ROMA - METROPOLITANA

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trammue
00martedì 1 settembre 2009 12:22
chisà se ci sono ancora i "cassoni", quei rimirchi binati costruiti dalla mater con cassa simile alle MR100/200 che ricordo impegnati sui rapidi per lido e poi spostati sulla B.
con questi e le rispettive motrici si potrebbe organizzare un treno storico MR100 + cassone pari + cassone dispari + MR200 pari + MR200 dispari, come ai tempi d'oro del suddetto rapido.
e si potrebbe anche ripristinare la verniciatura originale bianca con filetti blu.
Settantaquarantuno
00martedì 1 settembre 2009 17:47
Grazie...
... per le info sulle MR.
Peccato non averci viaggiato
A presto
7041
trammue
00martedì 1 settembre 2009 20:06
comunque erano molto più belli i trenini per ostia, con tanto di locomotore a cofani.
quelli si che è stato un vero peccato che li abbiano eliminati!
ma i treni più belli che hanno circolato nel lazio sono i convogli della roma-nord.
pensa che tutto quel materiale è riuscito a passare indenne la guerra, ma purtroppo non ce l'ha fatta a superare la politica scellerata delle demolizioni [SM=x346222] [SM=x346222]
BiagPal
00mercoledì 2 settembre 2009 16:08
Certo che è incredibile dover constatare come abbia fatto più danni il "politico italiano", che non la guerra! [SM=x346246] [SM=x1885108] ...
(ferpas)
00mercoledì 23 settembre 2009 00:06
si vocifera l'imminenza dell'entrata in servizio di alcuni caf sulla linea B? Qualcuno ha notizie certe? e sopratutto da dove provengono questi nuovi treni??? la commessa dei caf non era esaurita con gli ultimi treni consegnati per la roma lido???
trammue
00mercoledì 23 settembre 2009 08:20
si dice che ne verranno consegnati uno al mese
già ne circolano uno o due
(ferpas)
00mercoledì 23 settembre 2009 14:25
di caf in circolazione sulla B mi sembra che non ce ne sia ancora nessuno
BiagPal
00mercoledì 23 settembre 2009 14:57
Io ho la sensazione che abbiano confuso le MA.200 con i CAF.
(ferpas)
00mercoledì 23 settembre 2009 17:35
forse trammue confondo con le MA 200. Però è una notizia certa che saranno messi in servizio i caf anche sulla linea B. La mia domanda è un'altra: ma da dove saltano fuori???

Non è che hanno trasferito dei caf dalla linea A alla linea B???
BiagPal
00mercoledì 23 settembre 2009 19:31
[SM=g1885122] In che senso è una notizia certa? E' apparsa solo sui giornali o c'è qualche comunicato ATAC?
trammue
00mercoledì 23 settembre 2009 20:27
si, effettivamente non sono abbastanza edotto sulle sigle.
io la B sono trent'anni che la prendo due volte al giorno per cinque giorni la settimana: quanto basta per odiarla !

comunque mi è capitato un paio di volte di viaggiare su un treno nuovo, pensavo fosse un CAF per la somiglianza con quelli della A, ma a pensarci bene non mi sembra che fosse ad ambiente unico, al massimo era costituito da alcune unità articolate.
alejandro_Roma
00mercoledì 23 settembre 2009 22:15
Si trattava sicuramente di una Ma200 e non di un Caf.
trambusfi
00sabato 31 ottobre 2009 17:10
In fiamme vagone metro Roma, ma e' test scientifico

Esperimento in scuola vigili fuoco, alla presenza del ministro dell'Interno, Roberto Maroni

Una carrozza della metropolitana di Roma in fiamme, il fumo che avvolge l'intera galleria, le temperature che raggiungono livelli elevatissimi: per la prima volta al mondo e' stato ricostruito e incendiato un intero tratto di una linea metropolitana con l'obiettivo di valutare alla perfezione le risposte dei materiali utilizzati e dei sistemi di sicurezza impiegati.

