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Rischia veramente la distruzione il Trasporto Pubblico Locale in Italia!

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2014 15:30
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21/06/2010 18:32
 
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tranviere senior
Va be sui bus a Napoli è normale specialmente se i controllori salgono alla fermata, ma sui vagoni della linea 2 delle volte si vedono molte persone che cambiano vagoni di corsa, poi si capisce il motivo arrivano i controllori.
28/06/2010 13:05
 
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tranviere veterano
dal ILMATTINO del 26/06/2010
Cascetta: aprire subito i cantieri per ridare fiato all’occupazione

Un «Progetto Mezzogiorno» per colmare il divario dal resto del Paese, salvare le risorse, aprire i cantieri, rilanciare l’economia: è la road map di Ennio Cascetta, l’ingegnere tornato all’Università dopo dieci anni da assessore. «Sono d’accordo con Napolitano. Il modo migliore per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia è porsi seriamente la questione del Sud». Dentro la crisi del Mezzogiorno c’è il caso della Campania. I dati di Bankitalia dicono che nel Sud la nostra regione sta peggio di tutte. «I dati sono drammatici. Nel 2009 il Pil in Italia è calato del 5 per cento, nel Sud del 4,5. Ma in Campania il calo è del 5,5, ovvero decine di migliaia di posti di lavoro in meno». Da cosa dipende? «Le rispondo con due dati: nel 2009 l’esportazione è calata del 17 per cento e la spesa turistica del 14. Penso che buona parte di questi crolli siano effetto dello scadimento di immagine dovuto ai rifiuti e alla criminalità». Vuol dire che c’è stata troppa cattiva pubblicità? «Sicuramente c’è stata troppa enfasi e anche un certo compiacimento. Talvolta non si tiene conto che gli altri ci guardano attraverso i nostri occhi e se ci guardiamo in negativo gli altri fanno lo stesso». Come si recupera il gap? «Il futuro è incerto. Vorrei citare un altro dato: il settore che ho seguito da assessore ai Trasporti e alle Infrastrutture ha dato una mano seria all’economia. Dal 2000 al 2010 abbiamo creato il 2,8 per cento del Pil e nel 2009 mentre il mercato privato (cito dati Acen) ha registrato un decremento del 15 per cento, per le opere pubbliche c’è stato un aumento del 30 per cento. Insomma, nonostante una forte crisi dell’automovie, come dimostra la vicenda di Pomigliano, il ferrotranviario, il navale, l’aerospaziale hanno retto, hanno creato posti di lavoro e servizi. Ma ora, ed ecco perchè dico che il futuro è incerto, la festa è finita». Mancano i soldi o i progetti? «Nell’ultimo anno non è stato aperto un nuovo cantiere. Tutti i progetti che dovevano partire con i fondi Fas sono fermi: l’alta capacità Napoli-Bari; il raddoppio della Circumvesuviana a Pompei; la Lioni-Grottaminarda; l’aeroporto di Grazzanise; l’ammodernamento della statale Telesina; la metropolitana di Napoli. Sono progetti già pronti, per la gran parte finanziati ma bloccati perchè i fondi Fas non sono stati trasferiti alle Regioni. Anzi, si continua a tagliare e le risorse che restano sono solo virtuali». La colpa è della Lega che tira il governo verso il Nord o del Sud che non sa far valere le proprie ragioni? «Il vero problema è che non c’è un luogo dove si ragiona seriamente di Mezzogiorno. Per il Sud serve una politica mirata, serve una scaletta di priorità, serve ”più sistema” tra le regioni ma anche tra regioni, governo e parti sociali. Come si fa a dire che il Sud è importante se poi non c’è una sede dove discuterne? Anzi il Mezzogiorno è considerato una palla al piede, anche da chi non è leghista. All’assemblea di Confindustria la Marcegaglia ha citato per la prima volta il Sud a pagina 17 per definirlo una palla al piede. È triste dirlo, ma la sensazione è che la classe dirigente non abbia la volontà di affrontare il problema. Ecco perchè serve un tavolo, io dico un ”Progetto Mezzogiorno”, che metta assieme tutti i soggetti, a partire dal governo». Bassolino fece un tentativo. Perchè fallì? «Naufragò per una situazione di contingenza politica. Fu firmato un protocollo con governo e parti sociali per quattro priorità da finanziare con 67 miliardi. Poi cadde il governo Prodi e tutto saltò. In Italia purtroppo c’è la pessima abitudine che quando cambia un governo, sia esso nazionale o locale, chi arriva cambia tutto». Le Regioni battono i pugni. Anche per il suo successore Sergio Vetrella sono inaccettabili i tagli ai trasporti. «Sinora la protesta più forte l’ha fatta Formigoni, che è di centrodestra. È quanto dire. Ora leggo che le Regioni vogliono restituire le deleghe. Lo capisco. Non è possibile trasferire le funzioni e poi chiudere i rubinetti»
28/06/2010 14:52
 
