ATTS - Associazione Torinese Tram Storici

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Cori x
00venerdì 10 giugno 2011 04:33
hahahahahahahahahahahahaha. ha. Deposito GTT. E poi un mezzo storico non ha vincoli se opportunamente immatricolato ASI.

www.asifed.it/template_pagine/pg_01.asp?idct=73&idlv=20
www.asifed.it/template_pagine/pg_01.asp?idct=395&idlv=30
www.asifed.it/download/ita_ASIMILITRACTOR_CORRETTA.pdf?idct=100...

Era quello che doveva fare a suo tempo La Spezia per i propri preservati...
Paoloc
00venerdì 10 giugno 2011 08:33
Bipiano
Certamente l'uso non sarà in linea, al limite potrà fare da turno flessibile sul 7 [SM=x346232] , ma non è destinato a restare fermo, non scherziamo! L'impiego sarà prevalentemente per servizi turistici e di noleggio. Le targhe arriveranno a giorni e in ogni caso domenica il bus sarà a Ponte Mosca per il porte aperte GTT e non ci arriva al traino, ovviamente.
Cori x
00sabato 11 giugno 2011 14:02
Se poi si pensa che è un mezzo unico come servizio "sightseeing" sarebbe eccellente!

Se poi Napoli ma anche Bari avessero i propri Aerfer bipiano per servizi analoghi avremmo fatto il botto!

Una cosa simile potrebbe proporla in piccolo anche Trieste grazie "all'INbus club"
Censin49
00sabato 11 giugno 2011 19:58
OK: prendo atto! Forse l'impiego migliore è proprio quello come mezzo sightseeing, in aggiunta ai due già esistenti, magari percorrendo la sua vecchia strada di quando era in servizio sul 64, lungo via Roma (che, da quando appunto il 64 è stato limitato a Porta Nuova, non ha più l'onore di veder passare un mezzo pubblico!).
Comunque, arrivederci domani 12/6 a P.M. (Ponte Mosca, mi raccomando, non Porta Milano come qualcuno continua a chiamarla!).
Censin49
00domenica 12 giugno 2011 20:36
Immagini del bipiano a Ponte Mosca


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]

Censin49
00domenica 12 giugno 2011 20:41
ed ora l'interno del bipiano:
al piano inferiore


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e al piano superiore


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Censin49
00domenica 12 giugno 2011 20:46
e il quadro luminoso con le lampade spia collegate ai sensori posti sotto i sedili


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questo quadro, posto davanti al bigliettaio, serviva allo stesso a conoscere la situazione dei posti liberi al piano superiore, dove era vietato viaggiare in piedi; quando tutte le spie erano accese, segno che tutti i posti al piano di sopra erano occupati, veniva impedito l'accesso al piano superiore.
Censin49
00domenica 12 giugno 2011 20:54
Ricordo d'aver viaggiato, oltre che sul bipiano torinese, anche su quello romano, nell'ottobre del 1969 (la linea, che mi pare si chiamasse pure 64 come quella di Torino, andava dalla stazione Termini al confine con la Città del Vaticano); mi pare che anche lì al piano superiore fosse obbligatorio viaggiare seduti; ma il mezzo non era particolarmente affollato.
Censin49
00mercoledì 15 giugno 2011 20:19
Avvio del motore del bipiano
In questo video, una prova di avviamento del motore del bipiano

Censin49
00mercoledì 15 giugno 2011 20:22
Notare il fumo che esce dallo scarico posteriore (peccato che il video non possa trasmettere anche...l'odore!)
Giampi5
00mercoledì 15 giugno 2011 21:21
bipiano = linea 64
E' vero, avevo dimenticato di risponderti, c'è una strana coincidenza sul bipiano, che da quello che dici fu impiegato a Torino sulla linea 64. Guarda caso la stessa di Roma, ma si trattava dell'Aerfer, bipiano allora presente sulle reti di svariate città italiane. Sulla rete Atac inoltre era in servizio sulle linee 85 e 88; anche a Roma c'era il divieto di viaggiare in piedi al piano superiore, tanto che i bipiani non furono mai esercitati con agente unico ma sempre con fattorino.
Tornando a quello di Torino, molto futurista e credo tipico di quei tempi l'impianto di spie che segnalavano l'occupazione dei posti.
[SM=x346228]
Censin49
00giovedì 16 giugno 2011 20:14
Mi pare di capire, da quanto dici, che l'impianto di spie a Roma non esisteva; ma come faceva allora il fattorino ad accertarsi dell'occupazione dei posti di sopra?
filobustiere
00giovedì 16 giugno 2011 22:50
Con gli specchi!
Censin49
00venerdì 17 giugno 2011 20:58
Posto un video di un plastico tranviario, esposto ad un Festival ai Giardini Reali di qualche anno fa, avente per protagonista il modellino in Lego di una 7000

