Tram di celluloide (ovvero, tutte le volte del Tram al cinema, in Italia)

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Giampi5
00martedì 7 agosto 2007 22:15
la commare
In effetti hai ragione, come si può notare dal penultimo fotogramma la posizione del cancello visto dal giardino della trattoria è diversa da quella del Biondo Tevere (che ha peraltro anche un cancello e un giardino, ovvero dei tavoli all'aperto, come ingresso) così come la vista sul Tevere. A parte il fatto che sono passati ben 45 anni...
Al di là di tutto, chissà che un giorno non ci contatterà qualcuno per riprendere un film su 'graffari' e trammofili [SM=x346232] ... naturalmente con scene al Biondo Tevere!
[SM=x346219]
=rosmau=
00venerdì 10 agosto 2007 21:24
Bellissima (Roma) - 1951, Luchino Visconti
Dopo aver parlato di Rocco e i suoi Fratelli, ecco un'altro film di questo regista, ambientato a Roma e interpretato da Anna Magnani e Walter Chiari. E' la storia della signora Maddalena Cecconi (Anna Magnani), che ha un'unica figlia e vuole a tutti i costi farle fare la carriera cinematografica. Venuta a sapere di un concorso a Cinecittà, per cercare una nuova bambina da inserire in un prossimo film, fà partecipare sua figlia ai provini. Ma le illusioni finiscono presto e la riportano subito alla realtà. Comunque chi vuole sapere maggiori notizie può cliccare su questo link.



Veniamo subito alle immagini tramviarie. Cominciamo proprio con una ripresa fatta nel ristorante al Biondo Tevere. Vediamo seduto al tavolo il marito della Magnani nel film, l'attore Gastone Renzelli. Alle loro spalle c'è la Via Ostiense con una Mater che transita, proveniente dal capolinea della Basilica di S. Paolo.



Sempre nello stesso posto mentre sullo sfondo transita un'altra Mater, diretta al capolinea della Basilica.



Ora siamo all'esterno, sulla Via Ostiense è in primo piano c'è Anna Magnani. Anche qui si può vedere una Mater, in alto a sinistra, con lo sfondo del campanile della Basilica di S.Paolo.



Passiamo ad un'altra scena girata davanti l'ingresso principale degli studi cinematografici di Cinecittà, con la linea della tramvia dei Castelli che vi transitava.



Concludo con l'immagine della pensilina del capolinea della tratta urbana, sempre della tramvia dei Castelli. Purtroppo non si vede nessuna vettura di questa indimenticabile linea.


Saluti. [SM=x346219]

Francesco Angrisani
00lunedì 3 settembre 2007 10:20
Hanno rubato un tram
Avverto gli amici del forum che oggi 3 settembre alle ore 14,00, l'emittente televisiva "LA7" trasmetterà il film "Hanno rubato un tram" con Aldo Fabrizi, Carlo Campanini, Lucia Banfi e Juan De Landa.
[SM=x346219]
apptras
00domenica 16 settembre 2007 15:18
Arrivano i Gatti
scheda del film

Nazione: Italia
Data uscita: 13 febbraio 1980
Regia: Carlo Vanzina
Sceneggiatura: Nini Salerno, Carlo Vanzina, Enrico Vanzina
Interpreti: Umberto Smaila, Nini Salerno, Jerry Calà, Franco Oppini, Diego Abatantuono, Cesare Gelli, Ugo Bologna, Aldo Puglisi, Bruno Lanzi
recensione da: televisione.marangio.it/film/a/arrivano-gatti/

