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BOLOGNA

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2021 10:32
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17/05/2005 16:01
 
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maestro tranviere
d'accordo o no?
Lungi da me...[SM=x346232] [SM=x346239]

1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
18/05/2005 00:50
 
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tranviere veterano
Per Alessandro e gli altri amici

Sulle somiglianze di alcuni tram italiani di varie città più o meno anche io penso siano comuni linee stilistiche dettate dalle mode del tempo anche se ho sempre detto ci fosse una forte somiglianza, a parte lo scartamento, tra le carrelli 201/229 bolognesi e le 900 genovesi. Così come fosse pure singolare il fatto che queste venissero avviate sotto la direzione dello stesso direttore: l' Ing. Barbieri.





Questo è il ponte di cui parla Alessandro e che ringrazio anche per essere un lettore del nostro libro.
Il ponte fu costruito per esigenze belliche dagli Inglesi per valicare il fiume Savena e quindi riutilizzato nell'immediato dopoguerra per il prolungamento della tramvia extraurbana 20 fino al comune di S. Lazzaro di Savena.
La linea correva per kilometri su strada riservata collegando S.Lazzaro a Bologna con percorrenze in minuti oggi inimmaginabili. Stesso discorso identico per il 18 Casalecchio anch'esso tutto su strada riservata e che tutt'oggi esiste come pista ciclabile per la gioia dei miei figli.
La nuova linea per S.Lazzaro, dicevamo, venne inaugurata in pompa magna dai sindaci dei due comuni, la banda e una folla plaudente nel 1948. Nel 1961 era già soppressa e sostituita dai bus articolati Viberti...della sede riservata, a differenza di Casalecchio, oggi nessunissima traccia.
La foto in questione è interessante anche per un altro fatto: essendo la linea tutta su massicciata con rotaie Vignole i carri scala su pneumatici non potevano qui eseguire lavori di manutenzione alla linea aerea. Ecco allora che un tram qualunque si portava al traino un carro di servizio con allestita la torre in legno per raggiungere i cavi elettrici. Nella foto vediamo un tram assolutamente mai usato per servizio ordinario su questa linea: una due assi del tutto simile e dello stesso gruppo, le S.Michele in bosco, protagonista della fuga notturna di Aldo Fabrizi in HRUT.






Dopo la soppressione nel 1961 del tram 20 S.Lazzaro come già detto ci fu un iniziale utilizzo dei lunghi Fiat 411 Viberti di 18 m. Poi per 20 anni questa linea fu territorio esclusivo dei Fiat 412 Aerfer bipiani di cui il primo entrò in servizio nel 1962, ancora in era tramviaria, mentre l'ultimo venne radiato nel 1987.
Nella mia foto del 1984 colpisce l'assenza di allora del bifilare del filobus 13 S.Ruffillo installato alla fine del 1989, oggi in questo punto di Via Rizzoli oltre al bifilare già esistente si sta lavorando all'installazione del bifilare di ritorno della nuova linea 14 e del relativo scambio proprio sotto la Torre degli Asinelli per la separazione del 13 dal 14.
19/05/2005 19:50
 
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tranviere veterano
ricordi lontani:
io ed un mio caro amico andammo a trovare una amica comune nei primi anni 80 a bologna, ricordo molto mestamente le rotaie ancora in strada. ricordo che c' erano molti metri, forse kilometri di binari ancora da smantellare. oggi, ci sono ancora residui di rotaie x bologna?


tornando al libro:
la foto n° 51 sempre del libro sui tram di bologna mi piace molto, peccato che il tram si limita a percorrere solo un anello di ritorno.

Ragazzi... nella foto 45 del medesimo libro, è fotografato, oltre al tram, una palazzina con un cartello con la scritta "ghisello"; ebbene, quella palazzina è servita x tante cose... anche x il DAZIO. Il "dazio tranviario" è esistito anche a bologna, cari amici (napoletani soprattutto), vero roberto?
ora capisco xkè nell' ultima foto di una carrelli napoletana Roberto si preoccupava dello stato dell' asfalto adiacenti alle rotaie.
[SM=x346239]

Alessandro
20/05/2005 09:05
 
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maestro tranviere
un Dazio anche a Bologna...
Solo Alex poteva pensarci. A quando una Fuorigrotta anche a Milano? Grande! :Sm13:

1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
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21/05/2005 02:38
 
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tranviere veterano
Binari e bifilari


ALESSANDROCH:

ricordo molto mestamente le rotaie ancora in strada. ricordo che c' erano molti metri, forse kilometri di binari ancora da smantellare. oggi, ci sono ancora residui di rotaie x bologna?