Enrico N3C
00sabato 18 giugno 2011 18:50
CV61
Ho avuto la fortuna di potere ammirare il bipiano torinese domenica scorsa, e posso confermare con entusiasmo l'impressione che già avevo avuto vedendolo in foto: restauro impeccabile! Per di più si è mosso autonomamente durante la sfilata dei mezzi storici organizzata dall'ASI e poi durante il trasferimento dalla Stazione di Torino P.te Mosca a quella di Sassi, dove con un amico l'abbiamo seguito in auto. L'emozione di sentire il motore funzionare e vederlo viaggiare è stata grandissima. Non sarebbe concepibile che un mezzo così venisse confinato in un qualsivoglia capannone per esposizione statica, penalizzandone gran parte della sua potenziale attrattiva anche nei confronti del pubblico "non di settore". Sono sicuro che ATTS e GTT sapranno utilizzarlo adeguatamente per manifestazioni promozionali ed amatoriali, che a Torino sono ormai una piacevole consuetudine!

EN
filobustiere
00mercoledì 6 luglio 2011 18:18
C'era una volta
Ritorno al futuro!


CLICCARE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE


Censin49
00mercoledì 6 luglio 2011 20:07
La foto pubblicata è "antica", certamente anteriore al 1913; infatti sul tram della "Linea dei Viali" della SBT - STT (la "Belga" per tutti i vecchi torinesi, coi suoi tram "verdi" contrapposti a quelli "rossi" della SAEAI municipalizzata nel 1906 come ATM) non compare ancora l'indicazione della lettera alfabetica "G".
Infatti, la SBT - STT, nata a trazione animale ed elettrificatasi tra fine 800 e inizio 900, non usava identificare le linee con numeri o lettere o altro; dava semplicemente una denominazione alla linea ("dei Viali", "del Valentino", "di Borgo San Salvario", "del ponte Isabella", ecc.) riportata sulle "velette" alla testata e ai lati delle vetture. Poichè, con la nascita della rete SAEAI- ATM (che peraltro identificò da subito le sue linee con numeri arabi), rischiava di ingenerarsi confusione, il Comune in quell'anno 1913 impose alla STT - SBT l'identificativo alfabetico, rimasto fino alla "scomparsa" della rete privata per incorporazione in quella ATM nel 1923.
Notiamo anche che la vettura "tiene la sinistra", infatti la vediamo viaggiare su via Cernaia verso Porta Susa sul binario sinistro; l'"inversione" a destra, per Torino come per tutte le città tranviarie, avvenne nel maggio 1926, e comportò notevoli lavori di adattamento delle vetture e soprattutto della rete dei binari.
cunzo.podda
00giovedì 7 luglio 2011 10:01
Parlate, parlate... tanto la rete più bella del mondo quella di Napoli rimane!
trammue
00giovedì 7 luglio 2011 11:38
mano a destra
non in tutte le città: se a roma avvenne l'inversione del senso di marcia nel 1925 (fonte formigari-muscolino) non mi risulta che a napoli i tram e quindi il traffico abbia mai circolato a sinistra
se mi sbaglio correggetemi
BUBU56
00giovedì 7 luglio 2011 12:15

cunzo.podda
Post: 21
Registrato il: 10/04/2009
apprendista tranviere

Parlate, parlate... tanto la rete più bella del mondo quella di Napoli rimane!



Ci manca solo il mare (e qualcos'altro),ma si puo' provvedere.