Umberto, pianista in una scuola di danza, Nini, studente di filosofia da molti anni fuori corso, Jerry, massaggiatore in una palestra frequentata esclusivamente da ciccione, e Franco, impiegato in uno studio notarile, sono quattro amici di Verona che vogliono sfondare nel mondo del cabaret con il loro stile ebraico - newyorkese. Fanno spettacoli in case di riposo e quel poco che guadagnano non basta mai. Un giorno ricevono da Roma una lettera per partecipare ad un audizione: con quello che gli è rimasto partono, dormono in un campeggio, ma il tutto è in realtà una bufala, visto che, l'amministratore della TV che l'ha organizzata, viene arrestato per truffa, anche se ai loro cittadini viene detto che andava tutto bene. Come se non bastasse vengono rapinati su un tram e con senza più niente in tasca si rivolgono a Felice, un loro amico che lavora in un ristorante: Grazie al suo interessamento e a quello del suo amico "Braciola", una specie di agente cinematografico, vengono scritturati a Cinecittà come comparse, in un film della commedia sexy all'italiana ma combinano un sacco di guai. Franco tenta il suicidio tagliandosi le unghie mentre gli altri passano una serata con una famiglia svedese emancipata. Felice viene ricontattato e vengono a sapere che c'è una festa dal Commendator Bonivento, il famoso produttore cinematografico: dopo essersi infiltrati nella sua villa vestiti da camerieri, vengono notati da lui, ma anche questa volta arriva la polizia e arresta Bonivento. Tornano al camping e la loro tenda brucia con tutto il resto, ma si salva una lettera della ragazza di Umberto dove c'è scritto che a Verona mancano a tutti.
Decidono allora di tornare a casa, e con diecimila lire in tasca, avuti da un automobilista rimasto senza benzina, vanno in un supermercato a comperare delle pistole finte, non per fare delle rapine ma da regalare al figlio della ragazza di Umberto: scambiati per rapinatori, rimangono all'interno del supermercato per un sacco di tempo, assediati dalla polizia, ma quando l'equivoco viene chiarito, appiano al telegiornale della RAI, dove improvvisano un loro siparietto. Il loro successo è tale che vengono messi sotto contratto per la felicità loro e di quella dei loro compaesani.

La scena che ci interessa è stata girata a bordo di una vettura Stanga








=rosmau=
00domenica 16 settembre 2007 15:51
Arrivano i gatti
Il film non l'ho mai visto e quindi non conoscevo questa scena. Comunque è sempre bello vedere gli interni della Stanga e poi è curiosa la parte finale di questo frammento. Vengono si rapinati, ma proprio di tutto. In questo caso non si può neanche dire che rimangono in mutande. Fra l'altro è stata girata nello stesso posto, Valle Giulia, dove eravamo lo scorso 8 settembre con la 907 in occasione della Notte Bianca.
[SM=x346219]
Roberto Amori
00domenica 16 settembre 2007 19:04
Bravissimo Maurizio...
... nel trovare fra i film le scene che ci stanno tanto a cuore.
In " Bellissima " non mi ero mai accorto di tutte quelle Mater nei pressi del capolinea di S. Paolo. Le scene di Cinecittà lungo la rete Stefer invece mi hanno sempre fatto innervosire per la mancanza dei tram... se in quel mentre fosse passato un convoglio dei Castelli sarebbe stata una scena strepitosa.
Anche io ho una segnalazione da fare, sempre ambientata a Roma: " Caldo soffocante "


Il film, uscito nel 1990 per la regia di Giovanna Gagliardo, offre diverse scene tramviarie con Stanga e PCC ambientate a Porta Maggiore e Piazza Vittorio.
XJ6
00lunedì 17 settembre 2007 19:52
Onore al merito
Che filmaccio, quello dei Gatti. In TV, all'epoca, facevano ridere molto (Non-Stop e altro), ma il film, che ho visto più volte (masochismo?) sulle reti private, era proprio pessimo.

Comunque, il responsabile (colpevole?) della segnalazione non è Maurizio, una volta tanto, ma apptras.

A Maurizio chiederei, quando ha tempo, di aggiornare la lista.

