FILOBUS DI CAGLIARI

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TROLLINO59
00lunedì 29 agosto 2016 23:44
L'Ustif avrebbe negato senza appello la revisione annuale, causa dispersioni, isolamenti ed altre cose. per non parlare dei ricambi ormai finiti anche con la cannibalizzazione.
stessa sorte accadrà a non molto per i Socimi modenesi.
piuttosto rammaricatevi di non aver sfruttato agli inizi degli anni 2000 della deficienza di Salerno che ha radiato, senza manco averli fatti quasi mai uscire, una trentina di mezzi uguali in versione suburbana...
quella si che fu una follia in tutti i sensi, sia di chi li buttò in malora sia di chi non li prese...(anche se erano a 600v)
filobergamo
00martedì 30 agosto 2016 00:33
socimi
quando ha circolato l ultimo socimi quest anno?
Ro84
00martedì 30 agosto 2016 09:04
Il 30 giugno.
Tallero03
00martedì 30 agosto 2016 19:26
VIALE REGINA MARGHERITA
Giuseppe Perra, giulio.51, Ro84 e altri lottiamo contro i mulini a vento.
L'impianto di Regina Margherita deve rimanere così come il Terrapieno e la zona di Villanova (San Mauro) e San Benedetto. Zone bellissime di Cagliari in cui basterebbe un solo atto di buona volontà (es. servizio passeggeri negli orari di immissione in servizio e rientro al deposito) per preconizzare un pubblico riutilizzo di quella preziosa linea di contatto. Allora sì che Cagliari sarebbe all'avanguardia come città ecologica.
Riguardo Castello, purtroppo hanno smantellato tutto (almeno lasciarli per perpetrare il ricordo di una rete fra le migliori d'Italia !) e con quelle scellerate ristrutturazioni di fabbricati e strade in totale dispregio della memoria collettiva (fatta sopratutto di umanità) se ne sono andate pure i fantasmi.
Giuseppe Perra
00mercoledì 31 agosto 2016 16:27
filovia dismessa
Ho visto alcune foto di cagliari 60 dove la filovia arrivava sino alla Cattedrale,per non dire Calamosca e Sant'elia e Piazza 4novembre a Quartu....era una vera ragnatela funzionante che se tenuta avrebbe fatto risparmiare soldi e inquinamento.
Giuseppe Perra
00mercoledì 31 agosto 2016 16:29
filovia dismessa
senza contare via manno e garibaldi compresa via a azuni e via ospedale,una citta filoviaria
Ro84
00mercoledì 31 agosto 2016 18:24
Del filobus in piazza IV Novembre ho ricordi diretti, in effetti ci arrivava fino a tempi relativamente recenti (autunno 1993).
Tallero03
00giovedì 1 settembre 2016 12:22
Linee di contatto rimosse
Che errori imperdonabili ! Soprattutto non solo recidivi ma anche reiterati: si pensi a quanto accaduto di recente in via Pessina, via della Pineta, viale Trento , via Palestrina (non hanno lasciato nemmeno i pali !).
Ripensando a Castello e le vie Azuni e Ospedale, sebbene i bifilari fossero stati tranciati in più punti da anni (soprattutto all'altezza dell'arcata che conduce a piazza Indipendenza: verificato nel lontano 1974) ciononostante l'impianto era pressoché intatto e recuperabile.
Tallero03
00giovedì 1 settembre 2016 14:14
729-732 SUL 5ZE
Sono i VanHool con marcia autonoma ad accumulatori. Contrariamente a quel che dicevano alcuni conducenti, le batterie dei filobus in questione hanno un'autonomia tale da assicurare la marcia sul percorso laddove non c'è la linea di contatto .
giulio.51
00giovedì 1 settembre 2016 20:19
il passato
Per Giuseppe. IL n.5 che saliva nella Via manno. Formidabile. Ora non passa nessun mezzo pubblico... [SM=x346222]
TROLLINO59
00giovedì 1 settembre 2016 23:45
Tallero, rimuovere km di bifilari è sempre una cosa scellerata, io direi abominevole per mille motivi.
Ma ragiona su una cosa: quanto costa la manutenzione per poter avere utilizzabili quei chilometri????
Guarda che per la reimmissione in servizio dei tratti di filovia formalmente dismessi o in disuso deve passarsi il nulla osta dell'Ustif.
Nel vostro caso MAI sarebbe stato concesso perchè gli impianti non corrispondono alla regolamentazione odierna.
Non è più ammissibile il trasevrsale in semplice tondinon di ferro.
Non sono più ammesse le vecchie "rondini" come supporto, non sono più ammesse le altezze della linea come all'epoca.
Non sono più ammessi i doppi bifilari affiancati in strade strette, con distanze dalle case come all'epoca.
E mille altre menate.
Quindi facciamo due conti:
per rimetterli in funzione bisognava fare tutto daccapo, o in corda d'acciaio o in parafil con tutti gli annessi e connessi.
Bisognava rimettere in funzione, se ancora presenti, le SSE, anzi più probabilmente farle nuove, perchè quelle dell'epoca a vapori di mercurio sono fuori legge.
qualche costo?
ti faccio esempi stupidi. una griffa da 100 cm costa mediamente 120€
un morsetto sugli 80, gli "zampetti" capicorda in acciaio dai 40 ai 60
Il parafil 6 e 8 € al mt (a seconda del diametro).
Una SSE sui 400.000€
Il rame va secondo le quotazioni giornaliere della borsa...

