Filobus Fiat 2405.... 1/43 radiocomandato!

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ZioJO73
00lunedì 27 luglio 2009 12:33
Si procede... lenti, ma si procede!
Purtroppo io non sono tra i fortunati che può andare in ferie...
Quindi mi dedico alla costruzione del mio modello a tempo perso, andando avanti un po' a rilento...

Gli ultimi aggiornamenti mostrano la costruzione del paraurti anteriore.
Si parte prendendo la sagoma del frontale direttamente dal modello, riportandola con la penna su di un cartoncino.
Successivamente si va alla sega da traforo e con un pezzo di compensato da 5mm si ricava prima la sagoma lato carrozzeria, poi col medesimo metodo si ricava la forma esterna del paraurti:












Logicamente il paraurti ha subìto delle lavorazioni (non presenti in foto) che ne hanno costruito la particolare sagoma a più rilievi..
fatto questo si passa alla costruzione della veletta frontale, usando del plasticard da 0,5mm di spessore.
Si fa prima lo "sviluppo" del pezzo: in questo caso l'aver capito le "proiezioni ortogonali" in epoca scolare, è sicuramente di gran aiuto...



Ottenuto lo sviluppo del pezzo, aiutandosi con una sagoma di cartoncino ricavata dal tetto, non resta che incidere il plasticard ed effettuare le piegature, ottenendo il pezzo praticamente già perfetto per essere incollato al tetto:




Con questo risultato dopo la stuccatura e rifinitura:












Adesso si passa alla verniciatura. Non fate caso nè a COLORE nè a VERNICIATURA! Normalmente a tutti i modelli dò una verniciata per avere un idea REALE dei DIFETTI. La verniciatura mette in risaalto le profonfità, i rilievi, i difetti e le stuccature. Con questo sistema, si scoprono immediatamente le magagne del modello, quindi prima della rivernciatura nei colori defintivi si può mettere mano alle finizioni aggiustando il modello:






Per la verniciatura uso uno "spruzzatore" (costa circa 15 euro) a vasetto inferiore, ed il compressore. I colori sono Gunze Sangyo, sono diluibili in acqua. Ottimi colori, non fanno odori strani, quindi possono essere usati anche in condominio (sul balcone) senza che il "capo-scala" venga a suonare alla porta con le sue rimostranze..






Si vernicia anche la portina. Notate lo specifico "guanto" che altro non è che una busta da spesa..






Ecco il 2405 dopo il primo strato di vernice che ne rende subito pregi (pochi) e difetti (molti):










Foderata la parte superiore del mezzo, inizia l'operazione di verniciatura della parte bassa, quella che è di colore più scuro. Le mie capacità artistiche sono tali che provando a mischiare i colori per ottenere una tonalità simile all'originale ho tirato fuori un colore "alieno" che nulla ha a che vedere con i colori reali (sono proprio una chiavica sotto questo aspetto!)








Adesso il modello è quasi definitivo e saltano subito all'occhio difetti che noterete voi stessi:




















Allora analizziamo il modello tirandone subito fuori i difetti:


-Il taglio superiore della porta guidatore è troppo alto

-Mi sono dimenticato di simulare la grondaietta sul ricasco dell'imperiale.

-la veletta è sbagliata nelle misure: è troppo piccola in larghezza (ho infatti letto male le misure con il righello! mannaggia!)

-La linea di taglio del frontale che simula la griglia asporttabile è troppo bassa: va a filo della molura coprigiunto.

-Va simulato anche il taglio in verticale (sempre della mascherina)

- Il paraurti è troppo in alto e va abbassato di alcuni millimetri...

Per il resto direi che è tutto OK, la forma de tetto è simmetrica, liscia e priva di avvallamenti. Le fiancate sono regolari e solide, quindi un buon risultato, che migliorerà sicuramente una volta eliminati i difetti.

