Tram di celluloide (ovvero, tutte le volte del Tram al cinema, in Italia)

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filobustiere
00mercoledì 4 maggio 2005 23:09
Il fotogramma


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[Modificato da XJ6 06/05/2005 1.01]

XJ6
00venerdì 6 maggio 2005 01:04
Detto ...
... fatto [SM=x346236]
XJ6
00venerdì 6 maggio 2005 09:30
Due Soldi Di Speranza (Napoli) - 1951, Renato Castellani
Oh, eccoci qua, dopo parecchio tempo. Ho finalmente ripreso in mano un cult movie di Augusto, Due Soldi di Speranza, con la brava Maria Fiore, attrice abbastanza nota anche al pubblico televisivo, da poco scomparsa, e Vincenzo Musolino, un bellone dell'epoca (sul tipo di Amedeo Nazzari o Douglas Fairbanks Jr), morto a soli 39 anni nel 1969 (dopo un finale di carriera non propriamente esaltante).

Il film, girato a Boscotrecase (Cusano, nella finzione scenica), ridente ([SM=x346225]) paesone vesuviano, narra la storia di Antonio Catalano (Musolino), che dopo il servizio militare si ritrova a dover sostenere economicamente la sua numerosa famiglia, senza un'occupazione stabile e costretto, quindi, a sbarcare il lunario con dei lavoretti occasionali. Carmela (Fiore), figlia del pirotecnico del paese, se ne innamora e ne attira l'attenzione, venendo ricambiata nel sentimento, ma il padre di lei è contrario all'unione. Come se non bastasse, una sorella di Antonio viene sedotta da un uomo che, grazie all'intercessione del parroco, acconsente però a sposarla. Ma il matrimonio comporta comunque delle spese, quantomeno per il corredo, ed il sacerdote si impegna ad impiegare Antonio come aiuto sacrestano. I soldi, però, non bastano lo stesso, e Antonio, mentre di giorno lavora in chiesa per maritare la sorella, di notte va a Napoli ad attaccare i manifesti del P.C.I., per guadagnare qualche extra che gli consenta di sposare Carmela. La ragazza, tuttavia, ignara della doppia attività, è rosa dalla gelosia e, nel cercare di scoprire come l'amato trascorra le notti, involontariamente, e con un comportamento improntato a incoscienza, ne fa scoprire gioco, così che il promesso sposo viene pure licenziato dal parroco. Neanche il padre di Carmela, sempre ostile nei confronti di quello che considera (non senza qualche ragione) uno spiantato, accetta di impiegarlo presso di sé, nè tantomeno cambia idea in merito al concedergli la figlia. Antonio continua ad impegnarsi a fondo nella ricerca di un lavoro onesto, ma senza successo e, essendo fondamentalmente un giovane di limpidi sentimenti, non approfitta nemmeno di Carmela che, spinta dalla passione, gli si offre.



La ragazza, infine, viene cacciata di casa e Antonio - pur senza lavoro e mezzi - la sposerà ugualmente, col sostegno, la simpatia e l'aiuto dei commossi compaesani.



Pellicola gradevole, che si avvale della solida regia di Renato Castellani (anche autore della sceneggiatura assieme a Titina De Filippo). Mi è sembrato un po' esagerato, tuttavia, il Nastro d'Argento per miglior film, soggetto, sceneggiatura e fotografia, nonché, nel 1952, il Gran Premio ex-aequo a Cannes con l'"Otello" di Orson Welles!

* * *


Ma passiamo ai tram. Sempre alla ricerca di un modo per sbarcare il lunario, Antonio convince i proprietari delle carrozzelle che fanno la spola tra la stazione e il paese a vendere i cavalli e a consorziarsi per acquistare un autobus, che lui potrà guidare, così da offrire un servizio più moderno e veloce ai passeggeri.



Inutile dire che le cose non andranno nel senso sperato. Ma eccoli comunque tutti assieme a Napoli, per acquistare il mezzo ...



... mentre incrociano varie due assi ...



... a Piazza Municipio.



E' questa l'unica apparizione di tram in tutta la pellicola. Facciamo allora un'eccezione alla regola, data la rilevanza storica dei fotogrammi riprodotti, segnalando la presenza anche di altri mezzi di trasporto.

Innanzitutto la Circumvesuviana, con le sue vecchie e belle carrozze nella classica livrea crema e rosso ...



... da una delle quali scende Antonio, all'arrivo nella stazione di Cusano (Boscotrecase).



