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ATTS - Associazione Torinese Tram Storici

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2017 03:20
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31/07/2009 01:54
 
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atts tram storici
Sul tema della fedeltà storica dei restauri ferroviari/tranviari,mi permetto di scrivere alcune cose....

Il recupero storico ed estetico di un qualsiasi rotabile,specie se di pregio, in particolare se esemplare unico o di particolare importanza tecnica,è un imperativo che dovrebbe essere sempre perseguito in sede di ricostruzione.Il motivo,come ho scritto altrove,risiede nel fatto che questi mezzi,così come negli altri campi della cultura e dell'ingegno umani,sono testimoni e portatori di un "messaggio" che rappresenta l'evoluzione tecnica e sociale del pensiero umano in un dato momento storico.Quindi ogni alterazione o libera interpretazione ne altera il significato da trasmettere ai posteri.In sede di resturo,gli affreschi della Cappella Sistina,tanto per fare un esempio,sono stati riportati alle origini,rimuovendo manipolazioni sopravvenute nel corso del tempo per svariati motivi.Se riconosciamo valenza storica per una vettura e magari riusciamo ad ottenere la tutela dal competente Ministero è ovvio che questa debba essere considerata al pari di un opera d'arte.

Naturalmente bisogna distinguere tra resturo estetico per un mezzo destinato a fare mostra di se all'interno di un Museo;quindi statico e un rotabile che dovrà circolare. Oggi esistono prodotti e materiali con caratteristiche enormemente superiori a cinquanta o ottanta anni fà. Nulla osta che si possano utilizzare anche per un restauro museale.E' importante che questo avvenga in modo occulto.Affrontando un restauro funzionale si può trovare un punto di equilibrio tra opposte esigenze e dove non se ne può fare a meno cedendo a piccoli compromessi.La 907 monta un convertitore statico per alimentare il circuito ausiliario ma non si vede perchè occultato sotto al telaio.Oggi se rifacessi il restauro dell'L11,non userei la tela olona,oppure potrei usarla ma al posto della vernice di sicuro, adotterei prodotti(resine)autolivellanti.Insomma se la vettura Torinese monta il pantografo invece dell'asta a rotella o ha una protezione posticcia è un compromesso accettabile perchè indispensabile all'esercizio. Mi irrita,invece,il mancato rispetto dei particolari originali quando questi possono facilmente essere ripristinati e spesso questo avviene per una scarsa conoscenza del rotabile da parte del restauratore o per deficenza documentale.Poi ci sono semplificazioni dovute ai costi o ai tempi delle lavorazioni.Anche queste sono inaccettabili.Per concludere.Se la vettura che state resturando adottava in origine per il fissaggio dei profili interni, viti a taglio di ottone non potete usare viti Parcher a stella e spacciarla per una ricostruzione storica rispettosa....Capito? [SM=x346239]

Max RTVT
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