BOLOGNA

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Augusto1
00martedì 28 ottobre 2008 06:54
Che bella rimpatriata! Certo se ci fosse un archivio del genere a Napoli (ammesso che non ci sia ed io non lo sappia)...
Roberto Amori
00martedì 28 ottobre 2008 09:04
Per Augusto
Non ho idea se ve ne siano altre sezioni in Italia ma non credo perchè lì confluiscono pure filmini da altre città.
Difatti è denominato Archivio Nazionale del Film di Famiglia ed ha un portale Clicca qui per il sito dei filmini di famiglia dove è possibile saperne di più sulla loro attività.
A me hanno molto colpito le salette dove con attrezzature artigianali e spesso autocostruite vengono riversati i filmini, da qualsiasi formato si parta, in DvD dopo averli restaurati, puliti e ridato consistenza meccanica. Il personale è composto da ragazzi e ragazze provenienti dall'Università che presentano un livello altissimo di conoscenza cinematografica e preparazione tecnica.
Insomma, è stata una bella scoperta...
Roberto Amori
00domenica 22 febbraio 2009 09:38
Spesso ritornano

Quest'anno tra neve, pioggia, freddo e nebbie l'inverno è stato davvero inclemente e a farne le spese sono state le strade che spesso si sono rotte.
Così che vecchie rotaie di un tempo riappaiono dal passato:





A porta S.Stefano i binari della linea 13 esistono ancora e se l'asfalto si rompe come accaduto in questi giorni è possibile rivederli.



Il punto è esattamente questo e di queste binari si conosce esattamente quando sono stati percorsi per l'ultima volta: Domenica 3 Novembre 1963
grandunion
00domenica 22 febbraio 2009 10:42
Porta Santo Stefano
Giovedì scorso sarò passato di lì quattro volte di cui una adirittura fermandomi vari minuti per fare qualche scatto e MAI mi sono accorto dei binari fantasma [SM=x346243] . Però, se guardate questa foto:


ATC 1038, Porta Santo Stefano, 19 febbraio 2009, © Ivan Furlanis.


si intravedono le rotaie indicate da Roberto spuntare da sotto l'asfalto:


Particolare della foto precedente.


Strano che non abbia notato questi reperti, solitamente non mi scappano. Ma devo dire, a mia parziale scusa, che quel giorno ero tutto preso a guardare in alto, chissà perché [SM=x346232] ...
Roberto Amori
00domenica 22 febbraio 2009 15:28
Bravissimo Ivan...
... hai beccato la 1038, il primo snodato Man Bologna 1 ad essere stato ridipinto in rosso come i Bologna 2.



La 1038 è stata riverniciata in rosso conservando però il musetto arancione. Successivamente la 1029 è stata riverniciata totalmente in rosso ed è ora assai bella. Stranamente la 1022 è rientrata dalla verniciatura in... arancione come prima con una banda nera longitudinale tipo Milano o Napoli tram di un tempo. Delusione
Roberto Amori
00domenica 1 marzo 2009 18:17
Spesso ritornano



Chi passa da Piazza Malpighi può scorgere tra le auto parcheggiate questa rotaia fare capolino dall'asfalto...




E questa è Piazza Malpighi nel 1950. La rotaia si trova esattamente dove c'è il tram della linea 19 Casalecchio, con orario cadenzato con le partenze del treno per Vignola, ed è quella più appresso allo stabile. Il tram è una classica vettura pedana mentre sulla sinistra scorgiamo un fiammante bus Fiat 640 Garavini sulla Circolare Interna. Non è escluso che la foto sia stata volutamente scattata al passaggio dei nuovi mezzi di trasporto ed anche perchè almeno riempiva un poco l'ambiente... esigenza oggi non identica dato che ieri per fotografare la rotaia l'ambiente vi assicuro non era certo carente di veicoli.
Roberto Amori
00martedì 31 marzo 2009 01:04
Ancora Piazza Malpighi...
... che sotto tonnellate di acqua, neve e gelo si sgretola tutta...



Questo grosso pezzo di rotaia è venuto fuori dall'asfalto...




Lo stesso pezzo, sporgente e pericoloso, in una visione più allargata...




