BOLOGNA

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XJ6
00giovedì 29 settembre 2005 00:30
Apro e chiudo
Ha ragione Stefagin sotto due punti di vista. 1. Le mie osservazioni sono un po' fuori tema qui; 2. Non si può fare di ogni erba un fascio.

Ciò detto, con tutto il rispetto della parte "sana" del corpo insegnante (per esperienza diretta, non sono sicuro che ammonti proprio al 99%, però), e con tutto il dispregio per genitori e studenti del tipo descritto sopra (ho conosciuto pure quelli), rimangono le responsabilità di chi dovrebbe educare e vigilare, e che invece per incapacità e/o per ignavia non lo fa. Di chiunque sia la colpa, comunque, rimane la tristezza per un Paese dalla (ormai da tanto) sempre più calante tensione morale e coscienza sociale. L'episodio del vandalismo della Sibona, in sé cosa quasi insignificante, ne è solo una delle tante, tantissime, testimonianze.
Roberto Amori
00giovedì 29 settembre 2005 02:06
Fecero più danni i bambini dei Barberini

Avete davvero detto ciascuno delle cose molto sensate che andrebbero sviluppate con calma nella sede più adatta.
Sinceramente non avevo fatto queste riflessioni, tutto preso com'ero dall'argomento o dalle immagini, ma è indubbio che l'esito fatale della Sibona fa riflettere, come avete già notato, sull'autorità scolastica, sull'educazione e l'esempio forniti dagli adulti, sulle capacità devastative degli innocenti.
Ahimè, chiunque di noi in quest'epoca triste è imbattuto in cabine telefoniche divelte, in panchine al parco inutilizzabili, in campi di calcio senza porte, in campi da basket senza cesti, in siringhe abbandonate ai giardinetti, in bottiglie rotte ovunque, in sigarette gettate accese nella sabbia al mare, in monumenti imbrattati con le bombolette di vernice, in barriere architettoniche insormontabili per i disabili ma anche per le mamme coi passeggini...devo andare avanti?
Io sono padre di due ragazzi e cerco assieme a mia moglie di dare buoni esempi e comportamenti corretti ma il mondo dei reality televisivi, dei turpiloqui e delle play station con giochini ammazzachiunque che trovano a casa degli amichetti mi remano contro.




Un'altra immagine della Sibona 305 in Hanno Rubato un Tram, al suo fianco la bella vettura a carrelli 229, l'ultima della sua serie.
Erano questi gli ultimissimi giorni senza televisione e con poche macchine: i miei si divertivano ascoltando la radio, giocando a carte con gli amici che venivano ogni sera in visita, chiacchierando fra loro in poltrona sorseggiando il nocino...Dopo cena si usciva spessissimo, ovviamente a piedi, fino a Piazza Maggiore per prendere il gelato di cioccolata e crema alla Torinese e c'erano circa 25 sale cinematografice in più di quelle attuali...Ovunque in città si trovavano decine di trattorie a gestione familiare, quasi tutte scomparse per fare posto a cinesi e altri multietnici, ove mangiare i tortellini, le tagliatelle al prosciutto, i fagioli con le cotiche, i passatelli, il carrello dei bolliti e salsa verde...
Oggi in centro in certe zone è bene stare attenti, c'è spaccio e tutto il sottobosco di disperazione che è inutile commentare, sui viali appoggiate tutta notte ai pali del filobus un numero impressionante di signorine che non ridono mai venute dall'est, dall'Africa o da chissà dove.
Di solito ho pensieri più lievi ma è indubbio non siano tempi semplicissimi...
BLINKY73
00giovedì 29 settembre 2005 15:35
Beh, nel mio piccolo son riuscito a trasmettere a mio figlio (13 anni) l'amore per i tram (ma non solo, ovviamente!).
E' stato lui ad insistere per arrampicarsi a fotografare la vecchia 319 di Cagliari, e anche alcune foto e filmati del Sirio di Sassari sono suoi... ultimamente poi, ha "mollato" la PS2 per un circolo ricreativo!
Non sottovalutiamo le potenzialità delle nuove generazioni!

Tornando a parlare di tram di Bologna... non si trova qualche immagine de "La banda Casaroli", che misi in onda molti anni fa quando lavoravo in una televisione affiliata al circuito Euro Tv - Tv Port?

Ricordo in particolare un inseguimento in una via porticata, col bandito che fuggiva (!) a bordo del tram..., era forse via S.Isaia (foto di Roberto nella pagina precedente)?

[Modificato da BLINKY73 29/09/2005 16.23]

XJ6
00venerdì 30 settembre 2005 00:33
Banda Casaroli
Cercata e non trovata, ahimé. Se qualcuno ne ha una copia in VHS si faccia avanti, per favore.
Roberto Amori
00venerdì 30 settembre 2005 01:57
La banda Casaroli

La banda Casaroli, citato da Blinky, è un film molto bello del 1962 diretto da Florestano Vancini.
Nel film il bandito Casaroli ormai braccato e perduto sequestra, così come accadde realmente, un tram a carrelli nella centralissima Via S.Stefano facendosi portare, assieme al complice e tra il terrore dei passeggeri, più avanti.
Il protagonista è Renato Salvatori e uno dei suoi complici era un giovanissimo irriconoscibile Tomas Milian.
Florestano Vancini ebbe la fortuna che nel 1962 i tram a carrelli ancora transitavano lungo Via S.Stefano così da potere perfettamente replicare quella famosa scena, il regista avrebbe però desiderato al banco di manovra il tranviere realmente protagonista dell'episodio ma questì declinò fortemente, tanto che alla fine fu sostituito da un altro tranviere desideroso per un giorno di fare l'attore.
Ricordo bene le gesta di Casaroli, la lunga carcerazione ( 28 anni ), i quadri che dipinse in prigione, le interviste ad Enzo Biagi. Non l'ho mai conosciuto di persona ma conobbi i suoi familiari che mi raccontarono della loro famiglia ai tempi in cui vivevano in centro.




