Tram di celluloide (ovvero, tutte le volte del Tram al cinema, in Italia)

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davidroma76
00domenica 21 settembre 2008 01:36
ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri
Consiglio di visionare con estrema attenzione la parte iniziale del film 'Quattro passi tra le nuvole'.

SCHEDA

Regia: Alessandro Blasetti
Soggetto: Piero Tellini, Cesare Zavattini
sceneggiatura: Giuseppe Amato, Alessandro Blasetti, Aldo De Benedetti, Piero Tellini, Cesare Zavattini
fotografia: Vaclav Vich
musiche: Alessandro Cicognini
montaggio: Mario Serandrei
scenografia: Virgilio Marchi
interpreti: Gino Cervi (Paolo Bianchi) Giuditta Rissone (Clara Bianchi), Adriana Benetti (Maria), Guido Celano (Pasquale, fratello di Maria), Giacinto Molteni (Matteo), Aldo Silvani (Luca, padre di Maria), Margherita Seglin (Luisa, madre di Maria), Aristide Garbini (Giovanni il benzinaio), Lauro Gazzolo (controllore sul treno), Carlo Romano (Antonio, autista corriera), Paolo Bonecchi (viaggiatore)

produzione: Giuseppe Amato per Cines
origine: Italia, 1942
durata: 95'
apptras
00venerdì 31 ottobre 2008 01:12

Il gran finale di Tramays, il corto dedicato ai tram di Maurizio Ponzi

Francesco E.
00venerdì 31 ottobre 2008 10:47
Stupendo!!!!!!
trammue
00venerdì 31 ottobre 2008 12:48
dovrebbero essere gli anni 70, quando via togliatti si chiamava ancora via lucera ma la circolare ED era già diventata 29
poi arrivò la metro A e sparirono i trammacci blu della stefer
Giampi5
00venerdì 31 ottobre 2008 13:10
tramways
WOW! Bellissimo [SM=x346227]

[SM=x346228]
Francesco E.
00venerdì 31 ottobre 2008 13:38
Per me siamo sul finire degli anni '60... mancano alcune automobili diffusissime negli anni '70 (128, 127, 126, R5) e poi non c'è dell'arancio ministeriale in giro...
BLINKY73
00venerdì 31 ottobre 2008 14:14

Veramente splendido, concordo con Francesco per il periodo, un indizio potrebbero essere le bandierine dell'Italia e della Roma su molti tram.
Potrebbero essere per la vittoria della Coppa Italia nel '68 - '69, anche se a quell'epoca era un trofeo un po' snobbato...

[SM=x346219]
=rosmau=
00venerdì 31 ottobre 2008 14:39
Il cortometraggio Tramways di Maurizio Ponzi è del 1973.
[SM=x346219]
Giampi5
00venerdì 31 ottobre 2008 15:46
Le bandierine con i colori dell'Italia e di Roma (giallo e rosso, che sono allo stesso tempo i colori di una squadra della capitale) le mettono ancora oggi, come del resto un po' dappertutto, in occasione delle festività nazionali e locali. Veramente queste di Roma mi sembrano uniche al mondo, essendo triangolari e pendenti, e mi ricordano ben altro piuttosto che normali e innocenti bandiere [SM=x346232]
[SM=x346228]
Francesco E.
00venerdì 31 ottobre 2008 17:54
X ROSMAU
...ma il "footage" con cui è stato montato il corto risale certamente alla fine degli anni '60... peraltro ho notato che la sopraelevata della Tangenziale di Roma manca ancora dei parapetti e della rete di sicurezza fra le carreggiate (lo si nota dal di sotto) e, se non sbaglio, la stessa fu aperta al traffico nel '74 (ho un remoto ricordo di averlo appreso da qlc parte... potendo sbagliare); mi pare, anzi, che su di essa, ancora non in esercizio, vi sono state girate spesso alcune scene d'inseguimento dei popolari polizieschi all' Italiana, molto in voga in quel periodo!
Roberto Amori
00venerdì 31 ottobre 2008 18:01
1973
E' come dice Maurizio, è il 1973.
Me ne ero accorto stanotte quando sono rientrato ma ero troppo assonnato per scrivere e poi data la scarsa qualità di Youtube non ne ero sinceramente sicurissimo. Però avevo notato come voi che la Circolare Esterna era già denominata 29 ( la 30 faceva il giro inverso ma era autobus... ) e quindi non possiamo essere oltre al 1975. Ci sono però già diverse vetture Verde Roma per cui non possiamo essere prima del 1971. Le riprese a Porta Capena, viale Albania ecc. non mostrano più delle MRS sul 5 o in centro sul 7 che sono state linee soppresse nel 1972.
Il cerchio si restringe quindi a dopo l'estate del 1972, il 1973, il 1974 ma i tram Verde Roma sarebbero state di più... Io ho optato per il 1973 ma comunque Maurizio ha dissipato ogni dubbio.
Il filmato è bellissimo: tram biverdi, MRS ovunque, le Urbinati sul Cinecittà, le MRS Stefer sul Capannelle, le PCC, i bloccati per Piazza dei Mirti, la Circolare, le Stanga sul Lungotevere... che bello