Secondo te (e voi)il Comune e l'Azienda erano disposti a spendere nel corso degli anni cifre assurde (senza dimenticare le centinaia di ore lavorative da pagare) per tenere su decine e decine di chilometri di filovie ormai inutili, perchè nemmeno oggetto di un possibile servizio? senza contare la necessità di altri mezzi...

Se un giorno qualcuno intelligente decidesse di istituire una nuova linea filoviaria, allora i costi sarebbero uguali.
Il ripristino del vecchio costa quasi di più che farlo da nuovo...
TROLLINO59
00giovedì 1 settembre 2016 23:51
Vi faccio un esempio calzante:
qui ad Ancona è stata costruita una rotatoria nella zona della stazione
per ripristinare ed adeguare la linea filoviaria 1/4 (asse portante più innesto/uscita del prolungamento) il costo complessivo (parafil, morsetteria, ganci, pali, rame, manodopera interna ecc) è stato di 110.000€ (solo l'incrocio costa 7.000)
Tallero03
00venerdì 2 settembre 2016 14:34
RONDINI
Già, TROLLINO59: la sagoma della rondine spesso mi veniva in mente quando osservavo il vecchio armamento filoviario e, soprattutto nel silenzio di un giorno festivo oppure nella calma di quelle strade cagliaritane ormai non più trafficate mi veniva un senso di malinconia soprattutto perché tale vista richiamava nel mio inconscio un umanità che non c'è più: gente più spontanea e diretta nei rapporti col prossimo.
giulio.51
00lunedì 5 settembre 2016 14:32
Nuovo e vecchio

