FILOBUS DI LECCE

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auguaugusto
00lunedì 22 agosto 2005 14:03
Figurino filobus Lecce e produzioni varie
Dal sito della Vossloh-Kiepe l'immagine di quello che dovrebbe essere il modello per Lecce, da 12 metri. Sugli artigianali, isolati e quant'altro F19 va detto che essi, costruiti in 97 esemplari (non proprio pochi), sono derivati dai bus M240 (costruiti in centinaia di esemplari e presenti in tutta Italia, così come sono derivati da bus anche i filobus Van Hool) a cui è stato installato l'allestimento elettrico dei Sirio, quindi si può parlare, credo, di ottimizzazione delle linee produttive. I Trollino, a proposito di produzioni italiane, va detto che sono prodotti dalla Ganz-Transelectro, partecipata fortemente dall'Ansaldo (la denominazione precedente era di Ganz-Ansaldo). Non ci sono altre produzioni italiane di filobus, dato che l'Autodromo, che forniva dei Busotto articolati Bologna, Modena, Milano e Parma è fallita. Quello che stato detto sulla presunta diversità dei 20 filobus di Genova dai precedenti omologhi, è inesatto, dato che sullo stesso sito cittalettriche.it, portato ad esempio, è detto che portano lo stesso telaio Bredabus 4001.12 LL fonte di problemi sui bus, da cui derivano, presenti in tante città italiane. E in più, hanno azionamento a chopper e non ad inverter.

[Modificato da XJ6 23/08/2005 0.16]

Settantaquarantuno
00lunedì 22 agosto 2005 15:19
Re: figurino filobus Lecce e produzioni varie

Scritto da: auguaugusto 22/08/2005 14.03
(...) da 12 metri


Ah, ecco


Sugli artigianali, isolati e quant'altro F19 va detto che essi (...) sono derivati dai bus M240 (costruiti in centinaia di esemplari e presenti in tutta Italia, così come sono derivati da bus anche i filobus Van Hool) a cui è stato installato l'allestimento elettrico dei Sirio, quindi si può parlare, credo, di ottimizzazione delle linee produttive.


Sinceramente mi pare che da sempre i filobus utilizzino la carrozzeria degli autobus, non è certo una novità degli F19 né dei Van Hool. Che poi basti prendere un autobus e ficcarci dentro l'equipaggiamento elettrico del Sirio, beh, non mi sembra facile a farsi come a dirsi. Mi pare che ci voglia comunque una linea di produzione apposita, visto che in un tram numero di motori, posizionamento degli stessi e di tutti gli apparati, presa di corrente e un (bel) po' di altre cose mi sembrano parecchio diversi in un tram piuttosto che in un filobus.
... e quindi si ritorna all'artigianalità.
E a me va benissimo così, se poi i mezzi funzionano... Il problema è sempre quest'ultimo: molto spesso, i mezzi "artigianali" hanno i difetti di cui parlavo prima (ricambi, assistenza, ecc.). Se gli F19 vanno alla grande, meglio così. Perché vuoi per forza farmi dire che gli F19 vanno male? Però, mi chiedo, perché non vengono esportati né vincono altre gare in Italia? E perché anche a Napoli adesso comprano i Trollino?


Quello che stato detto sulla presunta diversità dei 20 filobus di Genova dai precedenti omologhi, è inesatto, dato che sullo stesso sito cittalettriche.it, portato ad esempio, è detto che portano lo stesso telaio Bredabus 4001.12 LL fonte di problemi sui bus, da cui derivano, presenti in tante città italiane.


Dovresti (forse) sapere che i primi filobus 4001 e gli autobus avevano un telaio della Sicca di Vittorio Veneto. L'Iveco poi acquistò la Sicca e da quel momento smise di fornire all'esterno i telai di quella fabbrica.
Vuoi un altro esempio? Mentre i primi Inbus snodati utilizzavano telaio Sicca, gli ultimi (i torinesi ed altri ancora) impiegavano invece i telai MAN proprio perché i componenti Sicca non erano più disponibili.
Pertanto i filobus successivi alle forniture della Spezia e di Bologna (1988 e 1990) non utilizzavano più quei telai. Prova a salire su un Breda 2001 o 3001 (l'autobus) e su un filobus di Genova e noterai subito qualche differenza ben visibile...


E in più, hanno azionamento a chopper e non ad inverter.