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tranviere veterano
da ILMATTINO del 28/06/2010

Consulenze e opere d'arte, EAV nella bufera

L’ultima auto blu è sfuggita alla stima fatta dal ministro Brunetta: è arrivata solo da una settimana. Ed è la diciassettesima Alfa 159 in dotazione alla dirigenza di Metrocampania Nord Est, la costola del colosso dei trasporti regionali Eav su cui ora è scattato il codice rosso. In totale oltre 4mila dipendenti che, da aprile, sudano freddo a ogni 27 del mese perché non sanno se gli verrà accreditato lo stipendio. Niente pignoramenti come i colleghi dell’Asl Napoli 1, ma casse quasi vuote all’Ente autonomo Volturno. E i tagli annunciati nella manovra Tremonti non promettono nulla di buono. Specialmente se su alcuni tavoli di palazzo Santa Lucia gira un dossier sulle spese di Sepsa, Circumvesuviana, Eavbus e MetroCampania Nordest. In particolare, quest’ultima è finita nel mirino per le troppe consulenze (molte assegnate da una decina d’anni a questa parte sempre a uno stesso gruppo di professionisti che operano già per diversi Comuni e Province della Campania) e le somme spese per le opere d’arte necessarie ad abbellire 4 stazioni. In totale oltre un milione di euro, solo questo capitolo. Vuole ora vederci chiaro l’assessore regionale ai Trasporti Sergio Vetrella che ha convocato per oggi alle 16 l’amministratore unico dell’Eav, Alessandro Rizzardi. Da focalizzare un dossier ampio di questioni, a cominciare da quella sorta di museo diffuso di cui moltissimi campani ignorano completamente l’esistenza. Ad Aversa centro-Aversa ippodromo e Giugliano ci sono opere di artisti emergenti (Daniel Canogar, Jaume Plensa, Enzo Distinto e Santiago Cucullu, tra gli altri) costate 849mila e 908 euro. «Spesa congrua secondo le valutazioni di mercato», certificherà Eduardo Cicelyn quando gli viene chiesto un parere da esperto da Metrocampania. Con lo scultore scafatese Angelo Casciello, invece, viene stilato un contratto ad hoc per il suo allestimento nella stazione di Mugnano, punto nevralgico della tratta funzionale Piscinola-Aversa. Una scultura centrale «totem» di 15 metri, due contenitori per ascensori e impianti di condizionamento e due bozze di idee progettuali pagate in totale 180mila euro. Che poi non ci siano i fondi per far proseguire i treni sino a Capodichino, ma si pensa ad altre opere d’arte per altre stazioni, beh, questo è un altro discorso. Ma il tema più spinoso e che ora ritorna all’attenzione è quello degli incarichi esterni. Chiede una stretta, di fatto, anche la Regione con una lettera in cui fa presente le nuove normative sulle consulenze per le partecipate. È il dicembre scorso. Ma a marzo, a ridosso delle elezioni, vengono firmati 30 incarichi per esterni pagati mediamente 65mila euro l’anno che si vanno ad aggiungere a una serie di dirigenti e manager che viaggiano con stipendi annuali dai centomila euro in sù (premi di produzione esclusi, è chiaro). Senza contare che quelle trenta consulenze sono andate anche a over 65 pensionati di altre aziende di trasporto regionali. Troppo anche per le organizzazioni sindacali che prendono carta e penna e scrivono il 21 maggio scorso ai vertici della società: «Occorre interrompere il ricorso a consulenze esterne», dicono le segreterie di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil-trasporti chiedendo un incontro urgente con l’ad Giuseppe Racioppi. E la promessa di quest’ultimo è di non rinnovarle per l’anno prossimo. Sembra però sia troppo tardi, a questo punto. Vetrella è deciso: «Accorperemo Alifana, Sepsa e Circumvesuviana, inutili 3 cda diversi», ha chiarito l’altro giorno. Si è subito risentito il consigliere regionale pd Tonino Amato: «L’Eav non è fonte di sprechi, giù le mani». E per oggi in Regione sull’incontro tra Vetrella e Rizzardi c’è aria pesante. Da resa dei conti.
28/06/2010 17:21
 