Leggevo i costi per la manutenzione o per la messa in opera di un nuovo impianto filoviario e capisco che tutto debba procedere secondo delle norme approvate, però vorrei sapere una cosa.
Spesso vedo mezzi pubblici che vengono comprati con contributi regionali, allora domando questi impianti non possono avere gli stessi contributi? Vorrei aggiungere, non si possono avere anche dei contributi europei ?
A volte si possono anche fare delle piccole espansioni di tratte o di revisione,non è necessario subito in pochi mesi fare un impianto di 3, 5 Km. ecc. che ne pensate?
Tallero03
00lunedì 5 settembre 2016 15:15
Burocrazia eccessiva.
Un tempo c'erano meno formalità, meno norme da rispettare: bastava una decisione del Comune o addirittura della stessa azienda, se si trattava di un impianto già in concessione. ma, come dice TROLLINO59, bisogna prendere atto dei divieti imposti dalle norme europee, degli obblighi stabiliti da norme nazionali, dei vincoli regionali ecc. con buona pace dell'efficienza amministrativa: sì, perché la realtà italiana mal si adatta a leggi complesse, funzionando meglio il paese con poche norme chiare e d'immediata applicazione. Com'era una volta. Perché attualmente, per aprire una breccia di fronte a una burocrazia non solo articolata, ma anche lenta, si crea lo stimolo a ricorrere per vie traverse, terreno fertile della corruzione e del malaffare.
giulio.51
10lunedì 5 settembre 2016 17:58
731
Eccolo il 731 al capolinea del poetto in fase di ricarica
[SM=x346220]
giulio.51
10lunedì 5 settembre 2016 17:59
Tallero03
00lunedì 5 settembre 2016 18:05
Ricarica
Inizialmente non c'era: verso giugno non ve n'era traccia, anche se sapevo dell'intenzione di installarlo.
giulio.51
00martedì 6 settembre 2016 13:31
I lavori erano iniziati a luglio, posizionando una cabina elettrica e relativo palo, poi è avvenuto il collaudo e il rilascio della certificazione d'idoneità al servizio.
Ora si tratta di aspettare nelle prossime settimane i rapporti sui diversi risparmi e consumi.
Ro84
00martedì 6 settembre 2016 14:06
@Trollino59 sul vecchio bifilare per Castello hai ragione, ormai non è più pensabile, purtroppo, di riportare il filobus fin lassù, per tutta una serie di motivi fra i quali spicca l'inadeguatezza delle stradine.

Tuttavia penso che sia stato un delitto rimuovere il bifilare di via della Pineta/via Pessina e via Pergolesi: a parte qualche rondine (ma comunque ce ne sono ancora alcune in uso), la distanza del bifilare dalle case era giusta, l'altezza era giusta, l'impianto di sostegno era bene o male ok. Ma è stato tutto rimosso, perdendo in questo modo anche il vantaggio della servitù d'elettrodotto a carico di alcuni palazzi, per cui adesso andrebbe rifatto da zero anche l'impianto di sostegno.
Tallero03
00martedì 6 settembre 2016 14:21
UTOPIA
Col senno di poi: però l'impianto di Castello avrebbero dovuto lasciarlo (ovviamente anche gli altri): era caratteristico e sebbene non più conforme alla (discutibile) nuova normativa, in ogni caso si sarebbe potuto sfruttare per fini turistici e culturali almeno la domenica, magari con qualche vecchio 668 o 2405, ancora reperibili in deposito fino a 20 anni fa. Sarebbe stato un autentico "effetto Lisbona" con stradine strette fra chiese barocche, edifici ottocenteschi, vestigia medievali.
I giorni feriali avrei assicurato un collegamento con un capiente autobus elettrico affinché lo storico quartiere non rimanesse isolato.
Con un'amministrazione di "tipo tedesco" ciò sarebbe già avvenuto.
TROLLINO59
00martedì 6 settembre 2016 22:23
Le filovie odierne e le loro espansioni campano di fondi ad hoc, regionali o quando possibile europei, a sostegno del trasporto ecologico...

cagliari ha rinnovato la flotta in questo modo.
idem tante altre città.
altrimenti chi si imbarca nell'acquisto di mezzi che costano il doppio di un bus a metano...????