Potresti andare a questo link:
http://www.cittaelettriche.it/filobus_tecnica.htm
a leggerti questa frase.
"Il più recente stadio evolutivo degli schemi di trazione per filobus è rappresentato dall'azionamento ad inverter e motore asincrono trifase, con il quale si ottiene una riduzione di peso e di ingombro a parità di potenza utile. I primi 22 veicoli così equipaggiati sono stati costruiti nel 1996 per le reti di Cremona e Genova"
Grazie e ciao a tutti
[SM=x346219]
7041

[Modificato da Settantaquarantuno 22/08/2005 15.24]

Settantaquarantuno
00lunedì 22 agosto 2005 15:40
Re: Figurino filobus Lecce e produzioni varie

Scritto da: auguaugusto 22/08/2005 14.03
I Trollino, a proposito di produzioni italiane, va detto che sono prodotti dalla Ganz-Transelectro, partecipata fortemente dall'Ansaldo

[...]
Il sito ufficiale della Transelektro, che possiede la Ganz produttrice dei Trollino (http://www.transelektro.hu/english/bemutatkozas_tortenet.php)
[...] dice che fin dal 2000, cioè ben prima dei Trollino stessi, l'Ansaldo non c'entra più nulla con la Ganz Transelektro.

April 2000: Following the preliminary contracts of February, the contract on the selling of Italian Ansaldo Invest's shares in Ganz Ansaldo Electric Co.Ltd. and Tápiószele Electromechanical Works is signed in Rome. The company becomes 100 percent Hungarian-owned again. The company's new name is Ganz Transelektro Electric Co. Ltd

[Modificato da XJ6 23/08/2005 1.15]

Augusto1
00lunedì 22 agosto 2005 16:03
Inverter e chopper
http://www.cittaelettriche.it/filobus_parco.htm, anche se, ad onor del vero, ho verificato (altrove) la presenza dell'inverter in luogo del chopper.

A proposito di F19 e Sirio, parli dei loro allestimenti sottolineando un principio importantissimo dell'attività industriale, ossia lo sfruttamento delle economie (e dei componenti) di scala, [considerandoli] concetti artigianali.

Sul perchè ora si comprano i Trollino, a parte il riferimento alla ex-partecipazione dell'Ansaldo alla Ganz (che potrebbe avere avuto un ruolo), ciò risiede nel fatto che la CTP fa scelte anche diverse dall'ANM, qualche volta precorrendo i tempi e le scelte della seconda. Riferendomi, invece, ai vecchi e ultraquarantennali Alfa Mille, che hai citato in qualche post precedente, vista la elevata professionalità delle maestranze napoletane e (qui sì) elevatissima loro capacità artigianale, le macchine non hanno necessitato, fino al 2000, della loro sostituzione. [...]

[Modificato da XJ6 23/08/2005 0.44]

XJ6
00martedì 23 agosto 2005 01:13
Costi e prezzi
Forse i trollini sono più economici, forse no. Il costo della manodopera, comunque, non è l'unico fattore determinante per quanto riguarda il costo finale di un prodotto (ed anche in Ungheria non è che sia più così economico). C'è, ed elenco a caso ed in maniera sommaria, la capacità della manodopera, l'efficienza delle catene produttive, la situazione infrastrutturale del paese di produzione, le politiche fiscali ed industriali etc. etc. Anche i costi di trasferimento incidono, ma solo fino ad un certo punto (in caso contrario non si venderebbero le auto giapponesi, che vengono da lontano e da un posto dove la forza lavoro non è certo a buon mercato).

Sul perché, poi, alcuni vogliano i Van Hool, altri i Trollino, ed altri ancora gli Ansaldo, non è facile rispondere. Una scelta razionale è fatta tenendo presente realtà del territorio, costi, benefici, caratteristiche tecniche, estetica, funzionalità, espandibilità, sostenibilità etc. etc. Le scelte della PA, tuttavia, come del resto quelle degli esseri umani in generale, non sempre sono ispirate alla più inattaccabile razionalità, e non necessariamente ciò accade per scopi malevoli. Semplicemente succede perché si può sbagliare, e magari si considera una certa caratteristica superiore ad un'altra, o la scelta viene determinata da prospettive politiche di breve periodo, o ...

Per quanto riguarda poi le produzioni nazionali, poi, stiamo attenti al patriottismo di maniera (come pure all'esterofilia ad ogni costo). In un sistema di mercato, io acquisto ciò che mi pare e che è meglio. Se è made in Italy, bene, se è made altrove, pazienza. Significa che i campioni dell'industria nazionale dovranno sforzarsi di più per realizzare buoni prodotti. Alcuni di questi campioni, come è ben noto, in passato sono stati politicamente protetti dalla concorrenza internazionale, ed hanno munto questo mercato finché hanno potuto, comportandosi in pieno come la teoria economica del monopolismo prevede. Quando finalmente la protezione è cessata, e hanno dovuto confrontarsi con la concorrenza, si è visto che fine hanno fatto. Appurato che il vecchio ricatto morale del "comprate italiano" non funzionava più, sembra che ora si siano messi di buzzo buono a cercare di far meglio. Bene così. Evidentemente la lezione ci voleva.