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questi vogliono fare le pulci su tutto.
29/06/2010 16:52
 
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tranviere veterano
da ILMATTINO del 29/06/2010

Conti in rosso, al lavoro gli 007 da Roma

A Palazzo Santa Lucia arrivano gli ispettori della Ragioneria dello Stato. Gli «007» del ministero dell’Economia hanno il compito di avviare un’accurata indagine sui conti della Regione che, secondo Stefano Caldoro, presentano alcuni punti da chiarire. A chiedere aiuto al governo era stato infatti proprio il nuovo presidente della giunta che, al momento del suo insediamento, aveva annunciato una verifica delle spese che hanno portato il precedente esecutivo a certificare lo sforamento del patto di stabilità per un miliardo e 100 milioni di euro. Una violazione che oggi impedisce la normale attività della Regione, costretta a cancellare centinaia di atti approvati negli ultimi dieci mesi dalla giunta Bassolino. «La Campania - conferma il governatore - ha chiesto i servizi ispettivi della Ragioneria dello Stato e già da alcuni giorni sono al lavoro gli ispettori inviati da Roma». L’obiettivo è oggi risparmiare al massimo e la scure riguarda in queste ore i trasporti e l’Eav, sotto accusa per le troppe consulenze. Ieri l’assessore Sergio Vetrella ha incontrato l’amministratore unico dell’Ente autonomo Volturno, Alessandro Rizzardi. Al centro del colloquio la difficile situazione dei conti della società, che ha le casse quasi vuote. In un dossier sono elencate le spese di Sepsa, Circumvesuviana, Eavbus e Metrocampania Nordest: quest’ultima, che fa parte del colosso Eav, è finita al centro delle polemiche per i troppi incarichi esterni e per i costi delle opere d’arte necessarie ad abbellire quattro stazioni. Scelte considerate discutibili da Palazzo Santa Lucia, che punta alla riorganizzazione del comparto. Il primo passo da compiere sarà la ricognizione di tutte le attività della holding dei trasporti, con particolare attenzione ai bilanci delle aziende, molti dei quali in rosso. Poi si tireranno le somme e si deciderà come e dove intervenire. «Plaudo all’iniziativa dell’assessore Vetrella che vuole giustamente vederci chiaro sull’Eav - commenta l’europarlamentare del Pdl Enzo Rivellini - Nel giugno 2008, da capogruppo regionale di An, presentai una dettagliata denuncia su sprechi, inefficienze, favoritismi e clientele nella gestione di quello che definimmo come il pezzo più pregiato dell’argenteria di casa Bassolino. Un dossier in cui mettemmo in evidenza buchi contabili per milioni di euro, affidamenti diretti di incarichi e lavori dalla Regione all’Eav che non rispettavano la normativa vigente nonché una serie di assunzioni clientelari con al centro amici e parenti». Resta concreto, intanto, il rischio del mancato pagamento delle quattordicesime ai lavoratori del comparto. A lanciare l’allarme è il presidente dell’Anm Antonio Simeone, leader regionale dell’Asstra: «La Regione ha ricevuto dal governo 63 milioni di euro nell’ambito del fondo nazionale del trasporto - spiega - Queste risorse, però, non sono state trasmesse alle aziende che non hanno dunque la possibilità di onorare le spettanze dei dipendenti». «Siamo di fronte a un’emergenza - insiste - I vertici nazionali e campani di Asstra e Anav hanno più volte chiesto un incontro all’assessore Vetrella, ma senza risultato. Con queste premesse è difficile persino garantire il servizio. Ci auguriamo che dalla giunta Caldoro arrivi subito un segnale positivo altrimenti la situazione diventerà insostenibile».
29/06/2010 22:54
 