Ancora la Circum, presa al volo da Antonio ...



... per le sortite clandestine a Napoli.



In un'altra scenza, poi, sia pure in lontananza, si vede finanche un autobus quando Antonio, "emigrato" a Napoli per cercare lavoro, si rivolge ignaro ad un agente di PS per informazioni, e finisce trattenuto in questura ...



... e rispedito al paesello con il foglio di via.




LA SCHEDA TECNICA

DUE SOLDI DI SPERANZA (1951, Italia, BN)

Durata 95
Genere COMMEDIA
Produzione UNIVERSALCINE
Distribuzione ENIC

Regia RENATO CASTELLANI

Attori
ANDREA ALFANO
LUIGI ASTARITA (PADRE DI CARMELA)
ANTONIO BALZANO
TOMMASO BALZANO (LUIGI BELLOMO)
LUIGI BARONE (IL SACERDOTE)
CARMELA CIRILLO (GIULIANA)
LUIGI CUTINO
ALFONSO DEL SORBO (IL SACRESTANO)
GIOVANNI DI SARNO
MARIA FIORE (CARMELA ARTU')
PASQUALINA IZZA
FELICETTA LATTIERI (SIGNORA ARTU')
GINA MASCETTI (FLORA ANGELINI)
GIOACCHINO MORRONE
VINCENZO MUSOLINO (ANTONIO CATALANO)
ANNA RAIOLA (SIGNORA BELLOMO)
FILOMENA RUSSO (MADRE DI ANTONIO)

Soggetto
RENATO CASTELLANI
ETTORE MARIA MARGADONNA

Sceneggiatura
RENATO CASTELLANI
TITINA DE FILIPPO

Fotografia ARTURO GALLEA
Montaggio JOLANDA BENVENUTI

Musiche ALESSANDRO CICOGNINI
XJ6
00domenica 8 maggio 2005 03:50
La Romana (Roma) - 1954, Luigi Zampa
Ricevo dall'ottimo Filobustiere (ormai diventato rippatore provetto) un fotogramma del film di Luigi Zampa tratto dall'omonico romanzo di Alberto Moravia.

Il film si avvale della recitazione di Gina Lollobrigida, non ancora in pepli, Franco Fabrizi, Riccardo Garrone ed altri bravi interpreti.

Per maggiori dettagli sul film rimando, come sempre, a www.cinematografo.it, sito dal quale riporto la sinossi della storia:

"Adriana è una ragazza bella, ma povera, cui la madre trova un lavoro come modella di un pittore con la segreta speranza di avviarla, in seguito, a una più lucrosa e facile carriera. Un giorno essa si innamora di un autista che dichiara subito di volerla sposare. Adriana crede a quelle promesse e nell'attesa di vederle attuate, diventa l'amante del fidanzato. Ma questi non tarda a rivelarsi un marito con prole; Adriana, allora, disgustata e delusa, finisce per darsi alla prostituzione. Una sera si imbatte in un giovanotto, Gino, di cui si innamora appassionatamente. Gino, pero', ha altre preoccupazioni, oltre l'amore. Fa parte di un gruppo politico clandestino (siamo in Italia, sotto il fascismo) e le cospirazioni occupano gran parte del suo tempo. Ma ecco che lo arrestano ed il giovanotto, per essere rimesso in libertà, rivela alla polizia tutti i nomi dei compagni. Una volta liberato, però, i rimorsi lo assalgono e vorrebbe uccidersi. Adriana fa l'impossibile per tranquillizzarlo, giungendo fino a rivolgersi a un funzionario della polizia che era stato suo amante, ma i suoi sforzi sono inutili e Gino si uccide."

La critica non è stata generosa con questo film, definito "[superficiale] (...), lento, verboso, fitto di divagazioni letterarie, di situazioni sgradevoli, di particolari inutili"

In merito non mi pronuncio, in quanto di base non amo per niente Moravia, e pertanto anche un film tratto dalla sua storia non mi lascia per niente entusiasta, buono o cattivo che sia.

Ma torniamo ai tram. Nella scena di Filobustiere si vede la vettura 345 impegnata sulla linea 28. Nell'auto sulla destra (che Francesco saprà sicuramente identificare) al volante c'è Gino (Franco Fabrizi) che sta per dare un passaggio ad Adriana (Gina Lollobrigida), che ha desistito dal prendere il tram, esasperata per l'affollamento del mezzo.



