Mancano solo i binari...
Che le precedenti amministrazioni desiderassero in qualche modo ampliare la rete tranviaria romana è dimostrato anche da alcune opere stradali effettuate qualche anno addietro. Come ormai molti sanno il 'viadotto dei presidenti' - in realtà una strada di scorrimento nella periferia nord in un breve tratto sopraelevata - fu realizzato nella prima metà degli anni '90 con un sedime in cemento nella parte centrale studiato per ospitare una vera e propria metrotranvia, ovvero quella lunga Cinecittà-Castel Giubileo comprendente anche la famosa linea sulla Palmiro Togliatti più volte proposta e mai realizzata. Per di più senza incroci a raso, ma con fermate ubicate nei punti di interscambio con altri mezzi pubblici e con tanto di abbattimento delle barriere architettoniche. Che poi in definitiva il tutto abbia rappresentato un vantaggio per le imprese costruttrici e non per la collettività è un altro discorso, dato che l'opera preliminare per la tranvia, realizzata ancora prima di prendere una decisione definitivasu questa linea, giace abbandonata e quasi occultata da una fitta vegetazione.
Ho approfittato di qualche giornata di agosto senza il tormento del traffico per documentare il percorso finora realizzato. Nelle vedute satellitari di Google si evidenzia un'area grigia al centro della strada che non è altro che la gettata di calcestruzzo destinata ai binari, che è stata portata a termine almeno nel tratto che va da poco prima dello svincolo Via V. Talli a poco prima dell'incrocio con Via della Bufalotta. Questa è una veduta dell'insieme ripresa da un ponte.
Le scale di accesso alla fermata (sopraelevata) all'altezza di Via Virgilio Talli. Il viadotto centrale sarebbe quello destinato ai binari. Dietro si intravedono le rampe per i diversamente abili. Queste ultime non presentano sbarramenti se non la vegetazione in alcuni punti fitta, e il piano soprastante è quindi accessibile, ma in questo e in tutti gli altri luoghi che ho fotografato bisogna addentrarsi con molta cautela onde evitare spiacevoli incontri
L'altra fermata realizzata è quella - più evidente - situata in corrispondenza del sottopasso di Via Vigne Nuove. La piattaforma superiore di copertura, ben attrezzata con i vari accessi e persino delle panchine, ma da sempre recintata, e ancora la stessa fermata vista dal marciapiede del 'viadotto' e quindi all'altezza delle banchine.
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Subito dopo incontriamo un tunnel, lungo un centinaio di metri, giustificato dal fatto che l'edilizia preesistente ha imposto un breve restringimento della sede viaria, come si nota nella foto. Al termine della galleria la platea di calcestruzzo prosegue per altri 200 metri, per terminare come detto poco prima della Bufalotta.
Più recentemente è stato completato Viale Palmiro Togliatti, con la posa in opera del sovrappasso della Roma-Sulmona. A prima vista nulla di "tranviario", ma in realtà molto è stato fatto, anche se incompiuto.Verso la ferrovia, percorrendo a piedi il largo spartitraffico centrale subito dopo il sottopassaggio dell'A24 iniziano nuovamente le gettate di cemento già viste ai 'Presidenti'. Questa è la sede - vista contromano - del "virtuale" binario proveniente dalla Prenestina, c'è un'altra sede sulla destra per l'altro senso di marcia. Infatti il viadotto si biforca in due rami distinti per i due sensi di marcia, e le sedi tranviarie seguono il lato interno della strada; si nota infatti una leggera curva a sinistra. Ingrandendo ancora l'immagine, spicca però in fondo un fabbricato rosso...
...che è la nuovissima fermata Togliatti della FR2, anzi meglio la struttura che ospita gli accessi - scale e ascensore - per l'interscambio tra i due mezzi di trasporto, venuta alla luce sempre con i soldi dei contribuenti proprio quando qualcuno aveva già cambiato idea sui progetti per il futuro di questa importante arteria, naturalmente ancora (escluso il resto della stazione, intendiamoci!) chiusa a chiave. La fermata soprastante, con le banchine centrali, nessun altro mezzo di trasporto potrebbe ospitare se non con le porte di accesso su entrambi i lati e quindi bidirezionale quale appunto... (escludendo certi ibridi bislacchi oggi in voga
)
Oltrepassata la ferrovia e Via Collatina, le rampe del viadotto appaiono mozzate nelle sedi centrali, quelle destinate alla tranvia, il cui sedime perciò si interrompe bruscamente
.
Cosa faremo allora dell'(ex)-sede tranviaria vista nel tour? Immagino una pista ciclabile - peraltro già in fase avanzata di realizzazione sulla Togliatti - ma, usando (giustamente) lo stile di un noto esperto romano, dove instradiamo i ciclisti, lungo gli scivoli per disabili o dentro gli ascensori? li facciamo pedalare anche sotto i tunnel? Ma così almeno i nostri amministratori potranno a ragione affermare che "Roma ha più piste ciclabili di Amsterdam"
ma giammai un sistema tranviario paragonabile a quello della città olandese o di tante altre del Centro Europa