Il 14 e la passerella sul Po
In occasione della grande esposizione "del cinquantenario" del 1911, vennero realizzati, a servizio dell'esposizione, due ponti sul Po: uno, monumentale con decorazioni liberty, all'altezza del Castello del Valentino, smantellato al termine dell'esposizione; l'altro, a monte del Ponte Isabella, circa dove ora si trova il ristorante galleggiante, era una semplice passerella in legno, che raggiungeva la zona, sulla sponda destra del Po, dove era ubicata la mostra ferroviaria. Al termine dell'esposizione, si decise di lasciare la passerella, che facilitava i collegamenti con la città della borgata del Pilonetto, altrimenti affidati al solo Ponte Isabella.
Proprio per meglio collegare le zone del Pilonetto e di Cavoretto con la città, l'Atm nel 1914 decise l'istituzione di una linea tranviaria, la numero 14, che dalla zona del Castello del Valentino, su corso Massimo d'Azeglio, attraversando il Po, le raggiungesse. L'unico ponte disponibile per l'attraversamento del fiume, il Ponte Isabella, era però già "occupato" dalla "Belga", che vi transitava, facendovi capolinea, con la linea detta appunto "del Ponte Isabella" (lettera E). Si decise pertanto di utilizzare la passerella in legno, benchè imponesse un tracciato abbastanza scomodo e in pendenza; la linea, attivata nel luglio 1915, percorreva corso Massimo fino all'altezza del monumento, prima dell'attuale Torino Esposizioni; quindi, imboccando il viale Boiardo del Valentino, passava davanti alla fontana dei Mesi, sottopassava in tunnel (tuttora esistente) il corso Dante, imboccava la passerella, risalendo poi la sponda opposta sboccando in corso Moncalieri all'altezza dell'attuale piazza Zara (non ancora esistente); svoltava poi sulla strada di Cavoretto, risalendola fino alla località pianeggiante detta "Ponte del Gatto" (circa dove ora si trova il ristorante veneto "Il Ciacolon"), dove faceva capolinea. La linea, nell'immediato primo dopoguerra (1919), venne poi prolungata verso il centro fino a piazza Castello.
Ben presto, però, il passaggio delle vetture tranviarie sulla passerella lignea, certo non progettata per simili carichi, cominciò a porre qualche problema sulla stabilità della stessa; per cui nel 1921 si decise l'abbandono della stessa e del passaggio per corso Massimo e il Valentino, percorrendo tutto corso Vittorio, attraversando il ponte Umberto e svoltando su corso Moncalieri. Percorso mantenuto dalla linea (nel frattempo prolungata nel 1932 fino alla periferia Nord a Madonna di Campagna e accorciata nel 1956 portando il capolinea in piazza Zara) fino al 1966, quando, volendo eliminare i binari tranviari da corso Moncalieri, la stessa venne limitata al tratto Nord, facendo capolinea in centro (via S. Quintino ang. XX Settembre); la linea venne poi del tutto soppressa nel 1970, sostituita dal bus 72 e 72 sbarrato (solo in epoca più recente, anni 80, prolungato poi a Venaria).
La passerella in legno rimase ancora funzionante fino a che, nel 1928, con la costruzione del ponte delle Molinette immediatamente a monte, perse ogni utilità; venne quindi smantellata.
Nell'immagine seguente, vediamo la passerella durante l'Esposizione
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e qui, in epoca successiva, un'immagine della zona, presa dalla collina sovrastante; la passerella si vede sulla destra
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sembra quasi impossibile che un ponticello del genere potesse reggere il passaggio dei tram; eppure..
ed ecco come si presenta oggi la zona dove sorgeva il ponte
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L'imbarcazione ormeggiata nel punto dove vi era la passerella è adibita a bar ristorante galleggiante; regolarmente capovolta durante le piene del fiume, e regolarmente raddrizzata!
[Modificato da Censin49 23/11/2011 21:03]