Tram di celluloide (ovvero, tutte le volte del Tram al cinema, in Italia)

Sono capitato per caso in questo forum.
Ne approfitto per riferirmi al film sulla banda Casaroli.
Al momento delle riprese del film ero un bimbetto e abitavo a Bologna in via S. Stefano. Casa mia è quella che si vede a destra esattamente dove scende Salvadori dal tram.
Mi ricordo benissimo le giornate delle riprese che segii con grande divertimento infantile. Il clima nebbioso che si vede venne creato con fumogeni, Per motivi penso legati alla chiusura al traffico della via durante le riprese, il tratto mostrato nel film non è il tratto di via Santo Stefano che fu la scena della fuga della banda Casaroli. Il film è tutto spostato verso la porta, mentro il fattaccio avvenne più verso il centro. La via Fondazza evocata fa anche qui da separazione. Il film è girato da via Fondazza a salire verso la porta, i fatti reali avvennero quasi da via Fondazza verso il centro.
Chi vedesse il film vedrà il conflitto a fuoco finale nel quale è coinvolto e ucciso un tassista. Nella realtà la sparatoria (alla quale assistette mia madre poi rifugiatasi in un portone) avvenne nel parcheggio taxi (che ancor oggi esiste) di Via S. Stefano Garganelli (angolo via Guerrazzi) mentre nel film avviene all' angola di Via Dante / via S. Stefano dove allora vi era un bar (oggi un negozio di abbigliamento).
Debbo però correggere Amori: Casaroli non abitava in via Fondazza ma in via San Petronio Vecchio 44, una trasversale di via Fondazza. E dopo aver ucciso il poliziotto davanti alla casa di via Fondazza i fuggitivi non imboccarono via Fondazza ma via Remorsella arrivando in via S. Stefano da lì.
Tutto qui. Il film è bello e ricostruisce bene alcune atmosfere bolognesi degli anni '50/60, oggi scomparse.
Grazie anche per aver ricordato le radio degli anni 70 e il film Lavorare con lentezza, dove, tutto si chiude nella successione delle generazioni, mia figlia fa la comparsa.
Auguroni a tutti

Troppa fretta. Sempre rileggere. Quado scrivo della casa di Via Fondazza si deve ovviamente leggere la casa di via San Petronio Vecchio.
Mi pare di ricordare che durante le riprese del film Salvadori e l' altro salissero e scendessero dal tram che viaggiava con le porte aperte, come se si potesse salire e scendere al volo. Questo ovviamente torna con le necessità della ripresa di velocizzare e rendere più dinamica la scena.
Torna meno con le norme del traffico tranviario bolognese, anche se del 1951.
Salutoni

Tre scatti dal film Cronache di poveri amanti, tratto dall'omonimo romanzo di Vasco Pratolini e ambientato nella Firenze degli anni venti, quando il popolo era inerme testimone dei dilaganti soprusi degli zelanti squadristi.

La prima immagine mi è difficile localizzarla; qualche bravo osservatore può svelarci dove siamo? La statua mi pare un buon indizio:

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Un'immagine di piazza del Duomo, dove i binari sono rischiarati dal passaggio provvidenziale di una jeep:

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Infine un'immagine di via dei Leoni, dietro il palazzo della Signoria:

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Peccato che in tutto il film non ci sia neanche l'ombra di un tram...

P.S. Un moderatore può gentilmente inserire le immagini nel corpo del testo? Io non mi ci provo nemmeno, temo pastrocchi...

Grazie, ti prometto che la prossima volta almeno ci proverò. Ti suggerirei anche (e qui davvero ci puoi mettere mano solo tu) di aggiornare la lista col link
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7061087
Grazie!!! A lavoro fatto puoi rimuovere i messaggi e le righe OT se vuoi.