L'esatto punto di Via S.Stefano in cui la carrelli viaggiava in ostaggio verso il centro.
Alessandroch
00martedì 22 novembre 2005 15:56
grappa sibona
chi sapeva l' esistenza di questa grappa tratta dal vitigno di Arneis?
Stefagin76
00sabato 17 dicembre 2005 22:35
filobus
posto una foto di via Ferrarese per fare omaggio a Roberto e a tutti i bolognesi. Penso però che lo scatto sia già noto, anche perchè mi sembra sia circolato già in rete...

Stefano

[Modificato da XJ6 17/01/2006 6.50]

Roberto Amori
00martedì 17 gennaio 2006 03:01
Via Rizzoli 1957
Per festeggiare la mia quarta stellina d'oro vi mostro una foto della mia città.
Dunque, l'immagine è stata scattata nel 1957, anno della mia nascita: infatti sulla destra, in Piazza Nettuno, vengono per la prima volta mostrate agli italiani le nuovissime Fiat 500 ( e qui, dato anche l'altissimo utilizzo di allora delle cartoline illustrate, direi che siamo in presenza di una pubblicità subliminale ).
Una vettura tramviaria a carrelli scivola silenziosa in Via Rizzoli: è con ogni probabilità fuori zona e probabilmente si sta dirigendo verso il deposito Zucca, questi centralissimi binari un tempo transito incessante di intensi traffici tramviari al tempo della foto erano ormai utilizzati da una sola linea, la 11 Stadio, oltre alle rare corse dell' 1 Notturno. Alla fermata sul salvagente si può notare il grosso vuoto nero che si è formato elimando di volta in volta le tabelle delle linee soppresse.
Siamo ormai agli ultimi passaggi in Via Rizzoli, dal 1 Agosto 1958 da qui non passeranno più.

XJ6
00martedì 17 gennaio 2006 06:50
Visto che hai la foto originale ...
... perché non metti un dettaglio del tram e del particolare del salvagente che hai evidenziato? Grazie in anticipo.
Roberto Amori
00mercoledì 18 gennaio 2006 08:30
Particolare Via Rizzoli 1957



ANTONIO VERDE: perché non metti un dettaglio del tram e del particolare del salvagente che hai evidenziato?





Ecco il particolare del tram in arrivo alla fermata: sul salvagente di destra la fermata presenta un vistoso buco nero dovuto all'asportazione delle tabelle di linee soppresse. Siamo nel 1957 e quel giorno erano già scomparse alla fermata di Via Rizzoli le linee 1 Ferrovia, 5 Saragozza, 12 S.Michele in Bosco, 17 Funivia.
La soppressione delle linee era iniziata solo due anni prima, nel 1955, ma in poco tempo sparirono 8 linee tramviarie ossia quelle più pericolose e non più consone all'aumentatissimo nuovo traffico veicolare: linee a binario unico, in contromano ecc.
Nel 1957 rimanevano comunque ancora 9 linee che già pubblicamente il Comune negli anni '70 rimpiangeva, in particolare le due extraurbane in sede propria 18 Casalecchio e 20 S.Lazzaro. Tanto è vero che se 8 linee vennero radiate in due anni per sopprimere le altre 9 l'azienda lasciò passare i 6 anni che vanno dal 1957 al 1963.
Nel particolare in questione la vettura a carrelli è fuori zona, potrebbe rientrare in deposito oppure essere impiegata sull'unica linea superstite 11 Stadio, personalmente non ho mai visto queste grandi vetture sull'11 ma non escludo che essendoci ormai un esubero di carrelli dovuto alla soppressione di due loro classiche linee, 3 Borgo Panigale e 15 Corticella, talvolta non siano state impiegate tra il 1955 e il 1958 anche su questa linea solitamente impegnata dalle articolate Sibona.
Subito dopo la fermata il tram troverà gli scambi per proseguire sulla Via Ugo Bassi o deviare sulla lunga Via Indipendenza, da sempre considerato il corso elegante della città ripreso in tante scene di Hanno Rubato un Tram. Per Via Indipendenza siamo proprio ormai arrivati alla fine: di quella arteria un tempo piena di tram giorno e notte non è rimasta nel 1957 nessuna linea eccetto qualche raro notturno che comunque verrà soppresso proprio quell'anno; la rimozione delle rotaie fu velocissima e attuata in pochi mesi costringendo così i tram a rientrare in deposito passando da Via Marconi, dove abitavo, percorrendo un giro lunghissimo di svariati km. La fretta doveva essere tale che ci sono fotografie del 1958 con Via Indipendenza senza rotaie ma con tutta la linea aerea ancora al suo posto...




