Tram di celluloide (ovvero, tutte le volte del Tram al cinema, in Italia)

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Alessandroch
00lunedì 3 ottobre 2005 08:48
Pensando al...
... film "hanno rubato un tram", pellicola che ,ahimè, non ho mai visto, come mai hanno scelto di ambientarlo a Bologna?

Tenete presente che non conosco affatto la trama, se trovo il cd in videoteca lo prendo in affitto


Roberto Amori
00lunedì 3 ottobre 2005 09:44
HRUT
Perchè una gara di sfogline poteva essere ambientata solamente qui in Emilia Romagna. Qualche sera fa sono stato a cena a casa di una mia cara amica che davanti a noi, eravamo in quattro, ha tirato la sfoglia con un fare di antico, di odori e di gesti che era una meraviglia. Quindi l'ha stesa sulla chitarra e col mattarello ha fatto infine scendere gli spaghetti freschi. Aveva fatto lei il condimento del primo col sugo degli uccelletti scappati, il brasato e le patate al forno, sempre da sè aveva fatto perfino alla fine la torta al cioccolato e il nocino.
Il bello è che non è una casalinga ma un dirigente di alcuni servizi socio-sanitari della Provincia...

[Modificato da Roberto Amori 03/10/2005 21.53]

Alessandroch
00lunedì 3 ottobre 2005 20:18
Ok,[SM=x346220] è mio dovere recuperare questa pellicola e consumarla.[SM=x346239]





XJ6
00lunedì 3 ottobre 2005 23:31
Se tu fossi meno pigro ...

Scritto da: Alessandroch 03/10/2005 8.48
... "hanno rubato un tram", pellicola che ,ahimè, non ho mai visto, come mai hanno scelto di ambientarlo a Bologna?

Tenete presente che non conosco affatto la trama (...)

...andresti di corsa a leggerti le pagine del forum espressamente dedicate ad HRUT, dove troveresti tutte le risposte alle tue domande!

Ma tu guarda un po' [SM=x346223]

Scherzo, Alex, ti voglio sempre bene, ma alle volte dai l'dea di essere un po', come dire, svagato [SM=x346225]
XJ6
00lunedì 3 ottobre 2005 23:34
La sfoglia

Scritto da: Roberto Amori 03/10/2005 9.44
(...) spaghetti freschi (...) condimento del primo col sugo degli uccelletti scappati, il brasato e le patate al forno (...) torta al cioccolato e il nocino

Mamma mia, Robe', che fame ...
XJ6
00venerdì 7 ottobre 2005 03:08
Napoli Si Ribella (Napoli) - 1977, Michele Massimo Tarantini
I più appassionati frequentatori di questa discussione ricorderanno che si è già parlato di questa pellicola qualche tempo fa, e soprattutto che fu per me grata (e rara) occasione per cogliere in castagna Mastro Cracco, che aveva confuso la pellicola di Michele Massimo Tarantini con il coevo film "Napoli Spara".

Ritorno oggi in argomento, essendomi stati sottoposti due fotogrammi più definiti della famosa scena del Deposito di Fuorigrotta, all'interno dei quali il benemerito duo Cozzolino-Chiaro ha riconosciuto le vetture 1003 ...



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... e 1030



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Se ne vedono anche un altro paio, che però rimangono misteriose.

