Tram di celluloide (ovvero, tutte le volte del Tram al cinema, in Italia)

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filobustiere
00sabato 29 maggio 2004 10:00
4 giornate di napoli
la funicolare era quella di Montesanto
XJ6
00domenica 6 giugno 2004 09:38
Napoletani a Milano (Milano) - 1953, Eduardo de Filippo
Ritorno su "Napoletani A Milano", film di Eduardo De Filippo del 1953. Le immagini inserite a suo tempo da Francesco si riferivano soprattutto alla parte "napoletana" del film, che però si svolge quasi completamente a Milano.

E di Milano sono buona parte delle scene tranviarie (quasi tutte con delle "28" a carrelli). I tram, a onor del vero, appaiono sullo sfondo, come comparse, e solo nel gran finale, con la linea che idealmente congiunge Milano a Napoli, assurgono al ruolo di protagonisti.

Ma andiamo con ordine.

Innanzitutto la trama, sinteticamente riportata da "Il Morandini - Dizionario dei Film":

"Salvatore, dopo aver messo insieme un gruppo di falsi parenti delle vittime del crollo di una catapecchia di cui è moralmente responsabile una società milanese, si reca a Milano a reclamare indennizzi. La ditta è d'accordo, ma offre lavoro. Gli accoliti della Lega Lombarda dovrebbero vedere questo film di De Filippo, un po' verboso e discontinuo, ma divertente, originale. Un'occasione per godersi l'ottima interpretazione di De Filippo".

Merita poi di essere riportata una critica d'epoca, un po' severa (E. Fecchi, "Intermezzo", n. 18 del 30/9/1953):

"Dopo un primo tempo felice (superato un brevissimo inizio lento), il film perde mordente nel secondo tempo. Le trovate sono finite, la narrazione si trascina come stanca e la fine è una specie di traguardo al quale il corridore è giunto sfinito. De Filippo si è lasciato prendere la mano dal teatro in alcune scene in cui l'azione viene ridotta al minimo ed il parlato portato in rimissimo piano. La fotografia è veramente funzionale nell'alternarsi di sole e nebbia".

Da un punto di vista più strettamente tranviario, ecco una prima scena a Milano, dove i nostri Napoletani hanno cominciato ad inserirsi nel mondo del lavoro.

Qui si vede Nannina (Anna Maria Ferrero) in giro per la città, alla ricerca del negozio dove verrà impiegata come commessa. Alle sue spalle una "28" in servizio sulla linea "36" (forse gli amici Milanesi possono dirci di che zona si tratta).



Nannina è la giovane poplana che, all'inizio del film (quando si verifica il crollo di una catapecchia dove vivevano cinque vecchi, a seguito dei lavori di sterro ordinati dalla società milanese che ha comprato un terreno a Napoli - apparentemente dalle parti di Piazza Mercato, ma potrei sbagliarmi - per costruirci un impianto industriale) salva dal linciaggio il giovane ingegnere milanese Enrico Parenti (Frank Latimore). Inutile dire che i due si rivedranno a Milano, e sboccerà l'amore.

Ed ecco ancora Nannina, sempre diretta alla volta del negozio dove potrà lavorare:



In una scena successiva, si vedono ancora delle "28" alle spalle di Wilma (Irma Capece Minutolo), la bellona di turno. Una vettura esercita la linea "30".



Troviamo poi Vincenzino (Luigi Russo), figlio adottivo (e abituale vittima delle intemperanze) di Don Salvatore Aianello (Eduardo De Filippo), che sale in macchina con Wilma. in lontananza, e alle sue spalle, passano altri tram.



E siamo giunti al gran finale tranviario. Per non sfigurare, i napoletani hanno accettato i lavori offerti dalla società milanese quale indennizzo per il crollo, e ben presto si si sono dimostrati ottimi lavoratori. Non solo, ma quando la fabbrica deve sospendere l'attività per mancanza di materia prima, saranno i napoletani che, rivolgendosi ai compatrioti emigrati in tutto il mondo, otterranno i necessari aiuti, salvando cosi la situazione.

Tutto bene, ciò che finisce bene, quindi. Pace fatta tra Milano e Napoli, ed il legame tra le due città viene rappresentato simbolicamente da un viaggio in tram dei protagonisti della nostra storia (in particolare, oltre a Eduardo, i fidanzati Nannina/Napoli e Parenti/Milano), con partenza dal Duomo ...



... e arrivo a Mergellina



La veletta laterale della "Meridionale" 1028 (completa di buca postale) riporta l'insolito tragitto "P.za del Duomo - Posillipo". La tabella posteriore, più realisticamente, riporta le indicazioni della compianta linea "3 - P.zza Carlo III, Piazza Vittoria, Mergellina".


