BOLOGNA

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Nicola M.
00mercoledì 4 agosto 2004 20:40
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AL PAÇIO
00giovedì 5 agosto 2004 00:44
HANNO RUBATO UN TRAM
Inutile dirlo inter nos (vale per i nuovi utenti):
Il film italiano tranviario per eccellenza é HANNO RUBATO UN TRAM con protagonista ALDO FABRIZI.
La sezione apposita la trovate, in questo forum, andando su AL CINEMA IN TRAM e poi cliccando su HANNO RUBATO UN TRAM.
La sezione cinematografica é curata da XJ6 (ANTONIO)
PaoloC
00mercoledì 25 agosto 2004 22:46
Libro
Mi sono procurato un libreo molto interessante: Storia dei trasporti urbani di Bologna Edizioni Calosci-Cortona: la maggior parte è dedicata a tram e filobus. È molto ricco sia di foto che di dati tecnici. Prima o poi pubblichero una "recensione" un po' più approfondita.
XJ6
00mercoledì 25 agosto 2004 23:51
Storia dei trasporti urbani di Bologna

Scritto da: PaoloC 25/08/2004 22.46
Mi sono procurato un libro molto interessante: Storia dei trasporti urbani di Bologna Edizioni Calosci-Cortona (...)

E' una buona pubblicazione, ce l'ho anch'io. Peccato che la riproduzione tipografica delle foto sia un po' scadente.

Mi ha stupito, peraltro, un'omissione (a mio parere imperdonabile) riguardante "Hanno Rubato Un Tram". Non se ne parla nemmeno una volta in tutto il libro!

Alcune delle immagini che appaiono nel testo sono state messe a disposizione degli autori da Roberto Amori.
PaoloC
00giovedì 26 agosto 2004 08:44
Re: Storia dei trasporti urbani di Bologna

Scritto da: XJ6 25/08/2004 23.51
E' una buona pubblicazione, ce l'ho anch'io. Peccato che la riproduzione tipografica delle foto sia un po' scadente.

Mi ha stupito, peraltro, un'omissione (a mio parere imperdonabile) riguardante "Hanno Rubato Un Tram". Non se ne parla nemmeno una volta in tutto il libro!

Alcune delle immagini che appaiono nel testo sono state messe a disposizione degli autori da Roberto Amori.


Concordo sulla qualità delle foto: si poteva fare di meglio. Il libro l'ho avuto ieri e ho solo dato una scorsa rapida: ora me lo leggo con calma.
PaoloC
00lunedì 30 agosto 2004 22:50
Re: Storia dei trasporti urbani di Bologna

Scritto da: XJ6 25/08/2004 23.51
E' una buona pubblicazione, ce l'ho anch'io. Peccato che la riproduzione tipografica delle foto sia un po' scadente.

Mi ha stupito, peraltro, un'omissione (a mio parere imperdonabile) riguardante "Hanno Rubato Un Tram". Non se ne parla nemmeno una volta in tutto il libro!

Alcune delle immagini che appaiono nel testo sono state messe a disposizione degli autori da Roberto Amori.



Ti confermo che nel libro non si parla di "Hanno rubato un tram": Una vera lacuna.

In merito alle foto, solo una parte sono di qualità scadente, le altre non sono male: quella che ho io è la seconda edizione, per caso tu hai la prima?
XJ6
00lunedì 30 agosto 2004 23:59
Re: Storia dei trasporti urbani di Bologna

Scritto da: PaoloC 30/08/2004 22.50
In merito alle foto, solo una parte sono di qualità scadente, le altre non sono male: quella che ho io è la seconda edizione, per caso tu hai la prima?

No, ho anch'io la seconda (ma pare che la prima sia sostanzialmente identica, a parte l'introduzione). Le foto vanno dal "non c'è male" allo "scadente", sono d'accordo con te. [SM=x346233]

Ciao.
kaonashi
00martedì 31 agosto 2004 20:35
l'ho anch'io questo libro e francamente ci si poteva aspettare qualcosa di più anche in quantità per le fotografie, peccato che come testo è validissimo[SM=x346225] , esisteva anche un libro intitolato "Quando a Bologna c'erano i tram" che vidi in bancarella qualche anno fa ed era ben dotato di fotografie, anche due a colori se ben ricordo, (sì ma quel giorno tasche vuote[SM=x346222] )
XJ6
00mercoledì 1 settembre 2004 00:44
Quando a Bologna c'erano i tram

Scritto da: kaonashi 31/08/2004 20.35
esisteva anche un libro intitolato "Quando a Bologna c'erano i tram" che vidi in bancarella qualche anno fa ed era ben dotato di fotografie (...)