Ciao. JO [SM=x346232]




Giovanni Kaiblinger
00lunedì 27 luglio 2009 13:18
Bè, nonostante i "difetti" sta venendo fuori un ottimo lavoro.
Io personalmente non riuscire a montare bene nemmeno un paperbus!
Francesco E.
00lunedì 27 luglio 2009 14:48
Che compressore utilizzi?
ZioJO73
00martedì 28 luglio 2009 00:38
RI-MOTORIZZAZIONE!
Avevo anticipato che stavo valutando l'idea di costruire un sistema di riduzione tra motore e ruote, e ho approntato un "veloce" sistema di motorizzazione per testare la funzionalità.
Con la motorizzazione "test" ho potuto valutare l'incrementata forza di trazione e la maggior fluidità di marcia. Il motorino fatica molto meno, la velocità finale è scesa e l'assorbimento del motore è notevolmente calato. In più è aumentata la capacità di regolazione dello Speed-Controller, perchè essendo il motore notevolmente ridotto riesce ad avviare il mezzo con meno fatica, quindi ha un margine di controllo maggiore.
Prima di passare alla descrizione delle operazioni per autocostruirsi una meccanica, faccio qualche premessa.
Gli ingranaggi provengono tutti da sistema di Slot-Car, sono acquistabili in negozi specializzati o visitanto il sito www.slot.it.
Gli ingranaggi grandi (viola) sono in Ergal, il diametro è 18mm e sono 36 denti. I pignoni sono 11 denti di diametro 6,5mm.
La riduzione è fatta partendo dal pignone del motore che con un rapporto di 3,2 giri rispetto alla prima corona, invia il moto al secondo pignone (solidale alla prima corona) che a sua volta fa ruotare la seconda corona (solidale all'asse ruote) sempre con rapporto 3,2 circa.
Quindi per fare un giro di ruota servono oltre 10,5 giri del motore, con rapporto totale 10 a 1. Una buona riduzione.
Il passo tra gli ingranaggi è 11mm, in pratica affiancando pignone a corona la distanza tra i fori è 11mm.
Per ottenere un funzionamento fluido è stata aumentata questa distanza a 11,5mm.
Logicamente essendo tutti gli ingranaggi del medesimo tipo, la distanza tra asse ruote, asse intermedio di riduzione e asse del motore sarà identica:

0 (asse ruota)
+ 11,5mm asse intermedio (dall'asse ruota)
+ 11,5mm asse del motore (dall'asse intermedio oppure 23mm da quello ruota).

Fatta questa premessa si passa a tracciare su una lastrina di rame tutte le "coordinate" di lavoro, e successivamente si fanno sei bulinature per guidare la punta del trapano durante l'apertura dei fori dentro i quali passeranno i vari assi.
Nella foto la meccanica "test" e la lastrina di rame:



Tracciatura:




Bulinatura:




Foratura:




Si passa alla morsa per la piegatura. Operazione che va particolarmente curata per non creare sghembature o mancanza di parallellismi che comprometterebbero il funzionamento del meccanismo.
Si da la forma ad "U" alla lastrina:




Successivamente con delle "Boccole" di rame che altro non sono che antiquati ancoraggi elettrici per radio a valvole (abbiamo anche questa passione in famiglia..) si costruiscono dei "cuscinetti" dentro i quali scorreranno gli assi. Si fa un asse "tipo" costituito da un incastri di tubetti di diverso diametro che bloccano le boccole cercando il massimo parallellismo ed la perfetta perpendicolarità dell'asse rispetto al telaietto di rame:




Fatto questo e dopo infiniti controlli (io vado molto ad occhio...) si passa alla saldatura delle boccole, facendo attenzione a non saldare anche i tubi di rame alle boccole:






Stesso procedimento per il secondo asse, cioè quello di riduzione intermedio:




Ottenendo questo risultato:







Adesso prese le misure del motore e rispettando sempre gli 11,5mm di spazio tra asse intermedio e asse motore si costruisce l'incastro per il motorino, che rimane sempre quello dell'autopista. Essendo di dimensioni relativamente micro, non c'è bisogno di strani ingegni meccanici. E' sufficiente creare l'asola anteriore per il "collo" del motore e le asole posteriori per la "coda" e le terminazioni elettriche del motore stesso:






Logicamente tutto va fatto a prove e tentativi, cercando di limare meno materiale possibile: quello che si toglie di troppo diventa difficile aggiungerlo anche per saldatura, perchè si rischia di spostare tutte le boccole... Il motorino nel suo alloggio:





Le terminazioni elettriche sono protette da guaina termorestringente per evitare corto circuiti con il telaio.




Ecco una prova di assemblamento: come potere notare l'accoppiamento è relativamente giusto, e facendo ben caso, l'asse intermedio di riduzione ha il pignone accorciato in altezza. Si è resa necessaria questa operazione per ridurre l'ingombro in larghezza del gruppo riduttore. In questo modo le ruote gemellate sono più vicine mantendo la carreggiata entro i passaruota esterni del Vibertone.