LA SCHEDA TECNICA

NAPOLETANI A MILANO (1953, Italia, BN)

Durata: 100 min.
Genere COMMEDIA
Produzione VIRTUS FILM - PRODUZIONI VOLONTERI
Distribuzione VIRTUS - CINEFILMS - FONIT CETRA VIDEO, GRUPPO EDITORIALE BRAMANTE

Regia EDUARDO DE FILIPPO

Attori
DANIELE BAIARDO
GIORGIO BARBAFIERA
ROSARIO BORELLI SIVIERI
IRMA CAPECE MINUTOLO WILMA
FRANCA CAROL
BALDASSARE CARUSO ANTONIO CAPASSO
IVANA CASETTA
TINA CASTIGLIANO DONNA IRENE
PIETRO D'ADDIO DE ROSA
MARIA D'AJALA
EDUARDO DE FILIPPO DON SALVATORE AIANELLO
ANNA MARIA FERRERO NANNINA
GIOVANNI FILIDORO ANTONIO ESPOSITO
FRANCA GANDOLFI UNA SIGNORA
LAURA GORE ROSETTA
SONIA HOLM SIGNORA VITTORINI
MARCELLO JANNONE
FRANK LATIMORE ING. ENRICO PARENTI
EUGENIO MAGGI ANTONIO, "IL FEDERALE"
MICHELANGELO MALASPINA TARDINI, PRESIDENTE ILAR
RITA MARA
PASQUALE MARTINO
FRANCESCO PENZA TOMMASO PICCIRILLO
GIUSEPPE PICA AVV. NOCERA
GIOVANNI RICCARDI ANTONIO
LUIGI RUSSO VINCENZINO
VITTORIO SANIPOLI GIOVANNI, CAPO OPERAI
NINO VINGELLI
GUIDO ZINCHETTI ALBERTO DI GENNARO

Soggetto
AGE
EDUARDO DE FILIPPO
FURIO SCARPELLI
Sceneggiatura
AGE
EDUARDO DE FILIPPO
Fotografia LEONIDA BARBONI
Scenografia PIERO FILIPPONE

Musiche RENZO ROSSELLINI
XJ6
00lunedì 7 giugno 2004 12:10
Napoli ... La Camorra Sfida La Città Risponde (Napoli) 1979, Alfonso Brescia
Alle volte penso che i sacrifici che faccio per alimentare questa rubrica sarebbero degni di miglior causa. Mi sono infatti sorbito un film con Mario Merola del 1979 nella speranza di trovare una qualche scena tranviaria significativa. Lo sforzo è stato ricompensato, ma a quale prezzo!!!

Bando alle facezie. Commentiamo questa pregevole opera del compianto Alfonso Brescia (1930-2001), maestro dei film a basso budget, passsato dalle pellicole mitologiche (Goliath E La Schiava Ribelle, 1963), ai western (I Giorni della Violenza, del 1967, con un insospettato Luigi Vannucchi), ai film di guerra (Uccidete Rommel!, 1969), ai thriller (Ragazza Tutta Nuda Assassinata Nel Parco, 1972), all'erotico (Elena Sì Ma ... Di Troia, 1973), oltre ad aver dato vita a tutta una serie di film a metà strada tra il poliziesco e la sceneggiata con l'immarcescibile Mario Merola (L'Ultimo Guappo, Napoli, Serenata Calibro 9, Il Mammasantissima e altri titoli più o meno memorabili). Alfonso Brescia diresse anche delle riduzioni cinematografiche di autentiche sceneggiate (Zappatore, Carcerato, Tradimento e Giuramento) che le TV private napoletane (ma temo anche di altre città) trasmettono con preoccupante frequenza.

Tornando a "La Camorra Sfida ...", leggiamo assieme la trama tratta da www.cinematografo.it e integrata da me:

"A Napoli l'organizzazione mafiosa di Rampone, per mezzo di un drappello di bravacci capeggiati da Vito (Antonio Sabato), impone onerose protezioni a piccoli industriali e a commercianti. Don Francesco Gargiulo (Mario Merola), proprietario di un arsenale, tenta di opporsi ma viene piegato da Vito il quale cattura suo figlio Marco (Benito Artesi) ne violenta la fidanzata Maria (Marina Valadier). Marco, a sua volta voglioso di vendetta, con fotografie prese mentre i mafiosi compiono le loro imprese, permette al commissario De Stefani (Jeff Blynn, una mediocre e improbabile caricatura di Maurizio Merli, che interroga i sospetti, alla presenza del giornalista Perez, Ciro Ippolito, mettendo in mostra un agghiacciante calzino bianco) di catturare i delinquenti e di costringere le vittime a firmare la denuncia. Rampone, però, assolda il disumano killer François e, attaccando nuovamente tutti i negozianti, li induce a ritirare le deposizioni. De Stefani si trova a dover rimettere tutti in libertà per mancanza di prove. Questa volta il Gargiulo si decide ad agire e, armati tutti coloro che con lui hanno sofferto ingiustizie, raggiunge i delinquenti mentre stanno festeggiando la liberazione di Vito e dei compagni. La strage viene compiuta all'interno del Cimitero delle Fontanelle."

Ed ecco la scena a causa della quale ho dovuto sopportare tutto questo. Quando Vito e compagni escono dal Carcere di Poggioreale (a circa 77 minuti dall'inizio del film), si vede passare una Meridionale.



La scena è importante (?) in quanto si tratta della prima sequenza di un tram in livrea arancione-ministeriale che sono riuscito a trovare finora.



