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Rischia veramente la distruzione il Trasporto Pubblico Locale in Italia!

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2014 15:30
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28/10/2010 20:16
 
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maestro tranviere
[SM=g1885122] Allora? Come è andata?

28/10/2010 20:21
 
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Sergio Negro è il nuovo direttore generale dell'Acam, Agenzia regionale per la mobilità sostenibile. La delibera di nomina è stata approvata dall'esecutivo di Palazzo Santa Lucia su proposta dell'assesore regionale ai Trasporti Sergio Vetrella.



Ve la ricordate questa notizia? Bene, oggi pomeriggio abbiamo scoperto che non è così. L'attuale direttore facente funzione resta ad oggi quello precedente, perché come da norma il direttore deve essere superpartes e quello nonminato non lo era, essendo in Eav, (quella dei lumini vero Ventré ? [SM=x346232] [SM=x346231]) quindi la delibera è annulata.

Complimenti a mr patente. Nice job [SM=x346220] [SM=g9422]
[Modificato da Madeco 28/10/2010 20:23]
28/10/2010 20:23
 
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Per Biagio
A breve ci sarà un resoconto dettagliato
29/10/2010 18:37
 
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tranviere veterano
A breve? Noto che siete meno solerti del solito nel rendicontare. State trovando le parole giuste per dirci qualcosa di nefasto?
02/11/2010 12:17
 
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Purtroppo il mio pc si è rotto [SM=x346222] (ora sono su quello di un amico)...mi risulterà difficile collegarmi in questi giorni...ciao [SM=x346219]
06/11/2010 11:44
 
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tranviere veterano
Regione Toscana

CECCOBAO: «IL GOVERNO DEVE TROVARE ALTRE RISORSE PER IL TPL»

Dopo il voto in Commissione Bilancio della Camera che blocca l'utilizzo dei fondi Fas. «Serve una riforma per salvare il trasporto pubblico. Insostenibili i tagli dell'esecutivo»

«Adesso che la maggioranza è stata battuta in Commissione bilancio della Camera sulla destinazione dei fondi europei Fas, chiediamo a Governo e Parlamento che trovino le risorse necessarie per non affossare il trasporto pubblico locale». Si apre così la dichiarazione dell'assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao all'indomani dell'approvazione di un emendamento che cancella il comma 5 dell'articolo unico della legge di stabilita', con il quale le Regioni avevano facoltà di utilizzare i fondi europei Fas, destinati originariamente agli investimenti nelle aree svantaggiate, per sopperire al taglio di risorse sul trasporto pubblico locale operato dal Governo.
«La posizione delle Regioni su questo punto era stata chiara – continua Ceccobao - utilizzare i fondi europei legati agli investimenti per la spesa corre nte era un meccanismo distorto e rischioso, e al tempo stesso un’ammissione di colpa. Il Governo si era reso conto di aver sottratto risorse vitali per il funzionamento del trasporto pubblico ed era corso ai ripari usando risorse destinate ad altro».
Ma qual è ora lo scenario che si apre? Per l'assessore «La partita sulle risorse deve essere riaperta, soprattutto adesso che Tremonti ha annunciato un mega emendamento da inserire in finanziaria che contenga la bozza del decreto sullo sviluppo. Altrimenti, a causa dei tagli del governo, verrà calata la scure su bus e treni regionali.»
Ieri, intanto, prima della notizia del voto in commissione bilancio della camera, l’assessore Ceccobao aveva riunito gli enti locali nella prima seduta del tavolo tecnico tavolo tecnico permanente sulla riforma del Tpl, di cui fanno parte oltre alla Regione, i rappresentanti delle Province e dei Comuni capoluogo. Una riunione che è servita a illu strare a tutti i soggetti le linee principali del progetto di riforma del Tpl e a formulare un’ipotesi di lavoro per i passaggi in programma sin dalle prossime settimane.
Nel corso dell'incontro si sono definiti i passaggi di fondo del programma di riordino del settore che porterà dal 2012 alla riforma. I dirigenti della regione hanno confermato, innanzitutto, che il 2011 si tratterà di un anno ponte, all’interno del quale dovranno essere recuperate il maggior numero di risorse, e si procederà al riaffidamento del servizio alle stesse aziende (benché con una dotazione di risorse minore). Nello stesso anno si metteranno le basi per il riassetto del sistema e per la formulazione per un unico bando di gara regionale. Dal primo gennaio 2012, infatti, si avranno un contratto unico invece dei 14 attuali, ed un’azienda unica. Verrà inoltre realizzata una riprogettazione dei servizi, puntando alla massima integrazione tra ferro e gom ma (treno e bus) che elimini le sovrapposizioni, e con l' individuazione di costi standard che portino ad effettivi risparmi. Questa riforma diventerà operativa a partire dal primo gennaio 2012.