[SM=x346219]
Roberto Amori
00martedì 18 settembre 2007 01:54
Re: Onore al merito
XJ6, 17/09/2007 19.52:


Comunque, il responsabile (colpevole?) della segnalazione non è Maurizio, una volta tanto, ma apptras.
[SM=x346219]




E' vero chiedo scusa al nostro bravissimo APPTRAS... è tale ormai l'abitudine ad attribuire queste ricerche a Maurizio che sono sbadatamente andato in automatico...
apptras
00venerdì 21 settembre 2007 00:35
sotto il sole di roma

Torno a parlare di questo film dopo aver estrapolato questa scena, che propongo all'attenzione degli intenditori.
Di che vettura si tratta?
Il tram sta indubbiamente percorrendo il tratto Stefer della via Appia tra P.za Re di Roma (si vede un tram, quasi sicuramente una MRS ATAC, che attraversa i binari sullo sfondo), e P.za S. Giovanni, tanto che la successiva sequenza è girata nei pressi del negozio di scarpe dove i ragazzi prima avevano rubato delle calzature (negozio che esiste ancora), ma la vettura (che ho sempre creduto Stefer), ora che analizzo meglio le immagini ha un aspetto che somiglia più a quello delle due assi ATAC (e anche i tranvieri, del resto, portano i berretti da fattorino e controllore ATAC, quest'ultimo con l'ondulazione).


mister656
00martedì 9 ottobre 2007 01:19
Arrapaho di Ciro Ippolito 1983
Non mi sembra che questo film sia mai stato menzionato,tra l'altro vedo che non è presente nemmeno nella lista dei film tranviari.

Ecco dunque una scena in cui è protagonista la MRS 2233



Sullo sfono sono presenti altre vetture MRS (o è sempre la stessa,visto che certe volte c'è ed altre invece scompare) con la consueta pubblicità del tempo Fernet Branca...pubblicità voluta (come il Cynar in quasi tutte le commedie anni 70) o casuale?
Va segnalato come questo film sia stato eletto da Morando Morandini "Il più brutto film della storia del cinema italiano"
e di come il regista Ippolito invece ne faccia motivo di vanto [SM=x346231]
Io comunque non l'ho mai visto pur essendo amante degli Squallor

[SM=x346219]
mister656
00martedì 9 ottobre 2007 01:24
P.s. : Altra curiosità sul film sopra inserito "Arrapaho"
Secondo Wikipedia il film fu proiettato in ben 2 sale in tutta Italia,in una di queste le pizze furono portate direttamente dal regista.(Che arrivò anche in ritardo)
[SM=x346219]
Roberto Amori
00mercoledì 10 ottobre 2007 02:45
Per Mister 656
Complimenti per questa citazione... nemmeno sapevo dell'esistenza di una simile pellicola. Devo dire che anche io ho avuto in grande simpatia gli Squallor: da ragazzi sul finire degli anni '70 ci appassionammo ai testi di questo sconclusionato gruppo di rottura. In quegli anni, come tanti allora, fui travolto dall'avvento delle Radio Libere: lavoravo gratuitamente per Radio Bologna International dove avevamo i dischi di questo sconosciutissimo gruppo... sono passati ormai una trentina di anni: nella via dove abitava mia nonna, via del Pratello, c'era sotto casa Tele Bologna, mitica prima televisione libera ultrasperimentale ricavata in un negozio... che stagione favolosa fu quella delle radio e televisioni libere...
La scena tramviaria del film Arrapaho è ambientata a Roma a Piazza Mancini, che fra l'altro apriva proprio quell'anno la nuova tratta, mentre gli altri due tram inquadrati sono delle articolate Stanga tutt'ora in servizio.
=rosmau=
00martedì 6 novembre 2007 21:41
Padri e Figli (Roma) - 1957, Mario Monicelli
Riprendiamo il discorso con i fotogrammi dei film, che ultimamente ho trascurato, non per mancanza di materiale ma per il poco tempo libero a disposizione. Le immagini di questo film mi sono state inviate da Gennaro (filobustiere), che ringrazio. Come sempre si possono trovare la trama, il cast e tutto il resto, cliccando su questo link

Passiamo subito ai fotogrammi che ci interessano. Nel primo si può vedere una Mrs, ferma su Piazza Ragusa, insieme ad alcuni autobus.



CLICCARE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE

Nel secondo invece ci troviamo in Piazza delle Belle Arti, mentre transita un filobus. Si può vedere in primo piano Vittorio De Sica.