Via Rizzoli oggi...il filobus articolato si trova nel punto in cui un tempo c'era il salvagente tramviario.


XJ6
00mercoledì 18 gennaio 2006 16:35
Grazie Bob ...
... fa sempre un certo effetto, oltre che tristezza, vedere il com'era e paragonarlo al com'è ...
Paoloilfiorentino
00domenica 22 gennaio 2006 05:14
Via Rizzoli 1942

E' andata ad arricchire la mia collezioncina di cartoline tranviarie quest'immagine risalente con ogni probabilità ai tardi anni '30 (sul retro si legge Eliografia Italiana - Schio 1942-XX, ma la foto è stata certamente scattata prima della sciagurata dichiarazione di guerra a Francia e Gran Bretagna), in cui si distnguono chiaramente il numero di linea, il 9, e la tabella di destinazione, Lame, del tram in primo piano.
Sul retro leggo: Auguri di un prospero e felice avvenire ai novelli sposi Laide e Giulio Al... .
Berine Bruna Gior... (strani nomi, in verità) e la data è il 9 luglio 1942.



Chissà, forse la recente conquista di Tobruk aveva dato nuovo alimento alle speranze degli italiani d'allora e può essere che la signora in questione vedesse avvicinarsi, con la vittoria, la sospirata pace.
O forse era una fascista convinta... o moglie di uno dei tanti gerarchi e gerarchetti.
Al di là dell'immagine, è certo che queste vecchie cartoline presentano, almeno per me, un forte interesse storico ed umano, e ho spesso cercato di immaginare la vicenda esistenziale di chi le ha scritte.
Mi pare che anche Roberto ed Antonio siano più o meno dello stesso avviso.
Un caro saluto a tutti,
Paolo

Roberto Amori
00domenica 22 gennaio 2006 19:59
A proposito della cartolina di Paolo, del 9 Lame ma altro ancora...
Davvero bella ed interessante la cartolina, che non conoscevo, proposta da Paolo. Via Rizzoli è in assoluto una delle panoramiche cittadine più ritratte per la realizzazione di cartoline illustrate e mi chiedevo quante ancora ce ne siano visto che nei soli ultimi 6 mesi, dopo 36 anni di ricerche, ne ho trovate altre 4.
Il tram ritratto è una due assi ripresa sulla linea 9 Lame proveniente dalla linea 8 Zamboni: questi accorpamenti di linee sono dovuti al fatto che nel 1932, come a Milano, venne eliminato il famoso, e sinceramente non bello, carosello tramviario di Piazza Maggiore allora Piazza Vittorio Emanuele. Fino a quel momento tutte le linee tramviarie bolognesi partivano dai rispettivi capolinea periferici per terminare la corsa sui binari tronchi della Piazza, la quale, tra un'infinità di pali, fili e rotaie si era trasformata anno dopo anno in una stazione costretta a sacrificare non poco al progresso le proprie bellezze architettoniche. Le linee vennero così accorpate tra loro scambiandosi in centro, nelle nuove vie alternative alla Piazza, la zona di appartenenza e il cartello di linea. Nel 1943 la linea 8 Zamboni venne successivamente accorpata alla linea 2 D'Azeglio così che il 9 Lame tornò ad essere una linea nuovamente singola con un capolinea cittadino, tronco, fissato nella centralissima via Montegrappa.
La bella cartolina di Paolo è dunque databile tra il 1932 e il 1943 e mi colpisce molto il fatto che tra la mia cartolina di giorni fa, con l'esposizione delle Fiat 500, e questa possano essere intercorsi solo una quindicina di anni...