E per chi ha avuto la pazienza di seguirmi fin qui, riporto (senza assumermi alcuna responsabilità) un commento al film tratto dall'opuscolo che accompagna la videocassetta:

"Senza dubbio 'Napoli... La Camorra Sfida La Città Risponde' è la pellicola più interessante nel gruppo degli action partenopei di Alfonso Brescia con Merola, e quella che presenta i valori spettacolari più elevati. La sceneggiatura di Ciro Ippolito, Francesco Calabrese e del vecchio, consumato, Piero Regnoli ha molti tratti in comune con quello di uno dei migliori polizieschi mai girati in Italia, ossia 'Il Grande Racket' di Enzo Castellari, nel quale - esattamente come qui - alcuni individui colpiti, chi in un modo e chi in un altro, dalla violenza criminale, passavano al contrattacco, al comando di un ex poliziotto, e massacravano tutti i cattivacci. Brescia non lesina sulle scene crude di cui un simile plot necessita, ed è in particolare impressionante lo stupro di Marina Valadier, vista anche nel contemporaneo 'I Contrabbandieri di Santa Lucia', dove interpretava come qui la fidanzata del figlio di Merola e, come qui, finiva malamente. L'Escalation nemesiaca - nella quale non mancano però i soliti siparietti comici affidati a Lucio Montanaro - è il momento cardine del film e culmina nel regolamento di conti all'interno di un cimitero-catacomba, che aggiunge (involontari) echi espressionisti al macello finale."

Per i più appassionati, segnalo infine un sito dal quale è possibile scaricare la sequenza iniziale del film:

http://www.pollanetsquad.it/film/069_01.rm



LA SCHEDA TECNICA

NAPOLI... LA CAMORRA SFIDA LA CITTA' RISPONDE (1979, Italia, Colore)

Durata 90
Genere DRAMMATICO
Formato PANORAMICO - COLORE
Produzione G.P.S.
Distribuzione IMPEGNO REAK - GENERAL VIDEO

Regia ALFONSO BRESCIA

Attori
FRANCO ANGRISANO (AVVOCATO)
BENITO ARTESI (MARCO)
RICK BATTAGLIA
JEFFREY MARK BLYNN (COMMISSARIO DE STEFANI)
ENRICO CESARETTI
ANTONIO CIARCIA
CIRO IPPOLITO (PEREZ)
MARIO MEROLA (FRANCESCO GARGIULLO)
LUCIO MONTANARO
ENZO NANDI
WALTER RICCIARDI
ANTONIO SABATO (VITO)
LIANA TROUCHE'
MARINA VALADIER (MARIA)
ETTORE VENTURINI

Soggetto CIRO IPPOLITO
Sceneggiatura
FRANCESCO CALABRESE
CIRO IPPOLITO
PIERO REGNOLI
Fotografia LUCIANO TRASATTI
Montaggio CARLO BROGLIO

Musiche EDUARDO ALFIERI
Augusto1
00lunedì 7 giugno 2004 23:48
la meridionale nel film...
...con grande probabilità è la 1014 del deposito Fuorigrotta, impegnata sulla linea 1 (nel 1979 la 2 era soppressa, avrebbe ripreso nel 1983) in quanto era l'unica macchina (non ricostruita, radiata nel 1984 e demolita nel 1997) riverniciata in arancio ministeriale, ancora le scritte accanto alle porte "ENTRATA" ed "USCITA" in metallo, nello stile dei numeri di matricola, applicate durante la ricostruzione del cambio musetti del 1951. Un altro tram che arrivò agli anni '70 con quelle scritte metalliche fu la 1037, che però fu ricostruita con la nuova cassa senza mai essere prima riverniciata in arancio. L'attore che esce per secondo dal carcere, dietro Antonio Sabàto, è Alex Partexano, abitudinario del ruolo di scagnozzo camorrista nei "film" dell'epoca. Ora, semipelato, è dall'altra parte della barricata nel ruolo del brigadiere Mura nel serial di Canale 5 "Carabinieri". Non so perchè dico tutto ciò, ma tant'è...
XJ6
00martedì 8 giugno 2004 00:37
Ancora sugli attori

Scritto da: Augusto1 07/06/2004 23.48
(...) L'attore che esce per secondo dal carcere, dietro Antonio Sabàto, è Alex Partexano, abitudinario del ruolo di scagnozzo camorrista nei "film" dell'epoca (...)

L'attore che apre la portiera dell'auto è Franco Angrisano (qui in un ruolo minore. E' l'avvocato che tira fuori i cattivi dal carcere), l'indimenticato "Giacinto" de "I Ragazzi Di Padre Tobia".
Francesco E.
00mercoledì 16 giugno 2004 10:23
SEGNALAZIONE !
Vorrei segnalare un film che manca all'elenco (in questi giorni di convalescenza guardo molta televisione e, soprattutto di mattina, Rai 3 trasmette vecchie pellicole interessanti):il film è un B-movie dal titolo "Walter e i suoi cugini"... ambientato a Milano è un classico film del genere commedia all'italiana anni '50-'60... dal nostro punto di vista è interessante poiché vi sono moltissimi esterni (fin dai titoli di testa) dove ci sono passaggi di tram a iosa... soprattutto inquadrature della serie 5000 quasi allo stato originale (in qualche scena si legge benissimo perfino la matricola!)... il film ne è pieno! Non sono riuscito a datarlo con precisione, ma dai modelli di auto circolanti (moltissime, fra le altre, le Fiat 1100 H Lusso!) dovremmo essere intorno al 1960 (certamente non prima del'59); interpreti - Walter Chiari (sdoppiato in tre ruoli!), Ave Ninchi, Riccardo Billi e un giovanissimo Carlo Delle Piane

[Modificato da Francesco E. 16/06/2004 10.29]

XJ6
00mercoledì 16 giugno 2004 12:10
Re: Walter e i suoi cugini

Scritto da: Francesco E. 16/06/2004 10.23
(...) un B-movie dal titolo "Walter e i suoi cugini"... ambientato a Milano è un classico film del genere commedia all'italiana anni '50-'60... dal nostro punto di vista è interessante poiché vi sono moltissimi esterni (fin dai titoli di testa) dove ci sono passaggi di tram a iosa... soprattutto inquadrature della serie 5000 quasi allo stato originale (in qualche scena si legge benissimo perfino la matricola!)... il film ne è pieno!