Caro Tramviere,

localizzo senza difficoltà la prima delle tue immagini: si tratta di Piazza Mentana. Sullo sfondo si può osservare l'edificio ove Lizzani nella finzione filmica situa la Casa del Fascio fiorentina, e che in realtà è sede della locale Camera di Commercio.
Il binario in primo piano conduceva a Via de' Saponai, per poi immettersi in Piazza dei Giudici; faceva quindi parte di uno dei pcohi capolinea a cappio situati nel centro storico.

Cordiali saluti da
Paolo

Grazie mille Paolo per il tuo chiarimento. Noto che il secondo dei tre fotogrammi si riferisce a una zona della città interessata dal primo progetto di linea 2, che avrebbe dovuto passare proprio da piazza del Duomo, per poi proseguire per via del Proconsolo e via Ghibellina. Chissà se non se ne riparlerà in futuro, qualndo la gente avrà finalmente compreso l'utilità e la bellezza del tram...

Buongiorno a tutti.
Nella pellicola in questione e' presente un bell' inseguimento
tra una Fiat 124 guidata da Luc Merenda ...e un convoglio serie 100
della Ferrovia Cumana.
La sequenza termina con la 124 che dopo un inverosimile decollo
atterra di traverso sui binari impedendo la via al treno.
Il filmato e' reperibile anche su YouTube.
A presto.

Ecco un'altro film da inserire in questa discussione. Girato nel 1956 da Mario Monicelli ed interpretato da Elsa Martinelli, Walter Chiari e Aldo Fabrizi. Maggiori notizie si possono trovare cliccando su questo link.

www.cinematografo.it

Questa volta c'è solamente una breve scena che ci interessa. Siamo in Piazza di Ponte S. Angelo, sullo sfondo si può notare una Mrs.

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Purtroppo non c'è altro, ma voglio aggiungere alcuni fotogrammi che riguardano i vecchi filobus della rete romana. Cominciamo con Ponte Garibaldi.

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Proseguiamo con Via Bissolati, angolo con Via Sallustiana.

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Piazza del Popolo.

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Via Luigi Einaudi, sullo sfondo c'è la stazione Termini.

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Infine Piazza della Repubblica, con la fontana dell'Esedra.

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Ancora complimenti a Rosmau che nell'ideale safari della caccia al fotogramma con il tram ha trovato un'altra preda!
Lo dico da cinefilo, da trammofilo e da ....FILOBUStiere!

Grazie Maurizio per questa carrellata filoviaria romana, mai visti credo tanti modelli diversi in un unico film .
Più o meno i tipi intravisti sono (non dico il numero degli assi, basta dividere la prima cifra per 2): a Ponte Garibaldi e Viale Einaudi delle 60 (lo si vede dalla tabella in legno come per i più vecchi tram), a Via Bissolati una 68 (caratteristico frontale arrotondato), a Piazza Esedra una 3 assi ma non ho capito quale (64?), e a Piazza del Popolo la vettura all'epoca più recente della rete romana, una 43 (le 45 sarebbero entrate in servizio l'anno successivo).
Proprio su Piazza del Popolo sorge un mistero: le linee filoviarie che ufficialmente vi transitavano (77 e 78) risultano soppresse già nel 1954, quindi due anni prima del film. I bifilari potrebbero essere stati usati come raccordo (come nel percorso verso il deposito della Lega Lombarda, i cui impianti furono usati per più di dieci anni dopo la soppressione del 66 ma solo per le rientrate), o appositamente per il film, o le scene sarebbero state girate quando ancora erano in regolare servizio di linea... .

In occasione del centenario della nascita, che cade oggi, della grande ed indimenticabile Anna Magnani, voglio proporre i fotogrammi di questo film. Per la verita lei ha solo una piccola partecipazione, ma molto significativa. Lo stesso Fellini l'ha voluta, perchè in un film che parla di Roma non poteva mancare la Magnani. E poi è la sua ultima apparizione cinematografica, l'anno seguente ci lascia. Maggiori notizie si possono trovare cliccando su questo link.

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Passiamo ai fotogrammi tramviari. Cominciamo con la Mrs 2043, piena di gente.