Colgo l'occasione, però, per ricordare anche l'exploit di Mastro Cracco che, all'interno del deposito, riuscì addirittura a scorgere la mitica 5003 milanese (cosa che, a seguito di minuzioso esame fotogramma per fotogramma da me effettuato, si è rivelata assolutamente corretta). Al Cracco giuglianese, quindi, ancora una volta, chapeau!
Augusto1
00venerdì 7 ottobre 2005 12:01
vetture misteriose
Se ti riferisci a quelle a destra nella foto si tratta dei rimorchi R3 (quello più in fondo), oggi 1022, abbinato alla 1044 (demolita ricostruita 2^ serie), e l'R4, abbinato alla 986, oggi 1051. La 1003 all'epoca del film era da poco stata svincolata dal fermo della magistratura, in quanto era il tram che trainava la 997 (si vede anch'essa nel film, è avanti alla 1003 stessa) schiantatasi sulla fontana di piazza Sannazaro quattro anni prima. La 5003 è a sinistra della 1003, di lì ad un mese o due verrà demolita (ne parlammo già) sotto i miei occhi nel piazzale antistante il capannone. Nel film (sui titoli di coda) si vedono anche due tram in attesa di riparazione: la ricostruita prima serie 1001 (se non ricordo male) con la tabella laterale del 2 da poco soppressa (verrà ripristinata il 23 dicembre 1983) e la 1004 (se ne scorge la fiancata sinistra col tabellone pubblicitario), poi uscita stranamente riverniciata in biverde e non in arancio (un altro mistero). Delle vetture che si vedono in questa foto solo la 1003 è stata demolita (in livrea biancazzurra "linea mare" del 1990), mentre la 1030, la 1022 ex R3 e la 1051 ex R4 fanno tuttora regolarmente servizio. Antò, se ricavi qualche altra immagine (tu che sei bravo) vedrai anche il muso della 1024 (staccata dal rimorchio R7, oggi in servizio come 1054) e Francesca Guadagno che sale proprio sulla disastrata 997 (demolita ricostruita 2^ serie). Ah, notate come (pur essendo tutte muso piatto) la coda dei rimorchi sia diversa dalla coda della 1003: i rimorchi sono ancora nella foggia originaria del 1930-32, in quanto rispettivamente ex-urbane 901 e 903! Spero di non avervi confuso eccessivamente...[SM=x346219]

[Modificato da Augusto1 07/10/2005 12.09]

Augusto.Cracco
00sabato 8 ottobre 2005 17:55
senza attori
Una veduta d'insieme dell'ingresso del capannone di via 2 Luglio 1820 senza Nando Murolo e Francesca Guadagno. Avete notato che la 1003 ha, a differenza di questa immagine dell'immediato dopoguerra www.mondotram.it/napoli-fuorigrotta/img/foto08.jpg di nuovo lo stemma posteriore? Gliene avevano messi due del comune, nel momento in cui ebbe modificate le finestrature di muso e coda (per le velette).



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[Modificato da XJ6 29/11/2005 5.01]

Alessandroch
00domenica 16 ottobre 2005 17:24
Molto proababilmente OT:
Non so se ricordate il cartone animato giapponese Bem e Bera.
E' una famiglia benevola di anime che combattono il male contro i loro stessi simili: fantasmi e/o spiriti del male.
In una di queste puntate (alla Goldrake) vi era un tram fermo da anni su di un binario che ospitava anime dannate e che volevano distruggere gli umani. Naturalmente finì che sia il tram e sia chi ci stava dentro vennero distrutti e sconfitti.
Chi si ricorda della serie di cartoni animati? e addirittura dell' episodio specifico? Io si... ahimè!!!
sottostazione
00domenica 16 ottobre 2005 17:44
E' sicuramente OT...
...in questa discussione, ma non in quella sul cinema dell'Altramondo, nella quale il nostro solerte moderatore provvedera' sicuramente a spostare i messaggi.
Ebbene si, caro Alessandro, ricordo perfettamente anch'io l'episodio del quale era protagonista una vettura tranviaria accantonata, con tanto di vetri rotti e corvacci neri che le svolazzavano attorno. Ho anche fatto un tentativo di ricerca di immagini su internet, ma senza successo.
Ricordo, comunque, che in questa serie, dalle atmosfere gotiche e paurose, erano spesso protagonisti i mezzi pubblici: in un altro episodio, infatti, delle terribili anime dannate abitavano le gallerie della metropolitana di Tokio.
Scusate per l'OT!
[SM=x346219]

[Modificato da sottostazione 16/10/2005 17.47]