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Il film non è disponibile in DVD, ma è ancora reperibile in VHS in qualche negozio specializzato, come StudioEmme
Roberto Amori
00lunedì 9 maggio 2005 00:09
Gina Lollobrigida e la MRS

Ricordo molto bene una scena, non breve, nella quale Gina Lollobrigida prende una MRS per rientrare alla pensione dove viveva. Una volta in vettura incontra casualmente il cattivone che la stava cercando da tempo e che sarà in seguito causa di tanti guai...
XJ6
00venerdì 13 maggio 2005 05:27
Peccato Che Sia Una Canaglia (Roma) - 1954, Alessandro Blasetti
Questa pellicola, diretta con mano sicura da Alesandro Blasetti, mi è stata segnalata da Filobustiere (responsabile anche dell'estrazione dei fotogrammi; ormai è diventato un vero esperto [SM=x346236] ).

Essa è caratterizzata da un cast di tutto rispetto (tra gli altri, Marcello Mastroianni, Sophia Loren e Vittorio De Sica!) e, per quanto non possa essere considerata alla stregua di un capolavoro assoluto, è comunque una commedia che ha il pregio di risultare gradevole ancora oggi (e non è poco).

La storia è quella di Paolo (Mastroianni), giovane tassista, che viene truffato dalla bella Lina (Loren), della quale, tra scaramucce varie, fughe, litigi e malintesi, si innamora, con il classico lieto fine al termine della vicenda (Per la trama completa rimando, come di consueto, a www.cinematografo.it).

Dal punto di vista tranviario, c'è veramente poco, giusto una MRS in lontananza ...



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... che comunque costituisce il requisito minimo per l'inclusione in questa rubrica. E così ne approfitto per inserire anche dei fotogrammi relativi ad altri mezzi di trasporto.

Innanzitutto gli autobus che fanno da sfondo alle disavventure di Mastroianni ...



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... alle prese con dei pizzardoni di bianco vestiti ...



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... e poi anche dei filobus ...



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... che rivestono un qualche ruolo nell'economia della storia, in quanto su uno di questi mezzi avviene un tentativo di furto (ad opera di Lina e del padre) che Paolo contribuisce a sventare.

Chissà se ora qualcuno dei silenziosi amici romani uscirà allo scoperto per darci informazioni supplementari sui mezzi che si vedono nella pellicola o se, ancora una volta, dovremo affidarci alla competenza a tutto campo di Roberto o di altri contributori abituali per saperne di più.


LA SCHEDA TECNICA

PECCATO CHE SIA UNA CANAGLIA (1954, Italia, BN)

Durata 95
Genere COMMEDIA
Produzione GIANNI HECTH LUCARI PER DOCUMENTO FILM
Distribuzione DOCUMENTO FILM - CD VIDEOSUONO

Tratto da un racconto della raccolta "Il Fanatico" di Alberto Moravia

Regia ALESSANDRO BLASETTI

Attori
MARCELLO MASTROIANNI (PAOLO)
SOPHIA LOREN (LINA STROPPIANI)
VITTORIO DE SICA (STROPPIANI, PADRE DI LINA)
UMBERTO MELNATI (MICHELE, L'UOMO DERUBATO)
MARGHERITA BAGNI (ELSA)
MICHAEL SIMONE (TOTO')
GIORGIO SANNA (PEPPINO)
MARIO SCACCIA (CARLETTO, UOMO DERUBATO)
WANDA BENEDETTI (VALERIA)
MANLIO BUSONI (FUNZIONARIO DELLA CASSA DEL MEZZOGIORNO)
MEMMO CAROTENUTO (CESARE, UN TASSISTA)
MARIA BRITNEVA (LA TURISTA INGLESE)
CHARLES STACY (IL TURISTA INGLESE)
GIULIO CALI' (LA GUARDIA NOTTURNA)
PIETRO CARLONI (SIGNORE INTRIGANTE)
WALTER BARTOLETTI (BRUNETTO)
VITTORIO BRASCHI (FORTUNATO, IL RICETTATORE)
ADA COLANGELI (SIGNORA AL COMMISSARIATO)
NINO DAL FABBRO (RADIOLOGO)
TERRY DALTON (SIGNORA SUL BUS)
CARLO DE PASCALIS
FRANCO FANTASIA
GIACOMO FURIA _(LUIGI, UN TASSISTA)
LINA FURIA (MOGLIE DI LUIGI)
GUSTAVO GIORGI
ENRICO LEURINI (IL MECCANICO)
MARCELLA MELNATI (NONNA DI LIVIA)
FELICE MINOTTI (GUARDIANO DEL GARAGE)
GIULIO PARADISI (CAMERIERE DEL BAR)
MARIO PASSANTE (IL COMMISSARIO)
PIERO PASTORE (L'INFERMIERE)
AMALIA PELLEGRINI (VECCHIETTA CON LA VALIGIA)
GIGI REDER (IL BIGLIETTAIO)
GIUSEPPE RICAGNO (PROPRIETARIO GARAGE)
MAURO SACRIPANTE (PEPPINO)
GIULIO TOMASINI (UN TASSINARO)