... ma stavamo parlando dei filobus di Lecce, credo ...

[Modificato da XJ6 24/08/2005 8.47]

Settantaquarantuno
00martedì 23 agosto 2005 09:55
Trollini, Breda e gare d'appalto


Aggiungo un commento personale. Forse i trollini sono più economici, forse no. Il costo della manodopera, comunque, non è l'unico fattore determinante per quanto riguarda il costo finale di un prodotto (ed anche in Ungheria non è che sia più così economico). C'è, ed elenco a caso ed in maniera sommaria, la capacità della manodopera, l'efficienza delle catene produttive, la situazione infrastrutturale del paese di produzione, le politiche fiscali ed industriali etc. etc. Anche i costi di trasferimento incidono, ma solo fino ad un certo punto (in caso contrario non si venderebbero le auto giapponesi, che vengono da lontano e da un posto dove la forza lavoro non è certo a buon mercato).


E' chiaro che i Trollino siano buoni veicoli, ma questo nessuno l'ha mai negato. L'offerta di filobus, comunque, in Europa è (relativamente) abbondante. Come mai in Italia quasi tutti li vogliono? Qui non se ne è mai parlato, ma su altre mailing-list erano stati citati, ad esempio, gli interessamenti di Ancona, di Pescara e forse anche di Sanremo a questi veicoli. Se tutti sono interessati ai Trollino, vuol dire che devono avere qualcosa di particolare.
Siccome li fanno in Ungheria viene spontaneo pensare al prezzo della manodopera, perchè il costo del trasporto, trattandosi di pochi veicoli caricabili tutti su un unico treno (ci sono le foto di quelli romani!) non è molto. Se costassero più degli altri con il costo della manodopera così diverso rispetto al Belgio (esempio dei Van Hool), vorrebbe dire che la loro organizzazione aziendale fa pena.
Se tutti delocalizzano all'est (e non certo per questioni di qualità o infrastrutture), non c'è da stupirsi del fatto che prima o poi anche i filobus vengano acquistati con lo stesso criterio. Certo, se fossero dei cessi nessuno li acquisterebbe, ma pecunia non olet. Se anche la forza lavoro costasse solo il 20% meno che in Italia, sarebbe già una bella cifra...
Giusto e pure ovvio, a livello astratto, dire che i soldi sono pubblici e quindi è giusto risparmiare. Bisogna però riconoscere che c'è ben altro, soprattutto quando le case costruttrici sono nella stessa nazione, o perfino nella stessa città, delle aziende acquirenti.
Quanto alle auto giapponesi, tieni conto che qui in Europa sono pochissime quelle veramente prodotte in Giappone; praticamente solo i fuoristrada, e neanche tutti (Suzuki per esempio li fa in Ungheria insieme a Subaru), le vetture di alta gamma (che qui nessuno compra) e non molto altro. Tanto per dire, alcune Toyota sono inglesi e le Yaris le fanno in Francia, dove la manodopera costa meno che in Giappone, i costi di trasporto sono minori e riesci a venderle ai francesi facendogliele passare per auto quasi-nazionali... Le Nissan le fanno quasi tutte in Spagna ed Inghilterra. Le Honda in Inghilterra, pure. Le Mitsubishi in Olanda presso la ex Daf (pensate un po’!)


Sul perché, poi, alcuni vogliano i Van Hool, altri i Trollino, ed altri ancora gli Ansaldo, non è facile rispondere. Una scelta razionale è fatta...


