BOLOGNA

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Roberto Amori
00giovedì 18 novembre 2010 02:47
Grazie Giampiero...
Diverse immagini sono inedite ma era il minimo data la ricorrenza...
Rimane il rimpianto per quel progetto tramviario bolognese mai attuato a causa della cecità politica. In questa occasione avrebbe allineato Bologna all'Europa delle città tramviarie e col centro storico chiuso al traffico. In Italia è pressoché impossibile attuare simili riforme: lobby, insensibilità, voglia di fare quel che pare sempre e comunque.
Anni fa in Francia c'erano tre sole città tramviarie: Lilla, Marsiglia e Lione. Presto saranno 25... Idem per la Spagna e l'Inghilterra che erano arrivate a una città coi tram.
Da noi questa tendenza non solo non è considerata ma due grandi reti come Roma e Milano avrebbero una gran voglia di chiudere o ridimensionare a meno del minimo. Per non parlare di quello che è accaduto a suo tempo all'Aquila ed oggi a Chieti e Lecce anche se per i filobus. Il risultato di tanta saggezza e furbizia da parte di Amministratori mensilmente ultrastipendiati sono ben visibili: inquinamento, rumore, le più belle strade trasformare in garage, macchine ovunque, pericoli... In allucinante articolo comparso giorni fa su Repubblica leggevo che il 38% di tutti gli scooter circolanti nell'intera Europa sono in Italia.


Il centro storico di Graz, in Austria, completamente chiuso al traffico tranne che a biciclette e tram. Non ci passa una sola linea di autobus...
In primo piano, tra i due binari, la classica griglia per la raccolta dell'acqua dalle gole delle rotaie. Sotto il contenitore c'è il collegamento con le fogne per lo scarico delle acque raccolte.
Augusto1
00giovedì 18 novembre 2010 09:49
Ho l'impressione che il link di Roberto sia uno di quelli più alti prodotti dal nostro amico. Complimentoni!
Alessandroch
00martedì 23 novembre 2010 12:16
Complimenti
Bellissimo link, Roberto!!!
[SM=x346220] [SM=x346220] [SM=x346220] [SM=x346220]
Roberto Amori
00mercoledì 24 novembre 2010 02:45
Cari Augusto e Alessandro...
... Grazie
XJ6
00mercoledì 24 novembre 2010 23:21
Sempre bravo, Rob [SM=x346220]

yng
00giovedì 9 dicembre 2010 14:21
il link non funziona più....
Roberto Amori
00giovedì 7 aprile 2011 00:54
PIAZZA VERDI, O IN BICI O A PIEDI

Nom mi ero accorto, purtroppo, che il precedente link " Nel Novembre di 47 anni fa... " non funzionasse più. Seppure in ritardo l'ho ripristinato.
Vi propongo, in questa nuova occasione alcuni spunti di riflessione in seguito della recente pedonalizzazione di Piazza Verdi e Via Zamboni a Bologna. Il link:





A presto, Roberto
aurobindo
00lunedì 11 aprile 2011 22:52
Stupende foto
Un ringraziamento a Roberto Amori anche da parte mia
Franky_1
00martedì 26 luglio 2011 23:33
Una domanda per Roberto Amori
Con i lavori di rifacimento di via Mazzini sono venuti alla luce i vecchi binari del tram. All'altezza del negozio di elettronica expert e di fronte al pub old bridge (subito dopo Pontevecchio direzione San Lazzaro)c'erano due scambi. Che linee attestavano? [SM=x346219]
Roberto Amori
00mercoledì 27 luglio 2011 00:10
ANCHE IO...
... ho notato i due flessi: stranamente ce ne erano due, uno subito prima del ponte davanti al benzinaio, un altro subito dopo il ponte davanti al pub.
Non servivano a nulla di particolare se non a qualche esigenza di servizio per rientrare in deposito. Dall'altra parte del pub c'è un salumiere che mi ha detto di avere il proprio negozio da oltre 50 anni e di non avere mai visto i tram invertire la marcia dinanzi alla sua salumeria. Idem il benzinaio che ha gestito la pompa già da 10 anni prima che sopprimessero la trazione tramviaria. C'era una corsa ridotta con i tram che recavano il cartello " Alemanni " ma la chiesa degli Alemanni era parecchio indietro dove anche qui l'inversione di marcia avveniva con un flesso usato regolarmente. Probabilmente la linea, allora come oggi importantissima, ha avuto negli anni vari prolungamenti a mano a mano che la città cambiava cosicchè quei flessi venuti oggi alla luce fossero stati forse più importanti negli anni '30 nel mentre che si costruivano le estensioni.
Le linee interessate a questi binari erano la 4 Mazzini e la 20 San Lazzaro soppresse entrambe nel 1961 con capolinea centrale in via Orefici. Incredibile pensare che ancora nel 1961 Strada Maggiore fosse percorsa nei due sensi... Con la soppressione di queste due linee andarono definitivamente in pensione le poche due assi rimaste e tutte le snodate. Nel 1962 fu la volta del 7 San Vitale e nel 1963 dell'ultima linea 13 San Ruffillo.
Franky_1
00mercoledì 27 luglio 2011 00:50
[SM=g1885122]
Grazie!
Cori x
00martedì 6 settembre 2011 16:46
Su Repubblica.it:

Roberto Amori
00mercoledì 7 settembre 2011 19:32
BELLE FOTOGRAFIE...
... Di questa sappiamo praticamente tutto: Domenica mattina 3 Novembre 1963, ore 10:30, Piazza Minghetti: ultima corsa dell'ultimo tram sulla linea 13 S.Ruffillo.
La storia è questa: per contenere tutta la gente ci vollero due tram, le vetture 210 e 218. Dapprima partì la 210 poi la 218 che così fu l'ultimo tram in tabella a partire a Bologna. La corsa successiva venne fatta dai bus a due piani. Siccome il capolinea a S.Ruffillo era tronco l'ultimo tram di Bologna, la 218, si trovò davanti alla 210... E fu così che l'ultimo tram in servizio fu la 218 ma l'ultimo a circolare e a rientrare in deposito fu la 210.
Questi due tram ebbero una seconda vita a Roma dove ho avuto la fortuna di rivederli ed oggi, fortunatamente ancora esistenti, sono conservati al Museo dei Trasporti di Bologna.

Augusto1
00venerdì 16 settembre 2011 16:38
Bella, mi fa impressione la sospensione elastica Kummler @ Matter montata direttamente su una "rondine" di seconda generazione (poi arriverà la terza).
Augusto1
00venerdì 16 settembre 2011 16:43
Questa non poteva mancare
Mi auguro che Roberto non me ne vorrà, ma quest'immagine da lui pubblicata su Facebook meritava di esser messa anche qui:



CLICCARE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE


Il suo commento:

"In passato, a Bologna, ci sono state altre importanti manifestazioni sulla Mobilità in Italia ed Europa. Qui siamo nel 1981 e in Piazza Maggiore venne esposto per una settimana l'ultimo tram di Bologna che nel 1963 concluse l'epoca tramviaria della nostra città. Io sono il primo a destra, a sinistra c'è invece Davide Damiani che oggi è il responsabile del Museo dei Trasporti di Bologna. Tutt'attorno quelli che erano i bus in uso a Bologna: un Menarini 411 del 1961 ed un Menarini 410 del 1970. Dall'altra parte della Piazza venne parcheggiato anche un autobus di Zurigo venuto a Bologna per l'occasione. Infine, a cornice dell'evento, venne alcune volte proiettato al pubblico, in Comune, il film di Aldo Fabrizi " Hanno rubato un tram " del 1954".