Soggetto ALBERTO MORAVIA

Sceneggiatura
SUSO CECCHI D'AMICO
SANDRO CONTINENZA
ENNIO FLAIANO

Fotografia ALDO GIORDANI
Montaggio MARIO SERANDREI

Musiche ALESSANDRO CICOGNINI
Roberto Amori
00venerdì 13 maggio 2005 09:01
Peccato che sia una canaglia

Complimenti a filobustiere sempre più bravo rippattore di scene cinematografiche.
Ricordo bene che nel film c'è una scena breve dove però si vede perfettamente a fuoco una due assi a Porta Maggiore, in questo punto il tassista Mastroianni ha un piccolo incidente causa di discussioni senza fine.
L'ultima foto estratta da Gennaro, quella coi filobus, è ripresa a Piazza della Città Leonina mitico capolinea del filobus 64 di cui già parlammo giorni fa. In questa Piazza ha vissuto per 20 anni fino a pochi giorni fa l'attuale Pontefice Benedetto XVI.
XJ6
00venerdì 13 maggio 2005 09:27
Due assi a Porta Maggiore
Don Gennà, perdiamo già colpi?

Toglietevi gli schiaffi da faccia, suvvia.

Basta rintracciare la scena segnalata dall'illustrissimo dr. Amori e trasmettermela con cortese sollecitudine, scopo inserimento.

Orsù [SM=x346236]
filobustiere
00venerdì 13 maggio 2005 17:16
hanno rubato (una scena con) un tram
Cari amici Non vi posso nascondere niente! Robertone ha ragione: vi ho rubato una scena. Stasera o stanotte ripristino gli equilibri così XJ6 potrà completare l'opera. Purtroppo tra lavoro, famiglia ecc. ecc. veramente la giornata dovrebbe essere di 48 ore. Poi sto cercando di fare anche un bel Tram del Sabato. Piano, piano si fa tutto! O perlomeno si spera.
XJ6
00sabato 14 maggio 2005 04:11
Ecco la due assi ...


PARTICOLARE


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XJ6
00mercoledì 15 giugno 2005 09:26
A proposito di effetti speciali
Spero che i cinefili più incalliti sapranno apprezzare questo omaggio del tram alla magia del cinema ...

Augusto1
00mercoledì 15 giugno 2005 10:51
la magia del cinema...
...o l'effetto di sostanze stupefacenti??? Ma quello all'interno del tram non è Francesco?
Roberto Amori
00mercoledì 15 giugno 2005 11:39
Peccato che sia una canaglia...
Non ricordavo questa veduta tramviaria del film in questione, non è comunque quella di Porta Maggiore di cui parlavamo giorni fa.
Qui il tram sta scendendo Via Cavour, ha appena lasciato via Merulana per dirigersi a Via degli Annibaldi e quindi al Colosseo: era uno dei pochi e più suggestivi percorsi tramviari in centro a Roma post riforma. Il 13 percorse questo tratto fino al 1975 quando un muro instabile in via degli Annibaldi fece " temporaneamente " sospendere l'esercizio tramviario. Il 13 venne banalmente deviato verso S. Giovanni diventando così un copione del 30.
In via Cavour è ambientata pure un'altra splendida scena tramviaria: nel " Borghese piccolo piccolo " Alberto Sordi e il figlio scendono dalla MRS che percorse nell' occasione quei binari ad esercizio già sospeso. Una rarità quindi. Gli amici di Roma mi dissero che al termine del set cinematografico la MRS rientrò a Piazza Vittorio in retromarcia, altri però dicevano che forse percorse per un'ultima volta la bellissima via degli Annibaldi. Chissà
XJ6
00giovedì 16 giugno 2005 06:15
Sì, la magia ...
Caro Augusto, decisamente non sei un cinefilo. Quella che con troppa leggerezza scambi per allucinazione da sostanze psicotrope, in realtà è un chiaro riferimento ad uno dei più noti pionieri del cinema delle origini. E non ti dico altro, perché voglio vedere quante annate della Settimana Enigmistica ti devi andare a sfogliare per capire di che stiamo parlando ... [SM=x346243]