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La strategia appare chiara: soffocare Napoli e prenderla l'anno prossimo. Vedrete allora come sbloccano. Vorrei sapere perché quando erano all'opposizione non siano uscite queste notizie. Facevano opposizione, vero?
01/07/2010 10:53
 
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Sul Mattino di ieri si parlava della revoca di tutti i contratti fatti a consulenti esterni. Mentre, sempre dal Mattino, vi riporto un trafiletto dell'articolo riguardante l'incontro che c'è stato ieri in Confindustria a Salerno dove erano presenti De Luca e Vetrella :

"E' un De Luca d'attacco quello che, invitato a Confindustria, colloca «a metà tra il delinquenziale ed il politicamente cafone» la strategia del centro destra in ordine all'acquisizione della presidenza Asi; si scaglia contro il Governo per i tagli e la regione Campania sul vasto tema dei trasporti (sul palco l'assessore al ramo Vetrella).

Vetrella: «Rispondere a De Luca? Non perdo tempo, ho da lavorare…». L'assessore poi entra brevemente nel merito: «Impensabile che il trasporto pubblico faccia concorrenza a quello privato, la Regione è chiamata a garantire i servizi minimi essenziali e ad attivare le procedure per la privatizzazione»."


Io inviterei tutti voi a riflettere su quanto dichiarato ieri dall'assessore Vetrella. Io sinceramente sono sconcertato [SM=x346243] [SM=x346221]
[Modificato da (ferpas) 01/07/2010 10:55]
01/07/2010 11:34
 
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tranviere veterano
Ma che cosa vi aspettate da una parte politica che fa del "tutto ai privati" la propria ideologia? Non è il trasporto pubblico che rischia la distruzione, ma il concetto di pubblico: il trasporto ne è una parte, così come la sanità e la scuola.
Tornando al trasporto, assisteremo a tagli di linee, con il pretesto che sono doppioni di linee su ferro, all'anticipazione della chiusura del servizio nonché, ovvio, alla riduzione o alla fine dei trasporti festivi e notturni. Naturalmente, a Natale e altre feste si vedranno i mezzi in giro, ma proprio per fare bella figura con i turisti. Altro che fine di UnicoCampania. Anche se rimanesse, Unico lo si potrebbe usare come segnalibro, a quel punto.
P.S: una volta tagliati come si deve i trasporti pubblici, soprattutto extraurbani, vedrete che introdurranno l'ecopass a Napoli.
[Modificato da Vincenzo201 01/07/2010 12:11]
01/07/2010 15:40
 
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(ferpas), 01/07/2010 10.53:

Sul Mattino di ieri si parlava della revoca di tutti i contratti fatti a consulenti esterni. Mentre, sempre dal Mattino, vi riporto un trafiletto dell'articolo riguardante l'incontro che c'è stato ieri in Confindustria a Salerno dove erano presenti De Luca e Vetrella :

"E' un De Luca d'attacco quello che, invitato a Confindustria, colloca «a metà tra il delinquenziale ed il politicamente cafone» la strategia del centro destra in ordine all'acquisizione della presidenza Asi; si scaglia contro il Governo per i tagli e la regione Campania sul vasto tema dei trasporti (sul palco l'assessore al ramo Vetrella).

Vetrella: «Rispondere a De Luca? Non perdo tempo, ho da lavorare…». L'assessore poi entra brevemente nel merito: «Impensabile che il trasporto pubblico faccia concorrenza a quello privato, la Regione è chiamata a garantire i servizi minimi essenziali e ad attivare le procedure per la privatizzazione»."


Dire che è sconcertante è poco! In queste parole si capisce molto chiaramente che l'intento di questa amministrazione regionale è quello di distruggere il Trasporto Pubblico! [SM=x1885108] [SM=x346221] [SM=x346221] Tra l'altro è chiaro anche come non vi sia alcuna volontà di dialogo! [SM=x346221] [SM=x346221]

01/07/2010 16:02
 
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maestro tranviere
T'è piaciuta, neh, Giuva'?
si 'o mellone è asciuto janco...
eccetera eccetera eccetera
01/07/2010 16:15
 
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maestro tranviere
BiagPal, 01/07/2010 15.40:

In queste parole si capisce molto chiaramente che l'intento di questa amministrazione regionale è quello di distruggere il Trasporto Pubblico!