XJ6
00lunedì 17 ottobre 2005 01:33
Sposto, sposto ...
Il solerte sposta, visto che Alex, vero cittadino del mondo, ha difficoltà a riconoscere limiti e frontiere, e quindi mescola un po' tutto, Italia, estero, realtà e fantasia ... [SM=x346236]
XJ6
00lunedì 17 ottobre 2005 01:56
Non Aver Paura (Roma) - 2005, Angelo Longoni
Ho visto ieri sera un recente film di Angelo Longoni Non Aver Paura che mi è piaciuto abbastanza (le critiche non sono state generosissime, ma mi è sembrato comunque un buon prodotto). Verso la fine, senza collegamenti con la storia, si vede una Stanga arancione un po' sfocata.
XJ6
00lunedì 24 ottobre 2005 08:08
La Vita Che Vorrei - 2004 (Giuseppe Piccioni)
Ho visto ieri la bella pellicola di Piccioni, nella quale recitano due interpreti molto bravi, Luigi Lo Cascio (spesso definito, un po' stereotipatamente, il "Dustin Hoffman" italiano") e Sandra Ceccarelli. Non ci sono tram, nel film, ma il protagonista Stefano (Lo Cascio) in una scena dice che da bambino sognava di fare il conducente dei tram. [SM=x346236]

Lo Cascio, sei tutti noi [SM=x346220]

[Modificato da XJ6 24/10/2005 8.09]

sottostazione
00mercoledì 9 novembre 2005 23:59
Poveri Noi (Roma/Torino) - 1999, Gianni Amelio
“Poveri Noi” è uno splendido film di montaggio di Gianni Amelio, nel quale le immagini televisive degli anni ’50 e ’60 raccontano un'epoca in cui la poverta’ spingeva migliaia di Italiani ad emigrare verso il nord Europa, ed altri continenti.

Un documentario da vedere per combattere la troppo frequente tendenza a dimenticare il nostro (recente) passato, e riflettere sul fatto che gli immigrati che vengono oggi a lavorare in Italia stanno patendo le stesse umiliazioni e gli stessi pregiudizi di cui gli Italiani all'estero erano vittime fino a pochissimo tempo fa’.

Per quanto riguarda i tram, siccome in quegli anni erano quasi una costante nel paesaggio urbano, in "Poveri Noi" compaiono vetture torinesi e romane. Eccone alcune:







[Modificato da sottostazione 10/11/2005 0.51]

Francesco E.
00martedì 29 novembre 2005 00:05
Blasfemo... ma devo farlo!
Lo so... può sembrare stupido segnalare un tram nella fiction in due puntate su Giovanni Paolo II... ma, per quello che può interessare, quel tram blu elettrico della Cracovia del 1938 era proprio in bella vista (posto quì perché la produzione è prevalentemente Italiana... della Lux Vide).
XJ6
00mercoledì 30 novembre 2005 04:42
Amore In Città (Roma) - 1953, Lizzani, Antonioni, Risi, Fellini, Maselli, Lattuada
Con colpevole ritardo, inserisco una recensione curata dai Fiorentino Bros (alias Filobustiere, per la parte tecnica [sotto la supervisione dell'esimio Prof. Cozzolino] e fratello Luigi per la parte più propriamente cinematografica) su una pellicola particolarmente interessante per gli appassionati di trasporti ed, in particolare, di rotaie urbane.

"Amore in Città" uscì nel lontano e difficile 1953. Era un film con 5 episodi diretti da altrettanti registi che sarebbero diventati famosi qualche anno dopo. L'ispiratore di questa nuova formula di documentario-verità fu Cesare Zavattini (che avrebbe prodotto il film assieme a Marco Ferreri, il quale vi compare anche come attore).

Nel primo (Lizzani - L'Amore Che Si Paga) e secondo (Antonioni - Tentato Suicidio) episodio vi sono interviste a prostitute ed a mancati suicidi per amore. Nel "Paradiso Per Quattro Ore" (Risi) si descrivono le sale da ballo frequentate da serve e soldati. In "Agenzia Matrimoniale" (Fellini) un giornalista si finge alla ricerca di una moglie per poter realizzare un servizio da pubblicare. Quindi "La Storia di Caterina" (Maselli) che narra di una cameriera che abbandona il figlio illegittimo. E per finire "Gli italiani Che Si Voltano" (Lattuada), esamina in maniera un po' leggera l'atteggiamento degli italiani verso la bellezza dell'altro sesso.