Oh, giusto per darti un aiuitino, confermo che no, non è Francesco quello (quella) che si vede in foto [SM=x346236]
Augusto1
00giovedì 16 giugno 2005 09:11
per XJ6
Non sono propriamente un cinefilo (forse più un cinofilo), ma ne so appena da riconoscere che ti sei agganciato a Voyage dans la lune di George Melies, film del 1902.
XJ6
00giovedì 16 giugno 2005 09:51
Bravo ...
... hai vinto la bambolina ...[SM=x346220]

Cinofilo? Così dai ragione a Pabbamo [SM=x346239]




[ah,se non ci fosse Google, eh? [SM=x346225] ]
Augusto1
00giovedì 16 giugno 2005 11:25
per XJ6
Con cinofilo volevo dire proprio amante dei cani, che c'entra pabbamo? E poi che c'entra google? [SM=x346235]
XJ6
00giovedì 16 giugno 2005 11:43
Pabbamo ti chiama ...
... cane da tartufo. Definendoti cinofilo, rischi di portare altri dardi all'arco del nostro amico amante degli autobus.

Il riferimento a Google, invece, riguarda il fatto che senza questo versatile motore di ricerca, tanti sapientini sarebbero meno onniscienti ... [SM=x346236]
Augusto1
00giovedì 16 giugno 2005 11:54
per XJ6
Dimenticavo del cane da tartufo [SM=x346233] ...per quanto riguarda google, visto che ho capito cosa vuoi dire, che avrei inserito, l'immagine modificata per cercare cosa l'avesse ispirata? Magari qualcosa uno la può anche sapere senza internet, o no? [SM=x346250]
pabbamo
00giovedì 16 giugno 2005 11:58
Re: Bravo ...

Scritto da: XJ6 16/06/2005 9.51
... hai vinto la bambolina ...[SM=x346220]

Cinofilo? Così dai ragione a Pabbamo [SM=x346239]




[ah,se non ci fosse Google, eh? [SM=x346225] ]



Comunque ci ho azzeccato...[SM=x346232] [SM=x346232] [SM=x346232]

A CUCCIA, AUGUSTUS!!![SM=x346248]
XJ6
00mercoledì 22 giugno 2005 05:58
Tutti A Casa (Napoli) - 1960, Luigi Comencinii
Ringrazio Filobustiere che non solo mi ha segnalato il film, ma ha anche redatto la recensione e procurato la foto tranviaria a corredo.

Grazie, Gennaro. [SM=x346220]

Il film di Comencini, girato nel 1960, ci racconta le vicende dell'8 settembre attraverso le peripezie del Sottotenente Innocenzi (Alberto Sordi). La data dell'armistizio sorprende il nostro eroe in una località del Veneto al comando di una guarnigione. La famosa battuta pronunziata da Sordi sotto le bombe degli ex alleati tedeschi:"I tedeschi si sono alleati con gli americani" esemplifica in tutta la sua paradossale drammaticità la grande confusione del momento, aggravata dalla mancanza di ordini superiori. Quando Innocenzi si rende conto della situazione, cessa in lui ogni proposito di fedeltà al dovere, alla disciplina e diventa, come tanti altri, uno sbandato- Vestitosi di abiti borghesi, rimediati alla men peggio, egli attraversa l'Italia assieme al fido soldato ceccarelli per rientrare a casa a Roma, tra mille avventure e pericoli che lo convinceranno sempre più dell'inutilità della guerra. Arrivato a Roma ritrova il padre (Eduardo De Filippo) che vorrebbe convincerlo a riprendere le armi sotto la bandiera della RSI, ma egli lascia la capitale e corre incontro agli americani verso il sud, venendo però catturato a Napoli dai tedeschi e destinato al lavoro coatto. Gli strazi della popolazione, l'insorgere della sommossa delle 4 giornate, il ferimento di Ceccarelli, ormai suo inseparabile amico, ne risvegliano la coscienza e la dignità di uomo e di ufficiale, e sottrattosi alla prigionia, prende posto accanto agli eroici ma sprovveduti partigiani napoletani per imbracciare una mitragliatrice MG e combattere il nemico. Le scene epiche della battaglia fra le macerie della città partenopea, concludono il film.

