Rischia veramente la distruzione il Trasporto Pubblico Locale in Italia!

Dal mattino ancora su unico


16/06/2010
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Gerardo Ausiello A rischio il pagamento degli stipendi ai dipendenti delle aziende di trasporto. È l’effetto più drammatico del braccio di ferro in atto tra la Regione e il Consorzio Unicocampania, che sta mettendo in pericolo anche il mantenimento della tariffazione comune. Tutto è partito dallo stop di Palazzo Santa Lucia allo stanziamento di 11 milioni di euro, che rappresentano parte della quota aggiuntiva (14 milioni) finora destinata ogni anno dalla giunta Bassolino alle società che fanno parte del Consorzio: il credito complessivo vantato ammonta a circa 67 milioni. Fondi che però l’assessore ai Trasporti (e senatore del Pdl) Sergio Vetrella non intende erogare «finché non verrà sottoscritto un accordo tra le parti, che allo stato non esiste». Di tutto ciò si è discusso nel corso di un vertice a Roma a cui hanno partecipato, tra gli altri, il presidente dell’Anm e coordinatore delle aziende di trasporto della Campania Antonio Simeone e i rappresentanti di Asstra e Anav. Si lavora a un documento che verrà reso noto nelle prossime ore e che potrebbe contenere una sorta di ultimatum a Palazzo Santa Lucia: se non saranno sbloccate le risorse, le società non potranno garantire la loro attività e saranno costrette a considerare l’eventuale uscita dal Consorzio. Ciò avrebbe come conseguenza la cancellazione del biglietto Unico. Nell’immediato, infatti, il problema riguarda la funzionalità del servizio pubblico nonché il pagamento delle spettanze ai circa 10mila dipendenti delle 14 aziende che hanno aderito al sistema creato dall’ex assessore Ennio Cascetta. A questo punto il caso torna all’attenzione di Vetrella, che dovrà decidere sul da farsi. L’esponente della giunta Caldoro ha chiarito di voler «mantenere la tariffazione comune, però il sistema non può e non deve più reggersi su una gestione inefficiente, le cui perdite gravino sui contribuenti». Per le aziende in rosso, inoltre, si profila il commissariamento: «Stiamo verificando - ha annunciato - se eventuali passività delle partecipate risultino già nel bilancio della Regione o se si dovranno sommare a quanto la giunta Bassolino ha approvato, portando allo sforamento del patto di stabilità. Su questa base andrà giudicata la “qualità” degli amministratori che abbiano portato le loro società a significative perdite». Dello stesso avviso il presidente della commissione Bilancio, Massimo Grimaldi: «Manterremo il biglietto Unico e faremo in modo che questa misura diventi una risorsa non soltanto per i cittadini, ma anche per la pubblica amministrazione, considerando questo obiettivo una delle sfide più importanti che ci aspettano nel settore dei trasporti». Il consigliere regionale del Pd Gianfranco Valiante, invece, avverte: «Condivido la necessità di tagliare gli sprechi, i doppioni e le inefficienze, però i tagli indiscriminati sono intollerabili. Mi riferisco, in particolare, al Consorzio Unicocampania. Il blocco dei fondi mette a repentaglio la tariffazione e un sistema di trasporti comune e rischia di far tornare indietro la Campania di quindici anni». «Il sistema integrato dei trasporti va tutelato e difeso, non si può ragionare solo con i numeri - aggiunge - Sicuramente la gestione va rivista e resa più efficiente ma non è pensabile, di punto in bianco, di fare dietrofront penalizzando l’utenza oggi sempre più numerosa ormai abituata alla massima accessibilità del trasporto pubblico locale. Auspico un po’ di buon senso da parte della giunta Caldoro»

Purtroppo sembra che la situazione stia precipitando.

BiagPal, 16/06/2010 16.24:

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NO! Sotto CTP vogliono accorpare solo il servizio della Provincia di Napoli. Vogliono creare 5 diverse aziende provinciali. E non ci vuole, poi, uno scienziato a capire che con un'unica azienda si razionalizzano i costi.
Ma poi non eravate voi che invocavate l'accorpamento in un'unica azienda? Cos'è? Adesso avete magicamente cambiato idea?!

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Tu forse non sai che le gare per l'assegnazione delle linee si fanno su base provinciale. Lo stabilisce l'UE, non io. E non hai ancora capito che EAVBUS - che è la candidata numero 1 a scomparire - agisce solo nella provincia di Napoli, essendo nata dalla cessione di ramo d'azienda della SEPSA, di Circumvesuviana e dall'accorpamento di Vesuviana Mobilità, nata da alcune partecipazioni. Nella provincia di Napoli accadrebbe che tutto verrebbe accorpato sotto CTP, mentre quello che succederebbe nelle altre province sarebbe anch'esso il frutto di accorpamenti, visto che evidentemente non sai (ma basterebbe leggere la lista delle assegnazioni dei bus EAV per rendersene conto) com'è variegato l'elenco delle aziende di trasporto che operano nel resto della Campania.
Per quanto riguarda i costi, ora hai parlato di "razionalizzazione", che è cosa ben diversa dalla "diminuzione", che non è affatto un dato scontato, anche se dovrebbe esserne la conseguenza naturale.

X Augusto però dei vantaggi si avrebbero vedi ad esempio che in molte zone ci sono linee CTP ANM e EAVBUS che in pratica fanno gli stessi percorsi quindi si potrebbe potenziare in altre zone dove l'offerta è più carente, tu che sai molto più di noi che ne pensi sul futuro dei trasporti se la Regione non molla i fondi a breve.