Roberto Amori
00lunedì 19 settembre 2011 00:02
AUGUSTO...
... lo sai che hai carta bianca, insomma hai fatto bene.
Tutto il percorso del tram 13, nel 1963, era in complicatissima coabitazione coi nuovi bifilari della linea 46. Non era raro cadessero e c'è pure a testimonianza una famosa foto di un filo a terra... certo non c'erano le rigide normative di oggi ma per aria c'era comunque un intreccio di fili esagerato. Nel film sull'ultima corsa dell'ultimo tram girato dagli stessi tramvieri si vede bene come i due ultimi tram fossero scortati fino in deposito da un carroscala per timore di cedimenti improvvisi.
Nella foto in Piazza Maggiore pochi avranno forse riconosciuto Giuseppe De Grisantis a fianco di Davide Damiani proprio sotto il numero 218... l'altra persona è invece Claudio Guastoni di Pavia.
Vi mostro ora una foto ancora più bella:

In una splendida cornice architettonica vediamo ancora la 218 e il Menarini 411, ma anche un fiammante Menarini 201 extraurbano, un filobus snodato Macchi, un bipiano Aerfer ed un Menarini 421 ed infine pure un piccolo minibus scolastico sempre carrozzato dalla Menarini...
Augusto1
00lunedì 19 settembre 2011 10:01
Però, che miopia, togliere il tram a Bologna...

Bellissima foto!
esadelta.b
00lunedì 19 settembre 2011 13:31
mooolto interessante!
interessante anche il 201 blu con frontale come i LU/LS e diverso dai 201LI di Bologna
-il menarini giallo dovrebbe essere una tartaruga
-il fiat 242 dovrebbe essere quello di CoSePuRi che andava a S.Luca...può essere?
Censin49
00domenica 4 dicembre 2011 21:39
Il tram bolognese a Torino
Oggi 4/12, per l'annuale Parata dei Tram di dicembre, il tram bolognese rinato a nuova vita a Torino ha fatto il suo debutto ufficiale; quanto prima un link al video girato per l'occasione
Eccolo!

XJ6
00lunedì 5 dicembre 2011 12:40
[SM=g1885122]

[SM=x346220]
Giampi5
00lunedì 5 dicembre 2011 14:55
201
Eccola! [SM=x346227]



PER INGRANDIRE FARE CLIC SULL'IMMAGINE


Altre foto nell'apposita discussione sull'ATTS (sotto Tram di Torino)