La mia era una provocazione; è certo che se tutte le città usassero gli stessi criteri avremmo un solo tipo di bus ed uno di filobus.
Sarebbe però interessante sapere quali veicoli siano stati messi a confronto, e quali criteri sono stati utilizzati. In generale non c’è moltissima trasparenza su questo aspetto; i dati sono pubblici ma rintracciarli è tutt’altro che semplice. Di solito li si trova "a sgamo" conoscendo qualcuno, ed è già tanto che vengano pubblicati gli esiti di gara ed i punteggi dei vari veicoli concorrenti...
***
Quanto al "monopolio" della Fiat, non sono d'accordo. Monopolio si ha quando in un mercato (es. una nazione) hai un solo fornitore di beni o servizi, non un solo produttore. Siccome da sempre si possono comprare anche auto di altre marche, il monopolio in Italia non è mai esistito. Nei veri monopoli di un tempo (Telecom, Enel, ecc.) tu non potevi scegliere un telefono della concorrenza o altra energia, ma hai sempre potuto comprare Ford o Opel.
Quanto al mungere i sussidi statali, diciamo anche che in cambio sono stati costruiti stabilimenti insensati dove faceva comodo allo Stato e non certo alla Fiat. Lo Stato non dà via soldi per nulla, così, per la simpatia dell'Avvocato.
Ricordo anche che la VW, tanto per dire, è in buona parte di proprietà del suo Laender, come la Renault era statale fino a poco fa, o che i mercati giapponesi e coreani sono stati contingentati (quello coreano lo è tuttora) a lungo, quindi sul mungere dallo Stato ci sono molti discorsi da fare.
***
Solo per fare chiarezza sui filobus di Genova, si può trovare un’altra conferma del fatto che non c’è praticamente nessun legame tra loro ed i primi veicoli (e tra gli autobus) a questo indirizzo:
http://groups.yahoo.com/group/filobus-italia/message/3014
***
Ciao a tutti
7041

[Modificato da Settantaquarantuno 23/08/2005 10.21]

Alessandroch
00martedì 23 agosto 2005 11:19
trollino... van Hool...
non vi preoccupate, appena ci saranno i primi cantieri, fotograferò tutto e vi spiegherò le vie, il deposito e quant' altro... così vi distraggo[SM=x346232] [SM=x346232]





LUCATRAMIL
00martedì 23 agosto 2005 11:49
PRODUZIONE VEICOLI
Gente! Avevo in mente da tempo di dire qualcosa in argomento, dopo la notizia che anche Lecce ha ordinato mezzi di produzione straniera. Fermo restando che le regole di mercato creano una dovuta selezione, a mio avviso va osservato anche il principio di non tirarsi la zappa sui piedi. Quindi, mentre osservo con piacere che molte città italiane stanno rimediando ad una grossa colpa, quella di aver smantellato le reti elettriche in passato, mi disturba che alcune incorrano in una seconda colpa, quella di non sostenere l'industria nazionale[SM=x346224] . Se poi a farlo sono le città del Sud, ciò mi disturba ancora di più, perchè parte della produzione Breda avviene proprio al Sud (considero anche i tram messinesi e torinesi come esteri, ora che la Fiat Ferroviaria è stata comprata: ed infatti rischiano la chiusura).Solo Napoli è stata furba.[SM=x346239]
Se la differenza di prezzo e di prestazioni fosse notevole, capirei, ma in caso di equilibrio, dovrebbe scattare la preferenza, come spesso avviene all'estero.
Breda è oggi sul mercato internazionale e dovrebbe approfittare della figuraccia planetaria del Combino[SM=x346221] . Verona che farà? acquisterà vetture di dubbia prestazionalità? A situazione invertita (città tedesca e prodotto italiano) la fornitura sarebbe stata annullata. Mi pare invece che la spinta del Sirio[SM=x346227] si stia affievolendo.

Alcune città, se non volessero spendere molto, potrebbero acquistare veicoli dai capoluoghi che possono essere indotti a rinnovare il parco. Per esempio, gli ottimi filubus Socimi (serie 900) di Milano, avrebbero potuto servire a Lecce per una decina d'anni ancora (e Milano avrebbe potuto sostituirli con degli F19). Mi pare ci sia approssimazione nella gestione complessiva del parco veicoli, con poche relazioni tra gestori[SM=x346242] . Chiudo osservando che un'aiuto all'espansione dell'industria nazionale è dato anche da quelle cessioni di veicoli per noi obsoleti a Paesi indigenti, in quanto generano richiesta di ricambi e - se validi - possono spingere a ordini di mezzi nuovi (per esempio, qualcuno ha notizie dei 421A e degli Effeuno milanesi? E dei fratelli romani?)
Ciao a tutti
Luca
Alessandroch
00martedì 23 agosto 2005 12:29
domanda:
[SM=x346248]

Ma perchè non aprite una discussione sul mercato industriale dei mezzi pubblici che siano tram, filobus e... affini?
Qui a Lecce è ancora tutto su carta... abbiate pazienza e vi tempesterò di foto e di argomenti sulla futura filovia.
vorrei precisare che dopo 72 anni qui a Lecce ritorna il mezzo pubblico elettrico... poi se il mezzo è stato acquistato qui nel laboratorio o difronte dal salumiere, o nel bar affianco parliamone,che trovo nozioni molto interessanti, ma in altra sede, ne convenite?



leleforna
00martedì 23 agosto 2005 12:43
apriamo nuova discussione
Sul tema dei filobus e tram nazionali ed esteri vista che si protrae ed è abbatsanza interessante proporrei di aprire una nuova discussione e lasciare Lecce ai suoi futuri filobus.