met.provincia.fi.it/news.aspx?n=81362
06/11/2010 11:55
 
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tranviere veterano
[SM=g1885122] Questa notizia è la risposta alla seguente:

Niente fondi FAS per il trasporto pubblico locale

“Il reiterato accanimento contro il trasporto pubblico locale mette ancora una volta a rischio i servizi per i cittadini, con conseguenze drammatiche anche per la viabilità e la vivibilità delle nostre città”.
Con queste parole Alfredo De Girolamo, presidente Confservizi Cispel Toscana (l’associazione regionale delle aziende di servizio pubblico) e Anav Toscana (l’associazione delle Imprese private di trasporto di persone su gomma) hanno commentato l’approvazione avvenuta ieri in Commissione Bilancio della Camera dell’emendamento al disegno di legge di stabilità (comma 5 dell’articolo unico) che cancella la possibilità per le Regioni di utilizzare i Fondi FAS nel 2011, per compensare i tagli al trasporto pubblico regionale derivanti dalla manovra nazionale.

Con l’approvazione della Finanziaria regionale, la Regione Toscana aveva deciso di tamponare l’effetto drammatico prodotto dai tagli al trasporto pubblico locale con l’utilizzo dei Fondi Europei, denominati FAS, realizzando così un contenimento del taglio pari a 130 milioni di euro.

“Questa notizia - hanno aggiunto De Girolamo e Anav Toscana - giunge proprio mentre si stavano definendo bacino per bacino i servizi da ridefinire a partire dal 1 gennaio 2011 alla luce del taglio che, tra ferro e gomma, in Toscana era stimato in 31 milioni. In questo modo, se l’emendamento troverà conferma nel testo definitivo della legge di stabilità, diventa impraticabile la soluzione trovata in Toscana per mantenere un relativo equilibrio nel finanziamento del trasporto pubblico locale, e si riapre uno scenario drammatico di tracollo del servizio di trasporto su gomma nella nostra regione a partire dal 1 gennaio 2011”.

“Nel denunciare questa scelta irresponsabile – concludono Confservizi Cispel Toscana e Anav Toscana - chiediamo alla Regione Toscana, ai Parlamentari toscani e alle associazioni di rappresentanza di comuni e province di attivarsi per avere rassicurazione sulla tempestiva modifica di questa decisione, ripristinando nella legge di stabilità la possibilità di utilizzo dei FAS o individuando altre voci di finanziamento per il trasporto pubblico locale”.

[...]

www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=b0.11.05.19.58

L'articolo prosegue con la dichiarazione dell'assessore regionale riportata nel precedente post, e la replica dell'opposizione basata su un argomento a dir poco inconsistente: non è che l'Europa ci "regala" i fondi Fas e l'Italia ne può fare quello che vuole, i fondi Fas sono destinati ad un tipo ben preciso di investimenti tra cui sicuramente non rientrano le spese correnti per i servizi come il TPL. Nel frattempo... si corre ai ripari frugando le solite tasche...