Il test e' stato realizzato nella scuola di formazione dei vigili del fuoco a Montelibretti, vicino a Roma, alla presenza del ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Un esperimento voluto dai soggetti che stanno costruendo la linea C della Metro di Roma - Metropolitane, Metro C, Ansaldo sistemi trasporto, Ansaldo Breda, Consorzio Fastigi e consorzio Train - con la collaborazione del dipartimento dei vigili del fuoco e costato 8 milioni di euro.

notizie.it.msn.com/fotostory/gallery.aspx?cp-documentid=1...
=rosmau=
00martedì 8 dicembre 2009 20:39
Linea C
Inserisco una foto che ho scattato questo pomeriggio al pozzo di piazza di San Felice da Cantalice, zona Centocelle, dove si può vedere la gru che estrae le parti di una delle due TBM, ormai giunte a destinazione.



CLICCARE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE

[SM=x346219]
BiagPal
00mercoledì 9 dicembre 2009 16:27
Ottimo anche in questo caso, Maurizio! [SM=x346220]
trambusfi
00domenica 13 dicembre 2009 16:13
Mobilitazione porta a porta

Il Celio trema: non vogliamo la linea C
Rivolta contro il via agli scavi del metrò


I residenti si organizzano: pioggia di lettere e ricorsi
per paura che le vibrazioni possano far crollare i palazzi


ROMA - Il Celio trema. O meglio, rischia di tremare per i prossimi sei anni: il tempo che sarà necessario a realizzare gli scavi e per la tratta Colosseo-Ambaradam (tratta T3) della nuova Linea C e i lavori per i tunnel d'accesso alla fermata della metropolitana. Gli abitanti di un centinaio di stabili interessati alle possibili vibrazioni sono preoccupati per la stabilità dei loro palazzi e si stanno organizzando per fare pressione su Metro C Spa con una pioggia di lettere e ricorsi.

TALPE E TRENI - Le associazioni di quartiere hanno mobilitato i residenti affinché spediscano «istanze di accesso agli atti e di partecipazione» secondo la legge 24190: sia i condomini proprietari sia gli amministratori stanno creando un fronte comune «per la tutela delle parti comuni degli edifici». Se non giungeranno rassicurazioni sull'eventuale impatto delle vibrazioni prodotte dalle «talpe» per gli scavi dei tunnel e, in seguito, dal passaggio dei treni della nuova Linea C, gli abitanti sono pronti ad azioni clamorose.

CAMBIARE IL PROGETTO - I residenti si chiedono se davvero sia necessario far passare la metropolitana in una zona archeologica dove i palazzi sorgono su terreni già instabili. «Rione Celio si oppone al tratto centrale della Metro C (e non siamo certo soli a Roma) - dice Paolo Gelsomini, coordinatore di Progetto Celio - come opera dannosa ed inutile, mentre è utilissima nei tratti periferici e semiperiferici che terminano nei nodi di scambio con la metro A (San Giovanni a sud e Ottaviano a nord)».
Già lo scorso 29 novembre, in un'assemblea al Nuovo Teatro Colosseo, era stata avanzata la proposta di interrompere la metro C proveniente dal Casilino alla Stazione San Giovanni e di riprenderla eventualmente ad Ottaviano per proseguirla, come da progetto, fino a Vigna Clara.

LA RETE DEI PORTONI - In vista dell'ormai prossimo inizio degli scavi, nel rione Celio sta nascendo una «rete dei portoni»: le associazioni di quartiere stanno mettendo in contatto tra loro referenti per ogni numero civico di quegli stabili sotto ai quali passerà la metropolitana. Una sorta di network organizzato con coordinatori di strada, per rendere più efficace l'azione di protesta e il tentativo di condizionare il corso dei lavori della Metro C. Nel weekend del 12 e 13 dicembre sono partite centinaia di email e lettere che forniscono ai residenti la «mappa del campo di battaglia» e una locandina da stampare e affiggere sui portoni.


Il volantino «Requiem per un giardino» al Celio
IN GUERRA PER IL GIARDINO - La rivolta del Celio contro la Metro C era iniziata un mese fa alla notizia che il giardino antistante l'ospedale militare - per il quale il quartiere era già sceso in piazza a settembre - stava per essere trasformato in un gigantesco cantiere: per sei anni. Il giardino pubblico di piazza Celimontana, cuore del rione, con l'area giochi per i bambini dovrebbe infatti, secondo il progetto della Metro C, essere «recintato e requisito come parcheggio per le ruspe e gli altri mezzi utilizzati dagli operai». Il giardino, peraltro, era già stato danneggiato oltre un anno fa dal piccolo cantiere dei lavori di sondaggio per la Metro C, all'angolo fra via Annia e via Celimontana. Tutto ciò, sottolinea Fabio Nicolucci, del Comitato Celio e curatore di Celio Notizie, «senza che il direttore dei lavori di Metro C abbia mai richiesto il parere degli abitanti».
Ora la preoccupazione si estende alla stabilità dei palazzi del quartiere. «Dobbiamo stabilire una linea comune dopo che molti cittadini hanno lamentato la mancanza di indagini effettuate o documentate sotto i propri palazzi – spiega Gelsomini -. per questo abbiamo coinvolto un avvocato del Coordinamento residenti città storica».