Grazie a Francesco per la segnalazione, e tanti auguri di pronta guarigione [SM=x346220] .

Il film è del 1961, la regia è di Marino Girolami (quello dei film di Franco e Ciccio, di Pierino e di mille altri film dei più disparati generi).

La trama, abbastanza esile, è la seguente (tratta da www. cinematografo.it):

"Walter, un pugliese da tempo stabilitosi a Milano, riceve l'inaspettata visita di due cugini che gli somigliano in modo straordinario. Costoro, il timido Nicola e l'irascibile Rosario, intendono trovare lavoro nella metropoli lombarda ma la vita dinamica e spesso tumultuosa della grande città, li spinge attraverso una serie di disavventure, moltiplicate da una quantità di voluti e fortuiti scambi di persona. Alle loro disperate esperienze non manca neppure il brivido del delitto, quando Walter e Nicola costretti da circostanze incredibili, si trovano nella necessità di doversi disfare del presunto cadavere di un intellettuale decadente ed esteta. Ma alla fine, tutto si accomoda nel migliore dei modi. Il morto... non è morto ed i cugini di recente importazione, troveranno finalmente la possibilità di sistemarsi convenientemente e tranquillamente all'ombra della Madonnina."
Francesco E.
00giovedì 17 giugno 2004 10:59
A proposito di
Salve a tutti, salve Antonio,

stamani mi sono rivisto il film, trasmesso alle 9.05 su Rai3, finalmente per intero! Devo segnalare, contrariamente a quanto scritto, che nel mezzo della pellicola vi sono altre scene tramviarie... a circa 40 minuti dall'inizio (quando l'orda dei Napoletani attraversa mezza Milano per andare alla sede della "ILAR") vi sono due scene riprese nei dintorni di Piazza del Duomo con protagoniste tre o quattro "28"; di seguito, a circa un'ora dall'inizio, nelle scene in cui si vede "Nannina" girovagare per le vie della grande città, altre inquadrature "importanti" delle "28" Milanesi di cui si leggono anche le matricole! (Per competezza iconografica aggiungo che si vedono chiaramente anche alcuni modelli di autobus di linea storicamente importanti!)
Pregherei Antonio, se ha una copia del film, di voler pubblicare qualche fotogramma delle sequenze appena nominate.

[Modificato da Francesco E. 17/06/2004 11.03]

XJ6
00giovedì 17 giugno 2004 13:47
Re: A proposito di "Napoletani a Milano"

Scritto da: Francesco E. 17/06/2004 10.59
"stamani mi sono rivisto il film, trasmesso alle 9.05 su Rai3, finalmente per intero! Devo segnalare, contrariamente a quanto scritto, che nel mezzo della pellicola vi sono altre scene tramviarie... Pregherei Antonio, se ha una copia del film, di voler pubblicare qualche fotogramma delle sequenze appena nominate.

Bentornato, Francesco.
Le scene delle quali parli sono quelle che ho riportato a pag. 5. Non credo ce ne siano altre. Prova a ridare un'occhiata al posting precedente e, se ti sembra che manchi ancora qualcosa, segnalamelo e mi riattivo.

Ciao

Antonio
Francesco E.
00giovedì 17 giugno 2004 14:54
Re: Re: A proposito di

Scritto da: XJ6 17/06/2004 13.47
Bentornato, Francesco.
Le scene delle quali parli sono quelle che ho riportato a pag. 5. Non credo ce ne siano altre. Prova a ridare un'occhiata al posting precedente e, se ti sembra che manchi ancora qualcosa, segnalamelo e mi riattivo.

Ciao

Antonio



In effetti manca qualche fotogramma delle scene di qunado arriva il gruppo di Napoletani a Milano (a circa 40 minuti dall'inizio!)

A proposito della "bellona"... mia madre la conosceva! Tentò, con scarsi risultati, anche la carriera di Soprano...
XJ6
00venerdì 18 giugno 2004 00:44
Ancora sulle Quattro Giornate di Napoli
Riporto in questa discussione due interventi relativi al film, già inseriti in un'altra sezione:


PABBAMO (17/06/2004)
A proposito del film "Le 4 giornate di Napoli"

Stavo rileggendo i vecchi messaggi a proposito della scena della fucilazione del personaggio interpretato da Jean Sorel, ed Augusto aveva osservato che non erano state effettuate le riprese al Corso Umberto davanti all'Università: ma in realtà, anche Corso Umberto è stato uno scenario del film, ed infatti, in una sequenza dove si vedono circolare i carri armati tedeschi, per l'appunto, per il rettifilo, si intravede l'insegna luminosa del vecchio negozio di elettrodomestici "Di Biase" (fra l'altro conosco uno dei figli), che era quasi all'incrocio con Via Mezzocannone, quindi a non più di una ventina di metri dall'Università...
Paolo Abbamonte

* * *


AUGUSTO1 (17.06.2004)
corso umberto nel film

Sì, e fa effetto vedere immagini ambientate negli anni della guerra mentre per aria si vedono solo i fili del filobus. Per camuffare la mancanza delle rotaie per terra, oltre che per effetto scenico dovuto alla distruzione dei bombardamenti, fu coperta quella parte del corso con terreno e sabbia, e la scena fu girata la domenica mattina all'alba per evitare caos, cosa che evidentemente non poteva farsi nei giorni in cui si girò la scena della fucilazione di Jean Sorel.