Si tratta di un bel libro ancora in commercio. Roberto (che è tra gli autori) ne va giustamente orgoglioso [SM=x346236]
Alessandroch
00sabato 11 settembre 2004 10:26
Re: Quando a Bologna c'erano i tram

Scritto da: XJ6 01/09/2004 0.44
Si tratta di un bel libro ancora in commercio. Roberto (che è tra gli autori) ne va giustamente orgoglioso [SM=x346236]



Concordo appieno. Questo libro ce l' ho anch' io. Molto triste la foto a colori (una delle ultime foto del libro) del tram che effettua l' ultima corsa per poi entrare definitivamente in deposito con scritte del tipo "ti ricorderemo" o giù di lì...molto triste; è come andare adesso a Fuorigrotta a Napoli[SM=x346231]

XJ6
00sabato 9 ottobre 2004 03:13
Tramvie Di Bologna
Ho già parlato in un'altra sezione della 3 giorni tranviaria con Roberto Amori dello scorso settembre (23, Bologna, 24 Roma, 25 Napoli), e dopo aver già scritto di Napoli e di Roma, è ora il turno di Bologna.

Intanto la tappa bolognese è stata l'occasione per incontrarsi di persona con Roberto con il quale, nei mesi precedenti, avevamo avviato una intensa corrispondenza elettronica su tram e non solo, ma che era restato fino ad allora una entità puramente virtuale. Ebbene, egli esiste, e mi ha fatto percorrere a piedi tutto il centro di Bologna (che non è poi così piccolo, come insinua Lucio Dalla in "Disperato Erotico Stomp), alla ricerca di rotaie perdute, ganci della linea aerea ancora infissi sui muri, bifilari attivi e no e, soprattutto, dei luoghi di "Hanno Rubato Un Tram"



Per il Forum di "Hanno Rubato Un Tram" clicca qui --> HRUT


E' stata una giornata bellissima, e naturalmente dove potevamo andare a mangiare, se non da Leonida?


LEONIDA OGGI



LEONIDA IERI


Tra le varie cose viste, ovviamente, il gancio di Via del Pratello che è ancora là ...



... ma soprattutto il Deposito Zucca, da dove prende avvio il film di Fabrizi.

E qui il primo piccolo dolore. Di tutto cio ...



... è rimasto solo questo.



Gli unici tre capannoni superstiti sono sprangati, il resto è stato demolito da neppure tanto tempo (e trasformato in parco pubblico. Magra consolazione); rimangono un po' di vecchie rotaie risaltate fuori tra i ciottoli di fiume e salvate, a memoria dei tempi che furono ...



... e la stessa sede storica delle "Tramvie di Bologna" che ora è diventata Centrale dei Virgili Urbani ...



... con i nomi dei tranvieri caduti per la patria ancora immortalati sulle lapidi a fianco dell'ingresso (lo stesso dal quale sarà passato il povero Cesare Mancini del film per andarsi a beccare i tanti rimproveri della Direzione a seguito del deteriorarsi dei rapporti con "Testa Di Cane").



E' rimasta ancora qualche traccia importante, comunque, della Bologna tranviaria che fu. La bella facciata col nome dell'azienda è ancora lì ...



... anche se dove passavano i tram, ora c'è solo la campana della raccolta differenziata.



Tempus fugit irreparabile ...



Alessandroch
00sabato 9 ottobre 2004 12:48
che dire...
secondo me queste documentazioni e/o i resti di rotaie, lasciate lì x ricordo, appassionano anche chi è al di fuori del discorso tram.
Sarei alquanto ottimista nel rivedere i tram a Bologna. Ci sono molte città che sono tornate tramviarie; poi il nome dell' azienda rimasto lì x come era per me è un buon auspicio.
sbaglio?