Una splendida immagine di Via Montegrappa nel 1950 del famoso fotografo bolognese, recentemente scomparso , Walter Breveglieri con il capolinea del 9 Lame accanto a quello del 3 Borgo Panigale.
Questo grande artista fu per tanti anni, al Resto del Carlino, l'amico e il collega inseparabile del cronista Enzo Biagi. Epici i loro racconti dei viaggi in Vespa lungo l'Italia del dopoguerra per documentare gli eventi di allora: uno armato di carta e penna, l'altro di fotocamera. Come avrei voluto esserci!
In anonimi tempi manageriali, da rimborso spese in Business Class per presuntuosetti politicizzati che mangiano solo Nouvelle Cousine, questi grandi del giornalismo italiano viaggiavano in due sulla Vespa per narrare di lontane calamità naturali, di mafia o di costume mangiando un panino nel retrobottega del salumiere. Che tempi...e insisto: ma perchè non c'ero anche io?
Per carità cristiana non metterò fotografie della via Montegrappa di oggi: una garage a cielo aperto per automobili in doppia fila, spaccio ( con tanto di locale chiuso dal tribunale ), sfaccendati di ogni parte del mondo, malinconia da insicurezza diffusa.
Poco oltre i due tram c'è la Via degli Usberti dove cade il centro geometrico del centro di Bologna, in questa via c'era la trattoria cara a mio zio dove tra tortellini, lasagne e cannelloni venivano celebrati i momenti più significativi di famiglia. A dire il vero la trattoria ci sarebbe ancora oggi ma ora si chiama " Paradiso D' Oriente Ristorante Thailandese e Vietnamita " nota per le tipiche specialità petroniane come l'anatra laccata all'arancia, il pollo al bambù o la zuppa di pinne di pescecane.
Ne abbiamo già parlato quand'eravamo assieme a Napoli e anche a Roma ma a me di quest'epoca non piace praticamente nulla...sarà l'età...non so. Questo non significa che debba per forza intristirmi o perdere il buonumore, posso benissimo approfittare di quanto di buono ci sia: scrivere queste righe a persone sparse ovunque e divenirne anche amico, le foto digitali, gli scanner fotografici, internet, SMS o altre diavolerie.
Non so se sia un caso ma già da ragazzo mi divertivo enormemente a guardare per ore le mie foto d'archivio e cartoline, con un potente monocolo da orologiaio scrutavo particolari lontani dal soggetto principale per fissarne così volti di uomini e donne, cose, negozi, palazzi scomparsi o consuetudini ormai lontane nel tempo: sono per sempre entrate nella mia vita persone del tutto ignare di essere state riprese 50 o 60 anni fa da un obiettivo fotografico mentre erano sul tram, dal giornalaio, in un bar, dal droghiere, alla finestra o sulla bicicletta. Mi sono talmente familiari da essere per me rimaste eternamente giovani ed elegantemente vestite lungo le belle strade e gli eleganti negozi della loro città: ed è proprio durante una di queste divertenti ma pignole esplorazioni fotografiche, chiamate citando Antonioni " Blow Up " da Antonio, che trovai tre volte, anni dopo la sua morte, mio padre.
Da Via Montegrappa il 3 Borgo Panigale scomparve nel 1955, il 9 Lame nel 1956. Alla rimozione delle rotaie in Via Indipendenza il 10 Casaralta trovò qui, per altri tre anni il suo ultimo capolinea fino al 1960 così che quello fu in pratica l'ultimo anno coi tram in quella via. Oggi non ci passa nemmeno l'autobus.




ricc404
00venerdì 27 gennaio 2006 13:58
Roberto, starei ad ascoltarti, pardon leggerti, per ore. Mi ha colpito molto la "coincidenza" di aver visto tuo padre in foto o in cartoline lontene nel tempo. Chissà, magari un giorno qualcuno vedrà anche le nostre faccie...
Tornando alla foto, molto interessante i cartelli appesi alla linea aerea con la destinazione dei tram. Di Bologna mi ha colpito molto il fatto che le linee oltre al numero avessero anche un nome, così come ben raccolto nel libro sui trasporti si Bologna edito da Calosci.
Saluti. [SM=x346219]
Roberto Amori
00domenica 5 febbraio 2006 04:05
Piazza Ravegnana, rosoni e ganci...



RICC404: Roberto, starei ad ascoltarti, pardon leggerti, per ore.



Fin troppo buono...Mondotram ha fatto di me un romanziere.
Debbo dire che i trasporti mi sono sempre piaciuti dal lato più prossimo alla storia della loro città, le strade, l'arredo urbano, le persone che accedevano al servizio o vi passavano accanto. Ricordo a Roma Formigari o Taccini parlare per ore di voltaggi e amperaggi mentre Muscolino, pur essendo un ingegnere delle Ferrovie dello Stato, era naturalmente più portato alle sue appassionate note emotive.





Siamo nel cuore del cuore cittadino: Piazza di Porta Ravegnana dove si trovano da 1000 anni le celebri torri della Garisenda e degli Asinelli.
La vettura tranviaria a carrelli 229 è impegnata sul 7 S.Vitale e si sta portando, carica di passeggeri verso la periferia sulla Massarenti ossia la strada che un tempo era l'unica che conduceva a Ravenna. Il tram 229 è notissimo ormai a tutti perchè è il protagonista della bella scena finale di ' Hanno rubato un tram ' così come per il fatto, meno noto, di essere purtroppo la vettura che chiude la serie dei tram a carrelli. L'ordine doveva essere molto più esteso ed era già partito ma la guerra ne impedì la realizzazione chiudendo a Bologna, probabilmente, l'opportunità di proseguire la sua epopea tramviaria oltre il 1963.
Il 7 S.Vitale è stata la penultima linea a sopravvivere in città essendo stata soppressa nel 1962, questa linea a differenza di altre venne smantellata con più calma partendo prima dalla linea aerea, ho infatti delle foto delle strade attorno all' Ospedale S.Orsola dove sarebbero molti anni dopo nati i miei figli, con i binari al suolo ma i fili in corso di rimozione. Ora su questa grande strada, a 44 anni dalla scomparsa dei tram, sono però apparsi i bifilari della nuova linea 14 di ormai imminente apertura.
Nella foto vediamo pure l'interessante carro scalo, non della serie dei Dodge americani risistemati ma della prima era tranviaria, con i due tecnici in attesa del passaggio del tram prima di potere nuovamente rimettere mano a cavi e traverse. Nel riquadro rosso sopra di loro vediamo, non bene per il rimpicciolimento dell'immagine, fissato sugli antichi mattoni della Garisenda un rosone tramviario in quel momento al pieno della propria attività accompagnato poco più sotto da un gancio invece di tipo filoviario risalente al noto e sfortunato servizio di filobus in tempo di guerra.