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Nei prossimi tre fotogrammi, si vede la stessa vettura. Questa scena è stata girata all'interno del mitico teatro 5 di Cinecittà, dove sono stati prodotti gran parte dei film di questo regista, e dove è stata allestita la sua camera ardente, con migliaia di romani e non, che gli hanno dato l'ultimo saluto. Come si vede è stata ricostruita una strada, con tanto di binari per far circolare questa vettura.

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In questo fotogramma si vede una cosa strana. La Mrs passa a marcia indietro, notare la posizione dell'archetto.

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Si conclude con il locomotore L27 fermo.

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Oltre a questa scena c'è un'altra dove possiamo vedere il sottovia di Santa Bibiana. Ci sono ancora i due binari, ma solamente uno ha la linea aerea. Quando è stato girato questo film c'era ancora in servizio la linea 11, che qui vi transitava solamente in direzione di Portonaccio.

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Altra inquadratura della medesima scena, con i binari della linea per Fiuggi e la fermata Santa Bibiana delle corse urbane.

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Per concludere inserisco un fotogramma, siamo sul finale del film, con il volto della Magnani. Oggi per ricordare questo avvenimento ci sono state tante iniziative è la sua città non l'ha dimenticata. Da segnalare la retrospettiva dei suoi film alla Casa del Cinema, il francobollo e le cartoline postali con annullo speciale, fatto da Poste Italiane.

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=rosmau=, 07/03/2008 20.49:

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In questo fotogramma si vede una cosa strana. La Mrs passa a marcia indietro, notare la posizione dell'archetto.

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Il motivo è molto semplice. La MRS, che è monodirezionale, si muove su un binario tronco. Queste scene furono infatti girate a Cinecittà, dove si allestirono un binario a semicerchio e relativa linea aerea. Tram e locomotore furono ovviamente noleggiati dall'ATAC, la tensione tranviaria fu invece fornita dalla STEFER con un feeder proveniente dal capolinea di Cinecittà.

Suppongo che il binario non fosse fisicamente collegato all'armamento in esercizio all'esterno della cittadella cinematografica (immagino i problemi nell'installare un eventuale deviatoio provvisorio da collegare ai binari "cinematografici!); ho notato, cmq, che in uno dei fotogrammi che si sono presi la briga di installare sul set anche uno scanbio!

Nella Roma del 1943 occupata dai tedeschi l'infermiera Jolanda Morigi, che sbarca il lunario facendo le pulizie sui tram, conosce casualmente il tenente Stelvio Parmegiani, disertore di guerra che dorme come molti sfollati a bordo degli stessi tram, e lo ospita in casa propria . Tra i due nasce un sentimento che li porta a condividere le difficoltà dell'occupazione nazista. Si danno così alla borsa nera, girando le campagne in bicicletta in cerca di generi alimentari. Quando giunge la notte si rifugiano in un cascinale con alcuni sfollati.Al mattino vengono sorpresi dai tedeschi che sequestrano tutto. Stelvio cede alle provocazioni di un soldato, ha luogo una colluttazione al termine della quale viene caricato su un camion e portato via. Jolanda riesce a rivederlo per un breve attimo, di notte, su un treno pieno di deportati diretto in Germania.

Interpreti e personaggi:

Anna Magnani: Jolanda Morigi
Enrico Maria Salerno: Stelvio Parmeggiani
Raffaele Giangrande: il capo fabbricato
Fiammetta Baralla: il donnone del rifugio
Enrico Salvatore: il tramviere
Giuseppina Carlini: la bigliettaia del tram
Zì Ngilino Sartoris: un borsaro nero
Lionello Salari: il giovane medico
Pier Paolo Capponi: il ferroviere

Anno: 1971
Regia: Alfredo Giannetti

in questa sezione penso che mancasse proprio un un mezzo su ferro animato! anche se è un po ot visto che è un metrò!