A quale scopo, per ottenere maggiore consenso alle prossime elezioni...?
[SM=x346231]

1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
01/07/2010 16:26
 
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maestro tranviere
[SM=g1885122] Io non ci vedo proprio nulla da ridere, anzi la situazione è molto molto seria. Tra l'altro le dichiarazioni sono molto molto chiare e non lasciano adito ad interpretazione.
Non so tu come faccia a difenderli. [SM=x1885108]

01/07/2010 17:06
 
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tranviere veterano

BiagPal, 01/07/2010 15.40:
In queste parole si capisce molto chiaramente che l'intento di questa amministrazione regionale è quello di distruggere il Trasporto Pubblico!


Augusto1
A quale scopo, per ottenere maggiore consenso alle prossime elezioni...?


Anche! La massa si berrà che privato è bello, segno di efficienza, salvo poi rendersi conto che privatizzare vorrà dire, come sempre in Italia, svendere ad amici e ad amici di amici.
[Modificato da Vincenzo201 01/07/2010 17:11]
01/07/2010 17:22
 
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ASSOUTENTI: LETTERA DI SALUTI PERVENUTACI DAL DOTT.SANTEL, DEL'ACAM E NOSTRA RISPOSTA

Vi inviamo nota contenente quanto in oggetto e ns. considerazioni AL riguardo. Ancora una volta "la politica" prende decisoni che vanno contro il buon senso e la professionalità già dimostrata,il vero interesse dei cittadini. Vorremmo fosse solo una svista....


----- Original Message -----
From: Alberto Santel
To:.
Sent: Thursday, July 01, 2010 10:05 AM
Subject: consulta


buon giorno a tutti,
come avete letto sui giornali, ieri "la scure" della nuova amministrazione regionale si è abbattuta sulla giungla del malaffare degli assaggiatori di miele e ha finalmente fatto pulizia della pletora dei costosi nullafacenti che pullulano, in particolare, nelle aziende partecipate, nelle agenzie, ecc.
ne consegue che, sempre da ieri, il mio rapporto con l'acam, e quindi con voi si è interrotto.
In questi casi è di prammatica ringraziare tutti quelli con cui si è instaurato un rapporto di collaborazione, ma, nel nostro caso, i risultati che avevamo cominciato ad ottenere sono stati oggettivamente di grande importanza e non solo per la regione campania.
Diciamo che il lavoro fatto con voi, attraverso la consulta, prima o poi farà scuola.

Dato che non sono nato qui non posso neppure dire nemo propheta in patria, però volevo confermare a tutti voi che sono stato particolarmente soddisfatto di aver potuto toccare con mano che lo stereotipo nordista sull'inconsistenza e incapacità tecnica e organizzativa di tutto ciò che esiste sotto la linea gotica è completamente falso e di avere contribuito a dimostrare che, lavorando insieme e correttamente, si possono ottenere risultati di alta qualità.

per tutto questo grazie a tutti.
infine, come dissero al cinema tempo fa: domani è un altro giorno e si vedrà, per cui potremmo anche vederci di nuovo e continuare questo percorso insieme.

cordiali saluti e anche buone vacanze
Alberto Santel

Unità di pianificazione dei sistemi di mobilità e attuazione dei contratti di servizio
ACAM - Agenzia Campana per la Mobilità sostenibile

:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::