Ebbene il tutto esiste ancora oggi: il rosone dovrebbe avere circa 100 anni mentre il gancio oltre 60, il rosone reggeva tre traverse ( delle linee 7 S.Vitale e 8 Zamboni ) e presenta ancora le tre forchette inutilizzate dal 1962.
Il gancio filoviario è rimasto lì a guardare la vita che gli scorreva sotto inutilizzato per molti decenni ma incredibilmente, l'anno scorso, gli hanno fissato una traversa della nuova linea 14 Q.re Barca - Massarenti.
XJ6
00domenica 5 febbraio 2006 09:12
Questa storia dei ganci e dei rosoni ...
... è davvero appassionante. Ci si potrebbero fare interi libri, sopra. A proposito, li hai censiti e fotografati tutti tutti i ganci e i rosoni ancora presenti sui muri cittadini di Bologna? Si potrebbe cominciare facendo un elenco, strada per strada ...
Daniele2595
00domenica 5 febbraio 2006 20:00
Allora non sono solo io l'unico a guardare con interesse i ganci delle linee aeree!!!!

Mi capita spesso, passeggiando per le vie del centro di Torino, di notare quei rosoni, artisticamente lavorati e molto simili a quelli che ancora si notano a Bologna; si tratta spesso dell'unica testimonianza del passaggio di linee tranviarie su vie che non vedono più il tram da decenni, come via Santa Teresa, via Principe Amedeo, via San Massimo........
Spesso però questi rosoni non vengono eliminati, anzi: negli ultimi anni parecchi palazzi (risalenti ai secc. XVIII e XIX)nel centro storico di Torino sono stati restaurati, e i rosoni coi ganci sono rimasti sulle facciate, magari addirittura messi in risalto con alcune pennellate di vernice grigio ferro, considerandoli come delle vere e proprie decorazioni!!! Trovo molto bella questa sensibilità.
Naturalmente, transitando ancora i tram su diverse vie del centro, molti rosoni di inizio '900 sono ancora usati per sostenere i trasversali delle linee aeree.

Anche a Ferrara, città che conosco bene per motivi di studio e che vide il tram elettrico dagli Anni '10 agli Anni '30, molti rosoni e ganci (ancorché meno elaborati di quelli felsinei o subalpini) sono ancora visibili, soprattutto sulle facciate del Palazzo Municipale e del Palazzo Arcivescovile, entrambi lungo corso Martiri della Libertà, in pieno centro.

Daniele
Roberto Amori
00mercoledì 8 febbraio 2006 03:05
Rosoni, ganci vecchi e nuovi



ANTONIO VERDE: A proposito, li hai censiti e fotografati tutti tutti i ganci e i rosoni ancora presenti sui muri cittadini di Bologna?



Praticamente si. Li conosco quasi tutti, ovviamente essendoci state 20 linee sono tantissimi a migliaia e ancora molti rimangono quelli superstiti ma come spesso capita dopo averli osservati per anni diversi sono stati rimossi prima che mi decidessi a fotografarli.
Purtroppo proprio in questi mesi ne sono stati disattivati molti, di quelli storici vecchi di un secolo, in alcune vie del centro: data la vecchiaia e il peso di traverse nuove con tre bifilari è stato sconsigliato continuarne l'uso e sono stati così sostituiti, dopo 100 anni, da nuovissimi quanto anonimi grossi anelli. A presto pubblicherò immagini al riguardo.




Queste furono le ultime forchette a muro utilizzate per i tram di Bologna, molto semplici e resistenti erano più grosse e squadrate del modello precedente anni'20. Questa in particolare si trova a Casalecchio ed è fissata al muro di un palazzo costruito nel 1955, ha così retto una traversa tramviaria per soli tre anni ma in compenso da 48 ne regge una filoviaria: come potete vedere gliene è stata proprio in questi giorni agganciata una nuova per la futura linea 15.




DANIELE 2595: a Ferrara, città che conosco bene per motivi di studio e che vide il tram elettrico dagli Anni '10 agli Anni '30, molti rosoni e ganci (ancorché meno elaborati di quelli felsinei o subalpini) sono ancora visibili...



Anche a Ferrara ganci e rosoni furono comunque riutilizzati fino al 1972 per sorreggere le traverse filoviarie delle linee 1 e 2.
Ferrara è l'unica città dell' Emilia Romagna ad avere smantellato la propria antica rete filoviaria, tuttora come sai i filobus circolano a Rimini, Bologna, Modena e Parma.

Daniele2595
00mercoledì 8 febbraio 2006 22:17
Ciao!
Eh sì, purtroppo Ferrara non ha più nemmeno i filobus...........che peccato! L'unica tra le città emiliane e romagnole ad averlo abbandonato definitivamente; peraltro, anche senza impianto fisso, anche oggi ci sono parecchi mezzi elettrici su gomma: gli ibridi Iveco 490.12, Iveco Europolis ed EPT Horus, sui quali le caratteristiche di marcia danno la sensazione di essere su un filobus del passato!!!