Censin49
Post: 524
Registrato il: 21/02/2010
tranviere senior

La foto pubblicata è "antica", certamente anteriore al 1913; infatti sul tram della "Linea dei Viali" della SBT - STT (la "Belga" per tutti i vecchi torinesi, coi suoi tram "verdi" contrapposti a quelli "rossi" della SAEAI


La 91 era della Belga mi pare che questa societa' resistette oltre il 1920.
BB
Censin49
00giovedì 7 luglio 2011 20:40
Dalla preziosa opera di Accattatis sui trasporti torinesi, che considero un po' la mia Bibbia al riguardo, apprendo che il 23/12/1922 il Comune di Torino deliberò il riscatto della rete urbana della Belga in anticipo rispetto alla scadenza della concessione fissata per il 31/12/1935, dietro pagamento alla società di Bruxelles di un sostanzioso risarcimento di 24,5 milioni di lire dell'epoca. La misura si era resa necessaria a causa delle gravi carenze nella manutenzione di vetture e impianti fissi della società, la quale, approssimandosi la scadenza della concessione,che non aveva molte speranze di veder rinnovata, aveva di fatto sospeso qualunque intervento al riguardo, mettendo anche a repentaglio la sicurezza dei passeggeri.
Successivamente iniziò la delicata fase di accorpamento e fusione delle due reti, quella ATM e quella della Belga, con razionalizzazione ed eliminazione dei molti doppioni e ridondanze, sia come linee che come impianti fissi (le due esercenti avevano proprie coppie di binari, che creavano nei corsi e nelle piazze principali autentici caroselli di binari), fase terminata definitivamente cinque anni dopo.
La Belga continuò ad esercire le due linee intercomunali per Poirino e Chivasso fino al 1937, quando si sciolse confluendo nella Satti.
filobustiere
00venerdì 8 luglio 2011 11:04
@ Trammue a proposito della mano destra
Da fonte 4ruote e ricordi di mio padre, in Italia fu istituita la mano destra di marcia (in luogo della sinistra)il 31 dicembre 1923 ma fu data ai comuni discrezionalità di applicare la nuova legge entro sette anni dall'entrata in vigore. A Napoli ciò avvenne il 31 dicembre 1925 (stavolta 4ruote non c'entra).
Per quanto riguarda i tram, chi ne sa più di me afferma (con un margine di piccolo dubbio) che i tram a Napoli abbiano sempre viaggiato a destra.
Un piccolo aneddoto. Fino a qualche anno fa, attaccato al muro di uno dei quattro palazzi di piazza N. Amore, intendo quello angolo via Duomo ramo Marina, c'era un segnale stradale di divieto di circolazione. La stranezza era che era posto sul lato sinistro per chi sale e dunque era anteriore al 1925. Mi rammarico non averlo mai fotografato. Starebbe ancora lì se il Comune non avesse ritenuta la parete interessante per un grande telaio sul quale attaccare i manifesti pubblicitari. Il segnale (in sostanza angolo Via Ciccone) aveva tre prescrizioni con relativo pittogramma, un vero capolavoro.
Divieto per i camion (c'era la sagoma di un Fiat 18 BL), carretti sia ippotrainati che omotrainati.
Era davvero una testimonianza preziosa!
PS Chiedo scusa per l'intempestività di questo messaggio ma ho avuto problemi a dialogare con il forum. Difficoltà spero, risolvibile!
trammue
00venerdì 8 luglio 2011 11:55
oddio, i tram a destra e le auto (auto? forse le carrozzelle....) a sinistra!
vabbè che tanto la mano la rispettavano solo i tram (per ovvi motivi), poi ognuno faceva (e ancora fa...) come meglio crede.
il segnale a tre pittogrammi: io addirittura ne ho visti a 5.
erano molto frequenti nelle vie centrali di palermo negli anni 60, e l'aspetto faceva tanto pensare ad un'origine almeno trentennale.
BUBU56
00venerdì 8 luglio 2011 19:23

filobustiere
Post: 1.047
Registrato il: 19/04/2004
tranviere veterano

Fino a qualche anno fa, attaccato al muro di uno dei quattro palazzi di piazza N. Amore, intendo quello angolo via Duomo ramo Marina, c'era un segnale stradale di divieto di circolazione. La stranezza era che era posto sul lato sinistro per chi sale e dunque era anteriore al 1925. Mi rammarico non averlo mai fotografato. Starebbe ancora lì se il Comune non avesse ritenuta la parete interessante per un grande telaio sul quale attaccare i manifesti pubblicitari. Il segnale (in sostanza angolo Via Ciccone) aveva tre prescrizioni con relativo pittogramma, un vero capolavoro.
Divieto per i camion (c'era la sagoma di un Fiat 18 BL), carretti sia ippotrainati che omotrainati.