apptras
00venerdì 31 ottobre 2008 23:31


Se notate, ci sono una MRS e una PCC sulla Via Tiburtina (linea 11), trasformata in autobus a novembre 1973 (fotogrammi ai minuti 1,26 e 1,27)...



Roberto Amori
00sabato 1 novembre 2008 01:38
Tramway
Tramways (1974)
Regia: Maurizio Ponzi; fotografia: Tonino Nardi; produzione: Pegaso Cinematografica; durata: 12'
Il cortometraggio di Maurizio Ponzi Tramways una gradevole operina che ripercorre la storia del tram dall'inizio del ventesimo secolo ad oggi. Attraverso il montaggio di immagini di repertorio, Ponzi racconta, a grandi linee, ma in modo più che interessante, il progresso della tecnologia e il cambiamento di alcuni usi e costumi della nostra società visti proprio attraverso l'evoluzione, negli anni, delle linee e della forma di un mezzo di locomozione come il tram. Il lavoro risulta, nel complesso, divertente e si conclude simpaticamente con un valzer che accompagna il moto dei tram in varie città italiane


Ragazzi, quello su Youtube è una sintesi. Lo spettacolo dura 12 minuti... perchè non provate a cercarne una copia intera?
E poi pensavo: il regista per confezionare il suo cortometraggio avrà certamente girato moltissimi altri spezzoni che poi sono stati scartati al montaggio. Certamente ci saranno riprese più lunghe sulla Tiburtina o il Lungotevere...
Provate a contattare l'autore, chissà... forse gli piacerebbe conoscere altri appassionati come lui ai tram.
Penso che abbiano scritto una sciocchezza, oppure nell'originale ci sono realmente pure tram di altre città?
apptras
00sabato 1 novembre 2008 01:48


BLINKY73
00sabato 1 novembre 2008 10:21
Beh, perlomeno è comparsa la 127 per Francesco... [SM=x346228]

P.s. ...a 7'10".
Francesco E.
00sabato 1 novembre 2008 11:48
uhm.... peccato.... solo quella! ;-)
=rosmau=
00giovedì 6 novembre 2008 21:30
7105
Oggi la Stanga 7105 era ferma a Porta Maggiore e al suo interno c'era una troupe cinematografica. Purtroppo non sò se giravano per un film o per una fiction televisiva. Ero già in ritardo e dovevo andare al lavoro. Sono riuscito a scattare alcune foto al volo. Come si può vedere dalla prima foto, sul posteriore della vettura avevano applicato un generatore.



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C'erano alcune comparse, che interpretavano i passeggeri del tram, e in quel momento salivano o scendavano dalla vettura.