Egr.dott. Santel,
è con profondo rammarico che apprendiamo la notizia del mancato rinnovo della sua collaborazione con la Regione Campania. Quello che dice è giustissimo, abbiamo, grazie al suo impegno, alla sua disponibilità, alla grande professionalità dimostrata, e, diciamola tutta, alla grande pazienza nell'ascoltarci, ottenuto con lei, come con il Direttore Anna Donati, in questi due ultimi anni, la soluzione a problemi, o almeno mostrando voglia di farlo senza preclusioni di alcun genere, che si protraevano da anni, essendo spesso, noi delle Associazioni e dei Comitati, visti in passato come elementi perturbatori, piuttosto che collaborativi! La ringraziamo, quindi, per quanto lei è riuscito a fare, l'impegno profuso soprattutto sulla questione Contratto Regionale Trenitalia, pare il primo concordato fra le parti in Italia,e la "mediazione" fra l'Azienda Ferroviaria Regionale ed i pendolari, circa la soluzione dei problemi da essi proposti, nel fare un gran lavoro di tessitura sulla questione degli orari. Come il problema di frequenze ed altro della linea 2 del metrò, riuscendo finalmente ad escludere dal passante di Napoli le linee di lungo percorso. Molto ci sarebbe da dire, anche per i problemi del Golfo di Napoli, spesso affrontati con volontà da Acam e Consulta, ma di difficilissima soluzione. Spiace moltissimo, mi creda, che finisca col prevalere sempre e soltanto, l'intromissione totale della politica, nel senso direi del partitismo in ruoli che, viceversa, andrebbero valutati in base alla professionalità richiesta e che, nel caso suo, ha un valore di tutto riguardo. Un discorso da estendere a tutti i suoi colleghi. Vorremmo si tornasse indietro, sulla decisone presa di sua sostituzione che, secondo noi, non ha in alcun conto tenuto la capacità e la preparazione già da lei dimostrata ne gestire la bollente materia!

Cordialmente

Antonio di Gennaro
Il Del.to Prov.le Assoutenti Napoli
01/07/2010 17:31
 
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maestro tranviere
E questa non è altro che un'altra belle mazzata a quanto di buono si stava cercando di fare! [SM=x346221] Il peggio purtroppo non ha fine!!! [SM=x346221] [SM=x346248]
Se non è questo voler distruggere quanto di buono si stava facendo o quantomeno cercando di fare, allora cosa è?!... [SM=x1885108]

01/07/2010 20:26
 
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maestro tranviere
BiagPal, 01/07/2010 16.26:


Non so tu come faccia a difenderli. [SM=x1885108]



Difendere? E da cosa desumi che vorrei difendere qualcuno?

E' solo un discorso di logica: distruggere indiscriminatamente non porta consenso, se lo facessero sarebbero degli stupidi, andando alla resa dei conti contro se stessi.

Ma poi quale mazzata? Era normale che sarebbero cambiati gli uomini, e comunque i mezzi possono uscire dai depositi anche senza l'ACAM, in ultima analisi...

1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
01/07/2010 21:56
 
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tranviere veterano
la cosa che mi fa più rabbia è ilnon voler dialogare cioè andare avanti con la distruzione di tutto quello che fin'ora è stato realizzato. ma io trovo tutto questo una pazzia. Possibile mai che tutto ciò che è stato fatto fin'ora deve essere distrutto???? Non ha un costo anche questo???? Pensate a quanti soldi sono stati spesi per fare tante cose che non sto qui ad elencare ed ora che si pensa ad un ridimensionamento del trasporto pubblico sai quante cose inutili ci saranno??? tutte cose che sono state pagate con fondi pubblici e che non serviranno più

Riflettete
01/07/2010 22:55
 
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tranviere veterano
Bisogna distruggere tutto quello che hanno fatto gli altri, salvo farlo tornare sotto altro nome.
Il consenso lo si ottiene con la manipolazione delle informazioni.
"I privati daranno una spinta in fatto di qualità e non è giusto che la Regione, cioè quelli "che pagano le tasse" debba pagare per gli altri"
E poi "c'è la crisi!"
[Modificato da Vincenzo201 01/07/2010 23:03]
01/07/2010 23:00
 
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tranviere veterano
servizi minimi
Che cosa intende, Vetrella, per servizi minimi? Quelli regolati dalla legge sullo sciopero? Allora stiamo messi bene. Che cosa vuole, che un privato investa per mandare bus semivuoti al pomeriggio?
In altre nazioni, Regno Unito, per esempio, esiste il privato, anzi in certi casi, Manchester, il servizio è addirittura liberalizzato, ma gli enti locali si occupano di pianificazione, di servire le aree a bassa domanda, fanno da tramite tra cittadini e aziende. Qui credo che si tradurrà tutto in un monopolio privato, anzi fintamente privato.
[Modificato da Vincenzo201 01/07/2010 23:05]
08/07/2010 23:19
 
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La stangata sui pendolari

di Anna Donati


Il trasporto pubblico locale sarà la prima vittima dei robusti tagli alle regioni decisi dal governo. Per i pendolari, si profila una riduzione dei servizi e un aumento delle tariffe, mentre restano intoccabili le grandi spese per grandi opere

Le regioni hanno definito la manovra Tremonti irricevibile ed hanno chiesto al governo di cambiarla. Sarà applicato un taglio di 9,5 miliardi ai trasferimenti in due anni, che equivale al 35% della manovra complessiva nel biennio 2011-2012. Inoltre, per come è stata scritta e mai discussa con le regioni questa manovra è l’affossamento del federalismo fiscale, hanno gridato in coro i governatori, a partire dal presidente della Regione Lombardia Formigoni.