Oggi non più ma alla fine degli anni '70 inizio '80 a parte qualche strada era presente al suolo praticamente l'intera rete tramviaria del centro e di gran parte delle periferie.
In centro per oltre 20 anni sono state mantenuti binari riempendo semplicemente di catrame la gola delle rotaie. Il catrame col tempo si sbriciolava e a volte quasi tornavano allo scoperto, a me in particolare piaceva andare a vedere gli aghi degli scambi e così scoprire dove fosse andato il tram l'ultima volta che lo aveva percorso.
Oggi ne esistono solo qua e là qualche pezzetto per caso scampato agli scavi Enel, Telecom, Gas ecc....



Una veduta cara: siamo in Via S.Isaia vicini a casa di mia nonna.
Per terra i binari delle ex tramvie 11, 17 e 18 percorse l'ultima volta nel 1958, notare le gole Phoenix riempite di catrame. Com'era bella la pavimentazione coi lastroni di porfido e come si inserivano bene le rotaie, oggi una bella asfaltata di conglomerato bituminoso, che si disferà presto, e via...alla faccia delle rivalutazioni del centro.
In primo piano il filobus Fiat 2411 n.1431 del 1960 comprato usato dalla ex rete di Padova nel 1968. Nel 1982 ebbe un terzo trasferimento, a S.Remo, dove ha circolato fino al 1990.
27/05/2005 23:14
 
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tranviere junior
futuro tranviario a Bologna
Ma attualmente non è in progettazioen una metrotranvia che dovrebbe riperccorrere il tracciato dell'accontonato progetto di metropolitana dal centro storico alla Fiera ed arrivare in centro in sotterraneo proveniendo dalla via Emilia Ponente entrando in galleria nella via Saffi? Sarebbe una realizzazione sul tipo della Stadtbahn di Colonia che farebbe finalmente rientrare Bologna tra le città tranviarie[SM=x346220] e senz'altro commisurata alle esigenze della città.
01/06/2005 09:43
 
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maestro tranviere
Bologna di notte
Suggestiva e inconsueta immagine notturna di tram alla stazione di Bologna ai tempi che furono.



PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA FOTO


Immagino che una foto notturna scattata alla stazione di una grande città, ai giorni nostri, presenterebbe uno scenario un po' meno amabile.

19/06/2005 05:30
 
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tranviere veterano
La stazione di Bologna



Ecco una veduta notturna del Piazzale Medaglie d'oro dinanzi la stazione ferroviaria. Non entro nemmeno nel merito sui paragoni da fotoconfronti...





Qui una veduta più simile alla cartolina di Antonio cui possiamo fare confronti con l'odierno: non si vede ma la torretta con l'orologio in cima al tetto della stazione è scomparsa, così come è scomparso il piccolo portico Liberty all'ingresso dell'edificio sostituito da uno più grande in muratura. E' scomparsa pure la fontana in primo piano che venne sostituita da un monumento in ricordo degli operai morti sul lavoro per la realizzazione della grande galleria dell'Appennino tra S.Benedetto Val di Sambro e Vernio. La guerra ha spazzato via tutto.





Ed ecco il portico in questione in una foto attorno al 1953: sulla sinistra un tram Pedana sul 5 Saragozza ( soppressa nel 1955 ) poi un tram Sibona sul 12 S.Michele in bosco ( splendida linea di collina soppressa nel 1957 ) quindi in primo piano un bus Lancia Esatau e dietro un Fiat 640 sulle circolari interne ed esterne.
Il vecchio e piccolissimo 640 è incredibilmente rimasto in servizio fino al 1976, lo prendevo ogni mattina sul 17 per andare a scuola...
24/09/2005 19:45
 
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tranviere veterano
Roberto,
nel tuo libro "quando a Bologna c' erano i tram" scritto con G. Cacozza e G. Bondi, nelle foto 19 e 20 è ripresa la stessa piazza: p.za Galvani. Non riesco ad identificare i punti... insomma ,se non fosse stata per l' indicazione, tranquillo avrei messo la mano nel fuoco nel dire che le 2 foto rappresentano 2 punti diversi della città. non nego che la mia difficoltà nasce anche dal fatto che non conosco la piazza. Il punto che mi ha attratto in particolar modo è che nella foto 20 c' è il tram fermo sul tronchino.