E per concludere lo stesso binario, indicato dalla freccia rossa, quand'era ai bei tempi regolarmente utilizzato. La foto dev'essere stata scattata attorno al 1947 quand'erano ancora evidenti i segni dei massicci bombardamenti subiti dalla Piazza ma con le macerie già del tutto sgombrate.
L'ultima volta che un tram ha percorso quel binario è stato nel 1958 quando vennero contemporaneamente soppresse le linee 11 Stadio, 17 Funivia e 18 Casalecchio, dopo quella data tutto il complesso disegno dei binari fu rifatto per consentire un più rapido rientro in deposito dei tram ancora in servizio sulle linee superstiti.
Stamane la rotaia era già nuovamente ricoperta di catrame.
Roberto Amori
00martedì 5 maggio 2009 23:14
Il People Mover in campagna elettorale

Il candidato sindaco PD, Del Bono ha proposto e progettato l'estensione del People Mover bolognese verso la Fiera riutilizzando il percorso ancora esistente delle ex Tramvie a Vapore bolognesi.
Siccome non posso trascrivere tutto sul nostro Forum vi invio un Link con foto e considerazioni a riguardo:



Augusto1
00martedì 5 maggio 2009 23:22
Prima di tutto speriamo in un ritorno del tram, poi venga tutto quello che deve venire. E comunque un bravo continuato a Roberto, un valore aggiunto che la sua città deve cominciare a gratificare, non solo ad apprezzare per sfruttarne il suo enciclopedico sapere in modo occasionale ed utilitaristico. Scusate lo sfogo, ma conosco il travaglio interiore di Roberto in questo periodo di importanti scelte.
XJ6
00mercoledì 6 maggio 2009 14:58
Che altro dire sulla capacità, competenza e conoscenza enciclopedica di Roberto?

La sua città, alle volte gliene dà merito, altre no. Lui, comunque, continua!

[SM=x346220]
Roberto Amori
00giovedì 7 maggio 2009 09:44
Cari amici, che dirvi?
Grazie.
Già che eravamo nell'argomento vi metto due foto a disposizione, così da comprendere cos'erano le tramvie extraurbane bolognesi.
Dopo le romantiche e sbuffanti vaporiere giunsero negli ultimi anni delle moderne littorine che conferirono alla rete un aspetto decisamente più moderno: erano le Automotrici Fiat ALn 56 entrate in servizio nel 1935.



Questa è la Stazione delle Tramvie extraurbane, a due passi dalla Stazione Centrale. Due fiammanti automotrici sostano in partenza per Malalbergo e Pieve di Cento.
Quel punto oggi non esiste più, ora un Liceo cittadino ospita quotidianamente giovani studenti del tutto ignari di cosa rappresentasse quel luogo. Però, quel capannone sullo sfondo e l'area circostante sono invece sopravvissuti e sono divenute la sede del Museo dei Trasporti bolognesi.



Nella foto precedente avete visto come al binario di sinistra si attestassero i treni per Granarolo, Minerbio, Baricella, Altedo, Malalbergo. Ecco dunque Minerbio paesino della nebbiosa bassa bolognese coi binari delle tramvie che in centro lo tagliavano in due. Il tutto ricorda quelle atmosfere emiliane che tutti conoscono da racconti di Guareschi e dai film sulla bassa di Don Camillo e Peppone. Non manca nulla: il bar Sport coi comunisti sempre a tramare proprio dinanzi alla Chiesa barocca di mattoni rossi. Più in là il più tranquillo circolo del paese, il biciclettaro, il ferrivecchi, un camion, una moto col pianale e tre persone sopra, la pompa di benzina annessa al negozio di droghiere...
Tempo fa mi capitava di andare più spesso a Minerbio perchè c'era un ristorante che mi piaceva, gestito da uno degli attori preferiti di Pupi Avati, che ne aveva riempito il locale di foto scena. Certo oggi il paese non è più così...

A presto
Alessandroch
00sabato 9 maggio 2009 07:41
x Roberto
Potresti realizzare un "com'era, com'è"
stware
00giovedì 10 dicembre 2009 13:33
Vecchia TRAMVIA per Minerbio
Non ci posso credere che a Bologna esisteva tutto ciò!! Roberto, ma quel'era il percorso che faceva per raggiungere Minerbio? Si riesce a riprodurre su una mappa google?
Roberto Amori
00mercoledì 6 gennaio 2010 18:30
Spartineve
Nella discussione sugli autobus bolognesi innevati: I Bus e la neve... ho postato a complemento dell'argomento una foto di un tram adattato alla bisogna a spartineve.