DAZIOCH
kaonashi
00mercoledì 13 ottobre 2004 20:35
Vedendo la situazione da Milano anche se frequentando abbastanza Bologna, direi proprio che da troppo tempo, da decenni ormai, si sente discutere su fituribili progetti di trasporto via ferro a Bologna, e cosa si è visto in questi anni? Assolutamente molto poco di concreto spiccando un progetto di metropolitana in scala ridotta a capacità limitata, e che da l'idea di servire molto meglio i forestieri in visita alla città piuttosto che i cittadini, assieme ad un progetto di sistema di trasporto tipo filobus che non realizza in realtà un bel niente di vantaggio sulla situazione attuale avendone la capcità di un filobus da 18 metri, la rigidità tranviaria e nessuna garanzia di corsia esclusiva.
Ma non si vuole capire che finora si è partorito un progetto di sistemi di trasporto non amalgamabili a capacità troppo bassa e a servizio insufficiente delle esigenze della cittadinanza?
Non sembra che una rete di tranvie ad alta capacità che possa tranquillamente andare in superfice in centro e magari a tratti in galleria in semiperiferia e periferia posa essere la soluzione ideale per una città come Bologna?
Oltremodo la soluzione tranviaria sarebbe una porta aperta al sistema tram-treno ed alla miglore interazione con la rete ferroviaria locale , l'esempio delle città che hanno già queste diverse soluzioni come le gallerie di Colonia e Francoforte il tram treno di Karlsruhe e Kassel, con la singolarità che i centro potrebbero esservi tratti in superficie compatibili anche con le strade strette a senso unico e vetture che potrebbero funzionare sia da tram sia da metrò di fatto.
Perchè quei filobus finora realizzati sono troppo poco per dare alla città un servizio capace affidabile ed ecologico di cui ha assolutamente bisogno
XJ6
00lunedì 8 novembre 2004 02:12
44 e doppia rotaia
Ho rinvenuto questa foto, apparentemente degli anni '50, della vettura 44 diretta a Zamboni. Forse Roberto, o altri appassionati di tranvie bolognesi possono dirci qualcosa in più sulla vettura e sulla doppia rotaia visibile nell'immagine.

Roberto Amori
00lunedì 8 novembre 2004 09:51
44 e doppia rotaia
La bella foto postata da Antonio è ripresa in pieno centro, in Via Zamboni, in zona Universitaria all'ombra delle due torri.
La vettura 44 era una vettura denominata " Pedana " dalla bella linea moderna uguale a quella delle più grandi carrelli, queste vetture vennero costruite in proprio, presso la Zucca nel 1932, utilizzando parti meccaniche di vetture di inizio secolo.
In questa foto il tram transita sul binario interallacciato, senza scambi, a causa del restringimento della via e che si riallinerà correttamente poco dopo in Piazza Rossini. Verso la fine della stessa Via Zamboni ci sarà un secondo riallacciamento, più lungo e governato da semaforo tranviario, sempre a causa del restringimento dell'antica strada Universitaria, passato questo ancora più avanti i binari del tram si incroceranno con quelli della Ferrovia Bologna-Massalombarda e Bologna -Portomaggiore, con passaggio a livello in città. Questo PL è stato soppresso solo pochi anni fa e i binari della sola linea ferroviaria sopravvissuta Bologna-Portomaggiore interrati con la stazioncina in galleria sotterranea.
La foto del tram in via Zamboni è davvero bella e densa di significati: sono gli ultimi giorni di vita sia della linea 8 Zamboni che del tram n. 44 entrambi soppressi nei primi mesi del 1960. Difatti questa foto ed altre riprese nei pressi sono di proprietà della Cineteca di Bologna e vennero a suo tempo scattate in occasione della scomparsa di questa linea.
Il tram fino al 30 Marzo 1960 passava sotto i bifilari, senza incrociarsi, della nuove filovie 32\33, dopo il passaggio dell'ultimo tram di notte vennero tolti i fili tranviari e liberati i bifilari, cosicchè la mattina del 1 Aprile 1960 i nuovi filobus ebbero strada aperta.

Oggi l'incrocio in superficie tra i tram della linea 8 Zamboni e i treni della Veneta non esiste più e da pochi anni addirittura non c'è più nemmeno tutta la linea ferroviaria che è stata nel frattempo interrata con tanto di stazioncina sotterranea che potete vedere qui sotto. Esistono ancora, per fortuna, in servizio regolare le due linee filoviarie 32\33 inaugurate 44 anni fa ma comprensive di una breve sosta...di 23 anni.