In merito alla discussione vera e propria mi sorge spontanea una domanda: ma siamo sicuri che la AnsaldoBreda ha partecipato alla gara per la fornitura dei filobus a Lecce? Da varie notizie che ho ricevuto l'Azienda non sarebbe più interessata alla costruzione di filobus, non per sua scarsa specializzazione ma poiché il mercato dei filobus in Europa Occidentale e America del Nord, che sono i paesi più interessanti da un punto di vista economico, non è molto ampio (fatta eccezione per la Svizzera, negli altri paesi è praticamente inesistente vedi Germania, Inghilterra, Scandinavia, Spagna, ecc.) mentre è molto attivo nei paesi dell'Europa dell'Est ma lì veramente entra in gioco il fattore prezzo, perchè sono Paesi le cui amministrazioni hanno budget molto inferiori ai nostri e ci sono industrie locali che fanno dei prodotti di livello medio o buono (appunto perchè c'è un ampio mercato. Pochi sanno che in Bielorussia fanno buoni filobus (Belkomumash)che circolano anche a Belgrado e in Russia, anche in Russia producono numerosi filobus ma di qualità mediocre. Ma attenzione: anche i cinesi hanno cominciato a produrre filobus niente male, chissa se fra qualche anno non avremo solo filobus made in China. Se a qalcuno interessa posso fornire link a foto dei prodotti Bielorussi, Russi e Cinesi
XJ6
00mercoledì 24 agosto 2005 08:44
MEZZI PUBBLICI - PRODUZIONE E MERCATO
Come richiesto, ho provveduto ad aprire una nuova discussione specificamente incentrata sul mercato dei mezzi pubblici in Italia e nel mondo, e sulle collegate strategie di produzione e commercializzazione. Pregherei quindi di riservare a tale nuovo spazio i contributi sulla predetta tematica non direttamente riconducibili alla realtà leccese.

Solo per cercare di concludere il ragionamento su alcuni temi già esaminati relativi a mercato e monopolio, infine, inserisco qui alcune considerazioni in argomento che considererei finali.

Ribadisco che il costo della manodopera è un elemento sì importante nella determinazione del prezzo finale, e quindi dell'appetibilità economica di un prodotto. Ma non è l'unico. E le scelte dell'acquirente vengono fatte anche sulla base dei servizi che ci si attende, sull'affidabilità delle rete di assistenza, sulle dotazioni etc. etc. Tutte esigenze che comportano qualcosa di più complesso di una scelta effettuata solo e unicamente sul costo. Se tutti vogliono i trollino, una ragione ci sarà, si potrebbe dire. Magari è anche una questione di moda e di fama acquisita, chissà. Al di là di ciò, auguriamoci che anche la scelta alternativa dei Van Hool acquistati da Lecce sia stata adeguatamente ponderata e sostenuta da criteri razionali, trasparenti ed ispirati alle migliori pratiche della PA.

Ed a proposito dei costi della manodopera, in merito alla quale avevo citato l'esempio delle auto giapponesi, il fatto che oggi buona parte dei modelli venduti in Europa e negli Stati Uniti vengano prodotti in loco, e non in Giappone, non cambia sostanzialmente il quadro di riferimento (e comunque ci sono tantissimi altri prodotti che continuano a venire costruiti in Giappone, anche se dedicati all'esportazione in paesi dalla manodopera più a buon mercato). Tali fabbriche localizzate, infatti, più che sfruttare in senso stretto il fattore costo lavoro, come del resto osservato anche sopra, servono ad aggirare barriere tariffarie e non tariffarie ancora in vigore, nonostante il WTO, a garantire anche un certo consenso sociale e politico nei paesi dove vengono venduti i prodotti, e a frontegiare in maniera più rapida eventuali specifiche esigenze di certi mercati.

Ed infine, sul monopolio. In italia, nel settore automobilistico (e non solo) è esistito e come, anche se apparentemente mascherato da oligopolio (grazie a patti di ferro con i francesi e con gli spagnoli per dividersi i rispettivi mercati nazionali) che non escludeva la possibilità di acquistare pure auto straniere, nei confronti delle quali, quando non venivano erette barriere tariffarie e contingentamenti veri e propri (come nel caso del Giappone, appunto, ma questa è un'altra storia, dai risvolti anche buffi, che riporto in calce), permaneva comunque una fitta cortina di barriere non tariffarie che di fatto limitava seriamente la scelta.