CLICCARE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE

E' una due assi Casaralta in servizio dal 1927 al 1958 a cui è stata fissata una benna spartineve in una giornata dell'inverno a cavallo tra il 1955 e il 1956 fra le vie Lame e Marconi.


Colgo l'occasione per inserire una seconda immagine analoga.



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E' la vettura di Servizio 2, qui in via Rizzoli, che nelle brutte stagioni ha sempre lavorato, assieme alla 1, come spartineve. Nelle belle stagioni invece veniva utilizzata come sabbiatrice e smerigliatrice. Come sempre si trattava della riadattatura di vecchio materiale passeggeri ritirato dal traffico ordinario. Le due vetture si servizio erano parte della prima dotazione tramviaria della Belga e molto probabilmente sono stati i due tram più a lungo usati a Bologna avendo abbracciato l'intero arco tramviario dal 1904 al 1963.
trammue
00giovedì 4 marzo 2010 19:53
per roberto amori
che qualche mese fa mi ha accusato di essere poco addentro alle faccende bolognesi

trammue
00giovedì 4 marzo 2010 19:56
ma che ci fanno tutti quei preti, lì?
ma bologna non era la città mangiapreti per eccellenza?
forse stanno correndo a rifugiarsi in metropolitana

XJ6
00venerdì 5 marzo 2010 13:34
Bologna la grassa, e papale

Trammuè, non mi toccare Roberto! Non mi risulta, tra l'altro, che mangi preti (anche se, dalla stazza, potrebbe pure essere [SM=x346236] )

[SM=x346219]
carloalberto73
00venerdì 5 marzo 2010 16:47
Grazie per la fotografia di Minerbio. Mi era sempre rimasta una curiosità da tanti anni, da quando, bambino, vedevo in casa di mio nonno una vecchia carta geografica Michelin degli anni Trenta, con segnata una linea tranviaria Bologna-Copparo-Minerbio. Tra Copparo e Minerbio c'era un tratto che risultava non a fianco di sedi stradali ma in sede propria. Confrontandone il percorso con un atlante stradale recente, credo che il percorso sia oggi equivalente a quello della strada che collega i due centri: probabilmente avranno utilizzato la ex sede tranviaria.
isotta fraschini f1
00venerdì 5 marzo 2010 22:08
vecchie rotaie tranviarie a Bologna
Arrivo un po in ritardo: il 18 gennaio di quest' anno sono tornato a Bologna per la terza volta ed ho trovato per puro caso un tratto di rotaie della vecchia rete tranviaria in una traversa di via ugo bassi poco prima di Piazza Maggiore credo che la via sia Giacomo Venezian ma non ne sono sicuro comunque posto la foto del ritrovamento casuale
sotram
00sabato 6 marzo 2010 00:49
sì, via venezian .
Roberto Amori
00domenica 7 marzo 2010 15:56


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E' vero... Antonio dice sempre che sono un Cattocomunista: sempre stato a sinistra ma pure frequentatore della Parrocchia. Uno stile di vita assai diffuso e contraddittorio dalle nostre parti: " brutta razza l'Emiliano" dice Guccini... ma anche come sapete " Bologna e' una vecchia signora dai fianchi un po' molli, col seno sul piano padano ed il culo sui colli. Bologna arrogante e papale,Bologna la rossa e fetale, Bologna la grassa e l'umana, gia' un poco Romagna e in odor di Toscana " Il nonno di una mia amica era qui operaio: comunista, attivista in sezione, rivolte, scioperi, cariche dell'Esercito, segnalazioni... ma andava a Messa la Domenica dicendo ai familiari che avrebbe pregato per tutti loro. Altra razza.
Bologna è difatti la città del Cardinale Lambertini e delle Cooperative Rosse ma soprattutto del Cardinal Lercaro e Giuseppe Dozza: due figure assolutamente al centro di quella Bolognesità che oggi va forse scomparendo. Dozza e Lercaro erano, nè più nè meno, Peppone e Don Camillo però reali e davvero protagonisti di quella città che negli anni '50 si andava velocemente modernizzando. La città dei Quartieri, la prima in Italia: Dozza ne andava conformando strutture di microcittà a sè stanti da Piazza Maggiore, Lercaro ci aggiungeva in ognuno un numero imponente di Parrocchie anch'esse autosufficienti dalla Curia. Ancora oggi, a oltre 50 anni quelle Chiese, dallo stile inconfondibilmente moderno e difficili da amare, vengono chiamate " le Chiese di Lercaro". I due, sui palchi, sui giornali, in Curia o a Palazzo Comunale fingevano aspre battaglie a suon di scomuniche e grandi manifestazioni di piazza: in realtà avevano invece segretamente raggiunto un perfetto equilibrio che garantiva ad entrambi gli schieramenti, e quindi alla città nella sua interezza, lavoro, casa, stabilità, studio... Si andava delineando quella città, che per decenni venne presa ad esempio in Italia e all'Estero per innovazione e tolleranza.