[SM=x346228]
Roberto Amori
00lunedì 5 dicembre 2011 20:29
Bellissima...
Che impressione... non lo avrei mai creduto solo qualche anno fa.
Censin49
00lunedì 5 dicembre 2011 20:37
Vorrei soltanto aggiungere un commento: la soppressione della rete tranviaria bolognese, nel 1963, fu un grave errore: come si vede, le vetture erano ancora valide, al più avrebbero potuto essere adattate, come fatto a Torino, per l'abolizione del bigliettaio e l'adozione delle obliteratrici. Ancora più grave che a decidere la soppressione sia stata un'amministrazione comunale di sinistra, che si presume più attenta a mantenere i mezzi su rotaia!
naricemirko
00martedì 6 dicembre 2011 00:09
La mitica della serie 200 di Bologna, gemella della nostra 973 genovese; veramente un grandissimo spettacolo sperando di poter vedere la 973 ben presto sui futuri binari genovesi. Per le giunte comunali, qualora fossero democristiane come a Genova in quel periodo o di sinistra a Bologna avevano un denominatore comune: essere incapaci ed incompetenti. Solo tram, tram per il trasporto urbano.
Censin49
00martedì 6 dicembre 2011 20:57
@naricemirko - Avendo vissuto il periodo del c.d. boom economico, posso solo dire: allora si pensava, per i trasporti urbani e suburbani, essenzialmente ai mezzi su gomma, automobili individuali in primo luogo o, per chi non poteva andare in auto propria, agli autobus, in fondo automobili un po' cresciute. I binari tranviari, e più ancora le sedi riservate lungo le strade dove esistenti, erano visti essenzialmente come un ostacolo alla circolazione dei suddetti veicoli su gomma; era la "civiltà (o l'inciviltà, secondo i punti di vista) dell'auto"! Poi...venne il 1973.
Roberto Amori
00martedì 6 dicembre 2011 22:34
Ho più volte scritto...
Ho più volte scritto...
... che dopo la sfacelo di quell'immenso patrimonio, oggi tanto rimpianto, di centinaia di reti tramviarie, filoviarie e ferrovie secondarie, si potevano forse salvare quelle che erano riuscite ad arrivare agli anni '60 e '70. Certamente Bologna, Genova, Cagliari e Trieste... Ma siamo in Italia dove non c'è una vera cultura su questo e tutto è il contrario di tutto a seconda di come tira il vento. Per tutte Milano, che inaugura la metrotramvia 31 per Cinisello e poi sopprime la gloriosa linea per Desio adducendone un rinnovo che non è per nulla in cantiere. Nell'attesa del rinnovo i binari del tram sono stati nel frattempo incatramati per creare piazzole dove i passeggeri possano aspettare... gli autobus.
Pertegheta
00mercoledì 7 dicembre 2011 18:31
Un vecchio Calendario sui 100 anni del Tram Elettrico, del 1979 racconta del "Suicidio" compiuto negli anni 50-60 da molte citta, Eliminando i Tram.
Buonasera a Tutti.
L'analisi che ha fatto Censin, è sinteticamente esatta, quando negli anni cinquanta e sessanta, si erano purtroppo visti i binari, e i Tram come mezzi anacronistici, di fronte alle automobili, e agli autobus, ritenuti a torto i mezzi del futuro (inquinante...).
Ho un vecchio calendario dei "Cittadini dell'Ordine" del 1979, sui 100 anni del Tram Elettrico (che si festeggiavano proprio quell'anno), con una breve e interessante storia di questo mezzo prima a cavalli, e poi elettrico, con varie fotografie (25 tutte veramente belle, con vetture dell'ATM di Milano, di Torino; e molte estere Inglesi, Americane, e Canadesi).
I testi sono stati curati dall'Ingegner Ivo Angelini, con foto della sua collezione, e dell'ATM di Milano, e di Torino, oltre al Professor Ogliari.
A pagina 12 e 14 c'è scritto: Negli anni 50, c'è stato un declino del Tram. Il fascino, la moda dell'autobus ed il mancato rinnovamento degli impianti e delle vetture, di molte reti tranviarie, sono elementi che segnano un triste momento "una stasi, se non un regresso", nella evoluzione dei trasporti urbani.
Molte città, anche di media grandezza, come da noi, Bologna, Firenze, Genova, Padova, Trieste, ecc.. rinunciarono al tram ritenendo di poterlo rimpiazzare senza inconvenienti con l'autobus, o con il filobus (che sembrava dotato di caratteristiche più affini al tram, piuttosto che allo stesso autobus) eliminando completamente binari, linea aerea, impianti generatori, e vendendo tutto a rottame.
Solo le grandi città, hanno per fortuna ridotto la loro rete solo marginalmente: si sono salvate e posseggono oggi uno strumento di "ripresa" quanto mai valido.
Infatti quattro grandi città Italiane (Milano, Torino, Roma e Napoli) stanno già rivedendo i loro servizi tranviari urbani, anche in relazione ad un'altro evidente, aspetto del problema, rivelatosi in modo sempre più preoccupante nell'ultimo ventennio.