Il film, impostato come un'inchiesta, voleva indurre gli spettatori a pensare e riflettere. Ma la gente, che in quegli anni lottava per avere un lavoro ed una casa, aveva invece bisogno di svago, e la pellicola si rivelò un grosso insuccesso commerciale.

Ricorda ancora "Filobustiere fratello": "Io vidi questo film con un amico: era d'inverno e faceva molto freddo. Sollecitato da me, entrammo nel Supercinema che di super aveva solo il freddo. All'uscita il mio amico considerò che avevamo visto un brutto film ed eravamo pur morti dal freddo. Aveva ragione: era stato un film deprimente con personaggi perdenti e senza speranza. Rivedendolo oggi, resta interessante lo scenario dei vari episodi ambientati a Roma e nella sua periferia.
Si possono notare poche auto per lo più cinquecento giardiniera in legno, topolino e qualche Fiat millequattrocento, la vettura di lusso dell'epoca. I mezzi pubblici la fanno un pò da padrone in viali che dividono con vespe e lambrette guidati da conducenti non ancora inscatolati dai terribili caschi oggi obbligatori.

Il mondo descritto nel film per fortuna è completamente scomparso e l'Italia è cambiata in meglio. Però, con un pò di nostalgia, dobbiamo notare che gli italiani non si voltano più."

"Filobustiere titolare" ha inoltre vergato le seguenti osservazioni:

"Come contrappunto alle sue modeste qualità, la pellicola offre una vera e propria galleria molto interessante di mezzi di trasporto in servizio a Roma all'epoca. La cosa appare abbastanza curiosa considerando che il film è firmato a più mani. Queste presenze non sono correlate allo svolgimento della trama, anche se. a mio parere, dovrebbero contribuire a creare l'atmosfera della città.

Il caratteristico ETR della Roma-Fiuggi procede verso la sua meta ed all'improvviso gira su se stesso e torna indietro. Curioso nella deserta e nuvolosa campagna romana il suo bizzarro percorso. Non è affatto un'illusione ottica, infatti, c'era effettivamente un tratto dove il treno percorreva addirittura un tornante. Intanto la protagonista di uno degli episodi, si dispera piangendo su un prato per aver avuto un figlio illeggittimo.


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Con una bella veduta dall'alto ci gustiamo il caotico (anche allora) traffico di Via del Tritone angolo piazza Barberini. Qui sembrano stiano facendo una gara il bellissimo Lancia Esatau Garavini con una vettura filoviaria individuata come un due assi tipico di Roma e di costruzione incerta tra Fiat, Breda, Isotta Fraschini o Alfa Romeo, tutti mezzi che avevano il telaio in comune.


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Si dovrebbe individuarne la matricola per l'attribuzione senza dubbio al costruttore. L'ulteriore fotogramma inquadra il solo Esatau nella sua imponenza.


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Un viale ombreggiato costituisce il capolinea di uno storico bus Alfa Romeo su carrozzeria Macchi, esemplare di una famiglia di 25 unità consegnate all'ATAC durante la guerra con alimentazione a gasogeno. Le sopravvissute dagli eventi bellici furono ovviamente riconvertite all'alimentazione convenzionale a gasolio.


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Non manca la presenza di due filobus a tre assi. Il primo è un Alfa Romeo ripreso con probabilità a Piazza Cavour. Il secondo invece è un Fiat Cansa ripreso nientedimeno che ai piedi di Trinità dei Monti.


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Ho lasciato per ultimo due autentiche chicche.

La prima: il tram articolato Stefer Urbinati 409 al capolinea di Termini, proveniente dal Viale della Speranza (Cinecittà). Proprio due esemplari di questa serie sono stati di attualità per essere stati restaurati ed esposti rispettivamente al Museo Ostiense ed il secondo in una collezione privata a Colonna.


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La seconda chicca rappresenta un bus Fiat 680 carrozzato Stanga molto somigliante ai contemporanei napoletani IMAM 341-345.