solo la SSE del Poetto per la ricarica temporanea è costata non meno di 250 mila euro...
Filobus2011
00mercoledì 7 settembre 2016 16:32
Almeno due autobus impiegati nella Linea 30.
[SM=x346221]
Giuseppe Perra
10venerdì 9 settembre 2016 11:57
vecchia/nuova filovia
a parer mio avrei tenuto la filovia a castello ,utilizzando i vecchi filobus casaro anche perché' sarebbe stato un attrazione turistica...
avrei trasformato il 6 in filoviario e avrei rintrodotto l'11 filoviario e il c nero filoviario per quartu. Naturalmente sfruttando i vecchi socimi e f140 .a parer mio sarebbe stato bello ma purtroppo dobbiamo attenerci alle regole.Un ultima osservazione a parer mio avrei elettrificato il nuovo percorso del 5 sino al poeto...w i filobus meno inquinanti e più [SM=g8806] ' affascinanti
Tallero03
00venerdì 9 settembre 2016 13:49
Vecchio e Nuovo
E' una questione di salvaguardia dell'identità di una città: i vecchi palazzi e gli angoli più suggestivi di Cagliari ben si armonizzavano con la presenza delle filovie, non dimenticando, naturalmente le tramvie. Quel che resta è solo la memoria vivificata da libri che trattano dell'argomento con sequenze d'immagini che almeno in parte riescono a sopperire al tempo perduto.
Magari le innovazioni proposte possono anche essere interessanti (si pensi a ZEUS e al metrò in piazza Matteotti) ma se non si garantisce l'ordine pubblico con la vigilanza, anche se certi progetti venissero realizzati, niente sarà più paragonabile ai bei tempi andati.
Insomma, un esempio eloquente è il paesaggio deturpato dai vandali lungo il percorso del metrò Repubblica-Policlinico, senza dimenticare i numerosi delinquenti (fra loro, molti "studenti") che salgono sui mezzi.
Tallero03
00giovedì 15 settembre 2016 10:51
DI NUOVO 5
Il 14 settembre è ripreso il percorso ordinario del 5. Stando ad alcune informazioni (poco chiare, in effetti), 5ZE solo i festivi fino a fine ottobre ? Domenica prossima vedremo !
Ro84
00giovedì 15 settembre 2016 13:58
Ora che l'impianto di ricarica è montato, spero che ripristinino il 5ZE anche per le prossime estati, visto anche il grande successo che ha riscosso la linea e la comodità di avere un mezzo che arriva al Poetto dopo aver attraversato l'intera città.
324
00domenica 18 settembre 2016 16:35
Ho recentemente avuto modo di apprezzare il servizio del 5ZE, e anche del 3P, che in pochi minuti mi portavano da Via della Pineta al Poetto. Molto meglio che servirsi di PQ e PF, linee poco efficienti allo scopo perché hanno frequenze diverse da cui derivano accodamenti e buchi di 20/25 minuti (questo è un problema che ho sempre rilevato da quando queste due linee sono state istituite). Ottimi i filobus, ma nutro seri dubbi sulla opportunità di scegliere i nuovi veicoli con due sole porte, perché se affollati diventano delle trappole: non mi stupirei se in fondo la scelta fosse dovuta alla volontà di introdurre il controllo dei biglietti da parte dell'autista.
Ro84
00domenica 18 settembre 2016 18:47
Il PF e PQ una volta funzionavano "meglio", nel senso avevano le stesse frequenze (34 minuti) ma alternate (17 minuti), così questo era il tempo di attesa. Poi hanno (giustamente) aggiunto una vettura al PF, portandolo a 20 minuti, mentre il PQ è rimasto a 34 minuti (poi modificato leggermente). Conseguenza, è inevitabile che PF e PQ si accodino spesso. Andrebbe aggiunta una vettura anche al PQ, rendendo il servizio delle due linee con alternanza di 10 minuti.
Tallero03
00lunedì 19 settembre 2016 15:09
PREVISIONE AVVERATA
5ZE attivo la domenica, come ragionevolmente potevo supporre. Probabilmente così sarà anche durante l'inverno. La trazione elettrica si prende in tal modo una rivincita anche nei festivi. Sempre più VanHool sulla filovia urbana, oltre naturalmente la costante dei Solaris 717 e 718 completamente elettrici.
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