Inoltre, grazie a delle foto che hai inserito nel forum, sempre nello stesso libro, è fotografata la motrice 301. Riconoscendo il palazzo a sx potrei deddurre che in quei punti ci sono ancora le rotaie a terra, giusto?

un' ultima cosa: perchè il libro finisce con la scritta (continua......)?

grazie

Alessandro
24/09/2005 19:47
 
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Re: Roberto,

Scritto da: Alessandroch 24/09/2005 19.45
nel tuo libro "quando a Bologna c' erano i tram" scritto con G. Cacozza e G. Bondi, nelle foto 19 e 20 è ripresa la stessa piazza: p.za Galvani. Non riesco ad identificare i punti... insomma ,se non fosse stata per l' indicazione, tranquillo avrei messo la mano nel fuoco nel dire che le 2 foto rappresentano 2 punti diversi della città. non nego che la mia difficoltà nasce anche dal fatto che non conosco la piazza. Il punto che mi ha attratto in particolar modo è che nella foto 20 c' è il tram fermo sul tronchino.

Inoltre, grazie a delle foto che hai inserito nel forum, sempre nello stesso libro, è fotografata la motrice 301. Riconoscendo il palazzo a sx potrei deddurre che in quei punti ci sono ancora le rotaie a terra, giusto?

un' ultima cosa: perchè il libro finisce con la scritta (continua......)?

grazie




Pardon... mi riferivo alla foto 60

Alessandro
25/09/2005 14:40
 
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Per Alessandro

Le due foto cui ti riferisci sono entrambe di Piazza Galvani: una di fronte al fotografo l'altra alle spalle. E' una piazza molto bella, un lato è chiuso dal retro della basilica di S.Petronio ed in teoria questa piazza non sarebbe mai dovuta esistere in quanto tutta ancora, nel progetto, occupata dall'ulteriore sviluppo della basilica. Come sappiamo dal Vaticano arrivò nel 1514 da Pio VI l'impedimento a questa realizzazione in quanto la basilica avrebbe a Roma superato in grandezza quella di S.Pietro.
La piazza era un incredibile ragnatela di binari: sia a sinistra che a destra della centrale statua a Galvani passavano svariate linee tramviarie, sul fondo un binario di ricovero così come a destra un'altro cui si riferisce Alessandro. Quest'ultimo finiva proprio a ridosso dei tavolini del celebre Caffè Zanarini recentemente riaperto a 10 anni dalla chiusura.
Negli ultimi anni vennero eliminati i due binari morti così come il passaggio dei tram ad un solo lato della statua.




Una foto di Piazza Galvani: sullo sfondo due tram su uno dei due binari morti, in primo piano gli scambi per separare le linee, una bretella di congiunzione e uno degli unici tre scambi tripli della rete tramviaria bolognese. Una fittissime rete di binari anche tenendo conto che alle spalle del fotografo c'è un altro completo triangolo a doppio senso più gli scambi e il binario morto che sarebbero sulla destra della foto.
25/09/2005 19:10
 
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Ehm... scusate...
Ma quant' è ampia piazza Galvani? Mi stupirei xkè, a giudicare dalle foto, sembrerebbe piccola come area; tenendo presente tutti quei binari e scambi che c' erano

Doveva essere uno spettacolo veder girare i tram in quella piazza.



Alessandro
27/09/2005 00:45
 
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tranviere veterano
Un tram chiamato Sibona
Come già altre volte accennato a Bologna hanno circolato per pochi anni un piccolo lotto di vetture denominate Sibona, dal nome dell'ingegnere che le progettò.
Si trattavano delle eleganti vetture articolate della serie 600 costruite in 8 esemplari approntate a partire dal 1949 e delle piccole due assi della serie 300 costruite in 5 esemplari a partire dal 1953, tutti 13 i tram erano bidirezionali.
Le due assi di cui ora andremo a parlare ricordavano vagamente le altrettanto belle vetture fiorentine monodirezionali chiamate Radiax, entrambe le vetture di Bologna e Firenze del resto erano moderne ricostruzioni di materiale antico già presente nel parco delle due aziende. Per la costruzione delle Sibone vennero usati anche motori e parti meccaniche presenti nei magazzini come parti di ricambio.