CLICCARE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE

Concludo con l'ultimo, dove c'è una vettura a due assi con rimorchio, mentre scende in Via Annibaldi.



CLICCARE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE

[SM=x346219]
mister656
00mercoledì 7 novembre 2007 19:07
Re: Per Mister 656
[SM=x346255]
Roberto Amori, 10/10/2007 2.45:

Devo dire che anche io ho avuto in grande simpatia gli Squallor: da ragazzi sul finire degli anni '70 ci appassionammo ai testi di questo sconclusionato gruppo di rottura. In quegli anni, come tanti allora, fui travolto dall'avvento delle Radio Libere


Grande gruppo...oltre le parolacce c'era ben altro...e infatti non era composto proprio da quattro sfessati...fra loro per esempio c'era Giancarlo Bigazzi...addirittura partecipò anche il compianto Gigi Sabani.
Le tematiche erano tante e tutte trattate con scherno ed ironia,ai limiti del ridicolo,ma mai senza prendere una posizione o fare della critica pura.
Deve essere stato bello il periodo delle radio libere Roberto...io non l'ho mai vissuto ma immagino che fu proprio un gran bel periodo!
[SM=x346255]



XJ6
00giovedì 8 novembre 2007 03:12
OT - Le Radio Libere
Gli anni '70 furono un periodo bruttissimo, grigio, pesante, tetro. Terrorismo, architettura, moda, disco music, economia, e chi più ne ha più ne metta. Non ce n'è una che andasse bene.

Ma furono anche un momento culturalmente vivissimo e per certi versi entusiasmante, per lo meno per chi all'epoca era adolescente (anche se il ricordo si ingentilisce col passare del tempo, ed ha forse più a che fare con la nostalgia degli anni verdi, e delle pomiciate in occasione delle occupazioni scolastiche, che altro).

Le radio libere ne costituirono un elemento determinante, una ventata di libertà dopo anni e anni di Rai imbalsamata (che poi fossero meglio quelle radio improvvisate e quel che ne é seguito, comprese le varie emittenti locali odierne e la TV commerciale che ha spinto la Rai a buttarsi in una desolante concorrenza al ribasso, rispetto all'emittenza pubblica pre-riforma, bacchettona, ma colta e rigorosa, è un altro discorso).

E visto che siamo in tema cinematografico, ancorché OT, segnalo il film di Guido Chiesa "Lavorare con Lentezza" (sceneggiatura di Wu Ming) che ripercorre nascita e morte di una storica radio bolognese, Radio Alice, che sicuramente risveglierà più di un ricordo in Roberto (e non solo).

[SM=x346255] [SM=x346219]
ale 1969
00lunedì 19 novembre 2007 12:21
Film Un giorno da Leoni
Un tre settimane fa sono stato costretto a casa da un malanno e il pomeriggio su LA7 hanno trasmesso il film "Un giorno da Leoni", film di Nanni Loy dei primissimi anni 60 sulla resistenza dei partigiani nel Lazio. Su questo film ci sono delle belle scene con la Roma Fiuggi sia nel primo tratto urbano (la partenza dalle Laziali), che in un tratto extraurbano, sicuramente oggi cancellato del tutto (come tracce, intendo). Si vede anche un piccolo passaggio a livello (mi pare con sbarra manuale ?). Dove si trovavano su questa linea i passaggi a livello ?
Bella la scena in cui cercano di distruggere un ponte ferrovario in ferro, che credo sia quello della Orte Capranica: un autentica opera d'arte.
=rosmau=
00domenica 25 novembre 2007 19:36
La Banda Casaroli (Bologna) - 1962, Florestano Vancini
Altro film girato a Bologna, del 1962 ma ambientato nel 1950. Tra gli interpreti c'è da segnalare Renato Salvatori, che interpreta Paolo Casaroli, capo di una banda che rapina le banche in alcune città italiane. Parla in bolognese è sicuramente e stato doppiato da un'altro attore, perchè si sente che non è la sua voce. C'è anche un giovanissimo Tomas Milian. Comunque chi vuole sapere tutto su questa pellicola può cliccare su questo link.



