TRAM DI TORINO

Scusatemi,mi pare di capire che il futuro del 18 potrebbe essere probabilmente meno tramviario. Sommando a questo il problema della presunta mal digestione del 7, mi viene in mente una soluzione un pò fantasiosa!!!!! Si potrebbe gestire il 18 sul tratto Carducci/Sofia con motrici attuali e integrare la stessa linea con motrici storiche sul tratto Carducci/Giardini Reali, ricalcando in parte,sperando di non sbagliare, la vecchia linea 7 ante modifica anni 60'.Magari potrebbe essere difficile pensare ad una linea 7 lontano dal centro storico. Non vorrei sembrarvi un catastrofista, ma visto il travagliato andamento della gestione del 7,mi viene facile associare,seppur in un contesto diverso
, il destino di questa iniziativa a quella,purtroppo ben conosciuta,della sfortunata Monorotaia di italia 61. Sperando di non aver creato allarmismo in alcun frequentatore del forum, vi ringrazio e saluto !!!

L'idea non sembra malvagia! In fondo, a Milano circolano regolarmente motrici della stessa età e condizioni delle nostre "storiche", nè alcuno pensa di radiarle, visto che fanno ormai parte del "panorama" anche internazionale della città. Sarà che forse la "grande" ATM ha altre possibilità del nostro "piccolo" GTT...

Ecco il video del nuovo tratto della linea 10 lungo corso Settembrini attraverso la Fiat Mirafiori (tratto ereditato dal 18, che a sua volta l'aveva ereditato nel 1982 dall'1, che a sua volta l'aveva ereditato nel 1963 dalla soppressa tranvia intercomunale Satti per Orbassano; quante linee han già cambiato 'sti binari!)

Ecco ora un video girato da un tram della linea 4 sul corso, dalla Fiat Mirafiori all'Ospedale Mauriziano



Come si può vedere, questo percorso ha due peculiarità della rete: la sistemazione dei binari a cavallo dell'alberata Ovest del corso, e il fatto di "tenere la sinistra", cioè percorrere il binario sulla propria sinistra; lo "scambio" dei binari, protetto da semafori, è subito all'inizio del corso, dopo il cavalcavia di corso Sommeiller.

La sistemazione dei binari a cavallo dell'alberata risale al 1927, quando venne ricostruita elettrificata lungo l'allora corso Stupinigi la tranvia intercomunale per Orbassano (in precedenza a vapore e istradata lungo corso Orbassano); tra l'altro, la ricostruzione avvenne con caratteristiche che ora si definirebbero di "light rail", con armamento pesante di tipo ferroviario; i binari furono a uso promiscuo sia dei convogli Satti per Orbassano e Giaveno, sia dei tram Atm urbani.
L'istradamento sul binario a sinistra è invece recente, e risale alla realizzazione della linea 4 (anni 80 - 90); si è reso necessario per permettere l'uso promiscuo delle fermate in direzione Sud sia ai tram che agli autobus.

A proposito di linea 4, alcune precisazioni di toponomastica sul corso percorso dalla linea.
In origine, il corso che, partendo dal fondo di via Sacchi, porta verso Stupinigi,nel tratto urbano in Torino era denominato, molto logicamente, "corso Stupinigi"; nel 1946, in ossequio ad una delle grandi potenze vincitrici del secondo conflitto mondiale, venne interamente intitolato all'Unione Sovietica (parimenti, il corso Duca di Genova venne ribattezzato corso Stati Uniti); negli anni 60, la prima parte del corso, fino all'incrocio con corso Bramante, venne intitolata a Filippo Turati, rimanendo la denominazione alla parte rimanente di corso Unione Sovietica.....anche ora che, da vent'anni, l'URSS è scomparsa!
Aggiungo che, per mio padre (classe 1906, mancato nel 1990), il corso, almeno in privato, rimase sempre corso Stupinigi.

Bei video, da quello che ho capito con il prolungamento del 10 dovrebbe essere stato riutilizzato un tratto da tempo abbandonato, no? quindi una notizia positiva (nonostante il ridimensionamento della bella linea storica 7).
Interessante poi che nell'altro video documenti l'inversione di mano su un tratto del 4, che ricordo benissimo durante uno dei miei viaggi a Torino.

