Questa di Pechino mi era sfuggita (per fortuna), ma non mi sorprende.
Oltre alla incredibile inerzia nel potenziare la rete tranviaria, sia dal punto di vista dell'estensione che del parco, mi ha colpito molto la totale sottovalutazione del grande successo del 90 e dei trollino.
A nessuno della balda giunta è interessato il risultato di numerossissime ricerche di mercato (strumento odioso in genere, ma in questo caso utile) che ha trovato l'utenza particolarmente entusiasta del "nuovo" mezzo.
Siamo come loro consapevoli dei costi di esercizio degli accumulatori, ma altresì consapevoli della facilità di superamento del problema con la semplice conversione a linea aerea di tutto il percorso. I Trollino inoltre resistono fottutamente bene all'esercizio, sembrano usciti ora dalla fabbrica, sia all'interno che all'esterno, non hanno ancora riscontrato guasti ricorrenti, e rimangono ancora molto silenziosi. Eppure non basta.
La causa di ciò, probabilmente, sta nelle tendenze della politica odierna fondata sul "modernismo", ovverosia sul culto del nuovo ad ogni costo, dell'apparire piuttosto che l'essere, del fenomeno piuttosto del noumeno! [SM=x346231] Quindi il "modernissimo" bus a metano è preferito al "vetustissimo" filobus o tram. Il grosso di questa politica si esplica nelle definizioni e per questo pensavo che potremmo inventare dei nuovi nomi da dare ai nostri amati mezzi, magari dal gusto futuristico e ambientalista, possibilmente anglosassoni, così per "rimercatizzarli". Che ne so, per il tram ho pensato ad un "iron-urban-way" o "autobus su rotaia" per gli amanti del nostrano semplicismo, il filobus magari "autovia su guide conduttrici o "ecobus" come piace alla nostra giunta!
Chissà magari non riveda i suoi progetti! Che ne dite? [SM=x346231]
saluti
nic
[Modificato da niczano 07/04/2008 13:12]