[Modificato da Roberto Amori 05/02/2006 4.21]

XJ6
00martedì 9 novembre 2004 08:23
La Bologna-Vignola
La Bologna-Vignola, fu la prima tranvia extraurbana a vapore a sorgere in provincia di Bologna e fu prevista, fin dall'origine, per servire un bacino di traffico già allora importante, sia per traffico merci, che passeggeri.

In modo particolare, il tratto da Bologna a Casalecchio, risentiva di un forte traffico turistico sia per il Santuario della Madonna di San Luca sia per l'allora località balneare del Lido di Casalecchio di Reno.



Il 15 settembre del 2003 la Ferrovia Suburbana Bologna Vignola ha inaugurato nuovamente il trasporto passeggeri, limitatamente alla tratta Bologna-Bazzano; la gestione è affidata alla nuova Società FBV nata dalla partecipazione di ATC e FER.



Per saperne di più, CLICCAQQUÀ
Roberto Amori
00mercoledì 10 novembre 2004 01:19
Casalecchio - Vignola

Nella bella fotografia che ha trovato Antonio vediamo un convoglio della lunghissima linea tranviaria a vapore Bologna-Casalecchio-Vignola(MO). Negli anni 30 la linea venne spezzata in due così che il Bologna - Casalecchio divenne la linea tranviaria 18 mentre il Casalecchio - Vignola venne trasformato in una vera e propria ferrovia a 3000 Volt.
Non c'è dubbio che il terminare a Casalecchio, con conseguente trasbordo sul tram per Bologna, limitò sempre fortemente lo sviluppo della ferrovia che tra alterne fortune venne soppressa nel 1967 schiantata dal confronto con le nuove corriere che da Vignola, nello scarso traffico di allora, raggiungevano Bologna direttamente. Il tram addirittura era già scomparso nel 1958 così che il trasbordo per 9 anni avvenne dal treno al filobus 42.
La linea ferroviaria, fatto del tutto inusuale in Italia, rimase al suo posto e in piena efficenza in quanto durante alcuni periodi dell'anno partiva, ogni tanto, un convoglio merci per Bologna carico di frutta della zona. Da Crespellano, a metà circa della linea, invece quotidianamente partiva nel pomeriggio un convoglio carico di birre e pali di due note marche. Questi stabilimenti, nei pressi di Crespellano, utilizzavano il treno per raggiungere lo scalo merci di Bologna, il convoglio una volta giunto come un tempo a Casalecchio si immetteva sulla linea FS proveniente da Pistoia, la Porrettana, per raggiungere così Bologna. Entrambi questi stabilimenti, non molto tempo fa, dopo lunghe e sofferenti trattative per la salvaguardia dei posti di lavoro sono stati chiusi, benchè in attivo, sacrificati alle strane logiche della new economy.
Comunque l'utilizzo merci della ferrovia ne ha consentito, alla meglio visto l'uso di rotatie del 1917, l'ultra trentennale mantenimento. Oggi la linea, completamente ristrutturata e ammodernata è tornata ad essere esercitata come servizio passeggeri e perdipiù fino a Bologna centrale piazzale Ovest. A Casalecchio è stata inaugurata una nuova seconda stazione dove si incrociano ATC ed FS ed è prevista in seguito una connessione con l'altra linea, di cui parlavamo nei giorni scorsi, la Bologna - Portomaggiore per la quale è prevista finalmente l'elettrificazione.