Il film si avvale, oltre che dell'interpretrazione di un Sordi in ottima forma, anche di una schiera di validi comprimari, tra i quali Serge Reggiani (doppiato da Aldo Giuffrè), Martin Balsam, Carla Gravina, Claudio Gora, Didi Perego, Mac Ronay, Nino Castelnuovo e, come già ricordato, in un ruolo cameo, Eduardo De Filippo.

L'opera di Comencini vinse il premio speciale della giuria al festival di Mosca (1961) ed il David di Donatello 1961 per miglior produzione (Dino De Laurentiis) e miglior attore (Alberto Sordi), ma non tutta la critica apprezzo a pieno questo film che, per la prima volta dal dopoguerra, sollevava con toni anche positivi il velo sulla tragedia dell'armistizio e della lotta partigiana. "I risultati non sono certo eccezionali, ma nella loro modestia rientrano in quel cinema medio, sorretto da un buon mestiere e una buona cultura, che è proprio il miglior Comencini". (G. Rondolino, "Catalogo Bolaffi del cinema italiano, 1956/1965")"

Per saperne di più: www.cinematografo.it

La scena del tram è posta quasi alla fine del film e si svolge in una zona che non è stato possibile identificare. Il tenente Innocenzi, a bordo di un autocarro tedesco, viene trasferito in un cantiere per rimuovere le macerie. Il breve tragitto gli mostrerà una città in ginocchio dove però anche gente umile e semplice si va sempre più convincendo della necessità dell'insurrezione popolare. Per sottolineare la tragedia, viene mostrata la scena di un tram rovesciato - la vettura 735 - ed i corpi di alcuni presunti partigiani fucilati in quanto avrebbero sparato contro le truppe naziste. Su tale vettura, dalla "Storia dei Trasporti di Napoli" è stato possibile trarre le seguenti informazioni: "Matricola ATCN e ATAN 735 / Immissione in servizio 3.26 / Motore CGE CT 136 / Data di radiazione non pubblicata".



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LA SCHEDA TECNICA

TUTTI A CASA (1960, Italia, BN)

Durata 120
Genere COMMEDIA
Produzione DINO DE LAURENTIIS CINEMATOGRAFICA/ORSAY (PARIGI)
Distribuzione DINO DE LAURENTIIS CINEMATOGRAFICA - RICORDI VIDEO, VIVIVIDEO

Regia LUIGI COMENCINI

Attori
MARTIN BALSAM (SERGENTE FORNACIARI)
CICCIO BARBI (CUCINIERE)
SILLA BETTINI (TEN. DI FAZIO)
NINO CASTELNUOVO (ARTIGLIERE CODEGATO)
GUIDO CELANO (FASCISTA)
ACHILLE COMPAGNONI (IL SOLDATO)
LUISINA CONTI
UGO D'ALESSIO (IL PRETE)
CARLO D'ANGELO (UFFICIALE)
EDUARDO DE FILIPPO (IL PADRE)
MINO DORO (MAGGIORE NOCELLA)
MARIO FELICIANI (CAPIT. PASSERINI)
EDDA FERRONAO (MARIA)
MARIO FRERA (SECONDO FASCISTA)
GABRIELLA GIORGELLI
CLAUDIO GORA (IL COLONELLO)
CARLA GRAVINA (SILVIA MODENA)
IOLE MAURI (FORNACIARI MARIA)
VINCENZO MUSOLINO (PRIMO FASCISTA)
ALEX NICOL (RIFUGIATO AMERICANO)
DIDI PEREGO (CATERINA BRISIGONI)
FRANCO POLARI
SERGE REGGIANI (SOLDATO CECCARELLI)
MAC RONAY (EVARISTO BRISIGNONI)
ALBERTO SORDI (SOTTOTEN. INNOCENZI)
ARMANDO ZANON

