Fiat Mirafiori e servizi tranviari
In questi giorni la Fiat Mirafiori è all'ordine del giorno in tutti i notiziari e giornali. Voglio però ricordare quale è stato sempre l'impegno dell'ATM prima e ora del GTT per garantire l'indispensabile mobilità alle maestranze, impegno gravoso dovendo rispettare le esigenze dei turni e produttive in genere dell'azienda, con una breve "storia" dei servizi di trasporto da e per la "Feroce", come "affettuosamente" i dipendenti hanno da sempre ribattezzato Mirafiori.
Come è noto, il nucleo originario della Fiat Mirafiori nacque nel 1939, in un'area allora rurale lungo lo "stradale di Stupinigi"; l'unica struttura già presente in zona era l'Ippodromo (trasferito nel 1960 a Vinovo assieme agli altri impianti ippici cittadini), dinanzi al quale faceva capolinea il tram 11, che vi giungeva da Porta Nuova dopo aver percorso in rettilineo via Sacchi e corso Stupinigi (attuale corso Turati e Unione Sovietica). Oltre a tale linea, servivano la zona il 41, il "suburbano" per Stupinigi, con corse piuttosto diradate, e la tranvia intercomunale per Orbassano - Giaveno, per la quale era stata predisposta una stazione "interna" allo stabilimento raccordata ai binari in piazza Caio Mario, con ingresso in un cancello laterale (binari rimasti sino al rifacimento in occasione dei lavori per la linea 4 una decina di anni fa) dove facevano capo i convogli tranviari operai provenienti da Orbassano e val Sangone.
I servizi erano palesemente insufficienti alle esigenze degli operai, e infatti già dall'anno successivo vennero posati i binari su corso IV Novembre (ora intitolato proprio a Giovanni Agnelli) dallo Stadio, ove era il capolinea delle linee 9 e 10, fino al complesso di Mirafiori, istituendo una "navetta" numerata 28 in coincidenza con tali linee.
La guerra e le tensioni politiche e sociali dell'immediato dopoguerra frenarono per un decennio lo sviluppo dell'azienda, ripreso solo a partire dal 1950; e proprio da quell'anno l'ATM, ritenendo ormai insufficiente il servizio della navetta, la soppresse, prolungando la linea 10 dallo Stadio sino al principale ingresso operai in corso Tazzoli. Sulla linea entrarono in servizio le prime articolate 2700 (le "bisarche" o "2 camere e cucina") appena uscite dalle officine di Savigliano.
La linea 10 assicurava certo, col suo tracciato rettilineo, un collegamento veloce col centro città (la linea proseguiva allora per la barriera di Milano, con capolinea in via Lauro Rossi), ma non serviva i popolosi quartieri operai di Nizza Millefonti e San Salvario, residenza di molti lavoratori, già in forza al "Lingotto" e trasferiti nel nuovo complesso, per cui necessitavano di un collegamento diretto. Nacque pertanto nel 1953 la prima linea espressamente concepita per Mirafiori: la 1, con capolinea in comune col 10 in corso Tazzoli, di dove, per il sottopassaggio del Lingotto, si portava verso via Genova, via Madama Cristina, via Accademia Albertina e Rossini, facendo poi capolinea dinanzi all'ingresso principale del Cimitero Generale (ora Monumentale) al fondo di via Catania. Nelle "ore di punta" dei cambi turno, la linea veniva rinforzata con corse supplementari attestate, verso Nord, in piazza Carlina o corso Regina. Le corse normali vennero presto effettuate con le 2700, mentre i supplementi operai utilizzavano materiale eterogeneo (su questa linea vidi in servizio per l'ultima volta, nell'inverno 1959, i convogli di motrice + rimorchio. a due assi, prima della loro messa "fuorilegge" l'estate successiva) o le più "datate" 2500.
Continuava intanto l'espansione del complesso aziendale, oltre corso Settembrini e su fino a corso Orbassano, con ingressi per i dipendenti su questi corsi; per venire incontro a queste esigenze, nel 1961 il capolinea dell'1 venne spostato al fondo di corso Settembrini all'incrocio con corso Orbassano, utilizzando i binari dell'ormai soppressa tranvia intercomunale di Orbassano; in corso Tazzoli vennero comunque attestate corse "sbarrate".
Nel frattempo, con la riforma del 1956, erano spariti l'11 e il 41, sostituiti dal prolungamento, lungo corso Unione Sovietica fino a piazza Caio Mario, del 19, sino ad allora attestato all'Ospedale Mauriziano, e dall'autobus I per Stupinigi, ribattezzato 41, come il vecchio tram, dieci anni dopo, nel 1966; anno in cui, con uno scambio di percorso, al 19 subentrò il numero 8.
La "rivoluzione" del 1982 portò cambiamenti radicali: l'1 venne sostituito dal 18, da corso Settembrini al vecchio capolinea dell'8 a Regio Parco; il 10 venne "dirottato", nella parte Nord, da Barriera di Milano a borgo Vittoria; al posto dell'8, lungo corso Unione Sovietica arrivò il 4, prolungato come già detto in epoca recente (2001) a strada del Drosso. Infine,sempre dal 2001 il 10 abbandonò il capolinea di corso Tazzoli per attestarsi in piazza Caio Mario.
Oltre a queste linee tranviarie ordinarie, vennero istituite ai cambi turno linee speciali, 90,91,92 e 93 verso corso Settembrini, con corse "barrate" verso corso Tazzoli, "appaltate" nel 2002 a vettori privati e quindi passate ad una gestione con bus.
Questa "panoramica" per illustrare lo sforzo di ATM e GTT nell'assicurare le esigenze di mobilità dei dipendenti di Mirafiori; se il previsto e annunciato rilancio produttivo avrà luogo, anche i relativi servizi di trasporto dovranno ovviamente essere adeguate alle nuove esigenze.