E ad essere munto non è stato solo lo Stato (che, dal canto suo, ha comunque negoziato la protezione che concedeva, in cambio dell'aumento di posti di lavoro e di insediamenti industriali in aree non necessariamente economicamente interessanti, ma politicamente sensibili. Il principale costruttore automobilistico italiano, del resto, a suo tempo ha sempre candidamente ammesso di essere "governativo" per definizione). Chi è stato munto sul serio è stato invece il consumatore, le cui possibilità di effettuare scelte razionali in passato sono state seriamente limitate. Chi non ricorda, ad esempio, quando bastava andare in Svizzera, dove la concorrenza già esisteva, per acquistare un'auto italiana a costo minore rispetto a quello praticato nel paese di produzione, e con migliore qualità e allestimenti?

Ciò detto, il fatto che comportamenti analoghi siano avvenuti anche altrove, non costituisce una giustificazione in sé, visto che non stiamo stilando una classifica di chi è più o meno virtuoso. Il ragionamento è che io personalmente non acquisto alcun prodotto sulla base unicamente della sua "italianità", ma sulla base delle sue qualità intrinseche, e finalmente posso farlo. Questo è il mercato. Piaccia o non piaccia.

Ciò detto. Chi ha ora cose da dire su Lecce, lo faccia qua. Chi vuole continuare a parlare di produzione e mercato dei mezzi pubblici, invece, può cliccare qua.



[Ah, già, i giapponesi. Potrà sembrare strano, ma non fu l'Italia a chiedere di contingentare lo scambio di autoveicoli, bensì il Giappone! Negli anni 50/60, infatti, se il Giappone non era un paese in via di sviluppo, ben poco ci mancava. Distrutto, molto più dell'Italia, a seguito della guerra, faticava a rimettersi in piedi, nonostante avesse saputo cogliere certe buone opportunità industriali a seguito delle commesse statunitensi generate dalla guerra di Corea. E l'Italia, con una storia industriale per molti versi analoga a quella nipponica - entrambi i paesi, per adoperare una terminologia marxiana, hanno conosciuto ad esempio una genesi "incestuosa" dei capitalismi locali" - in quegli anni viveva il proprio boom, che venne visto in estremo oriente come esempio positivo da imitare. Ma anche da temere. Il Giappone di quegli anni, infatti, era terrorizzato all'idea che la rinascente, ma timida industria automobilistica locale potesse venire spazzata via da una aggressiva poltica commerciale della FIAT, le cui utilitarie sembravano costruite su misura per le caratteristiche sociali e geografiche del paese asiatico. L'Italia, al contrario, sempre timida e timorosa (tranne che in pochissimi e notissimi casi) ad espandersi su altri mercati (la nostra strategia è spessissimo stata quella di farci importare, piuttosto che attivarci fattivamente per esportare), ed i cui produttori automobilistici proprio non ci pensavano ad investire seriamente per sbarcare in Giappone, non ebbe quindi difficoltà ad accettare la richiesta dei giapponesi a contingentare i rispettivi mercati automobilistici, in cambio di qualche modesto beneficio che non avrebbe retto la prova del tempo (mi pare di ricordare che i giapponesi si impegnarono a limitare severamente le proprie esportazioni di fiaschi e manici di ombrelli nel Bel Paese, tanto per fare un esempio). E contingente fu, fino a quando le nuove regol del commercio internazionale non ne imposero l'eliminazione.]
MauroP
00mercoledì 24 agosto 2005 19:36
Filobus leccesi
Sono contento che a Lecce arrivino i filobus (o ritornino? Non conosco il passato dei trasporti salentini) e devo dire che il modello A330T, a mio avviso, ha una bella linea, non paragonabile a quella degli snodati A300, secondo me i + brutti in circolazione. Li conoscevo solo in versione autobus, certo che con le aste sono un po' + accettabili...
Attenderemo con ansia le tue notizie, caro Alessandroch...!
Alessandroch
00mercoledì 7 settembre 2005 13:08
Re: Filobus leccesi

Scritto da: MauroP 24/08/2005 19.36
Sono contento che a Lecce arrivino i filobus (o ritornino? Non conosco il passato dei trasporti salentini) e devo dire che il modello A330T, a mio avviso, ha una bella linea, non paragonabile a quella degli snodati A300, secondo me i + brutti in circolazione. Li conoscevo solo in versione autobus, certo che con le aste sono un po' + accettabili...
Attenderemo con ansia le tue notizie, caro Alessandroch...!