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[SM=x346219]
Francesco E.
00giovedì 6 novembre 2008 21:37
E' una vettura in servizio?
=rosmau=
00venerdì 7 novembre 2008 05:40
Si è ancora in servizio. Sicuramente sarà riverniciata nella livrea biverde.
filobustiere
00domenica 1 febbraio 2009 00:06
Sangue pazzo di Marco Tullio Giordana!
Su segnalazione del germano, ho visionato il film in oggetto rinvenendo alcuni fotogrammi di carattere tranviario. Non molto a dire il vero ma il tram 1723 merita un appunto. Ma andiamo con ordine.
Il film ha un ritmo televisivo ed io mi aspetto una sua trasmissione sul piccolo schermo. D'altro canto anche l'altra opera dello stesso regista Marco Tullio Giordana ossia "La meglio gioventù" fu proiettata sia al cinema che in televisione.
Il soggetto di questo film è davvero per amatori del cinema. Narra in maniera in parte romanzata, della storia d'amore tra due attori, realmente esistiti, del cinema italiano all'alba del secondo conflitto mondiale. Si tratta di Luisa Ferida ed Osvaldo Valenti. La storia è anche una finestra sul mondo corrotto della celluloide, tra sesso, droga e trasgressioni. Il film, e la vera storia, si conclude con la fucilazione dei protagonisti (ella era incinta) avvenuta all'ippodromo secondo storia; ed in una fabbrica abbandonata secondo film. I reati attribuiti furono di colloborazionismo con la X Mas. Negli anni '50 la madre della Ferida, dimostrando che la figlia era innocente, riuscì anche a farsi riconoscere una pensione quale madre di una vittima della Repubblica di Salò. L'ottima intepetrazione dei protagonisti è affidata ai noti attori Monica Bellucci e Luca Zingaretti (con qualche capello in più rispetto a Montalbano).
Il tram centra in quanto il "nostro", ufficiale repubblichino all'epilogo della Guerra, vi effettua un rastrellamento a Milano. Il 1723 (ben visibile nel primo frame) è una vettura ATM utilizzata per scopi diversi da quello peculiare. Uscito dagli stabilimenti reggiane nel 1929, serie delle 28, ebbe l'aggiunta in itinere, prima di una mezza porta e poi di una porta intera posteriore. Riconosiuto come veicolo storico, fu restaurato in biverde e destinato a giro di città turistico. In questa veste era in parte ricoperto di adesivi. In occasione delle riprese di questo film, la sua livrea fu semplificata e furono aggiunte le fasce pro oscuramento.
Non conosco Milano a mena dito, ma ho rilevato che le scene del rastrellamento furono girate nell'estate 2007 in Via Messina.
Il secondo frame ci mostra l'interno della vettura con la posizione dei sedili in senso longitudinale.


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PS La definizione "sangue pazzo" che da il titolo al film. è un modo di dire siciliano che indica una testa non proprio a posto. Il regista l'apprese durante le riprese di un altro suo film: "I cento passi"
XJ6
00domenica 1 febbraio 2009 10:45
Sangue annacquato

Ho visto Sangue Pazzo qualche mese fa, tra l'altro alla presenza del regista che - nell'incontro con il pubblico - ha ricordato quanto la storia l'avesse ossessionato per anni e da quanto tempo avesse desiderato farne un film.

Purtroppo, il risultato finale non mi sembra all'altezza delle aspettative, e va rimarcata la grave carenza attoriale rappresentata incredibilmente soprattutto da un deludente Zingaretti che recita davvero troppo sopra le righe.

A sorpresa, comunque, ho constatato che la Bellucci riesce anche un po' a recitare (sicuramente meglio che in precedenti cimenti), ma non abbastanza da salvare la storia.

Avevo notato la scena tranviaria, ma colpevolmente non ne avevo parlato sul forum.