CHIANTI E TRASPORTO PUBBLICO: "LA SITA PUO' FARE AUMENTI?" LORENZO VERDI: "BLOCCARE LE TARIFFE FINO AL 2012"

Lorenzo Verdi: "Per i pendolari circa 150 euro di spese in più l'anno. Ecco quanto verrà a costare andare da San Casciano, Tavarnelle, Barberino e Greve a Firenze. Aumenti più consistenti per chi vive nelle frazioni"

I tagli del governo avranno pesanti effetti sul sistema del Trasporto pubblico locale. "Sono previsti aumenti delle tariffe nel territorio del Chianti - avverte Lorenzo Verdi, consigliere provinciale di Rifondazione comunista - Chiediamo di operare un blocco delle tariffe per tutta la durata del periodo che porterà nel 2012 alla definizione del nuovo bando per il Tpl". Nella consapevolezza che il percorso di ridefinizione del Tpl sarà lungo, articolato e dovrà prevedere un coinvolgimento dei Comuni e degli utenti "è nostra convinzione - spiega verdi insieme al consigliere Andrea Calò - che le minori risorse non debbano ricadere sulle spalle e nelle tasche dei lavoratori e degli studenti pendolari". A tal proposito "rileviamo che le prime indiscrezioni e le prime misure adottate dai soggetti gestori dei servizi di trasporto stanno andando però proprio in questa direzione". Per quanto riguarda il territorio del Chianti la società Sita nel quadro dell' “incertezza sulle risorse che saranno destinate nel 2011 al Tpl con possibile riduzione dei servizi erogati” ha già decretato il blocco degli abbonamenti plurimensili, lasciando agli utenti la sola possibilità dei ticket mensili: una scelta che porterà come conseguenza diretta "un pesante e inaccettabile aggravio dei costi per i pendolari.
Tutti coloro che usufruiscono annualmente del servizio con questa misura vedranno addossarsi un aumento della spesa stimabile nel 35% di media". Chi si muove da San Casciano a Firenze rischia di passare "da 380 a 528 euro all'anno, da Tavarnelle si passerebbe da 434 a 600 così come da Barberino e da Greve, mentre per alcune frazioni i prezzi potrebbero addirittura passare da 489 a 660 euro". Tali aumenti, oltre ad essere ad oggi "immotivati e insostenibili per gli utenti, rischiano a nostro avviso di compromettere l'utilizzo dei mezzi pubblici a favore dei mezzi privati con gravi ripercussioni da un punto di vista della mobilità e della tutela ambientale". Sulla questione, Rifondazione comunista ha presentato un'interrogazioni col quale si chiede al Presidente della Giunta provinciale e all'Assessore competente se si ritenga che, anche alla luce delle ultime misure adottate dalla Regione Toscana, "le motivazioni apportate dalla società Sita per l'abolizione degli abbonamenti plurimensili abbiano fondamenti reali; se non si ritenga opportuno intervenire, come soggetto affidatario del servizio, per operare un blocco delle tariffe per tutta la durata del periodo che porterà nel 2012 alla definizione del nuovo bando per il Tpl; se gli aumenti de facto dei prezzi agli utenti siano consentiti dal Contratto di Servizio in proroga; quali misure si intendano adottare affinché i tagli apportati dal Governo non abbiano insostenibili ripercussioni sui pendolari".

met.provincia.fi.it/news.aspx?n=81262
[Modificato da trambusfi 06/11/2010 12:08]
10/11/2010 12:18
 
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Intanto il trasporto pubblico sta andano al macello.
La situazione riportata nell'articolo qui sotto è praticamente uguale in tutte le regioni: tagli e aumenti delle tariffe...grazie a questi mentecatti...non ci sono parole...


Regione, tagli per oltre un miliardo
«Dobbiamo aumentare le tariffe»

Formigoni: mai una manovra così pesante, costretti ad aumentare i biglietti di treni e pullman


MILANO - «Siamo la regione più colpita e questa è la manovra più difficile di sempre». Un miliardo e duecento milioni di euro in meno da Roma, anche la «locomotiva» d'Italia rischia di arrancare. Colpa della manovra finanziaria, del governo che taglia i trasferimenti agli enti locali e colpa anche del patto di stabilità che obbliga le regioni a non sforare i tetti di spesa. È un bilancio di lacrime e sangue quello che la giunta ha licenziato nella notte di lunedì, dopo una riunione fiume tra tutti gli assessori. Il governatore aveva lanciato l'allarme già a luglio. Ora, a giochi (quasi) fatti, i toni sono più soft e Formigoni si sforza di vedere il bicchiere anche mezzo pieno. Anche perché - assicura - la trattativa col governo è ancora in piedi, e la speranza di strappare qualche risorsa in più soprattutto alla voce trasporti non è ancora morta. «La manovra più difficile», dunque.