LA REPLICA, I MONITORAGGI - Dal canto suo, Metro C Spa replica che per ogni tratta in cui sono iniziati i lavori è disponibile un continuo «monitoraggio delle vibrazioni nelle zone interessate dalle attività di costruzione della nuova Linea C», effettuato allo scopo di «tenere sotto controllo il livello e gli effetti del disturbo prodotto dalle attività di scavo sotterraneo e di cantiere».
Durante la realizzazione delle gallerie il lavoro delle talpe, «nonostante le loro dimensioni (lunghezza: 100 metri ca.; diametro dello scudo fresante: 6,70 metri), non sarà avvertito dalla popolazione principalmente per tre ragioni: lo scavo delle gallerie avviene fra i 20 e i 30 metri dal piano stradale; il sottosuolo romano è un "terreno sciolto", definizione che in geologia indica una struttura terrosa non uniforme (al contrario delle rocce), adatta ad ammortizzare le vibrazioni prodotte, che quindi perdono energia prima di arrivare in superficie; dietro la fresa, la talpa viene riempita con una miscela di acqua e cemento e mantenuta a una pressione di 1,8-2 bar, necessaria a sostenere il peso del terreno sovrastante, quindi a mantenere inalterate le caratteristiche statiche del sottosuolo e delle costruzioni in superficie».
Il complesso sistema di monitoraggio delle vibrazioni che «terrà sotto controllo l’evoluzione dei naturali movimenti di pressione e distorsione del terreno e (quindi) dei palazzi» (movimenti millimetrici) sarà consultabile da parte delle associazioni di quartiere.

l. za.
13 dicembre 2009

roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_dicembre_13/celio_trema_metropolitana-16021476597...
trambusfi
00domenica 13 dicembre 2009 16:15
Scusate l' "intrusione", ma in qualche modo mi "conforta" un poco il fatto che, come a Firenze, anche a Roma sorgono comitati contro lo sviluppo del TPL primario, alimentato da paure tipo "per paura che le vibrazioni possano far crollare i palazzi". Come se fossimo nell'Ottocento ad usare la dinamite...
XJ6
00domenica 13 dicembre 2009 18:05
Già ...