Forse ricordo male ,ma parecchio tempo fa in qualche sito visitato per caso in cui mi pare che ci fossero targhe automobilistiche anomale o strane come tema principale ,ho visto foto di segnali e cartelli stradali anche "antichi" ,altrettatto anomali o strani .Foto fatte in giro per Italia e fuori.
Non ricordo l'indirizzo per il link ed ora non ho tempo di cercare per grossi problemi con mia madre ,pero' qualcuno ,per fare un po' di archivio di Napoli o Palermo sparita puo cercare e postare.Spero di non ricordar male...
BB
porc..putt.. la pubblicita' nelle parole scritte mi da' un po' fastidio!anche leonardo vuole la sua parte forse.
Censin49
00venerdì 8 luglio 2011 20:09
Se ben ricordo, sin dall'inizio del secolo scorso era stata stabilita la destra come mano da tenere per i veicoli; poichè però nelle città dotate di reti tranviarie vigevano per i tram normative diverse da città a città, era stata data facoltà di mantenere in città la sinistra qualora questa fosse la regola per i tram. Insomma, un autentico caos, sopportabile finchè i mezzi a motore furono rari, ma che rapidamente si rivelò ingestibile appena auto, camion e torpedoni aumentarono di numero; per questo nel 1923 si arrivò alla legge sopra ricordata, dando tempo sette anni ai comuni per adeguarsi.
Quanto a segnalazioni stradali antiche, ricordo che in molti paesi del Piemonte fino a una trentina di anni fa erano ancora visibili scritte sui muri, risalenti a inizio 900, che invitavano i veicoli a motore a non superare la velocità "del piccolo trotto del cavallo" (sic).
Censin49
00venerdì 8 luglio 2011 20:17
Ai napoletani che frequentano questa discussione vorrei chiedere: mi pare che anche a Napoli i tram, mi pare quelli intercomunali, fossero all'origine gestiti da una società di diritto belga, potete darmi ragguagli?
Va in effetti ricordato che a cavallo tra 800 e 900 il Belgio era all'avanguardia nello sviluppo dei rotabili stradali, e che questo paese investiva molto all'estero al riguardo; tuttora il Belgio vanta un numero invidiabile di reti tranviarie sia urbane che interurbane, come quella che corre praticamente lungo tutta la costa del Mare del Nord, dal confine con la Francia a quello con l'Olanda.(video su Youtube visibili più avanti)per 60 km, la linea tranviaria più lunga del mondo!
Censin49
00venerdì 8 luglio 2011 20:23
Censimento dei bus bipiano
A proposito dei bus bipiano, sarebbe interessante realizzare un censimento delle città italiane che ne hanno avuti in servizio. Io so di Torino, ovviamente, e di Roma, che ho conosciuto personalmente; anche a Firenze negli anni 60 ne sono circolati, si vedevano nei telegiornali nei servizi post alluvione del 1966. Si sa di altre città?
Francesco E.
00venerdì 8 luglio 2011 20:28
Napoli! E anche Bari...
lk702
00venerdì 8 luglio 2011 21:20
Censimento bus 2 piani
Oltre alle città citate, i 2 piani hanno circolato anche a Bologna, Viareggio (della SITA) ed a Milano dove vi ha circolato un'unico modello su telaio Fiat 421A numerato 6000 che poi è passato a Trevigio dove è rimasto in servizio fino ai primi anni '90

Riepilogando:

Roma, Napoli, Bologna, Firenze, Bari e Viareggio: Fiat 412 Aerfer;
Torino Fiat 413 Viberti ed un unico Fiat 412 Viberti;
Milano, poi Treviglio Fiat 421A BCF (non ricordo la sua esatta denominazione però).
Tutti i Fiat 412 Aerfer hanno circolato in servizio regolare tra il 1962 ed il 1987.

A queste aggiungiamo anche Ferrara (con un unico Fiat 412 Aerfer ex ACT Bologna e Rimini con 2 Fiat 412 Aerfer sempre ex ACT Bologna e tutt'ora esistente almeno un'esemplare).
Credo sia tutto, in ogni caso a Roma ci sono stati bus a 2 piani anche nel periodo compreso tra le 2 guerre.
ct139k
00venerdì 8 luglio 2011 21:35
ALTRI 412 AERFER
3 a Palermo e 4 a Verona. I 4 SITA finirono poi a Bologna.
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