Il Boom dell'autoveicolo privato, esploso negli anni 50, ha messo in difficoltà, in proporzioni sempre più massiccie, la circolazione dei veicoli in servizio pubblico collettivo, e segnatamente dei tram.
Vengono guardate con invidia quelle città che sono riuscite di recente, a realizzare anche solo una, o due linee di metropolitana sotterranea, con treni di grande capacità, in sede propria.
Ma una linea di metropolitana costa molto per gli impianti, e richiede lunghi anni per l'esecuzione, e poi occorre che abbia un traffico di 30-40 mila passeggeri all'ora nei periodi di maggiore utilizzo perchè il costo per passeggero trasportato risulti tanto basso da giustificare l'esercizio di una linea di questo tipo.
D'altro canto, chi ha soppresso la rete tranviaria affidandosi unicamente agli autobus si trova in gravi difficoltà economiche dato che il veicolo "costa troppo", per esercizio e manutenzione, rispetto al "troppo poco", che può trasportare (80-90 persone).
Ed ecco, fra autobus e metropolitana, rifarsi avanti il vecchio tram sia pure in sembianze nuove, ma nel rispetto dello schema tradizionale.
Un esempio concreto è il Jumbo-Tram di Milano Serie 4900.
Se quindi, con una linea di autobus non si possono trasportare più di 4000 persone all'ora, e con una linea di metropolitana bisogna poterne trasportare almeno 30.000-40.000, per valori intermedi (ad esempio 10.000-15.000 persone) non resta che il tram.
Ed ecco che si sono realizzate, già da diversi anni, all'estero (Germania, Svizzera, Belgio) moderne linee tranviarie in sede separata dal traffico stradale, al punto che si sono costruiti tronchi di galleria per i tram per superare agevolmente i punti di maggiori difficoltà viabilistiche: sono i cosidetti "semi-metrò".
Essi rappresentano l'unico sistema che permetta di non rinunciare al tram con risultati disastrosi per economicità e per regolarità del servizio, qualora si finisca "inevitabilmente" per ripiegare sull'autobus nei casi in cui sia assurdo solo "sognare" la metropolitana....
A distanza di quasi 33 anni, va detto che per fortuna alcune città stanno timidamente tornando al Tram, come Bergamo, Firenze, Padova, Venezia, Sassari, Cagliari, Messina, e tra un pò Palermo.
In effetti visti i livelli di Inquinamento atmosferico, si dovrebbero posare molti piu binari in tutte le maggiori città Italiane.
Speriamo che presto alla lista si aggiungano Bologna (veramente carine le sue vetture tranviarie restaurate, e funzionanti), Genova e tante altre.
Approposito della città Felsinea, mi ricordo le vacanze a Riccione con la vicina di tenda Signora Anita (Bolognese D.O.C), che mi chiedeva dei Tram a Milano, sottolineando con tanta nostalgia (e molta arrabbiatura...), come purtroppo nella sua città, da troppi anni erano stati "soppressi", nonostante la loro Ecologia.
Progetti per rimetterli tanti, binari posati fino ad oggi zero, mi raccontava con rammarico!
Saluti a Tutti.
naricemirko
00giovedì 8 dicembre 2011 20:17
Veramente un bell'articolo sugli scempi di quegli anni; guardacaso i paesi che sono sempre in crisi sono quelli che hanno dilapidato un grandissimo patrimonio di tecnica, ingegneria dei trasporti, tranviaria, mica Germania, Francia, Austria, Svizzera, Olanda, paesi scandinavi, ecc dove lo stato sociale è a livelli, specialmente per i trasporti pubblici, anni luce da noi. Solo tram ,tram e ancora tram per il trasporto urbano.
Censin49
00giovedì 8 dicembre 2011 21:11
posso aggiungere che, allo scoppio della crisi petrolifera nel 1973, le prime aziende trasporti ad avere difficoltà nel "fare il pieno" per gli autobus, allora quasi interamente a gasolio, furono proprio quelle di Bologna e Genova, le due ora "incriminate" per la soppressione dei tram! Le due città, a dicembre 1973 - gennaio 1974, rischiarono davvero la sospensione del trasporto pubblico, coi prezzi dei prodotti petroliferi saliti alle stelle, la minaccia degli "sceicchi" di bloccare i rifornimenti all'Occidente, le riserve di valuta che si assottigliavano. Come si vede, il default dell'Italia arriva da molto lontano!
Censin49
00giovedì 8 dicembre 2011 21:18
almeno in quello, riconosciamolo: aveva ragione il fascismo quando vedeva nell'energia elettrica il "carbone bianco" dell'Italia! L'energia elettrica fornita dalle centrali idroelettriche alpine e appenniniche, integrata da quella delle eoliche e solari, potrà diventare scarsa, ma non mancherà mai totalmente! Per il petrolio o anche il gas, ci sarà sempre prima o poi qualche fornitore pronto a "chiudere i rubinetti", lasciandoci a secco o alla...canna del gas!
La Francia, addirittura, già negli anni 60, aveva costruito centrali idroelettriche sulla costa dell'Atlantico, che sfruttavano il moto delle maree.
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