Soggetto
AGE
FURIO SCARPELLI

Sceneggiatura
AGE
LUIGI COMENCINI
MARCELLO FONDATO
FURIO SCARPELLI

Fotografia CARLO CARLINI
Montaggio NINO BARAGLI

Musiche ANGELO FRANCESCO LAVAGNINO
Augusto1
00mercoledì 22 giugno 2005 07:23
buona questa
Sarebbe simpatico individuare il posto: siamo nel 1960, quindi con la maggior parte dei binari cittadini già rimossa, e qui si vede che siamo in un punto di coincidenza, con i binari che da due diventano uno. Visto che all'epoca del film la rete esistente era più o meno quella arrivata ai giorni nostri, con l'eccezione della rete del nord, si può trattare solo di questa o della tratta per Borrelli. A me ricorda fortemente via Santa Maria a Cubito. A meno che non siano binari TPN...
Francesco E.
00mercoledì 22 giugno 2005 08:06
Re: buona questa
andrebbe senz'altro vista, ma non so con quali risultati, la sequenza completa del film...
filobustiere
00giovedì 23 giugno 2005 08:12
Tutti a casa
Credo che bisognerebbe seguire l'idea di Augusto circa l'individuazione della zona. Infatti si può ipotizzare che all'epoca quei tram fossero ancora in servizio sulle linee di Capodimonte ormai in via di chiusura. E' ovvio che per motivi logistici, se si è sacrificato un tram alla causa del film, è immaginabile non doverlo trasportare troppo lontano o perlomeno dove c'erano i binari (con scambio) che oltre a dare realismo alla scena consentivano anche di limitare eventuali spese di trasferimento. Pertanto seguirei l'idea di S Maria a Cubito.
Una precisazione. Rivedendo qualche sequenza finale, la mitragliatrice mi sembra italiana (e pertanto non MG) che dovrebbe essere un'Ansaldo.
Francesco E.
00domenica 7 agosto 2005 12:58
Amor non ho! Però... però... (Roma) 1951. Giorgio Bianchi
Beccato quest'altro titolo al volo ieri su Rai tre... purtroppo non ho fatto in tempo a registrare per cui dovete accontentarvi solo della segnalazione (per ora!).
Nel film le scene tramviarie sono proprio all'inizio (dopo i titoli di testa): vedute (accelerate) di alcune piazze di Roma di primo mattino quando la gente è (era) intenta a predere i mezzi pubblici per andare al lavoro... inquadrature di diversi tram (nella seconda scena, addirittura, una 2 assi in primo piano presa d'assalto dalla folla!), autobus ed un filobus Alfa Romeo 140.
Segnalo anche un'altro passaggio tramviario, sullo sfondo, durante una scena (con Rascel a la Lollobrigida) ambientata sul greto del Tevere... una carrelli (della quale si vede solo il tetto e parte della finestratura) passa sul Lungotevere.


LA TRAMA

Teodoro (R.Rascel), uomo semplice, mite, di poco spirito, è dominato dal fratello Antonio (L.Pavese), un arruffone senza scrupoli, che si vale della sua collaborazione nello svolgimento dei suoi multiformi traffici. Un giorno Teodoro, avvilito per un affare andato a male, vede una ragazza buttarsi nel Tevere. Benché non sappia nuotare, Teodoro salta in acqua per salvarla, ma alla fine le parti s'invertono: egli stesso sarà salvato da Gina (Lollobrigida), la quale poi gli racconterà la sua storia. Ella ha voluto morire perché l'uomo da lei amato, Andrea, accusato d'un delitto, commesso non da lui, ma da certi gangsters, è stato arrestato. Il capo dei malviventi ha nelle mani le prove dell'innocenza d'Andrea e Teodoro, dopo aver ripetutamente impedito a Gina di mandar ad effetto i suoi propositi disperati, decide d'affrontare il bandito e di sottrargli queste famose prove. Attraverso varie avventure. Teodoro, favorito dalle circostanze, riesce nell'intento; ma quando ha in mano le agognate prove, che devono restituire a Gina l'uomo amato, è assalito dalla tentazione di distruggere quanto deve servire soltanto all'altrui felicità. Egli vincerà la tentazione, Andrea sarà liberato: con una grande tristezza nell'animo, Teodoro vedrà allontanarsi i due innamorati.


SCHEDA

Anno
1951
Durata
90
Origine
ITALIA
Colore
B/N
Genere
COMMEDIA

Produzione
EXCELSA FILM

Distribuzione
MINERVAFILM - MFD HOME VIDEO

Regia
GIORGIO BIANCHI (aiuto regista Giorgio Capitani)

Interpreti principali

GALEAZZO BENTI
GINA LOLLOBRIGIDA (GINA)
CARLO NINCHI (MAURIZIO)
LUIGI PAVESE (ANTONIO SCUTIPIZZO)
RENATO RASCEL (TEODORO)
VIRGILIO RIENTO
AROLDO TIERI (GIULIANO)
GABRIELE TINTI
RAIMONDO VIANELLO
FRANCA MARZI

