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TRAM DI CAGLIARI - Progetti, ipotesi, auspici

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2010 18:05
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24/04/2009 00:28
 
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tranviere veterano

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BLINKY73 7/3/2009
Tra l'altro questa favola della sotterranea è la bufala del secolo, perché chi la vorrebbe realizzare si rende perfettamente conto del costo, della difficoltà e dei rischi pazzeschi insiti nell'opera.
In realtà hanno una tremenda paura dei rovinosi sprofondamenti che potrebbe causare la "talpa"!


Mercuris 7/3/2009
Scusa Ettore ma questa e' una fesseria. (Ettore sono io n.d.Blinky)

Tratto da L'Unione Sarda dell' 8/3/2009

«Metropolitana pronta entro 5 anni»
Il presidente del Ctm fissa tempi e costi dell'opera sotterranea

A disposizione 60 milioni di euro per completare gli studi. La settimana prossima vertice a Roma con i tecnici del ministero delle Infrastrutture.
Cinque anni di lavori per un'opera da 472 milioni di euro. Il presidente del Ctm Giovanni Corona fissa tempi, modi e spesa per la realizzazione della metropolitana interrata che collegherà i centri del bacino cagliaritano. Il massimo esponente del Cda della società di trasporti è soddisfatto del nulla osta rilasciato venerdì sera dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica. Corona non schiaccia a fondo il pedale dell'acceleratore: per il momento la delibera stanzia appena 60 milioni di euro che serviranno per completare lo studio da presentare entro maggio al ministero delle Infrastrutture.
LO STUDIO: Il progetto per la realizzazione dell' underground cagliaritana aveva subito uno stop con il Governo precedente. Per Corona questa è la volta buona. «Il primo studio è stato presentato sei anni fa. Dopo un primo ok ministeriale è stato bloccato per il mancato benestare della Regione. Ma abbiamo avuto pazienza. Siamo andati avanti con gli approfondimenti, nel 2007 abbiamo visitato la metropolitana di Madrid e l'anno scorso il progetto è stato inserito nel Documento di programmazione economica e finanziaria». Quella spagnola è un'opera realizzata da una delle più importanti realtà del settore, la Mintra, nella quale lavora anche un ingegnere sardo. «Questa società ha riconosciuto la validità del progetto, quantificandolo in 472 milioni di euro, 18 in meno delle nostre stime».
L'UNDERGROUND: Era proprio necessario un sistema di trasporti sotterraneo vista l'esistenza della metropolitana di superficie? «Il nostro obiettivo è realizzare trasporti rapidi di massa». Perché farli interrati? «La soluzione di superficie non è soddisfacente. Per questo in principio avevamo previsto di tagliare le strade, realizzare le gallerie per poi ricoprirle (cut and cover). Così, però, avremmo ucciso per due anni le arterie interessate dai lavori - spesso molto strette, soprattutto nei centri dell'hinterland - causando disagi incalcolabili ad abitanti e commercianti. Da qui - continua Corona - la decisone di procedere con un metodo diverso: una grande fresa è in grado di scavare oltre 15 metri al giorno a otto metri di profondità, senza stravolgere la vita di chi lavora e vive lungo il tracciato». Il presidente del Ctm fa i conti. «Con due di questi macchinari siamo in grado di completare il percorso sotterraneo nel giro di tre anni. Altri due per la realizzazione delle stazioni e dell'elettrificazione e la metropolitana sarà operativa». Il ragionamento torna, almeno sulla carta, ma visti i tempi rimane l'incertezza sull'ammontare del finanziamento. «Per adesso abbiamo a disposizione la prima tranche del contributo ministeriale da 60 milioni di euro: serviranno per completare le indagini geologiche, monitorare gli edifici e stilare il progetto definitivo». Paura di improvvise retromarcia? «No, abbiamo avuto assicurazioni precise. La certezza l'avremo la settimana prossima dopo un incontro con i vertici del ministero».


A proposito di amore per la città di Cagliari (anche a L'Aquila dicevano di non preoccuparsi)...