Alcune vedute del sistema di ingranaggi:








Collegato il motore ad una batteria a 6volt, si lascia il tutto girare per 30 minuti. Un buon "rodaggio" rende tutti gli organi "gemelli" quindi in grado di interagire meccanicamente fra loro:






A questo punto si montano le ruote gemellate e si continua con la prova (totale sempre 30min.).
L'asse sporgente NON è un sistema alla James Bond per "tritare" le ruote alle macchine avversarie! (però magari nel plastico dell'ATTS potrei divertirmi un po' contro gli altri modelli!!!!!!!!!) Ho preferito non accorciare gli assi finchè non ho le ruote definitive..




Infine si installa il tutto sul telaio del Vibertone e si costruisce il "gancio" su cui poggierà la ralla e che fungerà anche da sistema di tenuta del semitelaio posteriore:





Pensavo che l'ingombro della meccanica mi costringesse a compromessi, allargando le ruote e facendole sporgere dai passaruota. Fortunatamente il tutto è rimasto talmente preciso da obbligarmi a fare una boccola per ALLARGARE la carreggiata e portare le ruote a filo dei parafanghi...
Alla fine delle lavorazioni sarei anche stato felice di testare il funzionamento del sistema ma..... ho PERSO UNA MALEDETTISSIMA E MICROSCOPICA brugola dell'ingranaggio!!!!!!! [SM=g9589] [SM=g9589] [SM=g9589] [SM=g9589]
Quindi niente. Andrò a comprare questa cosa (è lunga meno di 3mm..) e poi proverò.
Comunque se tutto va come si pensa non dovrebbe essere necessario il secondo motore sul semitelaio posteriore...
Ma a quello ci pensiamo dopo i test e quando si passa alla parte posteriore.........

Seguiranno aggiornamenti!

Ciao. JO [SM=x346232]















trolleybus58
00martedì 28 luglio 2009 12:52
Hai pensato al materiale per la realizzazione del mantice di collegamento tra i due elementi? Mi pare che l'originale abbia anche una sorta di semi-arco di carrozzeria (con asola finestrata) nella parte centrale di questo... [SM=x346225]
ZioJO73
00martedì 28 luglio 2009 17:35
Mantice..
Si come appunto hai specificato, in centro alla ralla c'è un arco rovesciato con finestrotto centrale...
Al materiale del mantice ho già pensato e... risolto! E' stato uno dei primi interrogativi che mi sono posto prima di iniziare tutta l'operazione..
Ma lo vediamo più avanti...

Ciao. JO
Augusto1
00martedì 28 luglio 2009 17:54
Caro ZioJo, la vettura è bellissima, ma quei colori non c'azzeccano proprio, eh...
trolleybus58
00martedì 28 luglio 2009 20:25
Saranno solo le prime mani... [SM=x346225] per quanto immagino sia molto difficile riprodurre il colore esatto della vettura all'epoca (le stesse foto del tempo potrebbero essere virate non proprio fedeli all'originale) [SM=x346226] , cmq anche ricostruire con le varie tinte i colori si potrebbe riuscire giusto con un tintometro da carrozzieri! [SM=x346233]
Augusto1
00martedì 28 luglio 2009 21:09
Io quel verde scuro lo vedo troppo acceso, e non credo sia un effetto fotografico...
ZioJO73
00martedì 28 luglio 2009 21:58
Colore...
Ha ragione Augusto!
Quel verde "scuro" ha preso una tonalità quasi "plastica". Se mi chiedete di rifarlo un altra volta non ci riesco di sicuro...
Ricorda il colore dello storico shampoo alle mele verdi: il CAMPUS!

Oggi sono andato al negozio di modellismo ed ho acquistato due colori che si avvicinano alle tonalità originali.
E' comunque vero che i bus avevano tutti dei colori strani, e le uniche foto realmente a colori erano quelle di fabbrica: spesso per evidenziare le forme sulla pubblicazione delle brochure i mezzi stessi venivano verniciati in colori più "sgargianti".
Del resto anche in ferrovia, locomotive e locomotori erano verniciati in tinte chiare per creare risalto...