La memoria di Formigoni corre a nove anni fa, «quando fummo costretti a introdurre i ticket sanitari per garantire la stessa qualità sanitaria. Chiedemmo un sacrificio ai cittadini lombardi che capirono e ci concessero fiducia. Da allora la nostra sanità è la migliore d'Italia e ha un bilancio in pareggio. Anche quest'anno i sacrifici serviranno per mantenere invariata l'offerta di servizi». Un caso su tutti, il trasporto pubblico locale. In Lombardia bisognerà fare i conti con duecento milioni di euro in meno. L'obiettivo del Pirellone è delineato: garantire l'offerta di servizi rivedendo le tariffe. «Soprattutto per le corse singole: in modo da minimizzare gli aumenti per i pendolari». Dai primi conti fatti in Regione il costo dei treni potrebbe salire anche del 25 per cento. Si introdurrà il quoziente familiare, certo, e si arriverà alla tariffa unica integrata, ma l'anno prossimo, ormai è sicuro, gli aumenti scatteranno. Tutte le voci di spesa del Pirellone subiranno una contrazione.

In sofferenza andrà, per esempio, il capitolo della spesa sociale. Il bisturi inciderà sui trasferimenti ai Comuni, sui bonus, sui voucher, sulle politiche per la casa e sugli aiuti alle imprese. Solo la spesa sanitaria per ora resisterà alla sforbiciata. Il «bicchiere mezzo pieno» è invece l'impegno per pagare entro due mesi i fornitori, la riduzione dei dirigenti del Pirellone e il mancato aumento delle imposte regionali. Da Formigoni però nessun affondo diretto contro il governo. Qualche nota a margine, semmai: «Colpiscono più noi della Sicilia. Lo formula dello statuto speciale è anacronistica e non è giusto che non venga riconosciuta la virtuosità delle singole amministrazioni». L'unica vera stoccata che il governatore si concede è diretta ai sindaci, Moratti in testa, che quest'estate disertarono la crociata formigoniana contro i tagli governativi. «I sindaci sono tanti. I presidenti di regione hanno una visione più di lungo periodo».

L'opposizione di centrosinistra intanto attacca. Per Maurizio Martina del Pd, «siamo in presenza di una beffa»: «Proprio nella giornata in cui il Consiglio si appresta a discutere di autonomia fiscale, il presidente della Regione annuncia i tagli devastanti operati dalla Finanziaria». Conclusione: «Se il governo nazionale non fosse dello stesso colore del presidente della Lombardia, Formigoni si affretterebbe a chiedere le dimissioni del premier. Lo invitiamo a farlo». Protesta anche l'Udc, dopo la bocciatura in aula dell'ordine del giorno che chiedeva tempi certi per la creazione della città metropolitana. «È un atto - dice Enrico Marcora - che va contro l'impegno a contenere i costi della politica e a razionalizzare l'assetto amministrativo della città e della Provincia di Milano».

Corriere - Andrea Senesi
10 novembre 2010

[Modificato da Madeco 10/11/2010 12:23]
11/11/2010 15:48
 
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CVD i risultati del governo degli strafatti.

Finanziaria: in arrivo aumenti per le tariffe dei treni regionali

I finanziamenti alle tratte ferroviarie locali sono legati alla crescita del prezzo dei biglietti


MILANO - Non solo tagli, ma anche incrementi tariffari. Sono in arrivo infatti possibili aumenti dei biglietti per i treni regionali. Nel maxi-emendamento presentato mercoledì dal governo alla Finanziaria è previsto, infatti, di destinare alcuni fondi già stanziati per le ferrovie e il trasporto pubblico locale al «sostentamento dei costi relativi al materiale rotabile per le regioni a statuto ordinario», in pratica per le infrastrutture ferroviarie delle tratte locali.