Cominciamo con le scene che ci interessano. Dopo pochi minuti dall'inizio si vede Gabriele (Tomas Milian) che attraversa una strada, con i binari



Passiamo alla scena più importante. Paolo (Renato Salvatori) e Corrado (Jean-Claude Brialy), corrono in strada inseguiti da un poliziotto. Passa un tram e loro vi salgono al volo.



I passeggeri sono terrorizzati perchè loro sono armati. C'è da fare una considerazione su questa scena. Si vede chiaramente che l'interno di questa vettura è di una MRS romana. Sicuramente la scena è stata girata su un tram bolognese, ma quanto inquadrono l'interno con i passeggeri, hanno preferito farla su una MRS.



Con la pistola puntata contro di lui, viene convinto il conducente a proseguire senza fare le fermate.



Intanto il tram viene inseguito dal poliziotto, correndo a piedi.



Corrado, che si trova sulla piattaforma posteriore, si accorge del poliziotto e gli spara.



Il poliziotto, ferito si accascia a terra. Si può vedere parte del banco di manovra posteriore.



Paolo si accorge che il tram stà andando verso il centro e decidono di scendere.



Per primo scende Corrado dalla parte posteriore.



Poi tocca a Paolo



Scesi entrambi, scappono. Si vede il numero della vettura, 221.



Concludiamo con un'altra scena, siamo ormai nel finale, passa un filobus nel piazzale della stazione Centrale di Bologna.


[SM=x346219]

Roberto Amori
00domenica 25 novembre 2007 22:46
Bologna

Complimenti a Maurizio per questo interessante inserimento, una volta tanto non ambientato a Roma.
Dispongo anche io di una copia della stessa non buona qualità... da tempo sto aspettando una copia migliore della pellicola ma ci sono però varie difficoltà.
Ho avuto la fortuna di conoscere Florestano Vancini ad un incontro pubblico a Bologna dove, dopo avere proiettato lo splendido " La lunga notte del 43 " parlò a lungo anche della Banda Casaroli.

Qualche commento:
il film è stato girato nel 1961 quando in città erano ancora presenti tre sole linee tramviarie fra cui proprio la 13 S.Ruffillo che fu realmente protagonista, anni prima, delle scene riprese nel film.

La strada che Tomas Milian attraversa coi binari è un luogo a me caro: è via Zamboni all'angolo con via Marsala. A pochi passi da lì ho abitato, in pienissimo centro da single, per 7 anni dal 1986. I binari sono quelli del tram 8 Zamboni soppresso solo un anno e mezzo prima delle riprese.

Tutte le scene col tram sono state girate in via S.Stefano e la vettura in questione è la carrelli 221.
Il fattaccio avvenne proprio come documentato nel film: i banditi sequestrarono il tram e ingiunsero al manovratore di condurlo lungo Via S.Stefano il più veloce possibile. All'epoca delle riprese venne chiesto al manovratore, realmente protagonista nel 1950 dell'episodio, di interpretare sè stesso ma questi non se la sentì e così, per esigenze cinematografiche, venne sostituito sul set da un altro.

Il filobus ripreso in stazione è un Fiat 2411 per tantissimi anni protagonista della scena filoviaria bolognese. La linea è quella delle circolari: tuttora i filobus transitano in stazione sulle circolari anche se non più con il complicatissimo doppio anello di un tempo all'interno, come nel film, del piazzale antistante la stazione.

Il bandito Casaroli: ebbe una notorietà enorme all'epoca, tuttora si vede di tanto in tanto, in televisione, il servizio riguardo la storica intervista che Enzo Biagi gli fece sul letto d'ospedale subito dopo la cattura. Erano i primi gangster all'americana: velocissimo, bene armato ma soprattutto colpiva, cosa non usuale allora, lontano da Bologna... Milano, Genova ed altre città ancora dove al termine dei colpi tutti lo cercavano mentre invece lui, e la sua banda, erano in tutt'altro posto rientrando a Bologna in auto. Era anche iscritto all'Università, cosa abbastanza rara per tanti ragazzi del primo dopoguerra che non fossero di famiglie particolarmente benestanti.
Unico difetto, ce n'è sempre uno, nessuno aveva la patente e nessuno sapeva guidare l'auto: per rientrare a casa dopo i colpi avevano sempre bisogno di un autista complice. La scena del tram è proprio qui: essendo stati scoperti provarono a sequestrare un auto in Via S.Stefano ( abitavano nella bella e caratteristica vicina via Fondazza ) ma non furono in grado nemmeno di accenderla e così ebbero l'idea di prendere il tram...