linea13
00venerdì 18 giugno 2004 11:01
Tram a Genova
Ciao a tutti, prima di tutto mi complimento con voi, siete bravissimi. E' un vero piacere "andare a caccia" di immagini tranviarie con l'abilità che avete dimostrato. Volevo segnalarvi, a proposito dei tram della Superba (ricordo che la rete tranviaria di Genova è stata smantellata nel 1964-66) un film con Jean Gabin ed una giovanissima Ave Ninchi, dal titolo "Le mura di Malapaga". In questo film l'attore veste i panni di un marinaio francese disertore che sbarca a Genova e si aggira per la città cercando un medico. Vi si vedono, anche abbastanza da vicino, le "900" genovesi, dette littorine. Un caro saluto.
XJ6
00venerdì 18 giugno 2004 13:29
Re: Tram a Genova

Scritto da: linea13 18/06/2004 11.01
"Le mura di Malapaga". (...) Vi si vedono, anche abbastanza da vicino, le "900" genovesi, dette littorine.

Grazie mille a Paolo "linea13". Ho preso nota :Sm13:
Antonio
XJ6
00venerdì 18 giugno 2004 13:34
Re: A proposito di "Napoletani A Milano"

Scritto da: Francesco E. 17/06/2004 14.54
In effetti manca qualche fotogramma delle scene di qunado arriva il gruppo di Napoletani a Milano (a circa 40 minuti dall'inizio!)

Eccole. Serve altro? :Sm13:





[Modificato da XJ6 19/06/2004 2.21]

Francesco E.
00venerdì 18 giugno 2004 16:40
Re: Re: Re: Re: A proposito di

Scritto da: XJ6 18/06/2004 13.34
Eccole. Serve altro? :Sm13:



Sei un genio impagabile!! :Sm13: :Sm13: :Sm13:
filobustiere
00giovedì 24 giugno 2004 21:16
Per Augusto
Correggimi se sbaglio. Circa le 4 giornate di Napoli scena al Corso Umberto, fai intendere che all'epoca 1962 quando il film fu girato, c'erano i binari al Corso Umberto. Ma non furono rimossi all'epoca di Lauro? O forse volevi intendere il contrario ossia che durante la guerra c'erano e pertanto le macerie e le polveri ne giustificavano l'assenza?
Per quanto riguarda la conversazione sull'Associazione, sto seguendo la vicenda malgrado il mio silenzio. Purtroppo non ho confidenza con le chat. Consideratemi presente.
Saluti Filobustiere

[Modificato da filobustiere 24/06/2004 21.20]

Nicola M.
00giovedì 24 giugno 2004 22:45
Re: Per Augusto

Scritto da: filobustiere 24/06/2004 21.16
Per quanto riguarda la conversazione sull'Associazione, sto seguendo la vicenda malgrado il mio silenzio. Purtroppo non ho confidenza con le chat. Consideratemi presente.
Saluti Filobustiere

[Modificato da filobustiere 24/06/2004 21.20]



Devi solo entrare nel forum e cliccare su [ENTRA IN CHAT] sotto le discussioni nella pagina principale.
Ti aspettiamo domenica sera alle 23°°, ci conto :Sm13:
ciao
Nicola
XJ6
00venerdì 25 giugno 2004 01:08
In Ginocchio Da te (Napoli) - 1964, Ettore Antonio Fizzarotti
Qualcuno deve avermi segnalato la presenza di scene tranviarie in almeno uno dei due "musicarelli" di Gianni Morandi militare.

Ho visionato sia "In Ginocchio Da Te" che il successivo "Non Son Degno Di Te", e per quanto solo di sfuggita si veda un pezzetto di tram (e qualche bifilare) nella prima pellicola, sia pure con qualche forzatura inserisco "In Ginocchio Da Te" tra i film tranviari.

Innanzitutto la trama, leggera leggera come era giusto che fosse in questo genere di film:

"Gianni Raimondi (Gianni Morandi), un giovane cantante alle sue prime esperienze musicali, amorevolmente coccolato dal buffo padre vedovo (Gino Bramieri) e dall'ancor più buffo zio (Raffaele Pisu), viene destinato a Napoli per l'adempimento dei suoi obblighi di leva. Qui si innamora di Carla (Laura Efrikian), figlia del burbero Maresciallo Todisco (Nino Taranto). L'idillio è però turbato dalla conoscenza che Gianni fa d'una ragazza di nobile famiglia (Margaret Lee, quella del chicco d'uva passa) con la quale trascorre in intimità una licenza premio concessagli per aver vinto una gara radiofonica riservata a giovani cantanti sotto le armi (trasmissione presentata da Enzo Tortora). Onestamente, egli intende troncare il suo fidanzamento con Carla, ma ben presto s'accorge che il mondo in cui vive la sua nuova conoscenza non è fatto per lui. Torna quindi, rinsavito, fra le braccia della fidanzata."