Daniele
Roberto Amori
00domenica 12 febbraio 2006 04:45
Rosoni in pensione




Questo che vedete nel cerchietto rosso è il rosone di cui andremo a parlare. Siamo in Via Ugo Bassi angolo Via Indipendenza nel pieno centro di Bologna a due passi da Piazza Maggiore: la foto è stata scattata nei primi anni '50 e, sembra incredibile, il rosone in questione a quel tempo erano già circa 50 anni che se ne stava lì a reggere le sue tre traverse. Il tram in primo piano è la vettura 109 ossia uno degli otto ex rimorchi ricostruiti nel 1925 come motrici ed è in servizio sul 14 in direzione Ippodromo. In secondo piano un convoglio tram+rimorchio sulla linea 11 Stadio.





Dopo la soppressione della rete tramviaria, avvenuta nel 1963, il nostro rosone è stato per altri 42 anni utilizzato per reggere una traversa filoviaria: inizialmente per la linea 43 Stadio - Villaggio CEP, in seguito per la nuova linea 13 Borgo Panigale - S.Ruffillo.





Con mio grande rammarico un giorno di Febbraio 2005 è arrivato il pensionamento: la nuova traversa di Via Ugo Bassi deve reggere un grande peso di tre bifilari e si teme il rosone sia, coi suoi 100 anni, ormai troppo vecchio per un compito simile. Nell'immagine al rosone è ancora agganciata la traversa ma i tecnici stanno prendendo le misure per l'installazione dei nuovi, anonimi, ganci.





Il rosone è ancora attivo ma ormai incombe il primo dei due nuovi ganci: un secondo verrà montato più in alto perchè la traversa nuova in prossimità della parete si sdoppia in due così da distribuire uniformemente il peso su due ganci.





E' fatta. Il rosone dopo un secolo di onoratissima carriera è andato in pensione...in così tanti anni ha visto passare lì sotto generazioni di ignari bolognesi, due guerre mondiali, bombardamenti, migliaia di tram e filobus, solleoni, pioggie e nevicate per decenni, le riprese di Hanno Rubato Un Tram, i fatti di Marzo, me da bambino con mamma e papà e ora ancora me sui 50 coi miei figli.
A due passi dal rosone, come ricorda una lapide, avvenne nell' Ottobre del 1926 l'attentato a Benito Mussolini: il Duce si trovava a Bologna per inaugurare lo Stadio ma proprio lì in centro dalla folla gli venne sparato contro un colpo di pistola.
Il Duce non venne colpito ma l'attentatore, un ragazzo di 15 anni Anteo Zamboni, venne immediatamente linciato a pugnalate e botte.
Non si seppe mai con certezza se il ragazzo fosse stato realmente l'attentatore, altre versioni dei fatti sostengono abbia pagato innocentemente la colpa di fascisti dissidenti...non si conoscerà mai con certezza questa pagina di storia del nostro Paese.
Il nostro rosone comunque era già lì da tanti anni e vide anche questa.
Stefagin76
00domenica 12 febbraio 2006 12:17
reportage e passione
Una sola parola: magnifico.
XJ6
00domenica 12 febbraio 2006 12:36
I rosoni di Roberto
Che dire? Davvero un lavoro di passione e sensibilità, alcune tra le molte qualità di Roberto. Bravo sul serio!
Francesco Angrisani
00domenica 12 febbraio 2006 22:30
Rosoni
Lavoro affascinante - Bravo Roberto [SM=x346220]
pabbamo
00lunedì 20 febbraio 2006 13:47
Re: bastian contrario...

Scritto da: Augusto1 17/05/2005 14.36
...dirlo a me suona male o no, Francè...? :Sm13: Poi in genere con Alex sono d'accordo, con te un pò meno [SM=x346232] , peggio ancora con Pabbamo [SM=x346231] , anche se ultimamente siamo in sintonia. [SM=x346219]



Solo oggi leggo questo post per puro caso: dal momento che si tratta di Augustus, lo perdono in quanto non sa mai quello che fa.... [SM=x346231] [SM=x346231] [SM=x346231]
Roberto Amori
00martedì 28 marzo 2006 09:10
Il rosone di Via Ugo Bassi
Ringrazio tutti coloro che hanno scritto gentilmente belle parole al mio racconto sul rosone all'angolo fra Via Ugo Bassi e Via Indipendenza.
Per festeggiare la mia promozione a Tramviere Veterano vi scrivo la storia, analoga, del rosone che si trova all'inizio di Via Ugo Bassi a due passi dal filobus scarrucolato di cui ho postato un breve filmato http://xoomer.virgilio.it/robertoamori/





Eccolo, nel cerchietto bianco, il rosone di cui stiamo parlando: anch'egli ha circa un secolo ( è più semplice e privo di cesellature rispetto a quello visto in precedenza ) e per 60 anni ha sostenuto la rete aerea tramviaria in una strada trafficatissima, giorno e notte, di vetture.
In secondo piano una bella Sibona articolata, in servizio sull' 11 Stadio , che è proprio sugli scambi per Via Montegrappa: siamo alle 14,10 di un bel primo pomeriggio 1956 ( massimo prima metà del 1957 )...
Il tram ha poco innanzi la sua fermata ma alla sua destra, sul marciapiede, appare anche la fermata dei bus che stanno già incominciando a prendere sempre più spazio. Sullo sfondo una piccola Sibona in servizio sulle ultime corse del 12 la linea collinare per S.Michele in Bosco.