Una delle stazioni della linea 4 della metropolitana di parigi, Alésia, compare per pochi istanti nel film d'animazione "Le dodici fatiche di Asterix" (nell'"Antro della Bestia"), suscitando lo stupore dei due "galli" per quell'oggetto ignoto (una metropolitana in passaggio). La scelta di questa stazione non è casuale, essendo i protagonisti giunti (in questo film) ad un "redde rationem" con Giulio Cesare: La stazione, infatti, prende il nome dalla Battaglia di Alesia, fra Cesare e Vercingetorige.

Ciao. Pian pianino mi guarderò tutta la sezione, ma ora mi limito a chiedere se qualcuno ha citato Achtung banditi, girato a Genova, particolarmente in Valpolcevera dove vi sono diversi riferimenti ferroviari e tramviari. Pietro

img296.imageshack.us/img296/769/vettura926linea7daacht...

Certo che è stato citato! C'è anche nella lista dei film tranviari nella sezione apposita (solo consultabile) e ci sono le immagini in questa stessa sezione, diverse pagine indietro!
Purtroppo il limite di questo forum (utilizzato da noi in maniera molto anomala) è che non c'è una opzione di ricerca che permetta di rintracciare rapidamente un argomento!

Grazie Francesco. Per me, che oltrettutto ho abitato in Valpolcevera, è una doppia emozione, perchè oltre i tram ed i treni, riconosci tanti particolari della vallata ora in buona parte scomparsi. Ciao Pietro

Francesco E., 4/6/2008 9:44 AM:

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(...) il limite di questo forum (utilizzato da noi in maniera molto anomala) è che non c'è una opzione di ricerca che permetta di rintracciare rapidamente un argomento!

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In questa sezione abbiamo cercato di rimediare proprio grazie alla lista. Ogni titolo è cliccabile, infatti, e porta alla pagina dove si è parlato di quello specifico film.

Giunge in questi giorni nelle principali videoteche, trattandosi di un prodotto particolare e caro, il film "Proibito rubare" già inserito nell'elenco dei film. La qualità è eccellente essendo frutto di un restauro e di una rimasterizzazione. Il film offre molti motivi d'interesse sia per l'appassionato di tram che di Napoli. Ma andiamo con ordine. Si svolge nel capoluogo partenopeo nell'immediato dopoguerra offrendo vari scorci sulla città stremata da cinque anni di guerra. Il suo regista è Comencini alle sue prime armi, ed anche in questo caso, parla di bambini, un tema sul quale ritornerà sovente. Sono i bambini che vivono in strada, rubando e truffando, essendo rimasti senza genitori. Gli stessi visti in film analoghi come Paisà, Don Vesuvio ecc. Il protagonista è un povero prete in rotta verso l'Africa per aprirvi una missione. Ma, preso atto che la città stava in condizioni peggiori di quella che avrebbe trovato nel continente nero, decide di aprire la sua missione qui. Il ruolo del prete è ricoperto da Adolfo Celi, secondo me doppiato da Carlo Ninchi. Ci sono alcuni momenti in cui si vedono alcuni tram dell'epoca. Ho auto molte difficoltà a catturare i frames in quanto il film è blindato.
La prima scena che mostro, si svolge al Rettifilo e sono riuscito a far vedere anche un bus. La vettura in servizio sulla linea 3, è la 1024. Vado a leggere sulla Storia dei Trasporti che risale al 1935 e non risultava radiata. La scena mostra la carrozzella abbandonata il cui vetturino insegue il prete per farsi pagare e quest'ultimo insegue il ladruncolo della sua valigia. Ne esce fuori un piccolo ingorgo. Le scene 2 e 3 riprendono il 29 (Ponti Rossi - Sperone) all'angolo del Corso Garibaldi sulla Marina. La vettura 124 sembrerebbe risalire al 1903 con modifiche. Ma il forum è aperto ai commenti. Con queste note ritengo anche di aver soddisfatto le aspettative di Francesco al quale avevo promesso una sorpresa e penso ne valesse la pena.

