I VECCHI TRAM DI TORINO - Binari e Ricordi

Ve bene, diamo un po' di sveglia al forum ... con una foto scattata in un sonnacchioso pomeriggio primaverile di tanti anni fa.
Ciao a tutti.

Bella la foto della 3100 che esce da via Carlo Alberto!
Si trattava di una deviazione, giusto? A quell'epoca il 18 passava su via Accademia Albertina e via Rossini.

Per quanto riguarda Edoard, io non ne ho alcuna nostalgia ; di personaggi provocatori e vigliacchi allo stesso tempo ce ne sono già abbastanza in circolazione!!!

Daniele
T.J.Team

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Si trattava di una deviazione, giusto? A quell'epoca il 18 passava su via Accademia Albertina e via Rossini.

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Bravo Daniele! Si trattava del primo giorno di deviazione del 18 a causa di lavori di manutenzione al Palazzo degli Stemmi, era il 27/04/1984 (la didascalia della foto è sbagliata per un banale errore di battitura). Il Palazzo degli Stemmi crollò il 2 giugno successivo e il 18 venne ri-deviato per i Giardini reali per un lungo periodo.

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Bravo Daniele! Si trattava del primo giorno di deviazione del 18 a causa di lavori di manutenzione al Palazzo degli Stemmi

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Caro Paolo, continuo a restare sbalordito da due cose: l'inesauribile tuo archivio, ricco di immagini interessantissime, e la preparazione dei "giovani" del forum, che nel 1984 (anno in cui tu ed io eravamo già "baldi" giovanotti ) erano bambini o poco più... Complimenti sinceri!

Grazie, grazie, non fatemi arrossire!!!
Mi ricordo bene del crollo di Palazzo degli Stemmi (allora avevo sette anni); anzi ricordo distintamente le immagini, girate dal retrostante palazzo RAI e mandate successivamente in onda nel TG3 Regionale, in cui si assisteva "in diretta" al crollo dell'edificio!!!
Evidentemente, ai primi rumori sospetti, qualcuno (appassionato della "TV-verità" ante-litteram ) aveva piazzato una telecamera in posizione fissa per riprendere il patatrac.......

Daniele
T.J.Team

Io invece ho scoperto (ma voi sicuramente lo sapevate già) sfogliando un recente libro di Bruno Gambarotta sui torinesi (non ho presente il titolo) che fino al tempo di guerra, anno '42 o giù di lì, non esisteva il sottopasso di corso regina, neanche per i tram; veniva quindi adottata una curiosa soluzione: arrivati all'incrocio con i binari della linea Milano-Torino, i passeggeri scendevano, attraversavano il passaggio a livello, risalivano su un tram corrispondente e proseguivano sul secondo troncone di linea (era la 17) che li avrebbe portati a destinazione. Tutto questo funzionò per diversi anni!
Saluti, Gipsy

Purtroppo non è vero, perché il sottopassaggio è (se non erro) del 1928, quando il buon Bruno non era ancora nato.
Non sempre i racconti sono precisi...
Ciao
7041

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quando il buon Bruno non era ancora nato.

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E soprattutto quando non ci perseguitava con i suoi articoli... che bel periodo doveva essere!

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Scritto da: Daniele2595 07/07/2006 20.46
Grazie, grazie, non fatemi arrossire!!!

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Io sono ancora un po' più giovincello del Danielone nazionale e ciononostante ricordo, oltre al crollo, le promesse di riutilizzo immediato.
Invece, oltre ad aver lasciato andare a un palazzo storico (perché un conto erano le volte del XVII secolo, se non ricordo male, e un conto è la ricostruzione attuale) sono vent'anni buoni che il palazzo è tutto vuoto, tranne tre porcatine al piano terreno. Suppongo che a quest'ora sarà già mezzo da rifare...
I matusa ricorderanno anche la curiosa posizione dei parcheggi per le auto in via Po, perpendicolari al senso di marcia, in conseguenza del crollo e del restringimento della carreggiata. Me lo fece notare qualcuno nell'immagine ritratta da una gloriosa cartolina Sacat.
Ciao
7041

[Modificato da Settantaquarantuno 10/07/2006 14.53]

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Scritto da: linea13 10/07/2006 13.51
E soprattutto quando non ci perseguitava con i suoi articoli... che bel periodo doveva essere!