A quasi 50 anni di distanza da quella giornata il nostro rosone era ancora ai giorni nostri in pieno servizio a sostegno della causa filoviaria: un filoarticolato MAN in servizio sul 13 è in attesa, alla fermata, giusto nei pressi del palazzo in questione.
Notare che il bellissimo orologio è sempre lì, presente in entrambe le immagini, cambiando nel corso di tanti anni solamente le rèclame.





Ma nel 2005 purtroppo ne viene deciso il pensionamento: la nuova rete aerea filoviaria in procinto di essere installata in Via Ugo Bassi sarà pesantissima coi suoi tre bifilari K&M e il vecchio rosone di 100 anni potrebbe non dare sufficienti garanzie di tenuta...il nuovo, brutto e semplicissimo, gancio già incombe da qualche mese ...





Ed ecco infine come si presenta oggi la scena: il nostro rosone è definitivamente andato in pensione ma fortunatamente è sempre lì, il palazzo in cui è installato è stato restaurato pochi anni fa e quindi per almeno altri 10 o 12 lo vedremo sempre al suo posto...poi chissà. Sono passato in quel punto sia in tram che in filobus e quindi posso dire in una qualche maniera di averne usufruito ma sono anche passato, nei miei 48 anni, milioni di volte da Via Ugo Bassi a piedi perchè si trova esattamente a metà strada fra le mie ultime due case in centro e la casa dei miei genitori così come pure da quella di mia nonna. Incalcolabile il numero di volte passate lì sotto in bicicletta, in scooter, in moto, in macchina...
E' strano come certi oggetti, certi particolari che per tanti non significano nulla e di cui ignorano l'esistenza, per altri ancora invece siano dei costanti punti di riferimento...dei cari ricordi cui gettare di tanto in tanto un'occhiata quando si passa lì sotto.
Anche ieri un mio collega calabrese, meravigliato io conoscessi le Calabro Lucane, mi chiedeva cosa esattamente rappresentasse questa nostra passione...non è facile spiegare che passiamo ore a guardare dei muri, dei ganci...ne cerchiamo di questi vecchie foto d'archivio da ingrandire...ci divertiamo a guardare gli orologi, le fermate, se c'è per strada una 600 o un Appia e guardarne le targhe per stabilire una data.
Insomma son buoni tutti ad innamorarsi delle due Torri, delle imponenti Basiliche, dei vicoletti medievali o delle belle piazze porticate...
Alessandroch
00mercoledì 29 marzo 2006 04:31
Sono d'accordo con te, Robe'...
Anch' io sia in radio che durante l' intervista che mi hanno fatto ho avuto difficoltà nel descrivere a parole la nostra passione per il tram.
Inoltre apprezzo molto la letteratura del tuo ultimo post sulla "vita" del rosone (come se avesse un' anima).
Vorrei porti una domanda: facendomi i calcoli, la tranvia a Bologna è stata chisa nel 1963; quindi, dato che hai scritto la tua età, avresti fatto in tempo, per quel che ricordi, di vedere (o di salirci) le ultime macchine tranviarie girare per la città.
Dopo la soppressione, cioè una volta che l' ultimo tram è entrato ufficialmente in deposito, a tua memoria, ricordi se ci sono state delle corse fuori servizio (per l' utenza) effettuate a scopo di trasporto merce o per motivi similari?

Ho consideratto che cmq l' armamento non l' hanno smantellato subito (ricordo ancora i binari in pieno centro nei primi anni 80).

Grazie (e buongiorno dato l' orario)
ricc404
00giovedì 30 marzo 2006 14:47
A Pasqua 1989 venni in visita a Bologna. Ricordo dei binari al piazzale San Francesco. Possibile? O erano solo rimaste le tracce tra il selciato e le scambiai per binari (sapete com'è, vediamo binari dappertutto...).
Ciao ciao [SM=x346243]
Roberto Amori
00lunedì 3 aprile 2006 03:23
Rispondendo...

ALESSANDROCH: Vorrei porti una domanda: facendomi i calcoli, la tranvia a Bologna è stata chiusa nel 1963; quindi, dato che hai scritto la tua età, avresti fatto in tempo, per quel che ricordi, di vedere (o di salirci) le ultime macchine tranviarie girare per la città.

Ricordo bene i vecchi tram della mia città, avevo 6 anni nel 1963 ma fecero a tempo a rimanermi in testa tutta la vita...
La via dove abitavo allora, Via Marconi era dal 1958 l'asse portante del sistema tramviario bolognese dopo la chiusura di Via Indipendenza ( la lunga ed elegante strada dove in HRUT Fabrizi di fronte all'Arena del Sole fa salire in vettura le belle gigogin )
Le 10 linee superstiti al 1958 per andare e venire dal deposito Zucca dovevano per forza passare sotto casa mia e di soppressione in soppressione anche l'ultimo tram, la carrelli 218, passò da Via Marconi il 3 Novembre 1963.

ALESSANDROCH: Dopo la soppressione, cioè una volta che l' ultimo tram è entrato ufficialmente in deposito, a tua memoria, ricordi se ci sono state delle corse fuori servizio (per l' utenza) effettuate a scopo di trasporto merce o per motivi similari?