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Qualche altra informazione sul film, e la consueta scheda tecnica, come sempre al sito www.cinematografo.it
Roberto Amori
00mercoledì 30 novembre 2005 18:59
L'amore in città

Complimenti a Gennaro per questa preziosa informazione: devo dire che questa pellicola proprio non mi riesco ricordare se l'abbia mai vista, probabilmente no, m'è sfuggita e quindi cercherò presto di colmare la lacuna.

Qualche precisazione sulle bellissime foto proposte:
1) Come potete vedere l'Urbinati 409 ripresa al capolinea urbano di Roma, sulla linea di Cinecittà, è girata al contrario rispetto a come eravamo abituati a vederla negli anni '70 in quanto in quegli anni lontani i tram percorrevano l'anello di ritorno, nei pressi del Viminale, appunto al contrario. Ho delle foto di allora del capolinea di Via Amendola, anni '50, col capolinea rovesciato che pubblicherò appena posso nella discussione Stefer della sezione romana.

2) Nella bella foto tempestosa io direi non trattarsi di un ETR della Roma Fiuggi che erano più grossi, più lunghi e soprattutto a tre casse: questo per me è un tram a due casse Urbinati della serie 400. Il capolinea in mezzo al prato sinceramente faccio fatica ad inquadrarlo ma certamente siamo nei pressi di Cinecittà che in effetti ha avuto molti riposizionamenti e si trovava, a quel tempo, nella parte terminale in una zona pochissimo urbanizzata.
Potrebbe, molto forse, essere stato ripreso in un qualche punto della rete extraurbana dei Castelli...ho una foto con una 500 ripresa verso Ciampino e ricordo mi dissero a Roma che raramente, ma è accaduto, qualche tram urbano si è spinto oltre Capannelle e Cinecittà. Se così fosse si tratterebbe di una rarità...quasi quasi la mando a Formigari così colgo l'occasione di fargli gli auguri di Natale molto per tempo...
XJ6
00mercoledì 30 novembre 2005 22:40
Ue' ...
... d'accordo i meritati complimenti a Gennaro. Ma solo a lui? E il fratello, e il Prof. Cozzolino, e - soprattutto - l'oscuro impaginatore del tutto? [SM=x346236]

Al di là degli scherzi, grazie anche a Roberto che è sempre fonte preziosissima di informazioni e ricordi.

E poi permettetemi di esprimermi con una punta di soddisfazione ed orgoglio per questa discussione che avviai un po' in sordina quasi due anni fa, e che stentò, all'inizio, a trovare altri contributori.

Unire due tra le mie (fin troppe) grandi passioni, i tram e il cinema, è stata - credo ormai di poter dire - una sfida riuscita [SM=x346220]
Augusto1
00sabato 31 dicembre 2005 16:23
Il Cantante e il Campione
Pellicola misconosciuta diretta da Ninì Grassia (1985) nella quale, all'inizio del film, ci sono alcuni minuti di un vero e proprio documentario tranviario napoletano, col protagonista (Marc Daimon) che chiede, arrivato alla stazione centrale di Napoli, dove si trova la fermata del tram. Una volta ricevuta l'indicazione si porta presso di essa, che però risulta essere quella di Piazza Nazionale (forse per un questione di minore affollamento per le riprese), dove arriva la 1047, anche se poi si vede l'attore salire sulla 1023. Durante il suo tragitto verso Fuorigrotta (meta l'hotel Leopardi) la cinepresa segue più volte alcuni tram in primo piano, fra cui una pressocchè dimenticata 991 (a questo proposito vi rimando alla sezione "Tranvia Napoletana Storica"), la 1010 ed una 1024 che arriva alla prima fermata di via Fuorigrotta una volta uscita dal tunnel Laziale. In un paio di occasioni si sentono le "ricostruite" inquadrate scampanellare anzichè suonare il clacson ancora in uso, diventato conosciuto in tutta Italia e portato alla ribalta nella trasmissione "Le Iene" di un mesetto e mezzo fa, addirittura montato su un'Harley Davidson ed esibito durante un raduno. Tornando alle sequenze del film, da me registrate ieri da "Telecapri" dopo un'attesa di alcuni anni che non lo beccavo più (non ho mai visto il film intero, tant'è che non so se ci sono altre inquadrature di tram), si vedono anche alcune inquadrature di Piazza Italia con la vecchia fontana circolare, la fermata bus all'altezza dell'elettrauto ed il capolinea del 26 (con un Inbus-U210) nella corsia parallela di sinistra. Una rivelazione insomma, ma notizie sul film pressocchè nulle, tranne il cast preso da www.imdb.com