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Pericolo Pericolo
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Oltre al Bruno c'è anche un altro scrittore torinese che ha imparato una dozzina di sapidi aneddoti sulla città del diavolo, dei misteri, dei Savoia ecc. ecc. e li trita&ritrita da decenni, pubblicando un libro ogni anno. Poi ne compri due e leggi le stesse cose. Poi scrive il "dizionario" e te li ricuce. Poi una versione illustrata in cui te li riciccia.
Sembra il processo di riciclaggio della carne avanzata che si fa nelle mense aziendali!
Per non parlare del grande giornalista, storico baciapile, che ha abitato a Torino fino all'adolescenza e ora scrive libri pontificando sulle solite castronerie sulla seriosità dei torinesi come se la città fosse ancora abitata da tote e monsù che passano la giornata dicendo "Madamin, ci piace la mèèèèènta?"
Per non parlare del tizio che ha studiato qualche anno a Torino e non solo si candida sindaco (sarebbe il meno; anzi, l'aria nuova è ben accetta) ma ci deve sollazzare con i suoi aneddoti sulle "belle ragazze torinesi" con cui ballava il geghegè o il ballo del mattone tra un servizio ai poveri e un aiuto concreto ai deboli.
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Aneddoto su quest'ultimo personaggio che ho sentito con le mie orecchie. Scena: Torino, piazza Castello, Concorso di eleganza per auto storiche, poco prima delle elezioni comunali. Arriva quatto quatto e si impossessa del microfono; nessuno lo ferma, ovviamente (è un onorevole, perdiana!) e prende il microfono per parlare al pubblico.
Testuale: "Sono contento di essere qui perché ho sempre amato le auto storiche. Pensate alla 600. Molti di voi sono nati solo grazie alla 600, perché prima le persone di paesi lontani non potevano conoscersi e raggiungersi. Magari alcuni di voi sono stati concepiti proprio su una 600!". Gelo delle centinaia di astanti. Certo che per essere pro-embrione ecc. ecc. è più libertino di quanto pensassi. E poi sulla 124 o almeno sulla 1100 R si stava più comodi.
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Ognuno ha i miti che si merita
(sono contento di ritrovarvi, era un po' che non vi sentivo e non scrivevo le mie scemenze)

[Modificato da Settantaquarantuno 10/07/2006 15.06]

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I matusa ricorderanno anche la curiosa posizione dei parcheggi per le auto in via Po,

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I "matusa" ricordano anche benissimo i servizi del Tg regionale (allora caratterizzato dal malinconico Bruno Geraci, con la sua aria da impresario di Pompe Funebri e la penna perennemente rigirata tra le dita) con le riprese del Palazzo degli Stemmi effettuate dal terrazzino della Mole Antonelliana. Gian Franco Bianco in quel (felice) periodo probabilmente era ancora boy scout presso qualche comunità estiva parrocchiale del cuneese, chissà se già inseguiva i valligiani, con il suo bravo registratore a bobine "Geloso" (solo noi matusa lo ricordiamo ) per chiedere loro cosa pensassero del raddoppio del "Tùnnel" (non ho la dieresi, su questa tastiera) del Tenda...
Chiudo l'OT con una notizia bomba: oggi ho convinto la divina Noemi a lasciarsi fotografare, avevo CASUALMENTE la mia fotocamera nello zainetto, sapete com'è...
Ora basta, altrimenti le ire del moderatore si abbatteranno su di me!

Spero che gli amici del T.J.Team sottosezione Noemi Fan Club possano avere tale foto!!

Bentornata, dopo lunga assenza, alla mia 7000 preferita!!

Visto che io per età, non ero in via Po all'epoca dell'accaduto, mi potreste spiegare cosa era successo al Palazzo degli stemmi? Ora è stato interamente ricostruito o è solo la facciata?
Grazie, Gipsy
Ps: non era Bruno Gambarotta a scrivere del sottopasso, ma a riportarlo da una sua intervista ad un signore oggi più che novantenne, che all'epoca abitava in zona e che, come tanti
torinesi, ogni tanto gli scrive. (ma la memoria può aver benissimo non aver funzionato)

Io invece c'ero, ahimè... Molto semplicemente, durante i lavori di restauro del palazzo fu impiegato il cemento armato per rinforzare la struttura, purtroppo il peso eccessivo dei rinforzi impiegati sul tetto fece crollare improvvisamente, una mattina, la struttura, con un boato che fu udito in tutto il centro di Torino. Non ricordo se ci furono delle vittime, in tutta sincerità: è passato troppo tempo ed anche Traversina ha dei vuoiti di memoria. In pratica della struttura originale non è rimasto più nulla o quasi, ciò che vedi attualmente è una ricostruzione. Per gli altri particolari cedo la parola a Simone 7041 e Daniele2595, ricordo due bimbetti (uno alto e magro con giacca e cravattino e l'altro paffutello con baffetti ed occhiali ) che scattavano fotografie nel 1984...
Ciao

Eccomi di nuovo fra di voi, fresco neolaureato!!