Ciao. JO

trolleybus58
00martedì 28 luglio 2009 23:54
Sulla pubblicazione "Giro d'Italia in filobus" della Editrice Calosci a pag. 272 vi è una foto a colori presa "a ore 13,30" di un Fiat 2405 Viberti torinese, per la precisione il n. 1205 in servizio sulla linea "34", solo che in effetti i colori oltre ad essere "virati" su un indefinibile blu-color cielo dimostrano anche la vetustà del mezzo (la foto fu scattata il 26/05/1979 da Paolo Gassani), in effetti cmq la veletta è più sviluppata orizzontalmente e il mezzo è munito di fendinebbia gialli anteriori...in ogni foto queste foto riportate non sono proprio le fonti iconografiche migliori per le cromie originali, sarà anche che con il processo di stampa dell'editore vi sono variazioni inevitabili: in effetti le uniche sono le foto promozionali dell'epoca a cura delle Case costruttrici!
ZioJO73
00mercoledì 29 luglio 2009 00:35
Si ce l'ho quel libro...
Comunque da disegno ATM che cita espressamente il 2405, i fendinebbia non ci sono.
E come tale non li ho installati. Anche se poi dal momento che devo comunque ritoccare il frontale è probabile che la modifica verrà fatta installando i due fanalini tra mascherina e paraurti.
Per quanto riguarda i colori, credo che mi avvicinerò a qualche mezzo di ATTS con la tabella "RAL" cercando il colore più vicino possibile a quello dei mezzi storici.

Ciao. JO
ZioJO73
00giovedì 6 agosto 2009 18:40
Qualche immagine dello stato di avanzamento....
QUeste immagini mostrano lo stato dei lavori del 2405.
La semicassa posteriore è praticamente ultimata, manca logicamente tutta la parte di finituta.
E' mancante anche la ralla centrale che è in fase di costruzione.






Attendo commenti dai pochi rimasti dalla partenza per le ferie!

Ciao. JO [SM=x346232]
Augusto1
00giovedì 6 agosto 2009 19:22
per ZioJo
Focalizzo ancora l'attenzione sul colore: se hai riverniciato la semicassa anteriore ti dico che adesso va molto molto meglio, e praticamente ci sei. Non fare riferimento ai mezzi di Torino, le tonalità sono diverse. Devi guardare solo Milano e Napoli.
ZioJO73
00giovedì 6 agosto 2009 19:35
VIDEO!
Ecco qualche video del Vibertone!

http://www.youtube.com/watch?v=Hq6MCYR1O0w

http://www.youtube.com/watch?v=A3r1ioUwi2U

http://www.youtube.com/watch?v=fnHsV2PdM4k


Ciao. JO [SM=x346232]
Francesco E.
00giovedì 6 agosto 2009 22:38
Bello il video! avrei un suggerimento su come rendere il funzionamento più dolce...ma è un'idea folle!
ZioJO73
00giovedì 6 agosto 2009 22:43
Suggerimenti....
cosa aspetti a farti avanti????????????????

Ciao. JO
ZioJO73
00giovedì 6 agosto 2009 22:47
Pensavo di inserire delle resistenze di potenza in serie al motore come avevo fatto con il 2411 in 1/24...
Anche perchè il regolatore micro non dispone di trimmer per ritoccare la velocità massima del modello...

Ciao. JO
Francesco E.
00giovedì 6 agosto 2009 23:37
Se ti accontenti di avere una velocità fissa bassa, si da simulare visivamente la "massa" del veicolo, potresti provare, per avere partenza ed arresto dolce (e non a razzo) ad inserire IN PARALLELO al motore un gruppo RC (resistenza e condensatore elettrolitico in serie) in modo tale che quando si da tensione al motore la corrente fluisca attraverso il gruppo e, man mano che il condensatore attraverso il resistore si carica (e quindi scorra sempre meno al suo interno), ne fluisca sempre più verso il motore (che a quel punto gira al massimo poiché il condensatore carico interrompe il parallelo)... togliendo tensione il condensatore, scaricandosi attraverso la resistenza, continua a far girare il motore che ovviamente al diminuire della carica rallenterà sempre di più fino a fermarsi. Naturalmente i valori di RC vanno trovati sperimentalmente poiché dipendono sia dalla durata dell' accelerazione e decelerazione nonché, cosa più importante, dal valore della resistenza intrinseca in Ohm del motore....in effetti la cosa potrebbe anche non funzionare se detta resistenza fosse troppo bassa....ma la cosa, a mio avviso, va cmq tentata.... ovviamente il componenti portano via spazio e, forse, la cosa andava pensata in fase di progettazione...
ZioJO73
00giovedì 6 agosto 2009 23:46
Si, c'è solo una piccola controindicazione al tuo suggerimento...
Il condensatore elettrolitico è POLARIZZATO, quindi necessita di alimentazione sempre nel medesimo modo...
Se faccio "retromarcia" il condensatore crea immediatamente un cortocircuito, che di sicuro si tramuta nella rottura del regolatore RC, nell'arrosto della resistenza (interessata dalla corrente di co-co) o nell'esplosione del condensatore...
Bisognerebbe studiare un sistema "doppio" composto da due R+C (resistivo più capacitivo) gestito con diodi di blocco che escludono un sistema R+C in base alla polarità di alimentazione...