Tratto da L'Unione Sarda del 18/4/2009

Le piogge abbondanti e le perdite idriche stanno sgretolando le cavità su cui poggiano le fondamenta delle case
Il Centro storico rischia di affondare
Il geologo: è necessaria una mappa delle zone pericolose

Vico Sant'Efisio come via Peschiera. A causa di piogge e perdite nelle tubature il sottosuolo in alcune zone della città rischia di franare.
Alcune zone della città rischiano di franare. Le ultime piogge si sono sommate alle perdite idriche delle condutture e stanno lentamente sgretolando il sottosuolo cagliaritano. Ultimo caso le lesioni in alcune abitazioni di via Sant'Efisio: le case stanno sprofondando, le crepe nei muri sono ormai di alcuni centimetri, le porte non chiudono più e la possibilità che il cedimento diventi più importante non è remoto. Il Comune, per il momento, ha firmato un'ordinanza che vieta il passaggio di auto e persone in vico III Sant'Efisio, ma non è escluso che a breve venga ordinato lo sgombero.
RISCHIO DI CROLLI: Luciano Loi è il dirigente della Protezione civile comunale. È preoccupato per i cedimenti di via Sant'Efisio, ma una situazione analoga c'è anche in via Peschiera. «Il nostro compito è valutare eventuali pericoli per chi abita nelle palazzine interessate dagli smottamenti. Il rischio è serio. Ancora non sono state emesse ordinanze di sgombero, anche se per precauzione abbiamo invitato gli abitanti a non frequentare certe zone delle case». Ma che probabilità ci sono che crolli tutto? «Ancora è presto per dirlo, abbiamo commissionato una serie di indagini a geologi e ingegneri universitari. Rilievi e carotaggi sono già stati effettuati, aspettiamo i risultati che dovrebbero arrivare a giorni».
I RILIEVI: Mauro Pompei è il geologo incaricato delle indagini commissionate dall'amministrazione comunale. Qual è il pericolo reale per la città? «In via Sant'Efisio il quadro delle fessure nei muri è sotto controllo, ma c'è il rischio di cedimenti strutturali. Qualcosa può succedere, quello che non sappiamo è quando, se a breve o medio termine». Cosa sta accadendo nel sottosuolo? «In alcune zone sino a non molto tempo fa esistevano delle cave, che sono state ripristinate con materiale di riporto. Ebbene - continua Pompei - molte case vi poggiano le fondamenta. Ecco che con le perdite dalle condotte idriche si delinea un quadro chiaro e preoccupante». Quale può essere il rimedio? «Prendiamo il caso di via Sant'Efisio, i fabbricati devono essere consolidati, visto che esiste un deficit nella fondazione, che è solo di un metro. L'unico sistema per garantire stabilità agli edifici sono i micropali. In sostanza le vecchie fondazioni vengono collegate con le nuove per trasferire i carichi ad almeno dieci metri».
IL GEOLOGO: Che pericolo c'è per i fabbricati e per chi ci sta dentro? Antonio Franco Fadda è il presidente dell'Ordine dei geologi. «Alcune zone di Cagliari sorgono su colli di calcare formati da tre tipi di pietra. Le più morbide con l'acqua si sciolgono con facilità, stesso discorso per i materiali di risulta usati per bonificare alcune cave. Insomma, materiali che con la circolazione idrica sotterranea aumentano l'instabilità». In città c'è il pericolo di frane sotterranee? «Sì, a Is Mirrionis e a valle dell'ospedale Civile il rischio è serio, così come in certi costoni. Il vero guaio è che non esiste una mappatura delle cavità pericolose. Cagliari dovrebbe impostare un serio studio idrogeologico per individuarle. I mezzi tecnici non mancano, è necessario al più presto bandire una gara internazionale».


1) Il progetto definitivo di 13/16 Km. (ma sì, abbondiamo) di metro sotterranea in un mese e mezzo è da record!

2) Propongo al geologo del secondo articolo di avvalersi dei sei anni di studi preliminari del progetto CTM...

[SM=x346219]




[Modificato da BLINKY73 24/04/2009 23:33]

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