"Ndoma, Gioanin!"; ma il bigliettaio non c'era!
Negli anni 60, i tram torinesi, di tutte le serie (2500, 2700,2800, 3000) e lunghezze, avevano tre porte; una anteriore, vicina al manovratore e da questi azionata, per la salita dei passeggeri; una centrale verso la mezzeria della vettura , vicino al bigliettaio e azionata dallo stesso, per la discesa; una porta posteriore, di discesa ausiliaria, semiautomatica, nel senso che si apriva solo quando il guidatore azionava quella anteriore e solo se sull'apposita pedana posta davanti ad essa, collegata all'impianto pneumatico, vi era un passeggero che richiedeva l'uscita, richiudendosi automaticamente subito dopo venendo a cessare la pressione sulla pedana.
Come si è detto, la porta centrale era azionata dal bigliettaio, il quale disponeva all'uopo, vicino al proprio posto, del rubinetto apposito, nonchè di un pulsante collegato ad un cicalino situato presso il manovratore, col quale il fattorino, dopo la sosta alla fermata, comunicava al guidatore l'avvenuta chiusura della porta e la possibilità di ripartire. Se però la coppia manovratore - bigliettaio era abbastanza affiatata, il bigliettaio preferiva comunicare "a voce" la ripartenza. Ciò fu una volta causa di un disguido, riportato con enfasi il giorno successivo dai giornali cittadini.
Una sera di inizio primavera, in ora di punta, un'affollata vettura della linea 19 viaggiava dalla Fiat Mirafiori verso Madonna di Campagna; dopo ogni sosta alle fermate, il bigliettaio gridava al collega la frase dialettale "Ndoma, Gioanin!" (andiamo, Giovannino), e Gioanin, cioè il manovratore, riavviava il tram. Circa a metà percorso, vi fu uno scarrucolamento dell'asta, che "saltò" via; il compito di riportare l'asta e la rotella a contatto del filo, manovrando l'apposita corda, sarebbe toccato al manovratore, ma il bigliettaio, visto il notevole affollamento nella parte anteriore della vettura, si offerse di scendere lui e riportare a posto il "troller". Dopo qualche minuto, tornata la corrente, il manovratore, sentito il fatidico "Ndoma, Gioanin!" , ripartì. Il tragitto proseguì senza altri inconvenienti, ad ogni fermata il manovratore sentiva la solita frase e ripartiva. Giunto al capolinea, Gioanin si alzò dal posto di manovra e si voltò verso il collega, che non c'era...il suo posto era vuoto! Chiese notizia ai passeggeri rimasti, che stavano per scendere: "Il bigliettaio? Non c'era, non c'è mai stato!"
Dopo alcuni minuti, giunse la vettura successiva, dalla quale scese tutto allarmato il bigliettaio mancante; era successo che, dopo aver rimesso l'asta a posto, prima che potesse risalire in vettura, la porta si era richiusa ed il tram se ne era andato, lasciandolo a terra!
Evidentemente, qualche passeggero, forse burlone, che non fu possibile identificare, imparata la frase, l'aveva ripetuta nell'occasione ed alle fermate successive. Ai due tranvieri non rimase che pensare ai passeggeri che potevano aver approfittato della situazione per viaggiare "a ufo".