Ciao. JO
Francesco E.
00giovedì 6 agosto 2009 23:57
Bastano due elettrolitici montati, ad esempio, in serie negativo-negativo (naturalmente così il valore dimezza)... e cmq ci sono in commercio anche gli elettroliti NON polarizzati (si utilizzano nei circuiti crossover delle casse acustiche)...basta specificarlo al momento dell'acquisto.
sotram
00venerdì 7 agosto 2009 01:04
non vedo il problema: la retromarcia subito dopo la marcia avanti non va fatta, ma occorre attendere la fermata. se lo facessi su un mezzo al vero, avresti lo stesso problemi sugli azionamenti o sulla trasmissione.
trolleybus58
00venerdì 7 agosto 2009 12:01
Complimenti per i colori della prima cassa (e anche per il posizionamento dei fendinebbia) [SM=x346242] : sono entrambi abbastanza realistici (cmq le tinte sono bel più probabili della versione "di fondo") [SM=x346232] !
trolleybus58
00venerdì 7 agosto 2009 12:05
Se vai sulla sezione "548 Il più bel filobus d'Italia" troverai un paragone abbastanza utile per il lavoretto che stai continuando... [SM=x346232]
trolleybus58
00venerdì 7 agosto 2009 12:08
Parlavo relativamente alla tinta ed al muso... [SM=x346233] d'altronde si vede che rispetto al "fratello" ha la doppia porta ed il doppio asse posteriore nella prima cassa! [SM=x346225]
ZioJO73
00martedì 11 agosto 2009 00:38
RALLA E TROLLEY!
Qualche immagine della ralla centrale del Vibertone.
Dopo attento studio del disegno della "Giostra Urbinati" mi sono deciso a fare a modo mio, dando vita alla "Giostra Zio JO", che sicuramente non si pone in competizione o cerca di essere qualcosa di simile al sistema del noto ingegnere, ma dovrebbe funzionare almeno sul mezzo in scala 1/43.
Ho semplificato il sistema. Nella Urbinati, la ralla è divisa in quattro sezioni tagliate a "spicchio", io invece ho diviso la ralla in due, facendo due pezzi "intercalati" tra loro che per comodità chiamerò "semiralla". In pratica una parte della giostra ha un incastro "maschio" e l'altra la "femmina". Sono tenuti insieme da un sistema di cerniera simile a quello usato per le portine, che permette ai due "spicchi", che sono praticamente due mezzi cerchi, di oscillare in maniera differente tra loro: uno guidato dalla semicassa anteriore, l'altro da quella posteriore.
Logicamente è stato semplificato anche il sistema di tenuta dell'arco di carrozzeria centrale che si trova tra i due mantici. Al vero questa parte è solidale a due dei quattro spicchi della giostra. L'arco in questo caso è solidale ad una "semiralla", e quindi in teoria soggetto e quasi sempre vincolato ad uno dei due semi-telai (ancora decidere).
Lo studio ha portato a costruire un sistema che permette alla ralla di ruotare su se stessa (rotatorio), e quindi di dividere a metà l'angolo che si crea tra le due semicasse durante la sterzata.
Logicamente lo snodo deve permettere anche il movimento stesso della ralla sul piano orizzontale sfruttando il fatto che sarà vincolata alla semicassa anteriore mediante perno orizzontale trasversale, che quindi le consente di inclinarsi (entrambe le due semiralle) in caso di cambio di livelletta tra le due semicasse.
Il "rimorchio" verrà connesso con un sistema ad occhiello, arricchito da uno snodo orizzontale longitudinale che consente il movimento torsionale rispetto alla cassa anteriore.
Con questo sistema ho ottenuto tutti i movimenti necessari a rendere la marcia fluida:

1) angolo di sterzo, dato da occhiello su perno di ralla.
2) rotazione della ralla con posizionamento sempre sulla bisettrice dell'angolo creato dalle due semicasse, sfruttando la vite/perno centrale.
3) cambio di pendenza: dato dal movimento orizzontale della ralla rispetto alla semicassa anteriore (e quindi anche all'occhiello del rimorchio).
4) torsionale, dato dallo snodo dopo l'occhiello, che permette al rimorchio di ruotare sul suo asse longitudinale, quindi torcere rispetto alla semicassa anteriore.
5) adattamento: nel complesso una semiralla è sempre vincolata alla cassa a cui si affianca (ma questo lo vediamo poi perchè è difficile da spiegare senza foto! [SM=x346220] )

Quindi ecco le foto:

Ralla completa di arco già lavorato con le aperture dei finestrini. l'arco è solidale ad una semiralla alla quale è sempre perpendicolare:




L'altra parte di ralla è libera di alzarsi e/o abbassarsi rispetto alla precedente:




Particolare della ralla, si vede la femmina solidale all'arco di carrozzeria ed il maschio libero di inclinarsi rispetto alla femmina grazie ad un sistema a cerniera:




Parte inferiore, una vite è solidale alla ralla, alla quale si avvita un barilotto di ottone (mammuth elettrico). Questo permette la rotazione della ralla su se stessa. Al barilotto sono connessi due tubi, uno per lato sui quali verranno infilati altri due barilotti resi solidali alla cassa anteriore. Quindi la barra sotto la ralla è SEMPRE perpendicolare all'asse del semitelaio anteriore, ma permette alla ralla di ruotare su se stessa (rotazione) tramite la vite, e di inclinarsi sul piano orizzontale (ruotando la barra dentro i barilotti solidali alla cassa anteriore.)






In questa foto si vede la barra ruotata, che dà l'idea della libertà di movimento della ralla rispetto ad essa:




In questa foto invece si vede il grado di libertà tra le due semiralle:



Con la ralla proseguiremo più avanti....


TROLLEY!

Iniziamo il lavoro sui trolley tagliando due pezzi di tubo di ottone che fungeranno da boccole per due cuscinetti a sfera. Come ho già accennato sono molto curioso e mi piace capire "come funzionano le cose" e quindi spesso smonto oggetti dai quali recupero sempre qualcosa. In questo caso ho dato la morte ad una vecchissima stampante ad aghi, il cui carrello è dotato di cuscintetti a sfera con un mozzetto sporgente. Niente di più appropriato per costruire il sistema di movimento delle aste sul piano orizzontale.
Ho poi comprato un pezzo di VETRONITE per circuiti stampati, completamente liscia.
Piccola precisazione: La vetronite è composta da due lastre di rame solidali ad una lastra centrale di materiale isolante. La uso perchè meccanicamente equivale ad una lastra di rame da 2mm, ma ha come vantaggio il fatto di poter essere SALDATA a stagno e usata come conduttore ma con la possibilità di creare dei punti isolati praticando delle scanalature che incidono il rame superficiale, cosa non possibile con un intera lastrina di rame (che è integralmente conduttiva..)

Con la tagliatubi si fanno due pezzetti di tubo lunghi circa 8mm.




Ottenuti i due pezzetti si passa a fare le tracciature sulla vetronite dove poi verranno fatti i fori che ospiteranno le due boccole portacuscinetto. Nella foto si nota come i cuscinetti a mozzetto recuperati dalla sampante stiano perfettamente all'intero della boccola di ottone:




Dopo le operazioni di foratura ecco una boccola dentro il suo alloggiamento nella vetronite:




Ecco pronta anche l'altra:




Adesso si passa all'operazione di saldatura, la quale consentirà di rendere solidali le due boccole alla vetronite:






Adesso basterà creare delle scanalature da entrambe le facce della vetronite per interrompere il rame, quindi isolando tra loro le due boccole e di conseguenza le aste (diversamente farebbe corto circuito!).
Adesso vanno costruiti i veri e propri trolley....

Ciao. JO [SM=x346232]




Francesco E.
00martedì 11 agosto 2009 00:58
Vorrei proprio che qualcuno della Acerbi-Viberti leggesse questa sezione.....
ZioJO73
00martedì 11 agosto 2009 11:47
Modifica Ralla...
Stavo valutando l'idea di semplificare ulteriormente il sistema della ralla utilizzando degli Uniball delle auto Rc a scoppio...




