Un elogio per Censin - serie 3100
Caro Censin,
leggo sempre con molto interesse le tue "memorie tranviarie", ricche di precise annotazioni tecniche e di piacevoli ricordi personali.
I tuoi ultimi messaggi mi hanno riportato con la memoria all’aprile 1960, quando avvenne il mio primo incontro con i tram torinesi. Mi trovavo nella tua città in gita scolastica, e rimasi impressionato dal gran numero dei tram, che parevano spuntare dai portici, dal bel mezzo dei giardini, da moltissime piazze e strade. Firenze, già da un paio d’anni, era stata privata della sua ultima linea tranviaria (20 gennaio 1958) ed io pensavo con invidia che i miei coetanei torinesi potevano ancora godere di una rete vastissima e di vetture certamente più belle ed efficienti di quelle fiorentine.
A questo proposito, devo fare un’osservazione riguardo alla serie 3100.
Mi pare impossibile che le vetture realizzate per Torino fossero in origine destinate a Firenze.
La commessa fiorentina avrebbe avuto consistenza ben minore: in un primo momento, appena terminata la guerra, si parlò di ventidue vetture, poi scese un paio d’anni più tardi a sole sette. Nel 1948 l’arrivo di un uguale numero di tram provenienti dalla dismessa rete di Viareggio pose fine a qualsiasi progetto di acquisto di nuovo materiale rotabile. Nel 1956 la rete fiorentina era ormai prossima alla fine, ufficialmente decisa da almeno quattro anni, e ovviamente non si pensava più all’acquisto di nuove vetture.
Firenze perse così l’occasione di vedere in circolazione sulla propria rete moderni tram a carrelli, e ai pochi appassionati fiorentini non rimase altro che prendere il treno e recarsi in pellegrinaggio nelle poche città che ancora conservavano una rete tranviaria.
Cordiali saluti da
Paolo