CRITERI - Tra i criteri previsti per l'assegnazione dei fondi, oltre agli investimenti e alla razionalizzazione dei servizi, c'è anche quello relativo ad «aumenti tariffari negli esercizi 2010 e 2011 da cui risulti l'incremento del rapporto tra ricavi da traffico e corrispettivi». Alcune regioni, come la Lombardia, prevedono già l'arrivo di incrementi tariffari.


Corriere.it

[Modificato da Madeco 11/11/2010 15:49]
11/11/2010 16:07
 
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maestro tranviere
Cosa dire...

1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
11/11/2010 16:34
 
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che c'è da dire nulla oramai è fatta dobbiamo aspettarci di tutto sia i tagli che gli incrementi
11/11/2010 22:53
 
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Per ora l'Anm sta procedendo alla soppressione di linee al ritmo di due al giorno.
14/11/2010 01:03
 
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Regione Toscana

L'assessore Luca Ceccobao sui possibili rincari dei biglietti ferroviari

Aumento tariffe: pendolari due volte vittime del Governo

«Invece di destinare risorse per il tpl, l’esecutivo taglia i fondi e ricatta le Regioni»

«Il Governo ed il Parlamento devono trovare nuove risorse per salvare il trasporto pubblico locale, non aumentare le tariffe dei treni dei pendolari. Siamo davanti a scelte ingiuste e irresponsabili, i pendolari rischiano di essere due volte vittime delle scelte del Governo: subiscono il deterioramento del trasporto pubblico, e devono anche pagarlo di più». Così l'assessore toscano ai trasporti, Luca Ceccobao, interviene sulla notizia dei possibili aumenti dei biglietti per i treni regionali previsti nel maxi-emendamento alla legge nazionale di stabilità. La misura del Governo, in pratica, introduce un meccanismo che premia con fondi per investimenti le Regioni che aumentano le tariffe per il trasporto ferroviario locale.

«Il ministro Tremonti - spiega l'assessore - vuol scaricare il peso dei tagli al trasporto pubblico sui pendolari, spingendo le Regioni a d aumentare le tariffe sui treni regionali. Quello del Governo è un vero e proprio ricatto che vincola gli investimenti ferroviari all’aumento dei biglietti dei cittadini che usano i treno. Tutto questo è inaccettabile. Servono risorse per salvare bus e treni, non ulteriori tagli agli investimenti ferroviari e nuovi aumenti del costo dei biglietti».

Il testo del maxiemendamento, infatti, destina alcuni fondi già stanziati per le Ferrovie e il trasporto pubblico locale al "sostentamento dei costi relativi al materiale rotabile per le regioni a statuto ordinario". Tra i criteri previsti per l'assegnazione dei fondi, si fa espressione diretta agli "aumenti tariffari” da cui risulti un “incremento del rapporto tra ricavi da traffico e corrispettivi".

«Il Governo - conclude l'assessore - dimostra per l’ennesima volta da che parte sta: contro i pendolari e contro il trasporto pubblico locale. E&rsq uo; evidente che il caos della maggioranza si ripercuote pesantemente anche nella formulazione della legge di stabilità, dove non c’è chiarezza sulle misure e dove si assiste ad un balletto di emendamenti e sub-emendamenti da Prima Repubblica. Purtroppo a fare le spese delle divisioni interne al centro destra sono il Paese ed i cittadini, ai quali vengono tagliati diritti fondamentali come quello alla mobilità».

www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-RT/Contenuti/sezioni/trasporti/ferrovie/visualizza_asset.html_1366873...
14/11/2010 13:23
 
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15/11/2010 13:44
 
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15/11/2010 15:34
 
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La notizia dei riguardante L'ACMS riportata da Vincenzo201 è a dir poco scandalosa! Probabile che questi autisti fosse ben pagati per agire in questo modo, ma noto anche una certa stupidità dal momento che il loro posto di lavoro è già traballante da diversi anni, non credo che sabotare i mezzi dell'ACMS giovi alla loro causa
15/11/2010 20:34
 