[Modificato da XJ6 06/09/2005 4.23]

Francesco E.
00martedì 9 agosto 2005 09:43
COLPO GOBBO ALL'ITALIANA (Roma) 1962 Lucio Fulci
Non so come ai più (esperti di me) sia sfuggito questo film! Non che sia una pietra miliare della filmografia italiana (tutt'altro)... ma per noi lo è... infatti una lunga sequenza (tre o quattro minuti) si svolge addirittura all'interno di un deposito tramviario di Roma!!
Andiamo con ordine... prima la trama:

Orazio (andrea Checchi) è un metronotte all'antica. Conosce tutti nel quartiere dove lavora e, suo malgrado, è diventato amico anche dei piccoli delinquenti della zona.
Un giorno la banca per la quale lavora viene svaligiata.
Prima di rivolgersi alle autorità e mettere nei guai qualcuno degli amici, decide di risolvere da solo il caso.
Per farlo in fretta, chiede aiuto ai ladruncoli di sua conoscenza, cercando di recuperare la refurtiva.
Soprattutto Nando (Mario Carotenuto), professionista serio e rispettato del settore, decide di dargli una mano.
Seguendo il suo esempio, tutta la malavita di unisce a Orazio in cerca dei colpevoli [verranno poi a sapere che è stata opera di stranieri con a capo un francese]...


La scena, come dicevo piuttosto lunga, che interessa a noi è situata a circa 70 minuti dall'inizio... i nostri, dopo lunghe indagini, scoprono che la spartizione del bottino avverrà nottetempo all'interno di uno dei depositi dell'ATAC; la prima inquadratura ci offre una panoramica dell'interno con una chiara visione del piano binari e la visione di almeno tre tipologie di tram: qualche due assi (come la 709 appena restaurata), alcune carrelli RMS ed una buona quantità di articolate Stanga allo stato d'origine... una di queste, in riparazione, sarà protagonista di una gag... infatti, uno dei mariuoli nostrani, nella concitazione d'aver sopreso la "banda straniera" mentre si spartisce il bottino, mentre corre da un capo all'altro del deposito urta contro un bastone messo per bloccare il carrello centrale di una delle articolate alla quale manca una delle semicasse (in pratica il carrello è scoperto per metà... ma credo che sia stato ad uso e consumo del film!!)... la manovra involontaria provocherà il movimento della vettura che finirà la sua corsa contro il muro di fondo del deposito! La scena termina, dopo uno stacco su un'altra inquadratura, con i nostri che si dividono il bottino recuperato (e che dovrà essere restituito, in un modo o nell'altro, alla banca) a bordo di uno dei tram (panche trasversali in legno e piattaforma del conducente piuttosto ampia). Non so di quale deposito stiamo parlando ma un paio di velette incavano le linee ED e "6"... a quale afferivano?


LA SCHEDA
COLPO GOBBO ALL'ITALIANA

Commedia (ITA, 1962)
B/N 100'

Regia Lucio Fulci
Prodotto Mira/Marcus
Musica Piero Umiliani
Fotografia Alfio Contini

Personaggi e interpreti
(Panza) Gino Bramieri,
(Orazio) Andrea Checchi,
(Gina) Gina Rovere,
(Titilo) Aroldo Tieri,
(turista) Hélène Chanel,
(Nando)Mario Carotenuto,
Marisa Merlini


[Modificato da Francesco E. 10/08/2005 9.11]

Settantaquarantuno
00mercoledì 10 agosto 2005 16:03
Deposito del colpo gobbo
"Non so di quale deposito stiamo parlando ma un paio di velette incavano le linee ED e "6"... a quale afferivano?"

Nella presentazione, Si parlava del deposito di piazza Bainsizza.
Ciao
7041
Francesco E.
00mercoledì 10 agosto 2005 20:36
Re: Deposito del colpo gobbo

Scritto da: Settantaquarantuno 10/08/2005 16.03
"Non so di quale deposito stiamo parlando ma un paio di velette incavano le linee ED e "6"... a quale afferivano?"

Nella presentazione, Si parlava del deposito di piazza Bainsizza.
Ciao
7041




????
Settantaquarantuno
00giovedì 11 agosto 2005 08:48
Bainsizza
In che senso "???"?
leleforna
00giovedì 11 agosto 2005 08:55
Piazza Bainsizza
Il deposito è quello di Piazza Bainsizza a Roma che esiste tutt'oggi ma ormai da molti anni è stato trasformato in rimessa per autobus
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