Lo stesso punto in cui avvenne il sequestro del tram: sullo sfondo lo spiazzo in cui confluisce Via Fondazza dove i banditi presero il tram.
Anche oggi il 13 S.Ruffillo percorre nei due sensi Via S.Stefano ma ai vecchi tram sono succeduti i lunghi filobus articolati.
=rosmau=
00venerdì 30 novembre 2007 21:33
Viale Della Speranza (Roma) - 1953, Dino Risi
Riapro il discorso su questo film, i cui fotogrammi sono stati già inseriti, con una recensione che mi ha inviato Gennaro (filobustiere) e che ringrazio della sua preziosa collaborazione. Ecco cosa ha scritto in proposito:


VIALE DELLA SPERANZA


"Mi sono chiesto se coloro che scelsero il titolo di questo film abbiano inteso volutamente crearne un contrappunto con il precedente “Viale del tramonto” di produzione statunitense. Di certo il vostro modesto recensore non può fare a meno di immaginarlo e del resto la sequenza cronologica delle rispettive uscite sembra dargli ragione: 1950 il primo, 1953 il secondo. L'antitesi non si limita al titolo ma riguarda anche la trama. Nel pluridecorato, con varie nomination ed oscar, film holliwoodiano (regia di Billy Wilder) si racconta il triste e tragico epilogo della vita di una a suo tempo famosissima attrice del muto (una grandissima Gloria Swanson, assieme ai non meno bravi William Holden ed Erich von Stroheim) che non si rassegna all'oblio. In quello nostro di produzione italiana invece sono vissute le vicende di tre ragazze (Luisa, Franca e Giuditta), disposte a tutto pur di conquistare la popolarità che un ruolo di attrice potrebbe dare loro. L'era delle veline era ancora al di là da venire ma certe scorciatoie sono sempre esistite. Così ben presto le tre starlette dovranno operare delle scelte che determineranno il loro futuro. Luisa riuscirà ad affermare le proprie capacità recitative anche con l'aiuto del fidanzato cineoperatore. Franca invece si renderà conto che le qualità fisiche di maggiorata non saranno sufficienti e sceglierà con arguzia di finire tra le braccia di un ricco industriale. La terza, non possedendo le qualità né dell'una, né dell'altra, accetterà l'invito del rude e grossolano fidanzato a tornarsene a casa con le pive nel sacco ma con la prospettiva di un sereno e placido avvenire di moglie.
Il “Sunset Boulevard” (Viale del Tramonto) luogo presente effettivamente a Beverly Hills (Los Angeles), residenza di tanti attori ed anche della protagonista del film omonimo, assume un intuibile valore allegorico di fronte alla vita dell'attrice di cui racconta la storia. Il nostrano “Viale della Speranza” altro non è invece se non la lunga strada Tuscolana che conduce da Roma centro a Cinecittà: inizio e fine di sogni, successi, fama e delusioni di chi cercava uno spazio nel magico mondo del cinema.
Il cast del film è un'autentica miniera di curiosità e celebrità. Partiamo dal regista Dino Risi che annovera questo film tra le sue prime opere. Insieme dello stesso anno ricordiamo anche “Amore in città” (già recensito su MT) con altrettanta nutrita presenza di tram. Il ruolo del cineoperatore fidanzato di Luisa viene ricoperto da un giovanissimo Marcello Mastrojanni (ancora con “j” e l'accento ciociaro). Scopriamo poi un esordiente Corrado Pani nelle vesti di un adolescente a caccia di