmi cosa ne pensa di Linux.
Vi ringrazio in anticipo [SM=x346242]

[Modificato da XJ6 08/02/2007 10.16]

linea13
00lunedì 26 dicembre 2005 16:41
Sognando il Pinguino
Ciao, quella di Linux è una vecchia storia d'amore, per me. Premesso che neanche io sono uno smanettone, ho tentato più volte di abbandonare Windows e di installare qualche buona distribuzione Linux, ma c'era sempre qualcosa che non andava. In particolare i notebook sono un po' critici, le versioni che ho provato sul mio HP Pavilion (Mandrake, Knoppix e Fedora) non mi riconoscono le periferiche, in particolare il modem. Se vuoi veramente passare al Pinguino devi mettere in conto di affidarti ad un esperto installatore, non ti illudere assolutamente di poter mettere un dvd nel pc e lanciare Linux! Per fortuna, rispetto ai primi tempi, ora le distribuzioni Linux hanno anche una interfaccia grafica (come Gnome) modello Windows, con icone cliccabili, quindi l'uso non è affatto difficile. Io sono convinto che se i creatori di Linux la piantassero una buona volta di considerarsi una "casta" intoccabile, rendendo il loro sistema operativo più "friendly", Windows sarebbe in gravi difficoltà, perchè Linux funziona BENE, è stabile ed enormemente più sicuro di WinXP. Ora come ora non è facile passare al sistema del Pinguino, ripeto, se non si ha una più che buona conoscenza informatica. Se già non lo conosci, fatti un giro sul sito www.attivissimo.net e leggiti ciò che scrive nell'articolo "Da Windows a Linux", troverai molte informazioni interessanti. Tienimi al corrente, sono interessato anche io! A presto,
sottostazione
00lunedì 26 dicembre 2005 20:16
Ciao, Linea 13,
grazie mille per aver risposto e per l'interessante link!
Anche per me Linux, o meglio, l'idea di Open Source è stata ed è una storia d'amore. Tuttavia il fatto che Linux abbia un'interfaccia abbastanza ostica mi ha sempe scoraggiato dall'installarlo. Inoltre, il fatto che lo debba installare su di un portatile puo' forse complicare le cose (un po' come per te sul notebook). Per questa ragione mi domando se esistano delle releases specifiche per i portatili.
Ad ogni modo è chiaro che lo faro' installare da un tecnico, ma il mio timore è che non riesca ad usarlo nel momento in cui sia necessario utilizzare la linea di comando o praticare smanettamenti vari! Tu hai mai lavorato in ambiente Linux, a parte il Notebook?
Approfitto per fare i miei sentiti auguri di buon anno a te e a Traversina Jones (se ti capita di sentirlo in questi giorni [SM=x346232] )
mitics
00lunedì 26 dicembre 2005 21:16
Re:

Scritto da: sottostazione 26/12/2005 13.28
Apro questa nuova discussione nella speranza di avere qualche consiglio e qualche opinione su Linux (se qualcuno di voi lo conosce o lo utilizza). E' ormai molto tempo che uso sul mio computer programmi open source per Windows (come Zinf, VLC, Open Office, Firefox etc...), piu' per ragioni etiche che altro.
Recentemente ho rinnovato il mio "parco" informatico con l'acquisto di un portatile, e sto pensando seriamente di fare il grande passo ed installare Linux. Il problema è che io non sono affatto uno "smanettone" (come si dice in quel di Torino [SM=x346232] ), e di informatica non capisco un granchè. Per questo volevo sapere se tra i miei amici trammofili vi fosse qualche utilizzatore piu' esperto di me in grado di consigliarmi sulla release da installare sul portatile, o anche solo dirmi cosa ne pensa di Linux.
Vi ringrazio in anticipo [SM=x346242]





Ciao,

io, oltre ad essere trammofilo, sono anche da anni Linuxaro per lavoro e passione [SM=x346228]
Concordo con linea13 sul fatto che non sia facile individuare una distribuzione Linux che vada bene al primo colpo, soprattutto su un mondo abbastanza chiuso come quello dei portatili: quasi sempre c'è da mettere in conto la ricompilazione di un kernel recente della serie 2.6, o l'installazione di uno con tutti i moduli compilati.
Ti posso sicuramente consigliare di scaricarti l'immagine ISO della più recente Knoppix: se non la conosci già, è una distribuzione live-CD derivata dalla Debian, in grado di girare direttamente da CD senza richiedere alcuna installazione su disco rigido e dotata di un'eccezionale riconoscimento hardware.
In seguito facci sapere com'è andata...