Ufficialmente no...però c'è una leggenda metropolitana che racconta di una cosa del tutto analoga a quanto accaduto a Roma dopo l'ultima corsa dell' ultimo tram per Cinecittà. Dicono che un tram pieno di impiegati e operai abbia di sera tardi fatto un romantico giretto d'addio in Via Rizzoli...vero, falso? Ci sarebbe pure una foto, che vidi anni fa, scattata da un impiegato dell'Azienda con questo tram, che forse era addirittura una due assi, tutto illuminato in Via Rizzoli...quando ho provato ad interessarmi ho ricevuto risposte di un sacco di gente che diceva essere vero e di altre che dicevano essere impossibile!
A me ovviamente piace pensare che sia vero perchè anche io ero a Roma su quel tram che, fatto non organizzato, improvvisamente ripartì carico di dipendenti Stefer alla volta di Cinecittà. Se è successo là perchè non potrebbe essere stato così pure a Bologna?

ALESSANDROCH: Ho considerato che cmq l' armamento non l' hanno smantellato subito (ricordo ancora i binari in pieno centro nei primi anni 80).

E' vero. Per decenni quasi tutta la rete tramviaria bolognese in città era ancora al suo posto: kilometri di binari, scambi e incroci erano stati solamente riempiti di catrame nella gola. Giravo ore in bicicletta alla scoperta di questi misteriosi percorsi in ferro, col tempo il catrame spesso si sbriciolava così da rivelarmi negli scambi la posizione degli aghi e quindi pure la direzione dell'ultimo tram l'avesse impegnato.

Ricc404: A Pasqua 1989 venni in visita a Bologna. Ricordo dei binari al piazzale San Francesco. Possibile? O erano solo rimaste le tracce tra il selciato e le scambiai per binari...

Ora a Bologna è stato quasi tutto rimosso ma in Piazza S.Francesco i due binari di sosta e transito per Via del Pratello ancora resistono sotto l'asfalto che, come già detto, spesso però si sbriciola.



Ecco il fianco della splendida chiesa gotica di S.Francesco con i binari che Ricc404 vide anni fa. Sullo sfondo due vetture a carrelli e due a 2 assi in sosta nello stesso punto che poi divenne fine agli anni '80 rimessa a cielo aperto per i filobus articolati della linea 42 Casalecchio e per i piccoli due assi della linea 43 Stadio...una strada che per 80 anni è stata sempre usata per la sosta di tram e filobus.
La basilica e convento di S.Francesco è sempre stata la chiesa di famiglia: mio padre e mia madre si sposarono lì nel 1953 mentre mia nonna, che abitava a due passi, era una devota animatrice della Milizia Mariana e delle Dame di S.Vincenzo.
A sinistra si vede bene la grossolana quanto inutile cancellatura di una antica fontana: è l'unica sopravvissuta delle quattro che circondavano in Piazza Nettuno la splendida statua del Nettuno. Mio nonno ogni mattina alle 7,00 si recava nella chiesa a pregare la Madonna di Pompei, cui era devotissimo, e quindi all'uscita era solito bere un sorso d'acqua a questa caratteristica fontanella. Da diversi anni la fontanella è stata restaurata e riportata nuovamente a Piazza Nettuno in uno dei quattro angoli, dov'era stata per secoli, attorno alla grande statua del Giambologna.
Tutte le domeniche, alla Messa di mezzogiorno in S.Francesco, ci ritrovavamo coi parenti alla funzione per poi andare tutti assieme a pranzo dai nonni in Via del Pratello: ho anche un vago ricordo della Messa celebrata in latino, fino al 1963, anno in cui il Concilio Vaticano II° rivoluzionò la Chiesa.



L'asfalto si sbriciola: ed ecco allora un tratto di binario riaffiorare in Piazza S.Francesco proprio nel punto in cui nell'altra foto sono i tram. Ricordo che quando Antonio Verde è venuto a trovarmi siamo passati a piedi in quel punto ed osservato sia la rotaia così come il vago delinearsi del doppio flesso che nella cartolina sta dinanzi alle due carrelli.

[Modificato da XJ6 03/04/2006 4.01]

XJ6
00lunedì 3 aprile 2006 04:14
Alla ricerca della rotaia perduta

Roberto Amori>> Ricordo che quando Antonio Verde è venuto a trovarmi siamo passati a piedi in quel punto ed osservato sia la rotaia così come il vago delinearsi del doppio flesso che nella cartolina sta dinanzi alle due carrelli.

Come dimenticare le mie sortite bolognesi! Giornate indimenticabili trascorse a cercar rotaie, col naso in aria a guardar rosoni, a ripercorrere le strade del tram di Fabrizi, a mangiare alla trattoria "Da Leonida" immortalata in "Hanno Rubato Un Tram", a beneficiare dell'amicizia di Roberto e della sua conoscenza della città, dei suoi monumenti e della sua storia. Eh già, quella rotaia sepolta mi ha riportato con la mente a momenti assai piacevoli, e mi ha rischiarato la giornata.

Potenza dei ricordi stimolati dalla nostra madeleine tutta di ferro. [SM=x346236]
Alessandroch
00lunedì 3 aprile 2006 07:13
Piazza s. Francesco come Mergellina... raffiorano le rotaie dall' asfalto [SM=x346226]

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