fanciulle, ruolo che amerà ricoprire anche nella vita al di fuori dello schermo. Infine tra gli attori, a sorpresa, esce Pietro De Vico nella parte di Tonino, un personaggio molto comune nell'ambiente del cinema, incaricato di trovare tutto a tutti. Peccato che la sua caratteristica voce sia doppiata. Nel cast tecnico due nomi che diventeranno famosi. Flavio Mogherini architetto e scenografo, si affermerà negli anni '70 come apprezzato regista. Direttore della fotografia è Mario Bava; diventerà anch'egli famoso tra gli anni '70 e '80 come regista di B movie horror rivalutati postumi e diventati cult (lo ricordiamo, tra l'altro come regista di un film psichedelico su Diabolick negli anni '60 ma soprattutto come responsabile della fotografia nel nostro amato “Hanno rubato un tram).
Le tre ragazze? A parte Cosetta Greco (Luisa) che godrà di una discreta celebrità girando molti altri film, le altre due Piera Simoni (Franca) e Liliana Bonfatti (Giuditta) si immedesimeranno talmente nel ruolo di perdenti, che gireranno ancora qualche film per poi sparire nel dimenticatoio.
Ed i tram? Il tram assume nel film un ruolo molto importante. Non era forse il mezzo preferito da attori, comparse, tecnici per recarsi al lavoro a Cinecittà? E non era quello che accoglieva le speranze, le aspirazioni, le delusioni di quanti si recavano alla Mecca nostrana alla ricerca di un lavoro nel difficile dopoguerra italiano?
Il film inizia proprio con una ripresa in soggettivo della linea tranviaria sulla Via Tuscolana in attesa della feroce urbanizzazione degli anni '60 e molto tempo prima che la linea “A” della Metro ne percorresse il sottosuolo. Intanto una voce fuori campo introduce la funzione delle vetture “biancazzurre” dove precisa che si pagava un biglietto ben trenta lire.
La vettura scelta per questa prima scena è la 501 che uscì dalla fabbrica OMS (Officine Stanga) proprio nei giorni in cui veniva girato il film. Ho immaginato che la STEFER l'avesse proposta per fare una bella figura. Per esigenze di ripresa, essa viene fatta provenire dal lato Frascati così ci godiamo anche un “frame” sul casotto del capolinea a Cinecittà. La 501 diventerà molto più famosa di tanti aspiranti attori che aveva trasportato nella sua carriera, percorrendo per l'ultima volta il collegamento Roma-Cinecittà il febbraio 1980 in concomitanza con l'apertura della Metro A. Pertanto fu fotografata e ripresa in maniera copiosa. Il suo servizio però proseguirà con una nuova matricola presso l'ATAC.
Il film si chiude invece con una vecchia gloria: la 411 del 1942, stesso costruttore della Stanga e modello di esordio della giostra Urbinati.
Insomma il film non è indimenticabile, ma di certo di notevole interesse documentaristico per gli amici del tram, del cinema e della città eterna."

Per concludere inserisco il link della pagina, dove si possono trovare i fotogrammi di questo film.


[SM=x346219]
XJ6
00sabato 1 dicembre 2007 11:00
Grazie a Rosmau e a Filobustiere ...
... per la consueta capacità e precisione.

E mentre esorto Gennaro a continuare a scrivere, colgo l'occasione per rinnovare al sempre ottimo Rosmau la richiesta di aggiornare la pagina dei titoli (ferma a febbraio di quest'anno), così da rendere più facile a tutti le ricerche.