Dopo l’incontro delle regioni con il ministro Tremonti , che ha confermato la manovra su tutta la linea, è arrivata la reazione più clamorosa: dato che la soppressione dei trasferimenti comporta l’impossibilità di esercitare funzioni trasferite come il trasporto pubblico locale, il trasporto ferroviario, l’edilizia residenziale, opere pubbliche, incentivi alle imprese, agricoltura ed ambiente, allora tanto vale restituire anche le funzioni allo stato centrale. I governatori hanno deciso all’unanimità di riconsegnare al governo le deleghe sul decentramento amministrativo. In pratica non c’è più corrispondenza tra le funzioni conferite e le risorse necessarie per esercitarle, e questo oltre che un problema per il mantenimento dei servizi a cittadini ed imprese, è un delicato problema istituzionale perché contraddice i principi sanciti dalla costituzione all’articolo 119 ed il principio di sussidiarietà previsto dall’articolo 118 della Costituzione.

Questi tagli hanno scatenato un allarme fortissimo per il trasporto dei pendolari che usano autobus e ferrovie con la prospettiva di tagli del 20% del servizio attuale, come ha ricordato il neopresidente della regione Toscana Enrico Rossi, secondo il quale si potrà rispondere solo o con lo “smantellamento del servizio su gomma urbano ed extraurbano o il raddoppio delle tariffe” (da un'intervista al Sole24 ore Trasporti).

Il problema nasce dal fatto che la manovra contenuta nel decreto legge 78/2010 parla di tagli alle regioni, escludendo la spesa sanitaria che viaggia con specifici obiettivi fissati dal patto per la salute, e senza specificare dove questi tagli dovranno operare. Ma essendo mediamente la spesa nei trasporti pubblici la seconda o la terza voce nella spesa delle regioni, un taglio dell’ordine di 9,5 miliardi in due anni non potrà che inevitabilmente incidere su questo comparto, per quanto si possa spalmare trasversalmente sulle varie voci di spesa la decurtazione. Per esempio in regione Campania ogni anno vengono destinati circa 700 milioni per i servizi di trasporto pubblico locale, nelle ferrovie regionali e per il contratto di servizio con Trenitalia per il trasporto locale e metropolitano, con risorse prevalentemente trasferite dalla stato per questi scopi. Se passa senza modifiche la manovra Tremonti, si taglieranno treni ed autobus, anzi più una regione ha investito sul trasporto pubblico locale e più sarà costretta a tagliare, questo sarà il risultato pratico.
A ben poco sono servite le frasi ad effetto di Tremonti nei confronti delle regioni, che ha evocato scelte libere delle regioni che potranno scegliere dove tagliare, perché in realtà i fondi spendibili delle regioni, in assenza di federalismo fiscale, al netto della sanità sono davvero minimi. Del resto è la stessa manovra che in diversi articoli prevede tagli alla spesa per trasporti e non solo quelli “indiretti” legati al taglio complessivo alle regioni.

All’articolo 1 si prevede il definanziamento delle autorizzazioni di spesa non ancora utilizzate nel triennio 2007-2009, interessando la legge 211/92 per le reti tranviarie e metropolitane, l’acquisto di materiale rotabile ed forse anche le risorse del 2009 per il trasporto regionale di Trenitalia, non essendo chiara se sia già avvenuta l’assegnazione. Anche la previsione contenuta all’articolo 2 che dal 2011 taglia del 10% gli stanziamenti di ciascun ministero, prevede nell’allegato il taglio di circa 350 milioni per il diritto alla mobilità ed alla logistica. All’articolo 14 è prevista l’abrogazione del comma 302 dell' art.1 della legge Finanziaria 2008 che prevedeva a partire dal 2011 la copertura dei servizi ferroviari in concessione a Trenitalia con la compartecipazione dell’accisa sul gasolio. Ma la stessa norma che abroga questa copertura finanziaria dei servizi regionali ferroviari non chiarisce se proseguiranno i trasferimenti dallo stato (che però vengono definiti in ogni legge finanziaria con incertezze continue...) e quindi anche in questo settore l’allarme è massimo, anche perché sono stati sottoscritti da parte delle regioni dei contratti della durata di sei anni con Trenitalia, che a questo punto non hanno più una copertura certa.