Vicende toponomastiche complesse ha avuto anche il corso, di più di 6 km, che dal centro città (via Cernaia) arriva sino alla Fiat Mirafiori (piazza Caio Mario), percorso dalla linea 10, come documentato dal video postato lo scorso mese di giugno.
All'origine, il corso, ben più breve in quanto limitato all'attuale largo Orbassano, dove allora la ferrovia attraversava a raso la città (il passante ferroviario in trincerone risale al 1927), era tutto denominato "corso Vinzaglio"; successivamente alla prima guerra mondiale, il tratto dopo corso Vittorio venne dedicato al Duca degli Abruzzi, eroe del conflitto. Dopo la costruzione del trincerone ferroviario, il corso venne definitivamente prolungato fino alla congiunzione col corso Stupinigi (vedi messaggio precedente), ed il nuovo tratto ricevette il nome di corso IV Novembre, anniversario della Vittoria bellica nel 1918 (giorno rimasto festività civile dello Stato sino al 1976). Negli anni 50, il tratto finale dall'incrocio di corso Sebastopoli (all'altezza dello Stadio Comunale) sino a piazza Caio Mario venne dedicato a Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat.

Aggiungo ancora che la linea 10, alla sua nascita nel 1911 (quindi, coi suoi 100 anni tondi, una delle linee più longeve della rete, almeno nel tratto Sud lungo il corso anzidetto), raggiungeva la zona di largo Orbassano, dove allora terminava il corso, coi binari tutti e due sul lato Est del corso (in modo simile agli attuali binari del 16 in corso Massimo, corso Cairoli e corso San Maurizio); nel 1929 seguì il prolungamento del corso fino a corso Sebastopoli, mentre gradualmente, per motivi di traffico, venne effettuata la "divaricazione" dei binari sui due lati del corso, come è attualmente; con la costruzione, nel 1939, della Fiat Mirafiori, venne istituita una navetta, la 28, a binario unico, tra corso Sebastopoli e la "Mirafiori"; finalmente, nel 1950, posato tutto il doppio binario sul tratto e soppressa la navetta, arrivò in corso Tazzoli. Il prolungamento a piazza Caio Mario è recente, risale al 2001; in questi giorni, l'ultimo prolungamento a corso Settembrini.

Il video linkato illustra le moderne linee tranviarie realizzate negli ultimi anni a Istanbul



come si può vedere, sono state installate alle fermate dei tornelli con barriere simili a quelli delle metropolitane; perchè non realizzare qualcosa del genere sulla nostra linea 4, abbastanza simile a quella del video, piuttosto che mobilitare un esercito di vigilantes sui mezzi per scoraggiare i clandestini?

Salve a tutti
sono nuovo di questo Forum e volevo chiedere delle informazioni.
Devo realizzare un lavoro, con varie tappe, per il Politecnico di Torino riguardante un luogo e abbiamo scelto col mio gruppo di realizzarlo nei mezzi di trasporto pubblici. Sono venuto a conoscenza di questo forum attraverso le ricerche online e avrei bisogno di qualche consiglio e un po' di informazioni!
Chiedo scusa se sbaglio nel postare qui il messaggio.
Attualmente sto cercando di eseguire un mappa della linea 10, ho letto nei post precedenti un po' di storia! Qualcuno ha foto storiche della linea?

Vi ringrazio per l'attenzione e per l'aiuto.

Ciao!

Su questi siti puoi trovare informazioni sui mezzi pubblici di Torino:

www.atts.to.it/

www.tramditorino.it/

www.museodeltram.it/

www.mobilitatorino.it/

Scusate ma nei tram serie 6000 per accellerare bisogna spingere la leva in avanti o tirarla verso di sè (come nei "Sirio")????

Ti rispondo dalla capitale dove vi sono le cityway 1 e 2 e accelerano mettendo la manetta in avanti,e verso se stessi rallentano

Nei Sirio la manetta si spinge per accelerare, si tira per frenare.

@SimoneSmog - ecco, "razziate" da diversi volumi, immagini storiche della linea 10, scaglionate nel tempo.
Iniziamo da questa, degli inizi della linea (anni 10 del 900)



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e quest'altra, della stessa epoca, che mostra corso Vinzaglio dinanzi l'Intendenza di Finanza, ancora con i binari affiancati sullo stesso lato del corso



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questa, sempre degli anni prima della Grande Guerra, mostra l'attuale corso Duca degli Abruzzi all'altezza dell'Asilo della Crocetta



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questa sotto, invece, della fine degli anni 20, mostra una vettura in corso Vinzaglio, ancora con i binari affiancati, subito prima del divaricamento sui due lati del corso, come è ora



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e questa sotto, invece, una vettura della serie 2700 in largo Orbassano negli anni 60