Ciao! [SM=x346219]
pabbamo
00lunedì 26 dicembre 2005 21:33
Le americanate non si contano: ricordo che, in occasione di un lungo giro che feci per gli Stati Uniti nel 1992, una delle mie mete fu Las Vegas. Una sera ero all'interno del Caesar's Palace (il mio albergo era proprio di fronte: era il Flamingo Hilton), e vidi, fra le altre cose, le perfette riproduzioni in scala 1:1 dei Bronzi di Riace e del David di Michelangelo. Ancora, a Los Angeles, e per essere più precisi alla Rodeo Drive di Beverly Hills c'è un angolo della strada che è la riproduzione di una strada di Roma, ma non ricordo quale...
Alessandroch
00mercoledì 28 dicembre 2005 13:22
Ho notato che, al nostro bigliettaio Pabbamo, molte signorine over 80 sorridevano soventemente.... è prorpio vero: Il nostro Paolo da fiducia [SM=x346232]
Alessandroch
00mercoledì 28 dicembre 2005 13:30
Perchè, la Casa Bianca nn forse copiata artettonicamente dal nostro Campidoglio?
Alessandroch
00mercoledì 28 dicembre 2005 13:39
x Roma Tram
Probabilmente non hai torto ma cmq non vedo evoluzione.
Augusto1
00mercoledì 28 dicembre 2005 13:54
il porto d'armi
Magari basterebbe quello per limitare la delinquenza, invece che vendere le pistole in tre minuti al supermercato, o no?
simopa
00mercoledì 28 dicembre 2005 16:15
Re: il porto d'armi

Scritto da: Augusto1 28/12/2005 13.54
Magari basterebbe quello per limitare la delinquenza, invece che vendere le pistole in tre minuti al supermercato, o no?



Un'alisi superficiale mi faceva credere anche a me che sarebbe bastato limitare la vendita delle armi per avere meno delinquenza, ma tempo fa vidi il film/documentario Bowling for Columbine che partendo dalla strage di un gruppo di studenti nella propria scuola tenta di analizzare i motivi di tutta la criminalità presente negli Stati Uniti. Il documentario a mio parere è molto ben fatto (al contrario di Fahrenheit 9/11 che almeno a me non ha detto nulla di nuovo e anzi l'ho trovato molto superficiale) e la cosa che mi ha veramente colpito è il paragone Canada/USA: da ciò che viene detto il numero di armi in circolazione paragonato al numero di abitanti è pressochè uguale tuttavia in Canada tutti vivono con la porta di casa aperta (senza che venga chiusa a chiave) e chiunque può entrare nella casa di chiunque e ci sono pochissimi crimini e omicidi. Quindi l'equazione armi=violenza in questo caso non è verificata, il documentario prova a capire quali potrebbero essere le differenze tra i due paesi che potrebbero portare ad un così diverso tasso di criminalità e omicidi, la risposta che viene ipotizzata è legata al sistema dell'informazione statunitense che tende a creare tensione per qualsiasi cosa dalle api assassine, all'immigrato ecc. Ho cercato di riassumere velocemente ma la visione comunque è molto consigliata.


[SM=x346219]
RomaTram
00mercoledì 28 dicembre 2005 16:57
Potresti avere ragione....
Augusto1
00mercoledì 28 dicembre 2005 18:57
equazione armi=delinquenza
Il paragone col Canada, pur valido, a mio parere non può essere preso a metro di giudizio, ma costituisce un'eccezione: immagina se in Italia (ma non solo) circolassero armi liberamente come avviene negli Stati Uniti (dove è vero che la vendita senza controllo non è l'unica causa di delinquenza ma secondo me l'amplifica più che esponenzialmente), specialmente in determinati quartieri delle grandi città, e chissà cosa succederebbe...
sottostazione
00mercoledì 28 dicembre 2005 19:59
Sono assolutamente daccordo con Augusto. Oltretutto anche il loro uso per difesa rischia di aumentare la pericolosità di certe situazioni. La cronaca mostra come le rapine o le aggressioni in cui la vittima è armata si concludano spesso tragicamente. Senza contare i numerosi drammatici incidenti dovuti alla loro manipolazione.

[SM=x346219]

[Modificato da sottostazione 28/12/2005 20.00]

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