Una bella foto della Sibona 301 regalatami anni fa a Roma dall'amico Piero Muscolino: siamo nel 1954 a S.Michele in Bosco al capolinea della linea 12 e la ragazza in primo piano è la sorella del noto studioso di trasporti romano. La linea 12 era forse la più bella linea tramviaria bolognese, i tram dovevano salire la collina di fuori porta Castiglione ed arrampicarsi fino a S.Michele in Bosco famoso anche per essere unito dal prestigioso ospedale ortopedico Rizzoli. Le vetture tramviarie, come oggi gli autobus, erano frequentatissime dalle persone in visita agli ambulatori o ai ricoverati. Per ridiscendere la collina le Vetture dovevano appartenere ad un ristretto gruppo coi freni potenziati, gruppo appunto al quale appartenevano le Sibona della serie 300. La linea è stata soppressa nel 1957.






Una veduta della fiancata del tram 303. Esistevano in realtà pure le vetture 306 e 307 ma non avevano nulla a che fare con le Sibona di cui stiamo raccontando.






Una scena di Hanno rubato un tram: Aldo Fabrizi esce dall'ultima delle Sibona, la 305.
La foto dimostra che le Sibona, come mi dissero anni fa vecchi tramvieri, hanno anche prestato servizio, come rinforzo, sul 3 Borgo Panigale linea soppressa nel 1955 e territorio incontrastato delle grandi vetture a carrelli.
Notare sul muso gli eleganti piccoli aeratori sulla sommità del muso, i fari con la griglia e i piccoli finestrini superiori apribili a vasista con alloggiati poco sotto i tergicristalli di concezione già automobilistica.






Una veduta di una già trafficata via Ugo Bassi del 1956: una Sibona proveniente da S.Michele in Bosco sta per raggiungere Via Marconi e da qui l'altro capolinea alla stazione ferroviaria.
I tram della linea 12 infatti, come si vede pure nella prima foto all'andata avevano il cartello 12 S.Michele in Bosco mentre al ritorno montavano quello 1 Ferrovia.






Un'altra veduta della medesima strada sempre nel 1956: si scorgono tre tipi di tram, una Pedana sul 14 Ippodromo, una Sibona sul 12, una Comune probabilmente anch'essa sul 12






Una interessentissima veduta scattata dal noto appassionato genovese Paolo Gregoris al deposito Zucca. Siamo nel 1962 e la 301, come l'aspetto trasandato rivela, è già stata radiata da due anni. Il tram probabilmente per potere essere fotografato è stato trainato fino a quel punto, infatti il trolley è legato al retriver e non è stato elevato al filo per dare alla foto un po' di slancio. La vettura è impolverata, lo specchietto rimosso e così via, dopo avere scattato altre due foto che gentilmente Gregoris mi regalò la vettura è stata nuovamente sospinta sotto la tettoia per entrare nel mondo dei ricordi.





Colpo di scena: la 301 fino a non molto tempo fa esisteva ancora, seppur in queste condizioni. Fu donata a metà degli anni '60 ad una scuola privata che la collocò in giardino per il gioco dei ragazzi. Trascuratezza, vandalismi e agenti atmosferici la degradarono rapidamente ma resistette, con la mia vana speranza di un recupero per il Museo, fino al 1990. Mi beo del fatto che anch'io come Muscolino e Gregoris sono in qualche maniera riuscito a fotografare la 301.






L'interno della 301: notare la raffinatezza stilistica degli attacchi al soffitto del corrimano





L'interno della 305, più o meno dalla stessa angolatura, in una delle scene di Hanno rubato un tram.





Un'altra veduta della 301 nel giardino della scuola, notare sopra il faro destro l'attacco a baionetta per fissare il retriver: arrivati al capolinea il tranviere calava il trolley con la corda, staccava il retriver e girava col tutto in mano dall'altra parte della vettura, ricollocava retriver nella baionetta ed alzava al filo il trolley. Su certe vetture a volte si doveva pure con un secondo giro rimuovere dal banco di manovra il rubinetto del freno e la manovella del controller e ricollocarle in fondo nell'altro banco. Infine era pure necessario girare tutte le due file di seggiolini nel nuovo senso di marcia.





Ancora l'interno della 301: è sopravvissuto al 1980 un solo seggiolino e la base del sedile del manovratore. Appena arrivata alla scuola la 301 era integra, i miei genitori mi portarono là un giorno a vederla ed io la ricordo ancora in biverde con gli interni completi...





Una delle più tipiche placche in metallo all'interno dei tram: ora mi pento quel giorno di non essermi portato appresso un cacciavite, almeno ora sarebbe qua a casa mia...



