Piazza Maggiore è il nome, un po' anonimo forse, dato alla Piazza Vittorio Emanuele dopo la fine della II guerra mondiale, un po' come a Madrid la Playa Major insomma.
Nella cartolina proposta da Antonio siamo nel 1903, ossia un anno prima dell'inizio della splendida ma non lunghissima era delle tranvie elettriche bolognesi iniziata appunto nel 1904. Anche le ippotranvie erano munite di rotaie che addirittura si incrociarono con quelle dei tram elettrici prima che l'intera rete fosse del tutto elettrificata. Le linee normali erano dotate di una sola bestia mentre un secondo cavallo era aggiunto nelle ore di punta o lungo le linee più trafficate. In seguito giustamente sorse anche ad un certo punto l'esigenza di dotarsi di un regolamento veterinario atto alla tutela e al rispetto degli animali perchè non lavorassero in eccesso, mangiassero e potessero rientrare alle stalle per riposarsi.
Qui sotto siamo già qualche anno avanti, tutta la Piazza nei suoi 4 lati più la contigua Piazza Nettuno è un enorme capolinea di tram elettrici che convergono da 14 linee. Troppe.
Già verso il 1928 non se ne poteva più del caos tranviario nella piazza principale della città, così come avvenne a Milano per il famoso carosello del Duomo anche a Bologna venne avviata la riforma dei trasporti che liberò del tutto Piazza Vittorio Emanuele e Piazza Nettuno dai binari entro il 1932. Le linee ormai divenute 20 vennero così deviate lungo le strade attigue dove rimasero fino al 1963.
La statua equestre del re Vittorio Emanuele dopo la fine della II guerra mondiale venne stranamente, conoscendo i bolognesi, salvata dalla fiamma ossidrica e molto velocemente venne trasferita ai Giardini Margherita ( sempre in ambito reale quindi ) dove tuttora si trova all'ingresso di Porta S. Stefano. Il re pertanto dopo avere visto per decenni i tram della città da molti altri decenni osserva attentamente i passaggi dei filobus delle linee 13, 32, 33.
Qui sopra, in una mia fotografia di qualche anno fa, la statua in questione ai giorni nostri, alle sue spalle la mongolfiera a volo vincolato che per un anno, nel 2002, ha portato chi lo volesse a circa 150 metri di altezza.