In questa splendida immagine del 1957 vediamo il punto di trasbordo dal piazzale ferroviario di Casalecchio a quello tranviario per Bologna, a sinistra si può notare uno dei tre scambi tripli presenti sulla rete tranviaria bolognese. L'immagine è di Enrico Pasquali uno dei più grandi fotografi Italiani del dopoguerra ( assieme all'altro mio amatissimo Mario Giacomelli ). Ho avuto la grande fortuna di conoscere e frequentare entrambi questi due artisti: Pasquali aveva lo studio in Via Marconi dove abitavo, Giacomelli invece a Senigallia dove stavano i nonni e dove oggi c'è il suo museo e la fondazione.
Pasquali oltre all'arte e alle pubblicazioni dei suoi importanti libri scattava immagini, come questa di Casalecchio, per documentare lo sviluppo e la rapida trasformazione di Bologna. Legato da un forte vincolo collaborativo coi dirigenti sindacali e politici della sinistra bolognese degli anni '50 ebbe l'occasione pure di fissare, a modo suo, la fine dell'era tranviaria in una serie di fotografie che ci raccontano l'evoluzione del nostro trasporto pubblico. Pasquali e Giacomelli, passati i loro 80 anni, ci hanno entrambi lasciato...il patrimonio culturale di Pasquali è fortunatamente passato alla Cineteca di Bologna.
XJ6
00giovedì 11 novembre 2004 07:43
Via Marconi - Via Lame (1957)
Ho eliminato la mia foto, in quanto la scansione che ha inserito Roberto nell'intervento seguente è di qualità notevolmente più elevata (thanks, Bob [SM=x346236] )

[Modificato da XJ6 14/11/2004 6.27]

Roberto Amori
00sabato 13 novembre 2004 12:30

Bella la cartolina scovata da Antonio chissà dove. Io ne acquistai una nel 1970 di cui vi propongo subito la scansione:



Ci troviamo in Via Marconi dove ho vissuto i primi 28 anni della mia vita e dove tuttora risiede mia madre. L'immagine è ripresa nel 1957, è presente il grande anello filoviario inaugurato nel 1955 dove si attestava il filobus 41 quando sostituì la tramvia 3 Borgo Panigale. Oggi questa filovia è tuttora in esercizio, rinumerata 13, con un percorso in Via Marconi molto diverso che ha fatto sparire l'antico anello nel 1963.
Sulla sinistra della cartolina vediamo gli scambi e i binari della tramvia 9 Lame già tagliati e spariti subito all'inizio di Via Lame, sono ancora attivi però i fili aerei della tranvia che si incrociano con quelli del filobus. Questi due incroci aerei furono installati per permettere l'intersecarsi del tram 9 col filobus 41 per un solo anno, fino al 1956. Sulla destra vediamo una vettura tranviaria a due assi, ricostruita tipo Pedana, in perfetta forma e ripresa negli ultimi mesi della sua vita: è stata infatti radiata nel 1958. Tra pochi istanti passerà anch'essa sotto l'incrocio col filobus 41 per raggiungere il capolinea di Via Montegrappa, ed è in servizio sul 10 Casaralta, linea un tempo transitante in un senso in Via Indipendenza e nell'altro in Via Marconi. La soppressione dei tram sul grande Via Indipendenza avvenuta nel 1956 deviò la linea 10 in entrambi i sensi su Via Marconi. Il 10 Casaralta, che passava proprio davanti al deposito della Zucca, è stato soppresso nel 1960.
In fondo a Via Marconi un tempo c'era il grande capolinea degli autobus extraurbani ed infatti a fianco del tram vediamo una corriera appena partita.
Ci sono varie cartoline, per fortuna, con questa angolazione: in altre, riprese qualche anno dopo, la fermata dove ora si trova il tram è stata spostata in avanti dove in questa cartolina ci sono gli scambi del 9, in altre gli scambi e il moncone di rotaie del 9 sono stati del tutto rimossi. In altre sono presenti i tram sul 10 e i primi filobus articolati Viberti entrati in servizio nel 1958.

Ecco un particolare ingrandito della Pedana 41 alla fermata del 10.



XJ6
00sabato 20 novembre 2004 08:51
Pontelungo - 1910
Roberto Amori
00domenica 21 novembre 2004 03:44
Pontelungo
Ecco il Pontelungo 73 anni dopo la cartolina di Antonio.
Nella mia foto del 1982 si intravedono sullo sfondo i bastioni del Pontelungo, sul fiume Reno, che si vedono pure nella cartolina col tram e che sono tuttora al loro posto.
La linea tranviaria 3 BorgoPanigale è stata la seconda linea tranviaria soppressa nel 1955, in prevalenza era servita dalle vetture a carrelli che dopo la soppressione andarono a rinforzare altre linee ancora attive. La scomparsa del 3 fece sparire pure uno dei tre scambi tripli in città: quello all'incrocio tra Via Ugo Bassi e Via Marconi e che fu presto trasformato in un normale scambio.
Il filobus 41 Borgo Panigale venne inaugurato, appunto nel 1955 in concomitanza della soppressione del tram 3 ed è ancora in servizio anche se rinumerato 13 e in parte in centro deviato dal percorso originario.
Nella mia foto si vede il Fiat 2411 n. 1434 con la sua bella carrozzeria interamente ricostruita dalla Menarini nella seconda metà degli anni '70. Questo filobus nato nel 1959 in origine apparteneva a Padova che lo vendette, assieme ad altri 6, a Bologna nel 1968 in occasione della chiusura della propria rete filoviaria. Dopo altri 14 anni un'altra carriera: venduto a S.Remo nel 1983 vi rimarrà in servizio fino ai primi anni '90.