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le 2700, "vulgo" dette "bisarche" (ma all'Atm preferivano chiamarle "due camere e cucina"), sono state per due decenni e mezzo il cavallo di battaglia della linea 10; sin dai primi esemplari del 1950, assemblati dalle officine di Savigliano unendo a due a due i telai di vecchie vetture a due assi (le "camere") con un terzo elemento sospeso (la "cucina"), fino alla riforma del 1982 (quando nella parte Nord la linea venne "dirottata" dalla Barriera di Milano a Borgo Vittoria) quando vennero gradatamente sostituite dalle 2800, a loro volta rimpiazzate quasi integralmente dalle 5000 nel 1991, e dal 2001 in parte con le nuovissime "Cityway" della serie 6000 (di solito i primi esemplari, unidirezionali, poichè quelli bidirezionali vengono solitamente "monopolizzati" dalla linea 4, dove, mancando l'anello d'inversione alla Falchera, sono indispensabili).

la prima delle foto pubblicate deve essere servita di modello per l'ATTS nel ricostruire l'esemplare esposto durante le parate dei tram, come nell'ultima del 4/12 scorso



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@simoneSmog- Ancora un'immagine storica del 10 ,penso degli anni 20, ripreso a Porta Palazzo



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e, visto che è del Politecnico, mi permetto di aggiungere sullo stesso qualche nota, se ancora non la sa: l'attuale Politecnico, sul corso dove passa appunto il 10, è stato costruito a metà anni 50,in sostituzione della vecchia sede storica, situata dove ora è il piazzale Valdo Fusi (tra via Accademia, via Cavour, via S.Francesco da Paola e via Giolitti), andata completamente distrutta in un bombardamento aereo durante l'ultimo conflitto.(Negli anni immediatamente successivi alla guerra l'attività didattica venne concentrata presso la sede del Valentino). Aggiungo che l'area della diruta antica sede, una volta spianate le macerie, rimase inutilizzata, cintata da un muretto, fino a fine anni 60, quando venne finalmente utilizzata prima come semplice area di parcheggio, poi, a fine anni 90, venne realizzato l'attuale parcheggio sotterraneo.
Nel luogo dell'attuale sede del Politecnico, invece, fino a prima della guerra sorgeva lo Stadium, enorme impianto sportivo costruito per l'Esposizione del 1911; rivelatosi inadatto, proprio per le sue gigantesche dimensioni, alle competizioni sportive (ospitò più che altro tornei e manifestazioni varie), dopo la costruzione a metà anni 30 del nuovo stadio di corso Sebastopoli venne demolito; l'area rimase inutilizzata fino, appunto, alla costruzione del Politecnico e dell'Istituto Sommeiller, la cui sede storica era pure andata distrutta dagli eventi bellici.

Riguardo ancora alla linea 10, ricordo che negli anni 1975 - 1980 nel tratto Porta Susa - Mirafiori fu oggetto del primo esperimento di "metropolitana leggera", con le fermate attrezzate a "ministazioni", ciascuna col proprio nome, ampia pensilina, telefono, ecc.. L'esperienza acquisita venne poi utilizzata per la realizzazione del tratto Martinetto - Vallette della nuova linea 3 di metropolitana leggera, inaugurato con la riforma del 2/5/1982.
Per quanto riguarda il tratto Nord: alla nascita della linea (1911) , il 10 raggiungeva lungo via Bologna il Regio Parco (via Maddalene); nel 1925 vi fu uno "scambio" di percorso e capolinea con la linea 8, raggiungendo così corso Novara; nel 1937 arrivò il prolungamento a via Lauro Rossi, capolinea mantenuto fino al 1975, quando, con la decisione di portare i capilinea delle linee tranviarie facenti capo alla Barriera di Milano (3, 10, 15) in largo Gottardo, fu appunto spostato assieme alle altre due linee innanzi la Nuova Astanteria Martini (l'intitolazione dell'ospedale a San Giovanni Bosco è degli anni 90); infine, con la riforma del 1982, ereditò il percorso Nord della soppressa linea 9, per via Cigna - via Cecchi - via Stradella - via Chiesa della Salute - via Bibiana - via Massari (borgo Vittoria), lasciando il percorso su corso Giulio Cesare verso Barriera di Milano alla nuova linea 4 di metropolitana leggera. Attualmente, con i lavori "eterni" del passante ferroviario nella zona della stazione Dora, la gestione tranviaria è limitata al tratto Sud fino a Porta Susa (piazza Statuto), mentre il tratto Nord è coperto con bus sostitutivo.
Da ricordare ancora che, nel tratto centrale, fino al 1966 da corso Vinzaglio voltava a destra su via Cernaia, poi via Pietro Micca - via San Franc.d'Assisi - via Milano - Porta Palazzo, mentre successivamente svoltò a sinistra verso Porta Susa - piazza Statuto - corso Principe Eugenio- corso Regina, fino al 1982 quando, come detto, dal "Rondò della Forca" proseguì verso via Cigna.

Corre voce che GTT stia per cedere il suo 40% ai privati. E' vero?