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Ma quale posto traballante? Tanto l'azienda che vince la gara, in caso AMCS lasci, è obbligata ad assumere i vecchi dipendenti!
24/11/2010 14:29
 
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Volevo riportare questo PDF presente sul sito del giornale Il Denaro relativo al disegno di legge "misure urgenti per la finanziaria regionale" prodotto dalla commissione permanente Bilancio e Finanze, Demanio e Patrimonio della regione Campania. Da quel che ho capito si parla di uno stanziamento di 20 milioni per trasporti pubblici

www.denaro.it/documenti/parere105.pdf
24/11/2010 15:09
 
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25/11/2010 16:52
 
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Una manovra che taglia e inquina

21/11/2010 La legge di stabilità in via d'approvazione premia l'autotrasporto e stanga i pendolari. Che avranno rincari fino a più 78 per cento


La manovra finanziaria appena licenziata dalla camera trova 400 milioni di euro per l’autotrasporto, anche 471 milioni di euro per i cacciabombardieri F-35 e ben 245 milioni per le scuole private, ma conferma i tagli per il trasporto ferroviario regionale a cui manca più di un miliardo.

La manovra “sembra” trovare 425 milioni per coprire il buco ma in realtà li prende dalle risorse previste per l’acquisto di materiale rotabile per il trasporto regionale. Infatti nel DL 185/2008 erano previsti 960 milioni per le ferrovie, di cui 460 sono andati alla rete, 75 per il potenziamento ferroviario legato all’Expo, ed adesso con la manovra si prendono gli ultimi 425 milioni che erano destinati ai treni per i pendolari per tagliare un po’ di meno il servizio. Una vera beffa per quei 2,5 milioni di pendolari che ogni giorno usano il treno per muoversi, e che avevano osato sperare che con l’arrivo del nuovo materiale rotabile a partire dal 2012 sarebbe migliorata la qualità del servizio.

Non solo anche queste risorse saranno assegnate alle regioni ad alcune condizioni: che le regioni mettano risorse proprie per investimenti e servizi, che vengano aumentate le tariffe e razionalizzati i servizi.

Se da un lato è opportuno ed auspicabile un processo di efficientamento della spesa per il trasporto pubblico locale ed una miglior integrazione gomma-ferro, non è giusto che a pagare sia gli utenti a cui vengono tagliati qualità e quantità dei servizi mentre si aumentano le tariffe, così come è impossibile che le regioni siano in grado con i pesanti tagli che stanno subendo per i prossimi anni che possano far fronte con risorse proprie, a meno di aumentare le imposte. Mettere insomma le mani delle tasche degli italiani, quello che il governo Berlusconi dice di non voler fare.

Dal prossimo anno, a meno di novità positive dal passaggio al senato del ddl stabilità, si annunciano tagli in tutte le regioni del trasporto per i pendolari, tra 10 ed il 20% del servizio e/o robusti aumenti delle tariffe. Addio quindi alla difficile strada verso la mobilità sostenibile e lo sviluppo del trasporto collettivo, tagliando servizi già scarsi e di bassa qualità, se confrontati con il resto delle città europee.

Le regioni hanno protestato duramente, già a partire dalla manovra estiva di Tremonti, che oltre a tagliare 9 miliardi in due anni alle regioni, aveva soppresso il comma 302, articolo 1 della Legge Finanziaria 2008, che consentiva alle regioni a partire dal 2011 di trattenere una quota dell’accisa sul gasolio per il servizio ferroviario regionale. Una misura che valeva 1,181 miliardi e che adesso mette a rischio tutto il trasporto ferroviario regionale, in particolare di Trenitalia secondo quanto concordato nei nuovi contratti di servizio con le regioni.

Buco a cui non hanno rimediato governo e camera, se non con quel vergognoso storno di fondi dai treni verso il servizio di cui si è detto, mentre i tagli generali alle regioni e comuni costringeranno anche ai tagli nel trasporto pubblico su gomma, da cui sembrano salvarsi al momento solo 372 milioni complessivi per il trasporto ferroviario regionale.