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che risalgono - vale la pena di aggiungerlo - all'immediato dopoguerra, visto che il film uscì nelle sale nel 1948 (e lo si vede dalle condizioni dei veicoli). Gradirei sapere se la teza immagine riproduce certamente la stessa vettura 124 della seconda (mi senbra un tram in condizioni meno pietose!) e poi perché mai la 1024 (che sarebbe diventata "Meridionale" a 4 motori nei primi anni '50) avrebbe dovuto essere radiata, mentre sottolineo che il FIAT 635 appartiene certamente (lo si vede dalle portine) al gruppo di autobus ricostruiti nel 1946-'47 a Croce dl Lagno.

Le sequenze 2 e 3 sono a continuare. Per esigenze di inserimento nel forum sembrano staccate. Ti dirò di più. In una successiva scena, i due scugnizzi si lasciano rilasciare (sul Corso San Giovanni?) dal tram 124 di cui si vede solo ma bene, la fascia sottostante i finestrini. Quindi sottopassano la ferrovia e raggiungono un personaggio che li attende sulla spiaggia.

Immagini davvero molto belle!

Ringrazio vivamente Gennaro del regalo, al quale dico che è forse l'unica sequenza, non amatoriale, nella quale si può vedere una carrelli allo stato d'origine IN MOVIMENTO.
Per ct139k.. credo che Gennaro intendesse sottolineare che quando scrivesti il libro, e questo risulta dalle tabelle in esso contenute, la vettura risultava essere ancora circolante... evidentemente lo ha rimarcato con l'animo di colui che avverte la sensazione di "essersi fatto sfuggire di mano qualcosa"... almeno è quello che provo io! In effetti, ma pare di ricordare, la vettura in questione è stata una delle ultime demolite.
Per quanto riguarda la 124, confermo che si tratta proprio di una Franco Thomson-Houston; anzi, proprio questo tram appare sul "Libro" ... cito la didascalia: "la 124 è una delle Thomson & Houston giunte oltre la II^guerra mondiale: la cassa è stata talmente rimaneggiata che la vettura è riconoscibile praticamente solo dal truck"
Che la vettura sia proprio quella della foto d'archivio ANM riportata nel libro lo si evince dalla particolare forma degli accessi... le due porte aperte formano (e se si guarda bene il primo fotogramma della 124 lo si nota) una specie di arco...
cmq restra difficile sapere se questo tram abbia avuto questa matricola fin dall'origine; infatti, essendo le Franco Thomson & Houston (che noia scrivere qeusto nome!!!) il gruppo più numeroso, questi, è stato anche quello che ha subito il maggior numero di accorpamenti man mano che le singole unità venivano radiate e le rimanenti via via rimaneggiate (per tacere della divisione del 1919 e successivo, nel '27, rientro all'esercizio urbano...).

Notate il binario di ritorno sulla Marinella già fuori uso (manca la linea aerea) e sostituito dal percorso su via Vespucci. Lo stesso binario su cui vediamo curvare la 124 sarà abbandonato a favore dell'attraversamento di via San Cosmo fuori Porta Nolana di lì a qualche anno (il binario della Marinella, però, non è mai stato rimosso e fu coperto pochi anni fa, in occasione del rifacimento del perimetro di cinta del porto). Notare anche il "quadretto" della vettura 124 (299, che indica linea 29 treno 9), a testimonianza della maggiore percorrenza della linea all'epoca, ridotta fino al minimo dei giorni nostri. Resta, però, la linea maggiormente longeva del panorama napoletano. La 1024, invece, verrà demolita nel 1998 ricostruita con la nuova cassa, assieme alle meridionali (ed alle ricostruite 1^ serie della seconda metà degli anni '70, oltre a 1050 2^ serie) accantonate dopo il terremoto.

E con queste immagini filobustiere ha anche appagato la mia curiosità circa gli impianti della marinella, visto che la mia richiesta (con foto) di qualche mese fa era rimasta appesa nel vuoto.
Grazie, gennà!