Non ne so molto di più. Io credo che una razionalizzazione dei percorsi sia ormai necessaria, anche per motivi economici. Per quanto riguarda la situazione attuale, bisogna aspettare per capire cosa accadrà. Che il consorzio Unico avesse delle criticità era noto da molto tempo, lo stesso Cascetta dovette affrontare una situazione difficile un paio d'anni fa, quando Trenitalia, SITA e non ricordo chi volevano uscirne. Sita mi risulta non voglia più saperne nemmeno oggi...

Tutto chiaro, ma non capisco proprio perchè affidare tutto a CTP (sempre se è confermato), visto che è è tra le aziende più in crisi. Che si dia la gestione provinciale ad un'azienda meritevole!

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Ma di salvatori di cosa, che stanno distruggendo tutto? Alla gente interessa soltanto togliersi dai piedi questi cantieri e poter finalmente iniziare a viaggiare in metropolitana.

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E' sufficiente trovare il modo per far ricadere la colpa sugli altri.
Ci riusciranno.

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E non hai ancora capito che EAVBUS - che è la candidata numero 1 a scomparire - agisce solo nella provincia di Napoli

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Ci sono anche linee EAVBUS che arrivano in provincia di Benevento e ad Avellino (l'ex linee Circumvesuviana), nonché in provincia di Salerno.

CTP appartiene alla provincia quindi alla destra vedi con il concorso per autisti hanno riaperto i giochi a molti esclusi. Pensa che bacino di voti e quanti favori si possono fare con una azienda più grossa e se razionalizzano le linee possono offrire un servizio migliore in tutta la provincia e chi li muove più da la, comunque mi pare che CTP abbia 22 milioni in rosso.

Comunque uno scenario cosi non sarebbe male credo, unire metronapoli e ANM con servizio solo cittadino, CTP incorpora EAVBUS e pensa alla provincia e non sarebbe male fare una solo società del ferro Sepsa, MCNE e Circumvesuviana, l'unico problema che devono scomparire un pò di poltrone loro sono d'accordo......

Vincenzo201, 17/06/2010 14.52:

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Ci sono anche linee EAVBUS che arrivano in provincia di Benevento e ad Avellino (l'ex linee Circumvesuviana), nonché in provincia di Salerno.

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Ma EAVBUS non è certo il principale vettore - né l'unico - in quelle province.

Ma poi perché fissarsi con le Province? Una suddivisione del genere non si adatta alla conformazione territoriale campana, né con i rapporti che si hanno tra i vari Comuni.

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Io credo che una razionalizzazione dei percorsi sia ormai necessaria, anche per motivi economici.

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Necessaria e utile, se servirà a liberare risorse per migliorare il servizio in altre zone e non solo per risparmiare. Ma, per arrivare a questo, non bisogna solo razionalizzare i percorsi, ma si dovrebbe (evito di dire "si sarebbe dovuto") andare oltre l'integrazione tariffaria e integrare anche i servizi, sul piano operativo e di conseguenza anche delle informazioni. Finché ci saranno 13 operatori, però, ognuno avrà il proprio sito (con i propri costi!), il proprio call center (che costa!), piazzerà le proprie paline (e piazzarle, nonché aggiornarle, costa!). Molto probabilmente ogni azienda fornirà informazioni all'utenza in base alle informazioni in proprio possesso, altro che integrazione! Ora non voglio dire che tutto ciò porti al tracollo del TPL, ci mancherebbe, ma non sarebbe meglio e più economico, una sola palina alla fermata, un portale e un call center che forniscano informazioni complete?

Ho letto sul sito ANM che le linee extraurbane sono gestite da un contratto ponte fino al 2011. Questo non significa che dovrà essere indettta una gara? Perché sono tutti così sicuri che la CTP si occuperà del TPL in provincia?

Ma la provincia è unica proprietaria della CTP quindi è già un segnale, poi ci sono le dichiarazioni di Cesaro di qualche mese fa sull'argomento comunque un dato di fatto che ci sono troppi vettori e troppi percorsi fotocopia.

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ANM solo nel Comune di Napoli e CTP a gestire il trasporto in tutta la provincia

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Significherebbe l'addio all'integrazione tariffaria.

Non per forza dipende tutto dalla Regione, senza risorse unico salta per forza e credo già dalla fine di giugno visto gli scenari, nessuno vuole la fine di unico, io per lavoro diverse volte al mese vado a Torre del Greco e con il giornaliero risparmio una cifra partendo da Marano.

Augusto1, 17/06/2010 15.54:

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Vincenzo201, 17/06/2010 14.52:

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Ci sono anche linee EAVBUS che arrivano in provincia di Benevento e ad Avellino (l'ex linee Circumvesuviana), nonché in provincia di Salerno.

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Ma EAVBUS non è certo il principale vettore - né l'unico - in quelle province.

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Volevo solo aggiungere che EAVBUS ha incorporato anche le linea di autobus gestite prima da Metro Campania NordEst

Sono daccordo sulla razionalizzazione dei percorsi

La prima cosa che andrebbe fatta è liberare il centro, e più precisamente corso Garibaldi, dalle linee exstraurbane. E' inutile far arrivare le linee exstraurbane in centro è solo uno spreco di tempo e gasolio. Non è facile lo so non me lo venite a dire però bisogna trovare il modo di farli arrivare in periferia e creare un interscambio con vettori urbani (metro o Autobus)