Le regioni continuano a protestare contro i tagli, hanno chiesto e non ancora ottenuto un incontro con il governo, sono costrette a programmare comunque i tagli a partire dal nuovo orario ferroviario del 12 dicembre, e spesso organizzano anche iniziative pubbliche con i pendolari. In Toscana, Asstra, Legambiente ed Anav hanno messo in piedi una campagna con un sito www.notaglialtrasporto.it per far sentire la voce dei pendolari.

In effetti di fronte all’enormità del taglio non sembra esserci una adeguata reazione, a partire da Trenitalia, molti sono convinti che alla fine il taglio rientrerà e forse per la difficoltà di organizzare una azione specifica dei pendolari, gli stessi che subiscono tagli alla scuola, all’occupazione, alla cultura.......

E’ probabile che esploda la protesta una volta che sarà evidente il taglio dei servizi di trasporto. Asstra ha già elaborato alcuni scenari, sostenendo che solo un taglio dell’ordine del 3/5% può essere assorbito con l’efficientamento. Ma se il taglio è del 10% delle risorse per mantenere tutti i servizi le tariffe dovranno aumentare del 36%, se il taglio è del 20% l’aumento delle tariffe sarà del 78%. Se invece si tagliano i servizi, con il 20% in meno di risorse vanno tagliati ogni anno 392 milioni-km di autobus, tram e metropolitane e questo comporta 540 milioni di passeggeri/anno di meno. A questi vanno sommati il taglio di 7,8 di treni-km di ferrovie regionali (esclusa Trenitalia), che comporta 1,5 milioni di passeggeri in meno.

Secondo Asstra, in Italia solo l’ 11,6% degli spostamenti avviene oggi sul trasporto pubblico: con i tagli annunciati stimano che tornerà a scendere la quota modale al 10% in due anni, buttando a mare anni di sforzi per aumentare passeggeri e migliorare il servizio. Questo avrà anche pesanti effetti ambientali nelle città e la congestione, mentre è anche sottovalutato l’effetto sull’occupazione nelle aziende del trasporto pubblico locale. Con taglio del 20% dei servizi vi saranno - secondo Asstra - 19.720 addetti in esubero e da tagliare, per i quali non è prevista alcuna forma di ammortizzatore sociale specifica. Nuovi disoccupati che graveranno su di una crisi economica già pesante per le famiglie italiane.

Senza dimenticare che tagli in questo settore significa anche fermare l’industria e di suoi occupati di chi produce autobus, treni, tram con tutto l’indotto collegato e che in Italia ha una presenza significativa, apprezzata anche nel resto del mondo. Un’industria già in difficoltà per la frenata degli ordini dovuta alla crisi economica.

E pensare che qualche buona notizia era arrivata per migliorare il servizio nelle città. Un recente convegno del Ministero dei Trasporti ha fatto il punto sullo stato dei progetti di tram e tram-treno in Italia. Diverse città hanno ormai inaugurato nuove reti come Padova, Messina, Bergamo, Firenze, Cagliari, Sassari, oltre alle reti già in uso di Roma, Milano, Napoli e Torino, che hanno un notevole successo di pubblico. Altre linee sono in cantiere a Venezia, Palermo, Firenze, Milano. Ma se si tagliano le risorse per l’esercizio come faranno a trasformarsi in servizio ai cittadini? E come sarà possibile aumentare il trasporto regionale come promesso, sulle linee FS liberate dai treni di lunga percorrenza che ora viaggiano sulle nuove linee veloci?

Il rischio concreto è che dopo aver speso tante risorse pubbliche in infrastrutture su ferro, adesso i pendolari ed il trasporto locale non traggano alcun beneficio per i loro spostamenti, nonostante che siano la stragrande maggioranza dei viaggi quotidiani.

Anna Donati

www.sbilanciamoci.info

[Modificato da Madeco 25/11/2010 16:54]
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