Conclusioni: le Sibona della serie 300 e 600 non sono stati tram famosi come le 28 di Milano, le PW di Napoli e Torino o le Mrs di Roma ma rappresentarono comunque la genialità di chi le progettò nell'adattare materiali nuovi su basi del 1911, rappresentarono anche la grande manualità delle maestranze di allora che dal nulla nelle anguste officine di un ex deposito di tram a cavalli costruirono, con le attrezzature del tempo e la povertà delle materie prime nell'immediato dopoguerra, uno ad uno questi 13 tram.
Bene, spero che questa chiacchierata sulle piccole Sibona possa essere stata di vostro gradimento anche se alcune foto erano già state pubblicate. Se ci riuscirò in seguito completerò il discorso raccontando delle Siboma articolate della serie 600.

[Modificato da Roberto Amori 12/11/2005 17.52]

27/09/2005 02:10
 
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maestro tranviere
Ce n'è voluta ...
... ma alla fine il servizio sulle Sibona monocassa mi sembra particolarmente ben riuscito.

Ora aspettiamo il servizio sulle articolate.

Forza Robe', datti da fare [SM=x346220]

27/09/2005 18:41
 
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Continua...


ANTONIO: Ora aspettiamo il servizio sulle articolate.




Lieto ti abbia interessato Antonio. Tra un po' racimolo qualcosa sulle articolate e ne scriverò della loro breve storia.
27/09/2005 21:03
 
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Servizio bellissimo...
...ma triste.
Ciò che ci ha raccontato Roberto mi è piaciuto molto. ma mi concedete di essere triste?

vedere quel SIGNOR MEZZO ridotto in quel modo mi ha fatto rimanere in silenzio, proprio come, con Augusto, rimasi davanti al capolinea del Dazio a Napoli quando era dismesso.

Roberto... temo che tu abbia sbagliato il periodo di nascita!!!

[SM=x346220] [SM=x346220] [SM=x346220]


grazie [SM=x346239]

Alessandro
28/09/2005 01:02
 
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in fondo...erano solo macchine!
Il servizio sulle "Sibona" mi ha fatto tanta tenerezza..., è l'unico aggettivo che mi viene in mente, vedendo una simile ingratitudine verso macchine che per anni hanno condiviso l'allegria, la tristezza e i sentimenti delle persone che trasportavano.
La loro colpa è stata quella di essere solo "macchine", utilitarie di massa senza un nome famoso stampato sopra.
Ed essere più piccole delle colleghe più blasonate non è servito, purtroppo, a trovare un altrettanto piccolo spazio per salvarle!

[SM=x346246]

[Modificato da BLINKY73 28/09/2005 1.03]


28/09/2005 01:12
 
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maestro tranviere
Scuola e vandalismo
L'indegno trattamento riservato alla residua Sibona da parte dell'istituzione scolastica alla quale era stata regalata porta inevitabilmente a considerazioni abbastanza tristi sul degrado della scuola italiana, come pure sull'insensibilità e sull'incapacità di tanti insegnanti e dirigenti. Il vandalismo dei ragazzi, e non solo, trova terreno fertile nell'assenza delle istituzioni e nel ruolo assolutamente marginale attribuito all'educazione civica.

28/09/2005 13:59
 
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piano...
.. col dare addosso, come al solito, agli insegnanti. Il 99% di essi, specie alle elementari e alle medie inferiori, si fa un cxlo così per cercare di far diventare esseri umani minimamente interessati ad un barlume di cultura degli altrimenti piccoli automi completamente rincretiniti dalla TV e dai videogiochi, inoltre il più delle volte fomentati da genitori protervi e ignoranti, i quali pretendono solo diritti e non volgiono nemmeno sentir parlare di doveri.

Fine dell'OT

Stefano

Mal voluto un'è mai troppo
28/09/2005 15:49
 
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maestro tranviere
per Roberto
Bellissimo questo rendez-vous con le Sibona, vetture che comunque hanno lasciato una traccia importante nel panorama tranviario nazionale, anche come articolate. Andrei cauto sul dare tutta la responsabilità alle istituzioni scolastiche, bisognerebbe conoscere a fondo i motivi che hanno determinato questo status quo. Noto ancora una volta nella targhetta, come anche nel film, la particolare dizione "bigliettario" in luogo delle più comuni "bigliettaio" o "fattorino". Bologna la dotta...[SM=x346239]

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