Francesco Colella
Sabrina Corcione
Marc Daimon
Nini Grassia
Angelo Murano
Ettore Squillace
Elena Valentino

[Modificato da Augusto1 31/12/2005 16.26]

Francesco E.
00sabato 31 dicembre 2005 17:58
Re: Il Cantante e il Campione
Non aggiungo nulla tranne un paio di notizie di carattere personale:
l'Hotel Leopardi (ubicato in P.zza Pilastri) è di proprietà del marito di mia cugina... anzi è il costruttore di tutto l'edificio (e di mezza Fuorigrotta post anni'60... Bausano... attualmente consigliere di circoscrizione), mentre l'elettrauto è un mio caro amico... all'epoca del film l'officina era situata in Piazza Italia dal lato viale Augusto... oggi, invece è al posto, sempre in Piazza, di quella dove c'era uno dei migliori carburatoristi di Napoli... tale Edoardo (l'unico che riusciva a far andare come un orologio i 4 carburatori della mia Alfetta);
questi aveva un giovane apprendista, Filippo, che abitava nel mio palazzo (era un po più piccolo di me) il quale purtroppo morì tragicamente in un assurdo incidente stradale... poco dopo questi avvenimenti l'elettrauto rilevò l'officina e vi si trasferì... di Edoardo non seppi più nulla...

[Modificato da Francesco E. 31/12/2005 17.59]

sottostazione
00lunedì 16 gennaio 2006 20:40
"Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia"
Ciao,
una splendida MRS fa' da sfondo ad una scena che ha per protagonisti Lino Banfi (all'epoca « basettato » e con una sgargiante camicia Yankee) e Francesca Romana Coluzzi. Siamo nel 1973.
I tramcinefili più accorti [SM=x346232] [SM=x346232] sapranno certamente dire quali linee transitassero, all'epoca, in questo bellissimo angolo di Roma.










[SM=x346219]

[Modificato da sottostazione 16/01/2006 22.29]

Antonazzi
00mercoledì 18 gennaio 2006 09:24
Ciao Sottostazione, dovrò cercarlo quel film! SIamo in via degli Annibaldi: davanti al bar angolo con la via che porta verso il colle oppio e la facoltà di ingegneria.
Beh, visto l'anno direi tram 13 e, forse, se non è un 1973 troppo inoltrato 11.
Ciao
Antonazzi
00mercoledì 18 gennaio 2006 09:30
Accidenti però: la tabella di linea posta sull'altro lato della strada era così grande ? Dunque là ci passavano: 11 13 27 e 20 notturno. Beh sì forse era giusto così: mi sembra che il 27, già linea speciale (mi pare fosse la ex "I"),doveva avere gli orari di passaggio tabellati fino agli anni 70 (così lessi su una guida atac di parecchi anni fa). Che belle che erano le tabelle bicolori!!!!

Volevo poi segnalare un paio di film per gli amanti dell'area industriale Romana, quella dove i binari, non tranviari ma ferroviari passavano in mezzo alla strada tra le automobili. Sono: "un giorno in pretura", dove all'inizio del film si vede l'area dei papareschi e un binario abbandonato e il film "il federale", con ugo tognazzi, dove scopro con incredibile sorpresa che anche l'altra riva del tevere aveva le sue gru su binario.

