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Troppi guasti, dopo 26 anni
va in pensione il metrò leggero
Da lunedì sulla linea 3 che collega piazza Hermada alle Vallette circoleranno i bus sostitutivi che già svolgono il servizio nei giorni festivi. In seguito potrebbero circolare i normali tram ma in questo caso Gtt ha l'intenzione di utilizzare le vetture attualmente sulla tratta del 13
di DIEGO LONGHIN
Troppi guasti, dopo 26 anni va in pensione il metrò leggeroAddio ai maxitram della linea 3: si rompono e costano troppo. Meglio mandarli in pensione, sostituendoli prima con i bus e poi con i classici tram gialli, i cosiddetti “2800”, molto più piccoli delle vetture “7000”. Lasciare in deposito i mezzi vuol dire anche mettere la parola fine al concetto di metropolitana leggera, quella pensata negli anni ‘80 perché, si pensava, Torino non aveva bisogno di una metropolitana classica. Meglio linee protette su corsie preferenziali: delle cinque previste, però, se ne è realizzata solo una lungo tutto corso Regina Margherita. Le maxivetture lasceranno le rotaie, sempre che i classici tram gialli a disposizione di Gtt siano sufficienti. Per spostare i mezzi “2800” sulla linea 3, infatti, l’azienda di corso Turati ha deciso che la linea 13, da piazza Campanella fino a piazza Gran Madre, sarà gestita solo con bus. Forse si interverrà anche sulla linea 16, ma questa è solo un’ipotesi. L’ex municipalizzata dei trasporti è a corto di tram: in tutto, dai dati che compaiono sul sito, sono 212. Molti, però, sono in manutenzione e negli ultimi anni non ci sono stati acquisti, al contrario dei bus.
La scelta è stata presa da Gtt in accordo con l’Agenzia della mobilità metropolitana, guidata dall’assessore Claudio Lubatti, per risparmiare e mettere la parola fine a una brutta esperienza. I “7000” hanno sempre rappresentato un problema: le vetture acquistate nel 1984 erano 51 ma nel corso degli anni si sono ridotte a 22. Ora una buona parte è ferma per guasto, causa centralina elettronica che va in tilt: solo una decina sono in servizio. Peccato che per coprire le ore di punta servano 13 convogli. Già oggi, nei giorni festivi, la linea 3 è gestita con pullman. Gtt conferma la decisione, ma non fornisce indicazioni sui tempi: dalle informazioni che circolano, comunque, l’addio è previsto già dal prossimo lunedì o comunque dal mese di dicembre. Le indiscrezioni, rilanciate anche su Facebook da “Trasporti Pubblici Torino”, indicano che il servizio, in una prima fase, verrà garantito con bus. Poi compariranno i tram gialli “2800”, anche per le vetture con cabina di guida in un solo senso di marcia resta da risolvere il problema dei capolinea: alle Vallette i binari terminano con un anello consentendo l’inversione a U, in piazza Hermada no.
Per coprire le necessità della linea 3, Gtt dovrà gestire con i bus la linea 13, facendo leva anche sulle proteste degli abitanti di via Bianchi e di via Fabrizi, quartiere Parella, che protestavano per lo sferragliamento eccessivo dei tram a pochi metri da portoni e finestre. Troppo rumore, troppe vibrazioni. Già oggi, dopo le 21, i tram sono sostituiti dai bus. Forse anche il 16 verrà coinvolto in qualche riorganizzazione. «È il segno che a Torino via via i tram spariranno e tutte le linee saranno gestite da bus — dicono le associazioni del settore e gli amanti delle rotaie — anche questo spiega perché non se ne acquistino di nuovi. Il trasporto urbano su ferro, invece, andrebbe incentivato».
I tram costano di più rispetto ai pullman, che Gtt ha continuato
ad acquistare negli ultimi anni, rinnovando il parco mezzi ed eliminando quelli più vecchi ed inquinanti. Le ultime commesse per le rotaie sono i “CityWay” della Alstom, ordinati nel 2004 e in funzione sulla linea 4. Mezzi che Alstom, a cui Gtt aveva nuovamente bussato qualche anno fa, non produce più. Gli altri tram che si vedono circolare a Torino sono i “5000”, i primi a pianale ribassato, arrivati per i mondiali di calcio del ‘90.
(26 novembre 2013)
(http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/11/26/news/troppi_guasti_dopo_26_anni_va_in_pensione_il_metr_leggero-71952778/) |