Il film, il primo di Gianni Morandi, fu uno dei più grandi successi della stagione cinematografica all'insegna del revival canzonettistico-amoroso, grazie anche alla coppia Morandi-Efrikian che era molto popolare Tra l'altro, come ricordato nella trasmissione televisiva "Verissimo", fu la tremenda cotta che Gianni Morandi si prese per Laura Efrikian ad ispirare a Franco Migliacci due delle più belle e famose canzoni degli anni '60' (In ginocchio da te, appunto, e Non son degno di te). Gianni Morandi e Laura Efrikian, mi pare di ricordare, si sposarono in segreto nel 1966, in quanto i discografici temevano che a seguito del matrimonio, la popolarità di Morandi si potesse offuscare. Le nozze, peraltro, si rivelarono inevitabili, anche perché - credo si sia saputo anni dopo - la Efrikian era ormai in dolce attesa. Ma stiamo divagando.

Passiamo quindi ai tram:

Ecco Carla che, avendo ascoltato il suo Gianni cantare alla radio e pronto a tornare in ginocchio da lei, avendo peraltro saputo che l'altra non era niente per lui, inforca la bici per raggiungere l'amato. Anche Gianni, terminata la canzone, corre verso l'amata, non senza aver prima ricevuto la benedizione del Maresciallo quasi suocero (Nota: nell'angolo a sinistra si vede Enzo Tortora).



Per i strani giri che sempre fanno i personaggi dei film per andare da un punto all'altro della città (da Posillipo a Via Partenope, credo), Carla percorre Via Acton in bici (cosa non facileissima a Napoli, dati i numerosi saliscendi della città e le condizioni non necessariamente favorevoli ai ciclisti del traffico locale) ed entra quasi in rotta di collisione con un tram (eccolo apparire, finalmente, il nostro mezzo di trasporto preferito). Per colmo di sfortuna, alla bici si fora anche una ruota, ma la giovine, abbandonato il mezzo, corre comunque a piedi verso l'amato.



Per coloro che non amano essere lasciati in sospeso, non la tiro per le lunghe e rivelo immediatamente che i due si incontreranno effettivamente davanti alla loro fontana degli innamorati e si baceranno, comme il faut, nel lieto fine da tutti agognato.


LA SCHEDA TECNICA

IN GINOCCHIO DA TE (1964, Italia, BN)

Durata 95
Genere ROMANTICO

Produzione GILBERTO CARBONE PER ULTRA FILM, SICILIA PRODUZIONE

Distribuzione TITANUS - MONDADORI VIDEO

Regia ETTORE MARIA FIZZAROTTI

Attori
IVANA BORGIA
GINO BRAMIERI (GINONE TRAIMONTI, BABBO DI GIANNI)
FRANCO CAPUCCI
ENZO CERUSICO
VITTORIO CONGIA
CONSALVO DELL'ARTI
LAURA EFRIKIAN (CARLA TODISCO)
ROMANO GIOMINI
MARGARET LEE (BEATRICE DI BASSANO)
DINO MELE
GIANNI MORANDI (GIANNI TRAIMONTI)
ENZO NIGRO
AVE NINCHI (CUOCA CESIRA)
DOLORES PALUMBO
ROSITA PISANO
RAFFAELE PISU (RAFFAELE, ZIO DI GIANNI)
FRANCO RESSEL
STELVIO ROSI
CARLO TARANTO (SERGENTE SCANNAPIETRA)
NINO TARANTO (MARESCIALLO ANTONIO TODISCO)
ELENA TILENA
ENZO TORTORA (SE STESSO)
ENRICO VIARISIO (COLONNELLO ENZO)

Soggetto
BRUNO CORBUCCI
GIOVANNI GRIMALDI
Sceneggiatura
BRUNO CORBUCCI
GIOVANNI GRIMALDI
Fotografia STELVIO MASSI
Montaggio FRANCO FRATICELLI
Scenografia CARLO LEVA

Musiche
GIANNI MORANDI
ENNIO MORRICONE
Augusto1
00venerdì 25 giugno 2004 08:23
per filobustiere
La seconda che hai detto, direbbe qualcuno: ossia che durante la guerra c'erano le rotaie mentre all'epoca del film non c'erano più da sette anni circa, e le polveri coprivano la loro assenza.
filobustiere
00venerdì 25 giugno 2004 20:33
Napoli violenta
Avviso importante per quanti possano esserne interessati
La sera di Venerdì 2 luglio alle ore 0.10 (cioè il 3 luglio)
sarà trasmesso su rete 4 il film NAPOLI VIOLENTA vero cult di un genere e documentazione insostituibile dei trasporti a Napoli
Proprio in questo forum se ne è parlato tanto ed ecco l'opportunità per i giovani di ieri e di oggi per vederlo, rivederlo o registrarlo.
Una per tutte. Per la famosa scena della funicolare M. Merli non richiese la controfigura.
Saluti a tutti da Filobustiere
P.S: Informazione desunta da Sorrisi e Canzoni del periodo in questione.
XJ6
00martedì 29 giugno 2004 23:51
Due Soldi Di Speranza (Napoli) - 1951, Renato Castellani
DUE SOLDI DI SPERANZA mi è stato segnalato qualche tempo fa da Augusto , ma purtroppo non è reperibile né in videocassetta né in DVD.

Ho appreso, ora, che verrà trasmesso Giovedì 1 Luglio 2004 alle ore 09.05 su RaiTre. C'è qualcuno di buona volontà disponibile a registrarlo per me?

Grazie
Augusto1
00martedì 29 giugno 2004 23:57
due soldi di speranza
Io ce l'avevo, ma non riesco a trovarlo. Lo registrerò di nuovo.
filobustiere
00mercoledì 30 giugno 2004 11:56
per XJ6
Facciamo gli impertinenti e gli spiritosi? Chiaro che quando dissi "smentisce XJ6" volevo dire che appare non solo il cable car. Insomma non vorrei smentirmi di averti definito simpatico. Ciao a presto. E' un piacere avere queste piccole scaramucce che alimentano la nostra passione.
XJ6
00giovedì 1 luglio 2004 00:44
Re: per XJ6

Scritto da: filobustiere 30/06/2004 11.56
Facciamo gli impertinenti e gli spiritosi? (...)