XJ6
00lunedì 22 novembre 2004 07:29
Porta Saragozza
Questa cartolina è stata spedita nel 1963, ma è probabile che la foto risalga addirittura a qualche anno prima. E' interessante notare, peraltro, come a Porta Saragozza, dove i tram erano scomparsi già dal 1955 (praticamente poco dopo aver girato "Hanno Rubato Un Tram") ci fossero ancora i binari anni dopo.



Per Ingrandire L'Immagine Clicca Qui

Roberto Amori
00mercoledì 24 novembre 2004 12:42
Porta Saragozza
Non sono sicuro che la foto nella cartolina sia stata scattata dopo la soppressione del tram n.5 Saragozza. Nella cartolina si intravedono ancora i fili e comunque da fotografie tratte dal giornalino edito in proprio dal Comune di Bologna si vedono gli smantellamenti delle rotaie nel Luglio del 1955, ovvero un solo mese dopo la soppressione di Giugno della tramvia (!)...che celerità quando vogliono.

ecco la rimozione delle rotaie proprio nei pressi della Porta Saragozza, in primo piano un Fiat 405 Tubocar sul 21 che ha sostituito un mese prima il tram n. 5

Il 5 Saragozza era, per me, la più bella tranvia di Bologna. Dal capolinea della stazione si portava allo storico arco del Meloncello attraversando tutte le più belle parti della città in un percorso al 100% cittadino. Ed è per questo probabilmente che sono infinite le foto di questo tram, proprio perche transitava nelle zone maggiormente fotografate.

Ecco l' Arco del Meloncello, dopo essere passate sotto l' arco di Porta Saragozza come si vede bene nella cartolina di Antonio le vetture tranviarie si portavano verso il Meloncello su un binario unico con raddoppi. Ed è per questo che il rientrare in centro in contromano, nel traffico già intenso di allora, ne decretò subito nel 1955, primo anno delle radiazioni bolognesi, la fine dopo il 15 Corticella, anch'esso per un lungo tratto a binario unico e il 3 Borgo Panigale a doppio binario ma con la colpa di averli entrambi alle estremità della carreggiata, impedendo così qualunque forma di parcheggio e scarico merci.


Blow Up: un signore da tergo osserva una bella signorina in attesa del tram ma pure il prete che sta velocemente pedalando sulla sua bicicletta getta una furtiva occhiata

Il prete è diretto probabilmente al Santuario della Madonna di S.Luca, amatissimo luogo di culto bolognese, il portico che porta a S.Luca è il più lungo del mondo: inizia proprio a Porta Saragozza, passa per l'arco del Meloncello ed arriva dopo quasi 4 Kilometri, dal Meloncello in poi tutti in salita, su fino al Santuario.
A volte col cane e mia moglie abbiamo fatto tutto il percorso che comprende i 666 archi di portico e le 15 cappelle votive, una bella e salutare sgambata, fra l'altro una volta arrivati in cima, il panorama lassù, è molto bello.
Fino al 1978 c'era, ahimè, una bella e caratteristica funivia a doppia cabina e pilone centrale, tuttora esistente, dismessa e subito smantellata per i soliti motivi.

XJ6
00giovedì 25 novembre 2004 05:09
Via Rizzoli - 1965
Ce ne vuole un po' per stanare Roberto, ma quando poi si scatena è sempre una miniera di immagini e informazioni.

Visto che finora è andata bene, ci riproviamo con un'altro scatto di binari senza tram, nella centralissima Via Rizzoli.

Questa cartolina risulta spedita nel 1965, ma è verosimile che la foto sia stata realizzata un po' prima.