Un saluto
sottostazione
00mercoledì 18 gennaio 2006 16:57

Dunque là ci passavano: 11 13 27 e 20 notturno


Ciao, Antonazzi.
Non sapevo che a Roma, già nei primi anni '70, esistesse un servizio notturno!
Erano linee che funzionavano tutta la notte o erano limitate ad una certa ora? E, soprattutto, erano effettuate con tram o con autobus (come avviene oggi)?
Antonazzi
00mercoledì 18 gennaio 2006 17:24
Sottostazione, il servizio notturno a Roma è di vecchissima data e fino agli anni 60 era esercitato con Tram. E le loro frequenze sono rimaste per decenni sempre le stesse! C'erano linee che avevano passaggi ogni mezz'ora e d altre un po' più sporadiche, ma la città nel suo nucleo essenziale è sempre stata coperta. Ti faccio un elenchetto anni 70:
1 2 6 12 13\ 14 20 21 29 30 44 47 60 75\ 78 91 96 98 141 153 162 163 203 337 446 e forse anche il 515.
Un saluto
Roberto Amori
00giovedì 19 gennaio 2006 17:50
Via degli Annibaldi
Via degli Annibaldi era uno dei più spettacolari percorsi tramviari: i tram svoltato l'angolo di Via Cavour si trovavano imponente dinanzi a loro il Colosseo che gli veniva incontro come vediamo nelle belle foto estratte da Antonazzi.
Questa meraviglia, che una azienda poco attenta alle proprie bellezze non ha saputo tutelare, è stata soppressa nel 1975 per via di un presunto muro instabile proprio nell'angolo di Via Cavour. Il muro fu presto consolidato ma i tram ovviamente non tornarono più, gli impianti erano del tutto presenti ed elettrificati fino ai primi anni '80 tanto che vennero usati dalla MRS per la famosa scena di Alberto Sordi nel Borghese Piccolo Piccolo.
Il film in questione è uscito nelle sale nel 1973 ma non è detto che le scene non siano state girate nel 1972...quindi quel tram potrebbe essere stato anche impiegato in uno degli ultimissimi giri della linea 5 Garbatella.



PHOTO BY THEO NEUTELINGS 1988


In questa bella foto vediamo la MRS 2177 svoltare, come possibile ancora oggi, da Via Labicana verso il Celio. Il tram ha da pochi istanti impegnati gli scambi che immettevano in Via Degli Annibaldi. La foto è del 1988 quindi sappiamo che dopo 13 anni le rotaie erano ancora al loro posto anche se, mi pare ricordare, già private della linea aerea. Per tutti quegli anni, in puro stile ATAC la tratta era 'temporaneamente sospesa'...

Roberto Amori
00domenica 22 gennaio 2006 22:15
Un Borghese piccolo piccolo

Il Borghese Piccolo Piccolo è uno dei tanti splendidi film che Mario Monicelli ha regalato al cinema italiano. Uscito nel 1976 narra la triste storia della famiglia Vivaldi alla ricerca disperata di una sistemazione per il figlio Mario, sia in vita che dopo la morte.
Abbiamo parlato tantissime volte tra noi della famosa scena tramviaria, girata all'angolo tra Via Lanza e Via Cavour, nella quale Alberto Sordi e Vincenzo Crocitti a bordo di una MRS si recano al concorso di Stato.
Finalmente ho lavorato su una copia, non buona, dalla quale ho potuto estrarre alcune scene interessanti.




Padre e figlio a bordo della MRS di prima serie viaggiano assonnati in attesa della loro fermata.






Siamo quasi arrivati, Alberto Sordi ( in una strepitosa ed intensa parte drammatica ) guarda con affetto il figliolo in cui ripone tante speranze.






La MRS nella terribile colorazione verde Roma di allora sta uscendo da Via Lanza per immettersi in Via Cavour.






La MRS è ormai prossima alla fermata. La scena è stata girata, ormai 30 anni fa, a pochi mesi dalla soppressione " temporanea " di questa bella e centrale tratta tramviaria.






Il tram è giunto alla fermata.






Padre e figlio escono dalla MRS.






Il tram è ripartito verso Via Degli Annibaldi mentre i due Vivaldi si dirigono, di buon mattino, verso il bar tabacchi per il cappuccino. In una delle ultime visite a Roma sono stato in questo punto dove come sappiamo non è rimasto, tramviariamente parlando, più nulla. Solo il bar tabacchi è ancora lì e chissà se chi lo gestisce ora è a conoscenza di questa illustre comparsata.