Rispondo nella discussione sul "Cinema dell'AlTramMondo"
XJ6
00giovedì 1 luglio 2004 10:59
Io, Chiara E Lo Scuro (Roma) - 1982, Maurizio Ponzi
Dopo un po' di film su Napoli, ritorniamo a Roma, città nella quale è ambientato questa gradevole pellicola di Francesco Nuti.

La trama:

Francesco (Francesco Nuti), giovane toscano trapiantato a Roma, lavora in un albergo ma la sua ragione di vita è il biliardo. Del resto, è abbastanza bravo; tanto bravo da riuscire addirittura a battere l'abilissimo giocatore, più volte nazionale, "Lo Scuro" (Marcello Lotti).

All'inizio Francesco non vuole misurarsi con scommesse in denaro, ma poi cede alle pressioni dello Scuro, e gli va male. Per sua sfortuna, infatti, non vince più, anzi comincia a perdere tanto, finendo travolto dai debiti di gioco accumulati. Preso dalla disperazione, quindi, finirà per impossessarsi del contante affidatogli dai clienti dell'albergo.

Nel frattempo ha conosciuto Chiara (Giuliana De Sio), una ragazza che scopre abitare nel suo stesso palazzo. I primi incontri avvengono in tram (il 13, della linea del Prenestino) dove i due per errore si scambiano le custodie dei rispettivi strumenti (la stecca smontabile di alluminio di Francesco ed il sassofono di Chiara).

I due si innamorano, e quando Francesco rischia di andare in prigione per il furto ai danni dei clienti, Chiara impegna il suo sassofono per consentire all'amato di andare a Chianciano ai campionati nazionali di biliardo. Lo Scuro sconfigge ancora Francesco, ma con le scommesse vinte comunque da Chiara, il giovane riesce a coprire l'ammanco e a farla franca. Ormai ha due soli obiettivi: sposare Chiara, e sfidare ancora lo Scuro.


Il film, come scrivevo in apertura, è gradevole. Ho però qualche perplessità in merito al fatto che al David di Donatello del 1983 sia Giuliana De Sio che Francesco Nuti abbiano avuto il riconoscimento di migliori attori. Comunque, è andata così.

* * *


Passando ai tram. Innanzitutto gli incontri fra i due avvengono proprio nel nostro mezzo di trasporto preferito. Ecco la scena del primo incontro notturno, a circa 15 minuti dall'inizio, in un 13 vuoto ...



... dove Nuti, in un patetico tentativo di impressionare la De Sio, fa lo spaccone e si accende una sigaretta, ben sapendo che è proibitissimo. La De Sio, ovviamente, non sembra dar segno di apprezzare. Essendo arrivata a destinazione, comunque, scende.



Altro incontro in tram, ad una ventina di minuti dall'inizio, questa volta di mattina ...



... e poi ancora di sera (siamo circa al 30mo minuto)



Francesco è talmente assorto nei suoi pensieri che dimentica di scendere ...



... e finisce al capolinea, con tanto di battibbecco col conducente ...



... che lo invita ad andar via, e senza tanti complimenti. La mattina dopo, si ricomincia sempre col tram.



Ancora una scena in notturna (45mo minuto, circa). Giuliana De Sio, terminato il lavoro, attende il tram che la porterà a casa. Passa il 14, che non va bene, poi finalmente arriva il 13 ...



... dove c'è, ma pensa un po', ancora lui. Tra i due comincia anche un litigio e Francesco si becca pure uno schiaffo.



Il classico pantografo romano a stendipanni fa una bella scintilla, e visto che in quel tram si incontrano tutti, riappare anche il conducente, sempre con la stessa tabella in mano (il mezzo ha finito il turno, e ritorna al deposito di P. Maggiore). Francesco e Chiara hanno perso la fermata mentre erano intenti a litigare, ed ora non possono che tornarsene a casa a piedi. Di là comincia l'amicizia, e poi l'amore (che bello quando c'è il "lieto fine" [SM=x346236] )





LA SCHEDA TECNICA

IO, CHIARA E LO SCURO (1982, Italia, Colore)

Durata 103
Genere COMMEDIA
Formato PANORAMICO EASTMANCOLOR
Produzione MERA INTERNATIONAL FILM
Distribuzione TITANUS (1983) - CREAZIONI HOME VIDEO, MONDADORI VIDEO, NUOVA ERI

Regia MAURIZIO PONZI

Attori
CLAUDIO CASALE
RENATO CECCHETTO (GIOVANNI)
STEFANO CUNEO
GIULIANA DE SIO (CHIARA)
MARCELLO LOTTI (LO SCURO)
CARLO NERI
NOVELLO NOVELLI (MERLO)
FRANCESCO NUTI (FRANCESCO)
ANTONIO PETROCELLI (MANCINO)
PIERANGELO POZZATO
CLAUDIO SPADARO

Soggetto
FRANCESCO NUTI
MAURIZIO PONZI
Sceneggiatura
FRANCO FERRINI
FRANCESCO NUTI
ENRICO OLDOINI
MAURIZIO PONZI
Fotografia CARLO CERCHIO
Montaggio SERGIO MONTANARI
Scenografia GUIDO JOSIA