Allora: innanzi tutto grazie per il "Danielone nazionale" e per il "paffutello con baffetti e occhiali" ; per quanto riguarda Palazzo degli Stemmi, si trattava di un palazzo realizzato nel XVII secolo, durante l'espansione di Po (avente come asse la via medesima).

Dopo il crollo, di esso é rimasta soltanto la facciata, con i pregevoli stemmi araldici realizzati in stucco (che danno il nome al palazzo ma di cui molti non si rendono neppure conto dell'esistenza) e le due figure femminili (con pargoli in braccio) che dovrebbero rappresentare la carità.
La destinazione originale, se non vado errando, doveva essere quella di "Ospedale di Carità", ovvero sia di luogo dove i poveri venivano accolti -coercitivamente!- e alloggiati, e dove gli si insegnava un lavoro per autofinanziare il tutto.

Parzialmente OT , vorrei dire che preferisco di gran lunga Gambarotta e Bianco rispetto a due personaggi come Geraci (taaaaaaanto -decisamente troppo, e si vedeva dal TG3 regione- amico dell'ex presidente della Regione Piemonte) e il sedicente filosofo [SM=x346231] che negli "Swinging Sixties" teneva la sua garçonniére sulla Fiat 600.......

Daniele
T.J.Team

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Scritto da: Daniele2595 11/07/2006 15.40
Eccomi di nuovo fra di voi, fresco neolaureato!!

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Mi fa molto piacere questa notizia e ti esprimo i miei piu' sinceri auguri per la tua laurea.
A presto.
Antonio

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Scritto da: Simone04 22/02/2004 13.37
Se mi dite che esistono foto di una 3100 in servizio sul 12, allora la mia considerazione è infondata. Ero arrivato alla conclusione che il 12 fosse gestito solo con motrici piccole perchè, per quel poco che ricordo della curva che collegava corso Trapani con Corso Peschiera (considerate che ero piccolo all'epoca, pero' avevo molto occhio per tutto ciò che m'incuriosiva... ), mi sembrava che fosse troppo stretta di raggio per poter essere attraversata da una 3100. Evidentemente non lo era, o forse le motrici più grandi riuscivano a curvare magari portando i propri carrelli al massimo angolo di curvatura possibile...

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a me é sempre parso di ricordare sul 12, quando l'ho visto circolare nel 1963, le bisarche del 2700...vi pare possibile?
io, per quel che rammento, i modelli in linea di quel tempo erano questi, chissà se qualcuno ricorda meglio e conferma o corregge quel che ricordo io:

1 2700
3 3100
4 3100
5 2800
6 2800
7 2500
8 2700 e 2800
9 2800
10 2700 e 2800
12 2700
13 2800
14 3100
15 3100
16 3100
17 3100
18 2500
19 3100
21 2500
22 2500

90-91-92 2700

Ringraziamenti anticipati
Paolo

Negli anni dal 1962 al 1966 i miei ricordi sono questi:

1 2700
3 2500
4 3100
5 2800
6 2800
7 3100
8 2700
9 2800
10 2700
12 2700 e 2800
13 2500
14 3100
15 3100
16 3100
17 3100
18 2700
19 3100
21 2500
22 2500
90-91-92 2700

... avevo appena 10 anni ma guardavo e riconoscevo i tram e stupivo i miei genitori quando indovinavo il numero di linea dalla sagoma della vettura in arrivo.

Ciao a tutti.

Visto che la mia sezione preferita del forum e' in una fase di stasi, lancio un quiz abbastanza facile, visto che riguarda la rete 1982, e quindi anni dei quali molti di noi hanno ricordi diretti.
1) Quando la linea 4 venne instradata in direzione Nord su Corso Turati e Via Sacchi? (prima il ritorno avveniva su Corso Re Umberto)
2) Quando e per quale motivo la linea 12 venne limitata in Largo Orbassano?
3) In che anno Via Lagrange e Carlo Alberto tornarono ad essere percorse dalla linea 18?
Ciao a tutti, ci rivediamo alle riunioni di ATTS.
Antonio

Uhmm ma non è un po' OT? Siamo nel passato recente...

Comunque, provo a mettere in moto il neurone.

1)Uhmmmm diciamo intorno al '97-'98?

2)Nel '95-'96 più o meno, ufficialmente a causa della ristrutturazione del Corso Sebastopoli, che ospitava ed ospita tuttora il mercato rionale.

3)Ehmmmm....'98-'99?


Il neurone è arrugginito, chiedo scusa a tutti...oh, ci ho provato!