Io penso che dopo la realizzazione di questa scena il tram sia rientrato sulla rete ordinaria percorrendo Via Cavour e Via degli Annibaldi, l'angolo fra queste due vie era stata la causa cautelativa di sospensione della tratta per via di un muro instabile. Il tram però proseguendo dritto avrebbe comunque impegnato senza pericoli ( qualora ve ne siano mai stati ) il binario opposto a quello vicino al muro in oggetto. Difficile pensare che sia andato in retromarcia fino a Piazza Vittorio percorrendo tutta Via Lanza, il trafficato Largo Brancaccio e tutta via dello Statuto o tutta Via Merulana anch'essa da tempo chiusa al traffico tramviario ma con gli impianti ancora in ordine.


Augusto1
00lunedì 23 gennaio 2006 11:20
alcune riflessioni spicciole
A parte i complimenti a Roberto per la sequenza, notavo la somiglianza interna della MRS con le "Officina" napoletane, e la simile scansione dei finestrini (quelli superiori, in origine, avevano la medesima impostazione, poi leggermente modificata nei tram romani). Vedo anche una Simca 1000, che mio padre ebbe nello stesso periodo del film e che ricordo aveva degli ammortizzatori molto "morbidi", e Vincenzo Crocitti che, dopo questo bellissimo film, è diventato presenza fissa dei film "scollacciati" di Edvige Fenech e Nadia Cassini, e oggi di "Un medico in famiglia" e "Carabinieri", dove si evidenzia sempre la sua notevole passione per ogni sorta di cibo.
ricc404
00lunedì 23 gennaio 2006 12:40

2) Nella bella foto tempestosa io direi non trattarsi di un ETR della Roma Fiuggi che erano più grossi, più lunghi e soprattutto a tre casse: questo per me è un tram a due casse Urbinati della serie 400. Il capolinea in mezzo al prato sinceramente faccio fatica ad inquadrarlo ma certamente siamo nei pressi di Cinecittà che in effetti ha avuto molti riposizionamenti e si trovava, a quel tempo, nella parte terminale in una zona pochissimo urbanizzata.


E' sicuramente una Urbinati Stefer (serie 400), il capolinea è senz'altro urbano, quindi Cinecittà o Capannelle, anche se propenso per la prima soluzione.
Saluti
XJ6
00domenica 29 gennaio 2006 10:18
Uomini Si Nasce Poliziotti Si Muore (Roma) - 1976, Ruggero Deodato
L'inarrestabile Filobustiere mi segnala questa pellicola del 1976 (per la serie, volendola dire alla Fantozzi, "La polizia si inc***a" [SM=x346225] ), nella quale "Renato Salvatori è un feroce latitante che si avvale della copertura della mamma (!) per sottrarsi ai due poliziotti di turno (che, almeno nelle sembianze fisiche vorrebbero emulare Starsky e Hutch [SM=x346234] ) interpetrati da Marc Porel e Ray Lovelock che gli danno la caccia. I due costituiscono una sorta di squadra parallela alla Polizia ufficiale, e segreta, diretta da un commissario altrettanto segreto (Adolfo Celi)". Filobustiere aggiunge, inoltre, che la pellicola sarebbe stata anche censurata all'epoca (forse per la presenza di una Silvia Dioniso scatenata, nella sua massima fase di fulgore fisico?. Mah!? Filobustiere fratello, comunque, segnala inoltre che la Dionisio sarebbe stata la moglie del regista della pellicola, Deodato. Buono a sapersi). Comunque ad un certo punto il latitante s'incontra in un tram di Roma per uno scambio di notizie con la mamma. Lunga sequenza dentro e fuori una classica MRS bullonata e semivuota (e senza preoccuparsi troppo della logica, apparentemente).

Mentre mi impegno a cercare di reperire la pellicola per cercare di ricavarne le scene per noi più interessanti (quelle del tram, non quelle di Silvia Dionisio che si intrattiene piacevolmente con i poliziotti [SM=x346231] ), e ad aggiornare finalmente la lista dei film (prima o poi lo faccio, prometto [SM=x346225] ), rinvio alle consuete pagine di www.cinematografo.it per la scheda tecnica completa.
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