Sarà fatto il + presto possibile. cmq Lecce nn è mai stata filoviaria. Nel 1933 dismisero la tranvia Lecce -S. Cataldo (il tram del mare)
Krokodil
00mercoledì 7 settembre 2005 15:25
Mi sembra che MauroP non conosca bene la famiglia VH, spero che quantos egue interessi comunque tutti:

Su www.vanhool.be puoi trovare tutta la gamma degli A300 e derivati (AG300, A330T, A600, ...).

La prima serie 300 effettivamente esternamente era un po' brutta ( confronta http://www.ferrovie.ch/img/details.php?image_id=330 , un AG300T ), la nuova è decisamente meglio ( http://www.ferrovie.ch/img/details.php?image_id=889 un newAG300 ). La nuova versione è spess indicata con "new" prima del numero, come in newA330T.

La differenza fra A300, A320, A330, A360 e A600 (in tutte e due le generazioni) sta nella posizione del motore (nell'A300 è al centro fra i due assi, nei 320-330-360 in coda) o nell'altezza del apvimento (serie A3xx ribassato, A600 con tre gradini circa). Poi ci sono gli A308 e A309, versioni corte degli altri, e gli articolati AG300 e AGG300, il secondo con tre casse per 24 metri...

La serie 300 ha sostituito pochi anni fa la serie 500, disponibile più o meno nelle stesse varianti (A500, AG500, A508, ...), con due gradini (uno dalla base della porta al pavimento). L'A600 è nato in questo peridodo, ed è tuttora in produzione nella variante newA600. Gli AG700 erano una variante degli AG500 mi sembra con ancora più gradini, gli AG900 un'altra variante ancora costruita in solo 3 esemplari.
Alessandroch
00sabato 1 ottobre 2005 10:55
Nulla si vede all' orizonte !!
I cantieri che sono presenti in città sono per la costruzione dei nuovi marciapiedi.
Una settimana fa ho visto dei cantieri proprio dove sospetto che il filobus passi nell' immediato futuro. Era sera, quindi non c' era nessuno a cui potevo chiedere.
Era cmq un cantiere dove stavano costruendo un marciapiede nuovo.

Immagino che non inizino subito i lavori x la filovia.
Alessandroch
00sabato 8 ottobre 2005 12:58
Lunedì
10 ottobre devo chiamare un mio amico geometra che lavora in comune e mi presenterà la persona giusta x i ragguagli della futura filovia leccese.


augperalex
10giovedì 12 gennaio 2006 15:38
Inaugurati i lavori
Alessandro mi comunica telefonicamente che è stato inaugurato (e benedetto) simbolicamente l'inizio dei lavori per la realizzazione della filovia leccese. Maggiori dettagli nei prossimi giorni.
Stefagin76
10giovedì 12 gennaio 2006 20:34
barocco e filovia
Ancora una volta il Sud rifila una bella lezione al Nord: a poca distanza dall'annuncio del progetto, partono i lavori! Speriamo solo che procedano a tempo di....pizzica!

Una città splendida come Lecce, ricca di bellezze (non solo artistiche [SM=x346232] ....) e in più col filobus: da perderci la testa!

Stefano
Paoloilfiorentino
00giovedì 12 gennaio 2006 21:24
Bene, benissimo
Mi associo a Stefagin: ottime notizie dal Sud. Quanto alla bellezze della Puglia, naturali, artistiche, e ... muliebri, concordo in pieno.
Paolo
Alessandroch
00lunedì 16 gennaio 2006 22:04
Prendendo esempio da voi fiorentini, conto di documentare i vari cantieri che ci saranno in città. Quello già documentato dai vari giornali locali è in viale Otranto. Vi farò sapere.
XJ6
00lunedì 16 gennaio 2006 23:31
See ... staremo a vedere
Alessa', in genere prometti certo e vieni meno sicuro. Voglio proprio vedere se riuscirai a fare concorrenza a Simone per tempestività e completezza di informazione.