... è davvero sconsolante [SM=x1885108]
BiagPal
00lunedì 14 dicembre 2009 15:44
[SM=g1885122] Già, più che essere confortato, sono sconsolato come XJ6! E' assurdo che in questo Paese ci si scagli contro la realizzazione di ogni infrastruttura di trasporto! [SM=x346221]
trammue
00lunedì 14 dicembre 2009 17:59
come al solito, la z..c..la, tutti la vogliono, ma nessuno a casa sua!
trambusfi
00lunedì 14 dicembre 2009 18:08
OT fiorentino
Sono pienamente d'accordo con voi: non avete un idea di come è deprimente parlare con persone che, senza cognizione di causa, arrivano addirittura a negare che sotto Firenze ci sia una faglia acquifera, e che quindi sia possibile scavare "liberamente" per avere una metropolitana che, secondo me, è molto meglio della tramvia, che invece non va assolutzmente bene. Questo perchè a Firenze il tram è in realtà un mostro sferragliante e dannosissimo per la città, un vero e proprio treno (c'è chi lo chiama Eurostar) di 32 metri. Ma da quando gli Eurostar sono da 32 metri?
In realtà qualsiasi scavo ha i suoi rischi (basta vedere l'Alta Velocità appena inaugurata in Appennino, la parallela Variante di Valico, ecc.), ma non per questo si deve boccare tutto.
Paradossalmente la galleria ferroviaria dell'Appennino (lunga ben 18 Km, costruita tra il 1914 ed il 1935), pur con tecnologie antiquate e minori conoscenze del terreno, sembra che alla fine abbia avuto un impatto ambientale più "sostenibile", cioè con conseguenze meno peggiori dei lavori attuali. O mi sbaglio?
pipponap
00lunedì 14 dicembre 2009 20:35
sotto il suolo a FI, sicuramente c'è una FALDA acquifera; non conosco bene la geologia della città, ma direi, a naso, a pochi metri di profondità. Questo nn è assolutamente un problema. Pensa che la tratta bassa della M1 a Napoli (tratta Dante-Garibaldi) è sotto falda x decine di metri (piano ferro a Garibaldi se nn ricordo male, circa 30 m sotto plf (piano libero falda))
BiagPal
00lunedì 14 dicembre 2009 22:30
[SM=g1885122] Sì, infatti il problema non è la falda. A Napoli si è riuscito a realizzare la metropolitana in presenza di falda a pressioni molto elevate (grazie alla tecnica innovativa del congelamento del suolo) senza che vi fosse alcun problema.
In realtà i fiorentini devono capire che non è possibile realizzare la metropolitana perché per la loro città non è economicamente sostenibile. Una linea di metropolitana per essere economicamente sostenibile deve trasportare almeno 100 Mila passeggeri al giorno.
trambusfi
00lunedì 14 dicembre 2009 23:42
Vaglielo a spiegare a quei zucconi! Altro fattore è la distanza tra le fermate: con un centro storico come quello fiorentino, il cui "diametro" approssimativo dell'area entro la cerchia dei viali è di circa 1.200 metri, si renderebbe necessario posizionarle ogni 350-400 metri anzichè ogni 500-600 metri.
luca47
00sabato 20 febbraio 2010 22:09
Volevo un informazione tecnica: qual'e la massima velocità (con viaggiatori a bordo) che raggiungono i convogli della Metro A ?
In quale tratto?

grazie mille
BiagPal
00domenica 21 febbraio 2010 12:32
[SM=g1885122] Dovrebbe essere di 80 km/h, se non sbaglio. Più che di tratto, però, bisognerebbe parlare di "condizione di traffico". Nel senso che i treni possono raggiungere gli 80 km/h solo con il verde, evento molto raro sulla sovraffollata Linea A. Di solito è una condizione che si verifica solo la sera, quando le frequenze dei treni salgono.
ricc404
00lunedì 22 febbraio 2010 17:38
Le tratte più "veloci" sono quelle con distanza tra due stazioni più lunga. Una è sicuramente la Colli Albani - Furio Camillo dove tra l'altro dalla quota superficiale si scende in profondità. Un'altra è tra Arco di Travertino e Porta Furba.
Come detto da BiagPal al verde corrisponde una velocità di 80 Km/h
al giallo lampeggiante 65 Km/h
giallo 50 Km/h
giallo rosso 30 Km/h
rosso permissivo (con la P bianca accesa) 15 Km/h
Rosso 0 Km/h
(ferpas)
00martedì 23 febbraio 2010 23:35
dipende sempre dalle condizioni del traffico piu che dalla distanza tra due stazioni
BiagPal
00mercoledì 21 aprile 2010 22:22
Secondo quanto dichiarato in un'intervista dal Presidente di Roma Metropolitane la Linea D, così come è stata progettata, non si farà più. C'è l'intenzione di cambiare il progetto. Tutto ciò comporterà anche il rifacimento della gara per l'assegnazione dei lavori e soprattutto un risarcimento alla società Condotte di ben 400 Milioni di Euro. 400 Milioni di Euro senza aver fatto nulla! Assurdo! [SM=x346221] Purtroppo è la conferma che il Trasporto Pubblico a Roma sia gestito in modo ridicolo! Da autentici incompetenti! [SM=x346221]
Potete leggere il tutto cliccando qui
(ferpas)
00giovedì 22 aprile 2010 18:35
[SM=x346244] [SM=x346244] [SM=x346244] [SM=x346244]

io trovo tuto ciò assurdo. Biagio io direi che a roma il trasporto pubblico è gestito a taraluccio e vino.

[SM=g9956] [SM=g9956] [SM=g10045] Ma che c'è frega [SM=x346254] [SM=x346254] [SM=g9956] ma che c'è importa.... [SM=g9956] [SM=g10045] mahhhh

[SM=x346221]
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