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Tram di celluloide (ovvero, tutte le volte del Tram al cinema, in Italia)

Ultimo Aggiornamento: 06/08/2023 16:51
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23/04/2004 03:49
 
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maestro tranviere
Il Tram (Roma) - 1973, Dario Argento/Sirio Bernadotte
Ecco una piccola rarità. Un film televisivo trasmesso per la prima volta dalla RAI nel 1973, nell'ambito di una serie "La Porta Sul Buio", curata da Dario Argento. La regia è dello stesso Argento, sotto lo pseudonimo di Sirio Bernadotte, come pure soggetto e sceneggiatura, e tra gli interpreti si ricordano il compianto Enzo Cerusico, nel ruolo del Commissario Giordani e Paola Tedesco, sua fidanzata che, come ricorderà chi ha visto a suo tempo questo film, corre un grosso rischio nella parte finale della storia. Segnalo, come nota di colore, che Paola Tedesco indossava nel film una minigonna abbastanza corta per l'epoca, e ciò fornì al regista, soprattutto nelle scene di inseguimento, l'occasione per indugiare un po' in quei paraggi.

Il Tram è uscito recentemente in DVD (in italiano, con sottotitoli in inglese e tedesco) in edizione limitata di 3000 copie, dal titolo "Door Into Darkness" (la traduzione inglese del titolo della serie televisiva). Il DVD (che contiene, oltre a "Il Tram" altri tre episodi della serie televisiva RAI: "La Bambola", "Testimone Oculare" , "Il Vicino di Casa") è di produzione tedesca (Dragon Film) ed è reperibile in Italia con estrema difficoltà (i maggiori venditori on-line non ce l'hanno). Si ricupera presso qualche negozio specializzato in horror), mentre in Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti è reperibile con maggiore facilità, ed a costi più contenuti. Mi risulta sia stato anche pubblicato tempo fa in videocassetta (un'edizione giapponese, in italiano, con sottotitoli giapponesi, dal titolo "The Psycho-Files - Il Tram/Testimone oculare") oggi reperibile unicamente (e a caro prezzo) presso qualche rivenditore specializzato in rarità.

Riporto alcune informazioni tratte da da I. H Magazine. Settimanale di Cultura e Spettacolo [URL](http://www.ihmagazine.it/articoli/no1355-2.html).[=URL](http://www.ihmagazine.it/articoli/no1355-2.html).

< Partendo da una situazione inizialmente inserita nella sceneggiatura originale de L’uccello dalle piume di cristallo, Argento, che qui si firma Sirio Bernadotte, in quanto all’epoca non voleva sminuire la propria immagine apparendo come regista di telefilm, per raccontare questa indagine condotta dal commissario Giordani (proprio come il James Franciscus de Il gatto a nove code) fa ampio uso di tutti quegli elementi che resero grandi i suoi primi due lungometraggi: inquadrature e dettagli particolarmente studiati e ricercati (in questo caso c’è una particolare attenzione nei confronti dei meccanismi di apertura delle porte dei mezzi pubblici), uso delle soggettive per generare curiosità e mistero, una certa venatura ironica che emerge nel corso della descrizione dei diversi indagati, e la lunga attesa, mentre i piedi dell’assassino avanzano, commentata da una musica ossessiva, nella tesissima sequenza finale del telefilm, ambientata nel tetro deposito dell’A.T.A.C. Come si fa a non rimanere poi affascinati dalla geniale trovata finale, marchio di fabbrica di tutta la produzione argentiana, che gioca abilmente sui campi visivi?

E non è finita, infatti il protagonista Cerusico, per chiudere l’episodio, ci regala anche il messaggio politico:"C’è anche il criminale intelligente, magari ha belle macchine, ville, lusso, può anche sembrare una persona per bene, compie delitti anche lui, eccome, solo che quando andiamo a vedere ci mostra le mani e sono sempre bianche, pulite, immacolate".>>


La sequenza che riporto qui di seguito appare proprio all'inizio del film, dove si vede la vettura articolata 7049 in livrea biverde (immagino realizzata dalle officine "Stanga", come tra l'altro si dovrebbe desumere dal marchio che appare sul muso della vettura, nell'ottavo fotogramma) che esce dal lavaggio. L'addetto alle pulizie sale a bordo e scopre un cadavere di donna. Sullo sfondo si intravede una vettura a carrelli, col classico pantografo romano tipo "stendipanni".

Com'è possibile che la donna sia stata ammazzata sulla vettura, senza che nè il conducente, nè il fattorino, nè gli altri passeggeri se ne siano resi conto? Il colpevole è forse il fattorino, che è rimasto solo a bordo quando sono stati uccisi gli altri passeggeri, e solo avrebbe potuto compiere il delitto?

Ma i trammaniaci più accorti, che sanno come funzionano gli scambi e gli isolatori, e ricordano quando i tram non avevano batterie di continuità a bordo, non possono accontentarsi di una soluzione così semplicistica ...


[Modificato da XJ6 07/10/2005 3.16]


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