Bravo Filobustiere, quindi, ad aver colpato questa lacuna [SM=x346220]
a
trammue
00domenica 1 febbraio 2009 10:57
il tram non l'avevi notato, però la bellucci si, eh?
BiagPal
00domenica 1 febbraio 2009 12:18
E come si fa a non notare la Bellucci [SM=x346232] [SM=x346231] ...
XJ6
00domenica 1 febbraio 2009 16:01
Avevo notato ..

... entrambi [SM=x346225]
Roberto Amori
00domenica 1 febbraio 2009 17:14
Ho visto anch'io a suo tempo Sangue Pazzo, che onestamente mi è sembrato un bel film abbastanza bene confezionato. Anche a me è sembrato che la Bellucci, nella sua statuaria bellezza, fosse più brava che in altre occasioni, ho trovato però pure uno Zingaretti al solito all'altezza e qui ne ho tratto una sensazione diversa da Antonio. Osvaldo Valenti era uno uomo del tutto esagerato in ogni cosa: inaffidabile, drogato, giocatore d'azzardo, donnaiolo, puttaniere sempre inseguito dai creditori e dagli strozzini... l'interpretazione di un uomo simile non poteva che essere sopra le righe. Era però portato ai rapporti umani, un istrione insomma che piaceva spesso sia agli uomini che alle donne, le quali però non esitava quest'ultime a metterle sul piatto di una partita a carte... oggi lo definirebbero bello e maledetto. Mi hanno molto colpito e lasciato perplesso le molte citazioni che lessi a suo tempo sui vari siti internet che sono solito frequentare quando rientro da un film: parrebbe, ma a mio avviso non ci sono prove certe, che la fucilazione a Milano dei due attori fosse stata chiesta da Sandro Pertini.
Mi ha invece deluso subito l'ambientazione tramviaria nei pressi del deposito riadattata ad anni '40: si poteva fare di più... Il tram, bellissimo in biverde e riportato all'origine con tanto di orologio all'interno, si vede quasi di sfuggita soffermandone la macchina da presa perlopiù all'interno.


Incredibile pensare che ai giorni reali del film questo tram fosse già da 15 anni in servizio a Milano e che a 64 anni dalla fine della guerra sia tuttora in giro: è stata riverniciata in verde nel 1994...
filobustiere
00lunedì 2 febbraio 2009 00:14
Sangue pazzo di Marco Tullio Giordana!
E' sempre un piacere avere un riscontro di un thread da Antonio e da Roberto. Però devo dire, malgrado mi sia nota la competenza e la sensibilità in fatto di cinema di XJ6, la mia posizione è più vicina a quella di Roberto. Tuttavia devo considerare che il film sia piuttosto romanzato con l'invenzione p.e. di sana pianta, del personaggio del conte Goffredo. Per non parlare dell'attore Valenti che da direttore delle industrie cinematografiche della Repubblica di Salò, passa ad effettuare banali rastrellamenti in tram. Beh! poco ci manca che gli facevano anche fare un po' di controlleria: "Biglietti ed abbonamenti, prego!".
Lo Zingaretti però mi è piaciuto. In particolar modo nella sala da ballo quando mima il ballo americano: credo che sia una performance solo da grande attore.
Un cosa tranviaria che chiedo a Roberto: mi sai dire perchè la vettura in questione non sia menzionata nel mitico libretto Roher del 1983?
Avrei anche un quesito per Francesco ma chissà se si degna leggere ciò che non sia tranviario o lirico. Ci provo. Nel film ci sono due auto cabriolet. Ne ho catturato i frames: se hai visto il film sai di cosa si tratti? Io non lo so ma ritengo siano eleborazioni di carrozziere tipo Vignale o Viotti.
Accetto repliche........
Roberto Amori
00lunedì 2 febbraio 2009 08:21
1928
GENNARO: a Roberto: mi sai dire perchè la vettura in questione non sia menzionata nel mitico libretto Roher del 1983?