Grazie

[SM=x346219]
filobustiere
00sabato 1 dicembre 2007 11:29
Ricorrenza in OT
Scopro per caso che ROSMAU, l'attivissimo operatore di questa sezione insieme con altri frequenti e documentate incursioni in quella di Roma, ieri ha festeggiato il compleanno. Credo di essere in tempo, unendomi idealmente agli altri e non pochi attivissimi "postatori", di ringaziarlo facendogli tantissimi auguri di lunga vita e buona salute, scevra da noia e stanchezza per le sue partecipazioni a questo bellissimo sito.
XJ6
00sabato 1 dicembre 2007 13:53
Augurissimi ...
... anche da parte mia [SM=x346236]

[SM=x346219]
=rosmau=
00sabato 1 dicembre 2007 14:42
Grazie per gli auguri. Dopo Torino, mi metto subito all'opera per aggiornare la lista dei film.
[SM=x346219]
Francesco E.
00sabato 1 dicembre 2007 14:46
Mi associo negli auguri degli amici a Maurizio! [SM=x346254]
XJ6
00sabato 1 dicembre 2007 22:58
France' ...
... capisco e apprezzo, in spirito trekkista (live long and prosper!), la tua "signature". Ma non sarebbe opportuno una piccola licenza poetica per renderla più aderente allo spirito di questo sito?

E allora, se ipotizziamo una serie dal nome Star Truck (Brill), la conclusione della famosa frase pronunciata dal manovratore Kirk (to boldly go etc. etc.) potrebbe più opportunamente essere "where no tram has gone before" [SM=x346236]

[END SPIRITOSAGGINE]
Roberto Amori
00domenica 2 dicembre 2007 00:24
Anche io... per Maurizio e Radio Alice

... mi associo agli auguri [SM=x346254] siamo due sagittari di Novembre...




ANTONIO: "Lavorare con Lentezza" (sceneggiatura di Wu Ming) che ripercorre nascita e morte di una storica radio bolognese, Radio Alice, che sicuramente risveglierà più di un ricordo in Roberto (e non solo).



Radio Alice fu una palestra d'arte per personaggi che in seguito divennero famosi in vari campi. Si trovava in via Del Pratello a pochi passi da casa di mia nonna Anita: è vero, era un periodo lugubre funestato continuamente da eventi luttuosi... ma eravamo giovani e inconsapevoli. La radio fino a quel tempo si limitava a mandare in onda musiche che si rifacevano al genere melodico abbracciando così la gran parte degli ascoltatori ( il massimo del modernismo poteva essere ad esempio Buonanotte Fiorellino di De Gregori ). Quelle libere invece trasmettevano ogni sorta di novità e di rottura come il Punk o il Demenziale oltre ovviamente alle grandi opere Rock che mai entravano nei favori di mamma RAI. Da Radio Alice passarono conoscitori di musica come i fratelli Minnella, Maurizio Torrealta poi brillante giornalista Rai e amico di Ilaria Alpi, Andrea Pazienza geniale disegnatore, il fumettista Scozzari, il filosofo "Bifo" Franco Berardi e molti altri...




Una foto che scattai a cavallo fra gli anni '70 e '80 in Piazza Maggiore ad un concerto di Francesco Guccini.
Paoloilfiorentino
00domenica 2 dicembre 2007 04:54
La banda Casaroli - auguri a Rosmau
Il film di cui Rosmau ci ha inviato alcune fotograammi è preciso nella ricostruzione degli eventi, salvo che per un particolare: il filobus, che nel 1950, anno dell'epilogo delle gesta della banda Casaroli, non poteva transitare né nei pressi della Stazione Centrale né altrove, non essendo stato ancora reintrodotto a Bologna.
Ovviamente questo piccolo anacronismo non sminuisce il valore di questo bel film, asciutto e severo.
Auguri anche da parte mia a Maurizio, e cordialissimi saluti a tutti.
Paolo

BiagPal
00domenica 2 dicembre 2007 19:22
Chiedo scusa se me ne sono accorto soltanto adesso, ma mi aggiungo anche io agli auguri per Maurizio! [SM=x346254]
E soprattutto grazie per i tuoi interventi! [SM=x346220]
marcoc92
00lunedì 3 dicembre 2007 19:08

Anche se con qualche giorno di ritardo, auguri Maurizio!!! [SM=x346254] [SM=x346220]

ciao
=rosmau=
00domenica 9 dicembre 2007 18:04
Ho provveduto ad aggiornare la lista dei film tramviari, ambientati in Italia. Il tutto è stato inviato ad Antonio (XJ6).
[SM=x346219]
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