Ora voglio proprio vedere. Questa è una sfida [SM=x346239]
Roberto Amori
00martedì 17 gennaio 2006 00:30
La sfida...
...sarebbe più facile vincerla ti comprassi questa benedetta digitale.
La prossima volta che ci vediamo ti porto in un mercatone e da lì non esci se non hai almeno 4 megapixel in tasca...
Alessandroch
00venerdì 20 gennaio 2006 22:47
Concorrenza a Simone?
NOOO...E' troppo per me, infatti ho scritto "prendere esempio" non imitare. E poi già ho preso il computer nuovo (ed è già qualcosa), poi penserò alla macchina digitale, e poi... embe'... abbiate un po' di pazienza [SM=x346225] [SM=x346225]
lk702
00venerdì 27 gennaio 2006 10:04
Fiobus VH A330T di Lecce
Ciao a tutti,
vi dico subito che le linee saranno 3 ( una circolare intorno al centro lunga 12.5km, una di 5.2km dall'università al centro ed una terza di collegamento tra il centro ed un parcheggio di corrispondenza ), i veicoli necessari saranno 12, già ordinati.
Saranno dei Van Hool A330T (come già ovviamente sapete) da 12m, pianale integralmente ribassato per tutta la lunghezza, 3 porte, condizionamento integrale, 74 posti di cui 27 seduti+1 per carrozzella, azionamento elettrico Vossloh-Kiepe, capaci di una velocità massima di 60Km/h.
Oltre alla foto di un prototipo tutto rosso del mezzo, è pubblicato anche il figurino dei mezzi per Lecce ( con vista dei quattro lati e vista in pianta della disposizione interna ): il mezzo si presenta tutto blu scuro, tranne il tetto che è bianco o grigio ed una striscia azzurra subito sopra ai fascioni scuri alla base delle fiancate. Su entrambe le fiancate c'è una curiosa scritta pug. ( il piano urbano comunale ) seguita dal tricolore italiano realizzato con tre quadrati inclinati e leggermente sovrapposti, mentre sopra al puntino compare di traverso il nome della città; la scrittà città di Lecce compare anche verso la coda su entrambe la fiancate, alla base di due quadrati bianchi, inclinati di 45°, che vanno dalla fascia azzurra fino al tetto, e più in piccolo, il tema del quadrato bianco con la scritta ritorna sul muso, integrando anche la scritta con il nome del costruttore. comparsa una foto sul sito ( http://www.stadtverkehr.de ), però allo stato attuale tale foto è scomparsa, ma!
Saluti fioviari in arrivo.
Luca K.
Alessandroch
00venerdì 27 gennaio 2006 13:38
Il comune...
Ha promesso di consegnare la filovia (i giornalisti locali continuano a chiamarla "metropolitana di superfice") alla città in primavera del 2007.

Ma... i cantieri che si sono aperti (e benedetti dal Vescovo C. F. Ruppi)sono ufficiosi: per adesso hanno solo rotto il manto stradale nella zona di vialòe Otranto, ma ancora non si sa quando inizieranno i lavori.

Altra mia speranza è che non vorrei che questa filovia sia un buco nell' acqua (come la nostra gloriosa tranvia andata a farsi benedire nel 1933, dopo SOLO 35 anni di servizio); alludo all' effetto MODA degl' indigeni (leccesi). Vorrei vedere in esercizio la ns futura filovia tra 15 anni se ne avessi l' opportunità, dato lo scarso utilizzo del mezzo pubblico qui a Lecce.


Alessandroch
00giovedì 2 febbraio 2006 21:09
In viale Otranto
Hanno messo i primi anelli in cemento al suolo ( i cosiddetti plinti) per alloggiare i pali di sostegno della linea aerea.

Domenica pomeriggio io ed un mio amico faremo le prime foto.

Anto', vabbuo'? [SM=x346228]


XJ6
00giovedì 2 febbraio 2006 22:48
Quando lo vedo ...
... ci credo [SM=x346225]
Alessandroch
00mercoledì 8 febbraio 2006 19:38
X Augusto:
Ti arrivano tramite posta elettronica le prime foto sui cantieri di Lecce. Se le puoi postare tu. Non è molto ma i lavori sono iniziati. [SM=x346239]
augperalex
00venerdì 17 febbraio 2006 00:35
Primissime immagini...
...scattate in viale Otranto, riguardanti l'inizio dei lavori della costruenda linea filoviaria. La strada:



Lo scavo per il plinto di un palo di linea aerea:



Il cartello con il dettaglio dei lavori, che dovrebbero finire a giugno 2007:



Infine, in questo punto manca solo il palo tipo M:

Alessandroch
00sabato 4 marzo 2006 17:38
I lavori vanno avanti: al viale della stazione ci sono gli stessi tipi di cantieri.
Tra qualche giorno (aspetto una telefonata) dovrò partecipare ad una trasmissione televisiva locale; ancora nn ho notizie precise ma l' evento si concretizzerà.
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