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Roberto Amori
00venerdì 26 novembre 2004 22:33
Bologna tra il '40 e il '60

Dunque, la cartolina postata da Antonio è ambientata attorno al 1960. In realtà i tram sono ancora in esercizio ma è stato tagliato del tutto il grande triangolo tranviario che nella mia cartolina sottostante, ripresa dal medesimo punto, potete vedere nel pieno della sua attività.


Il centralissimo triangolo venne soppresso e smantellato nel 1958, quando l'ultima linea rimasta che percorresse Via Rizzoli, la 11 Stadio, venne soppressa. Le rotaie e i fili, in po' come accadde in Via Saragozza e di cui abbiamo parlato giorni fa, vennero velocemente sradicate dal suolo poco dopo gli scambi: rimasero due brevi porzioni scollegate dalla linea ancora in uso dove gli scambi vennero sostituiti da nuovi binari semplicementi curvi.
Dopo tale data i tram potevano solo percorrere il primo tratto di Via Rizzoli e poi voltare verso Piazza Maggiore.
Nella mia cartolina sottostante, ripresa più o meno nello stesso periodo di quella di Antonio si vedono due vetture tranviarie a carrelli sul 7 S.Vitale e sul 20 S.Lazzaro percorrere i binari superstiti, inoltre, in quegli anni sulle quelle rotaie correvano ancora le vetture a due assi sulla linea 8 Zamboni.
Al centro, sulla destra, si intravedono gli incroci con la nuova linea filoviaria 43 Stadio che invece ridiscende la parte ora chiusa ai tram.

Che tristezza vedere i mozziconi di rotaie tagliate, in quel punto passavano 12 linee tranviarie...quello che mi colpisce è poi il considerare che tra le due cartoline in fondo ci sono solo 20 anni di tempo. Nella prima le carrelli sono fiammanti e giunte da pochi anni in città, nella seconda sono sul finire della loro breve ma intensa carriera: 26 anni per quasi tutte e circa 40 per le quattro che ebbero la fortuna di andare a Roma.

Blow Up: Una elegante signorina attende il suo tram, alle sue spalle impeccabili signori col soprabito e il Borsalino sul capo secondo la moda degli anni '40, volendo c'è pure un ufficiale della Milizia...

Quello che noto sempre in tutte le mie foto, fino alla metà degli anni '60, è il decoro e la sobrietà di chiunque sia inquadrato, a qualunque strato sociale appartenga. Oggi debbo dire che in quel punto sempre molto bello architettonicamente la sobrietà è tutt'altra: il McDonald raccoglie orde di veloci mangiatori che poi seminano cartacce colorate ovunque, sfaccendati stazionano tutto il giorno attorno ai due sottopassaggi che si vedono nella cartolina anni '60, e poi borchie, creste, tatuaggi, vestiari che si definiscono tali per mancanza di aggettivi appropriati, punkabbestie e così via. Le raccolte di firme contro il degrado ultimamente si sprecano. Sono un poco deluso, si noterà. Del resto è anche vero che nella seconda cartolina c'erano chiari i segni di una dittatura che alla fine trascinò il paese in una guerra mondiale...

Sulla destra sempre della cartolina anni '40, sembra impossibile, è allestito a cielo aperto un piccolo casinò con tanto di croupier e cameriere in giacca bianca che serve aperitivi agli accaniti scommettitori. Oggi l' Emilia Romagna chiede inutilmente da molti anni l'apertura di un casinò a Rimini, personalmente sono contrarissimo, allora evidentemente bastava uno spicchio di marciapiede davanti al bar et voilà les jeaux sont fait! ...


XJ6
00venerdì 21 gennaio 2005 04:43
Piazza nettuno e Canton dei Fiori
Ho trovato una bella immagine di Bologna che neanche Roberto conosceva. Era un po' rovinatella e l'ottimo Amori ha provveduto anche a restaurarla digitalmente ed ha promesso che si recherà in loco quanto prima per documentare le differenze tra l'ieri e l'oggi.



Per Ingrandire L'Immagine Clicca Qui
Roberto Amori
00mercoledì 26 gennaio 2005 00:33
Canton dei Fiori, 2005
Un paio di mattine fa, verso le 11,00 mi sono recato per lavoro in centro dove ho potuto così riprendere la foto nella stessa angolazione della bella cartolina trovata da Antonio.



