Ipotesi probabile alla base degli elementi pervenuti
Da quello che faceva capire Bianchi (il ministro, ben più qualificato dell'omonimo e aggiungerei anonimo presidente Met.Ro) da Vespa, il sistema di arresto automatico (train control o come diavolo si chiama) è stato, e lo è per prassi non solo a Roma, disattivato dal centro di controllo del traffico al fine di poter agire sulla circolazione dei convogli "manualmente".
Pertanto l'ipotesi più accrditabile sembra essere la seguente: il primo segnale è rosso, il macchinasta prosegue, supera anche il secondo a 480 metri, e si rivolge al centro via telefono solo in prossimità dell'ultimo a 120 metri dalla stazione ricevendo il permesso a proseguire a vista: la velocità prevista per questa modalità è 15 km\h ma è ipotizzabile che il treno procedendo diretto da Manzoni senza sosta causa lavori (è stata smentita la voce che voleva il treno fermo tra Manzoni e Vittorio per un paio di minuti), all'altezza dell'ultimo segnale si trovasse ad una velocità almeno di 40 km\h. Ora (e qui arrivano la mie conclusioni personali) la velocità fuori norma, la vicinanza del convoglio in sosta, la scarsa visibilità data dalla livrea dei nuovi treni (nessuno ha parlato di quanto il bianco e nero non aiutano la vista in usita da un tunnel buio!), la neutralizzazione del "train control" preventivamente voluta (e qui c'è la colpa per imprudenza di Met.Ro) sommate insieme hanno generato la tragedia in questione.
Certo fa pensare che si possa morire come quella ragazza.
nic