Il risultato diretto ed indiretto della manovra Tremonti è il taglio rilevante di tutti i servizi di trasporto pubblico locale e ferroviario, il rischio di aumenti rilevanti delle tariffe e ripercussioni sul fronte occupazionale delle aziende e dei settori indotti. E’ una manovra alla cieca, che non tiene conto della spesa già sottodimensionata e mai consolidata rispetto ad altri paesi europei per il trasporto collettivo, della necessità di promuovere anche e soprattutto in tempi di crisi la mobilità collettiva sia come soluzione ai problemi di mobilità dei cittadini e sia come contenimento della spesa per il risanamento, l’incidentalità, le emissioni di C02, tutti effetti negativi e costosi dell’attuale ed insostenibile sistema di trasporto. Mancano le reti infrastrutturali, manca un piano industriale del comparto, manca una strategia per muoversi in città, dove il 73% dei cittadini non fa più di 10 km per spostarsi e non ha a disposizione tecnologie appropriate e sostenibili.

Giusto tagliare la spesa nei trasporti, ma quella inutile: i sei miliardi per il Ponte sullo Stretto, i cinque miliardi per l’Alta velocità Milano-Genova, gli 8 miliardi di euro destinati per la realizzazione della Torino-Lione ad Alta velocità. Siamo già a circa 20 miliardi che potremmo risparmiare, a cui aggiungere le concessionarie autostradali che, grazie alle proroghe della scadenza, non sono altro che un modo per lo Stato di non incassare i pedaggi che restano nelle casse delle concessionarie per fare nuovi investimenti, come i 3,8 miliardi che andranno in questo modo all’autostrada della Maremma. Anche intervenire su questi meccanismi è un modo per recuperare risorse la dove davvero si generano profitti ed utili, da destinare ai servizi essenziali ed alla manutenzione della rete.

Anche nel campo del trasporto pubblico locale, è giusto richiedere maggiore efficienza della spesa. Chiedendo di effettuare le gare per i servizi, riorganizzando i servizi intorno al trasporto su ferro evitando sprechi e concorrenza tra diverse modalità di trasporto collettivo. Così come è ingiusto che nel settore delle aziende di trasporto non sia prevista nessuna forma di esodo incentivato e di ammortizzatore sociale che invece è stata assicurata per Alitalia dal governo con un impegno di spesa stimato oltre 3 miliardi di euro. Basti ricordare che gli addetti del settore del trasporto pubblico locale sono in Italia circa 100.000, e che se passerà l’idea del taglio selvaggio del servizio, saranno conseguentemente tagliati e mandati a casa i lavoratori, aumentando i problemi di disoccupazione e precarietà nel nostro paese.

Infine andrebbe anche ricordato che in diverse realtà si è investito sulle reti ferroviarie, metropolitane, tranviarie e sui nodi urbani, programmando di conseguenza l’incremento dei servizi sulle nuove reti in corso di realizzazione, o come nel caso dell’alta velocità, con la promessa di nuovi servizi per i pendolari sulle linee storiche liberate dai servizi veloci. Un progetto integrato di crescita complessiva dei servizi ai cittadini, sia veloci che urbani, su cui adesso viene tirato completamente il freno a mano. Investimenti pubblici che rischiano di restare completamente improduttivi perché non si trasformeranno più in servizi all’utenza, questo è l’orizzonte che si profila, abbandonando ogni tentativo di migliorare la sostenibilità del sistema dei trasporti nelle aree urbane.

I tagli per la mobilità sostenibile sono un pessimo affare per tutti: utenti, lavoratori, ambiente, città, industria del settore ed anche per le casse dello stato. Speriamo che dopo il gesto clamoroso dei governatori con la rinuncia a queste deleghe, cambi qualcosa.

www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/La-stangata-sui-pendol...
[Modificato da Madeco 08/07/2010 23:19]
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