Ho anche aspettato il passaggio di un filobus così da rimarcare in un modo o nell'altro il tempo intercorso tra queste due immagini, circa 90 anni...
Archittetonicamente non è cambiato, non fosse per il tram, nulla. Ogni mattone è al suo posto, incredibilmente sulla sinistra ci sono sempre le stesse grate da decenni alle finestre: quello è il Palazzo Comunale e in quel punto al tempo della prima foto vi era la Sala Borsa, oggi cè la nuova biblioteca multimediale dove il sabato spesso i miei figli vanno a prendere libri e dvd.

La sala Borsa:

XJ6
00mercoledì 26 gennaio 2005 06:14
Sala borsa
Con Roberto abbiamo fatto un salto a settembre nella biblioteca, ex-sala borsa. Devo dire che hanno fatto davvero un bel lavoro a Bologna ...
XJ6
00martedì 1 marzo 2005 08:11
Vogliami bene! Papà
Su questa bella cartolina di Piazza Vittorio Emanuele, datata 9 novembre 1903, e sui suoi tram, ancora a cavalli, credo che Roberto potrà fornirci più di qualche commento interessante.

A me, invece, ha intenerito la scritta che appare in calce, di un padre che probabilmente salutava un figlio lontano, magari militare, o una figlia, chissà, andata sposa a un forestiero, con quell'esortazione a volersi bene, nonostante la lontananza.

Ah, che sentimentali si diventa con l'età ... [SM=x346225]



PARTICOLARE


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Volendosi poi fare i fatti altrui, chissà a che cosa sarà mai rivolto con la mente il pennsoso signore con paglietta, in primo piano, che si gode il tempo mite passeggiando lento al sole delle 11.35 di una tranquilla giornata di oltre un secolo fa.
Roberto Amori
00venerdì 4 marzo 2005 00:10
Piazza Maggiore

Piazza Maggiore è il nome, un po' anonimo forse, dato alla Piazza Vittorio Emanuele dopo la fine della II guerra mondiale, un po' come a Madrid la Playa Major insomma.
Nella cartolina proposta da Antonio siamo nel 1903, ossia un anno prima dell'inizio della splendida ma non lunghissima era delle tranvie elettriche bolognesi iniziata appunto nel 1904. Anche le ippotranvie erano munite di rotaie che addirittura si incrociarono con quelle dei tram elettrici prima che l'intera rete fosse del tutto elettrificata. Le linee normali erano dotate di una sola bestia mentre un secondo cavallo era aggiunto nelle ore di punta o lungo le linee più trafficate. In seguito giustamente sorse anche ad un certo punto l'esigenza di dotarsi di un regolamento veterinario atto alla tutela e al rispetto degli animali perchè non lavorassero in eccesso, mangiassero e potessero rientrare alle stalle per riposarsi.

Qui sotto siamo già qualche anno avanti, tutta la Piazza nei suoi 4 lati più la contigua Piazza Nettuno è un enorme capolinea di tram elettrici che convergono da 14 linee. Troppe.




Già verso il 1928 non se ne poteva più del caos tranviario nella piazza principale della città, così come avvenne a Milano per il famoso carosello del Duomo anche a Bologna venne avviata la riforma dei trasporti che liberò del tutto Piazza Vittorio Emanuele e Piazza Nettuno dai binari entro il 1932. Le linee ormai divenute 20 vennero così deviate lungo le strade attigue dove rimasero fino al 1963.

La statua equestre del re Vittorio Emanuele dopo la fine della II guerra mondiale venne stranamente, conoscendo i bolognesi, salvata dalla fiamma ossidrica e molto velocemente venne trasferita ai Giardini Margherita ( sempre in ambito reale quindi ) dove tuttora si trova all'ingresso di Porta S. Stefano. Il re pertanto dopo avere visto per decenni i tram della città da molti altri decenni osserva attentamente i passaggi dei filobus delle linee 13, 32, 33.


Qui sopra, in una mia fotografia di qualche anno fa, la statua in questione ai giorni nostri, alle sue spalle la mongolfiera a volo vincolato che per un anno, nel 2002, ha portato chi lo volesse a circa 150 metri di altezza.
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