Musiche CARLO MARIA CORDIO
Francesco E.
00giovedì 1 luglio 2004 22:36
A proposito di "DUE SOLDI DI SPERANZA"
Stamani sono riuscito a vedere (e registrare) il film, ma devo dire che di scene tramviarie ce n'è una sola... anche se importante poiché si vedono ben due vetture monocarrello (sospetto che si tratti della serie "700") e, per giunta, in Piazza Municipio. Ma il vero coprotagonista del film (a mio avviso porge un supporto non marginale alla pur semplice trama) è la "Circumvesuviana" i cui elettrotreni rosso/bianco degli anni '30 compaiono autorevolmente (insieme ad una non meglio identificata stazione... ma mia moglie sembrava induviduarla in quella di San Giorgio a Cremano nel periodo ante raddoppio del binario) in ben 5 scene! Per completezza aggiungo che in una scena (quella in cui lo sfortunato Antonio incappa in un equivoco con un agente di PS in borghese) in lontananza si vede un filobus... dal posteriore, ma non ci giurerei, sembra essere una delle "Tummarelle"!

[Modificato da Francesco E. 01/07/2004 22.41]

Augusto1
00venerdì 2 luglio 2004 02:22
e quando antonio...
...va a Capua a recuperare la fuggitiva fidanzata si vedono binari e fili del tram.
Francesco E.
00venerdì 2 luglio 2004 22:51
ARRANGIATEVI!
Tranquilli! Non è un mio imperativo categorico ma il titolo del famoso film con Totò nel quale ho scovato due scene tramviarie!
Quasi mi vergogno a dirlo poiché questa pellicola per niente banale (uno spaccato crudo e grottesco dell'Italia all'indomani dell'entrata in vigore della "Legge Merlin") propone un cast di attori (oltre all'immenso Principe e all'altrettanto immenso Peppino De Filippo) di tutto rispetto (che citerò dopo)...
le scene che ci riguardano da vicino, ambientate a Roma, sono, appunto, due: la prima vede la ripresa (abbastanza lunga, in termini di montaggio) di una 2 assi con rimorchiata (e per Roma credo sia abbastanza raro)... nell'altra, quando Peppino (di nome e di fatto!) telefona alla moglie Maria (la grande Laura Adani!) che ha scoperto di essere andata ad abitare in una ex "casa chiusa" (il film, fra l'altro fu girato al vero in una di esse... cosa che all'epoca suscitò addirittura interrogazioni parlamentari!) da una cabina telefonica posta proprio difronte all'ingresso di Via della Riconciliazione, si vede passare una vettura a carrelli molto simile alle nostrane "Meridionali".
A mio avviso, ripeto, un film niente affatto banale, con un cast di prim'ordine (e Totò in un ruolo "secondario" da Oscar!) e guidato, scusate se è poco, da Mauro Bolognini! Mi fa piacere averlo segnalato ed inserito fra i film "tramviari" di Roma.

Ecco la sua carta d'identità:

Regia : Mauro Bolognini
Soggetto : da una commedia di De Majo e Gioli
Sceneggiatura : Leo Benvenuti,Piero De bernardi
Musica : Carlo Rustichelli
Aiuto regia : Mariano Laurenti
Produzione : Cineriz
anno 1959
Durata:105 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( nonno Illuminato )
Peppino De Filippo( Peppino Armentano )
Laura Adani( Maria,sua moglie )
Cristina Gajoni( Maria Berti Armentano )
Cathia Caro( Bianca Armentano )
Marcello Paolini( Nicola Armentano )
Enrico Olivieri( Salvatore Armentano )
Mario Valdemarin( Luciano,il fotografo )
Angelo Zanolli( Felice )
Giusi Raspani Dandolo( la madre istriana )
Luigi De Filippo( Neri,commilitone di Nicola )
Vittorio Caprioli( Pino Calamai )
Franca Valeri( "Siberia" )
Adrana Asti( la ragazza di Felice )
Giuliano Gemma( un pugile al peso )

ALPACIO
00mercoledì 21 luglio 2004 21:54
A STREETCAR NAMED DESIRE
Mi permetto suggerire un'idea sui film-tranviarii.
Si potrebbe dividerli anche in quelli in cui il tram é l'argomento principale o un background ricercato ( hanno rubato un tram e napoletani a milano) ed in quelli in cui il tram é uno sfondo più o meno casuale...
Aggiungo alla discussione 2 titoli : NOI UOMINI DURI (con E.Montesano e R.Pozzetto), in cui tram non se ne vedono ma, verso la fine del film compare l'ORGOGLIO TRAMVIARIO del macchinista ENRICO MONTESANO.
Una pietra miliare é la commedia made in U.S.A. , UN TRAM CHIAMATO DESIDERIO (a streetcar named desire)...

La discussione su "Un Tram Che Si Chiama Desiderio" continua nella sezione "Cinema dell'AlTramMondo - Il tram nel cinema internazionale"

[Modificato da XJ6 22/07/2004 5.28]

borsig1963
00giovedì 22 luglio 2004 10:59
non solo 28
solo per far notare che nella sequenza inviata de "Gli Uomini, Che Mascalzoni ...", oltre alle "28" si vedono anche una Edison e una 600, tram milanesi un poco piu' rari da vedere

sarebbe interessante vedere il DVD, sempre che esista

saluti, Paolo
www.i-ra.org
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