Perchè nel 1983 la 1723 era una Peter Witt di Milano come tutte le altre e di cui nel libretto sono specificati i due gruppi. Nonostante le primissime radiazioni siano avvenute negli ultimi anni '70 nel 1983 era in mezzo a centinaia di tram tutti uguali... la 1723 ricevette nel 1979 una revisione generale per poi essere riverniciata in verde nel 1994. Quest'anno compie 81 anni di ininterrotto servizio... arriveranno a 100?
Tutto lascia supporre di si per almeno alcune di queste.
trammue
00lunedì 2 febbraio 2009 09:01
loro si! bisogna vedere se ce le fanno arrivare.

ma ce la vedi milano senza le 28? di certo non sarebbe più la stessa
XJ6
00martedì 3 febbraio 2009 01:04
Ancora su Sanguepazzo ...

"... un coacervo di contraddizioni che la strepitosa interpretazione di Zingaretti esalta in modo convincente ...(Alberto Crespi, 'L'Unità', 20 maggio 2008)"

"... Mentre Monica Bellucci va benissimo, il bravo Luca Zingaretti è fuori parte, inadeguato all'istrionismo come al fascino luciferino o perverso di Valenti ... (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 20 maggio 2008)"

"... film diseguale, con momenti strepitosi, invenzioni poetiche folgoranti (quel portarsi dietro le pesanti pizze, anche nelle situazioni più pericolose...) sbagliato nel cast (e non nella bravura dei due protagonisti, Zingaretti e Bellucci, che sarebbero stati fantastici Gino Cervi e Assia Noris, star introverse, non radianti e di velocità sadica come i nostri) anche se, senza di loro, niente film. (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 20 maggio 2008)"

"... Monica per la centesima volta nella sua ventennale carriera, subisce e soffre. (Giorgio Carbone, 'Libero', 20 maggio 2008)"

"'Sanguepazzo' poggia molto sulle spalle di Luca Zingaretti - ormai uno dei tre quattro grandi attori italiani - un Osvaldo Valenti misurato e convincente sia nell'esorbitante arroganza sia nella ridotta umanità. Più mitigato l'arricchimento dato da Monica Bellucci, forse troppo statutariamente bella per disegnare le pieghe di un essere solo apparentemente debole e sottomesso. ... (Andrea Martini, 'Quotidiano Nazionale', 20 maggio 2008)"

"'Sanguepazzo' si prefigge di sciogliere - sia pure con cautela cerchiobottista - i nodi più oscuri della vicenda che chiamano in causa l'adesione popolare al fascismo, la sciagurata epopea della Repubblica di Salò, i caratteri della guerriglia partigiana e delle due anime in conflitto all'interno di essa. La ricostruzione a bagnomaria tra storia e invenzione è, però, assai di maniera, la catena degli episodi enfatica e didascalica e l'inevitabile tocco «poetico» d'autore alquanto invadente: handicap ancora trascurabili rispetto a quello della mancata qualità evocativa dei protagonisti. Tra i quali si salva solo Luca Zingaretti, che è un Valenti credibile nella sua miscela di deboscia, cialtroneria e donchisciottismo, mentre Monica Bellucci annaspa nel ruolo di una Ferida trasformata in santino e Alessio Boni non va al di là di una corrucciata fotogenia. Giordana vorrebbe farci capire come i patetici amanti, fucilati a Milano da partigiani dopo lo scempio di piazzale Loreto, fossero stati in realtà 'uccisi' dalla stessa Italietta piccolo borghese che ne aveva subito il fascino più scandalistico che divistico; ma il lodevole intento è frustrato da espressioni, dialoghi e situazioni decisamente finti. (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 20 maggio 2008)"
XJ6
00martedì 3 febbraio 2009 01:06
Come si vede, la critica si è divisa ...

... la verità è che, dopo "La Meglio Gioventù", da MTG ci si sarebbe aspettati qualcosa in più. Ciò detto, continuo a considerare Zingaretti fuori parte e sopra le righe, e la Bellucci meno rigida del solito. Ma i gusti, si sa ...
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