Ciao. JO [SM=x346232]
ZioJO73
00mercoledì 12 agosto 2009 00:16
Ralla OK!
Finalmente ho ultimato la ralla e il funzionamento è eccellente. Come ipotizzato i movimenti in tutte le direzioni sono garantiti. Il movimento è libero e fluido, la sterzata è praticamente "folle" e libera da impuntamenti.
L'arco di carrozzeria solidale alla ralla è come al vero leggermente più piccolo delle due semicasse. In curva l'arco e la ralla ruotano a tal punto che la parte dell'arco interna alla curva si infila dentro le due semicasse che si avvicinano per effetto della sterzata..
Qualche foto del modello montato:










In queste due foto successive si vede la posizione della ralla in curva...






Vediamo il telaio praticamente completo con la ralla e l'arco al suo posto:




La ralla appoggia su due piastrine di rame di forma semicircolare che aono saldate ognuna rispettivamente ad una semitelaio. In questo modo si evita che il piano della ralla possa "cadere" al di sotto dei semitelai:






Ecco visibile la libertà di movimento sul piano orizzontale delle due semicasse. Come potete notare, la parte posteriore è sollevata da uno spessore (telefonino) e la ralla segue perfettamente la differenza di posizione tra i due telai:




In questa immagine inferiore oltre a vedersi il complicato sistema di snodo, si nota come i due telai inclinati tra loro siano perfettamente allineati dalla ralla:




I due semitelai sono interconnessi alla ralla tramite una vite regolabile che funge da tirante, ancorata lato telai tramite una squadretta di rame a 90 gradi onguno, e dall'altra rispettivamente:

- Semitelaio anteriore: è connesso ad un ulteriore tirante ad "U" snodato sulla barra trasversale della ralla, che consente i cambi di inclinazione orizzontale dei semitelai facendo ruotare la barra trasversale sul suo asse. La ralla è solidale orizzontalmente alla barra trasversale, ma è libera di muoversi in senso rotatorio (per agevolare la sterzata)

- semitelaio posteriore: è connesso alla ralla tramite occhiello, che è collegato al perno verticale della ralla (quello che consente la rotazione della stessa per la sterzata) e quindi permette al telaio posteriore di creare un angolo (di sterzo) rispetto al telaio anteriore.
Il perno verticale della ralla è connesso alla barra trasversale ed è perpendicolare all'asse passante per il centro del bus. (Quindi verticale e genera la libertà di movimento della ralla..). La barra trasversale è libera di ruotare su se stessa dentro lo snodo ad "U" solidale al semitelaio anteriore. (quindi tutta la ralla si sposta inclinandosi rispetto all'asse verticale).







Adesso qualche immagine del trolley.
Ho utilizzato dei normalissimi morsetti a cappuccio per impianti elettrici dai quali ho recuerato la boccola interna. Le ho infilate a forza nel mozzetto dei due cuscinetti. Forato trasversalmente la boccola con la punta da 1mm ho inserito un tondino di rame, a sua volta saldato a due piastrine costruendo uno snodo orizzontale. Alle due piastrine ho poi saldato un tubetto di ottone che funge da canotto "porta-asta" dentro il quale verrà poi inserita l'asta vera e propria.
Dal lato opposto della boccola è presente il foro dentro il quale c'era avvita la vite che nel morsetto serra i cavi elettrici. In questa posizione verrà ricavato il tirante al quale saranno connesse le molle. Dall'altra parte e saldato su canotto un ulteriore tirante assicurerà le molle.
Dalle foto potete vedere com i cuscinetti permettano la rotazione a 360 gradi, mentre lo snodo orizzontale consente ai canotti di inclinarsi rispetto al piano verticale.
Noterete anche che sono state effettuate delle scanalature nella vetronite, che servono ad isolare elettricamente ciascun trolley.










Attendo commenti!

Ciao. JO [SM=x346232]





niczano
00mercoledì 12 agosto 2009 13:21
Beh, ti dico solo che ogni giorno vado qui sul forum aspettando con ansia un tuo aggiornamento sui lavori. Veramente appassionante ed istruttivo per qualsivoglia modellista. Mi piace sopratutto la creatività che metti nel trovare le soluzioni. La "giostra ZioJoe" è geniale, fossi in te quasi quasi la brevetterei . . .
Ma una volta ultimata la carrozzeria e le parti meccaniche, farai anche gli interni?
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