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Bologna 1954: nascita del Villaggio INA subito dopo Borgo Panigale. Tutt'attorno edilizia popolare graziosa e non invadente, alberi appena piantati e giardinetti, niente a che vedere coi casermoni che sarebbero arrivati più avanti. Il tram della linea 3 si fermava a Borgo Panigale, a qualche Km prima di qui dove allora terminava la città. Nella foto vediamo sulla sinistra il palo filoviario della futura linea 41 appena montato e senza linea aerea, al centro una chiesetta prefabbricata appena eretta nel nuovo Quartiere in temporanea sostituzione di quella più grande in progetto. Borgo Panigale, che oggi ha del tutto inglobato il vecchio Villaggio, è ovviamente molto popolare e riserva massiccia di voti alla sinistra: la Curia vi mise subito al centro la Chiesetta con buona pace di tutti. I filobus avrebbero sostituito i tram nel 1955.




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Lo stesso punto di allora 26 anni dopo, nel 1980. I filobus Macchi della linea 41 transitano dinanzi alla Chiesa del Villaggio che nel frattempo è diventata grande e accogliente. Il palo a destra è lo stesso di allora...




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Altri 27 anni ancora ed ecco lo stesso posto ai giorni nostri. I filobus, sempre articolati ma della linea 13, passano tutti i giorni davanti alla Chiesa del Cuore Immacolato di Maria che nel frattempo è stata sommersa dal verde degli alberi...

trammue
00domenica 7 marzo 2010 20:03
però nella mia risposta ti è sfuggita una battuta:
"forse stanno correndo a rifugiarsi in metropolitana"
Roberto Amori
00lunedì 24 maggio 2010 21:50
La febbre del fare...
Qualche tempo fa, a contorno di quanto scrivevo, avevo accennato al film documentario "La febbre del fare, Bologna 1945-1980" proiettato alcune volte alla Cineteca di Bologna. Si tratta della faticosa ricerca e composizione di vari spezzoni cinematografici girati a Bologna tra il 1945 e il 1980 e dai quali gli autori Michele Mellara e Alessandro Rossi ne hanno ricavato questo interessante film. La febbre del fare è ora un dvd, con libro allegato, in vendita nelle librerie e in Cineteca. Ovviamente nel Dvd compaiono diverse scene del traffico cittadino negli anni '50 e '60 dove immancabili protagonisti erano i nostri tram e filobus.
E dunque sia febbre anche oggi: nove proposte per Bologna... In ciascuno dei nostri quartieri ci sono difficoltà e decisioni da prendere in tempi di mancati rapporti diretti e mediazione tra un Consiglio Comunale eletto e la propria cittadinanza.

Il link verso questa mia ultima ricerca su filobus, tram e altre faccende bolgnesi: LA FEBBRE DEL FARE...




Una bella immagine di piazza Verdi, di cui oggi si ridiscute la pavimentazione, scattata nel 1960 in occasione della soppressione della tramvia 8 Zamboni...
Franky_1
00sabato 12 giugno 2010 00:13
ritrovamenti binari tranviari
In questi giorni a Bologna stanno riasfaltando via Massarenti (tra via venturoli e via delle rimesse) e sono riaffiorati nella loro interezza i vecchi binari del tram, probabilmente verranno asportati visto che devono rifare anche il sottofondo stradale (domani ne saprò di più, visto che ci devo passare). Anche in via Irnerio di fronte allo sferisterio è venuto fuori un altro pezzo di binario. Una domanda che linea ci passava in via Massarenti e dove faceva capolinea? [SM=x346219]
Roberto Amori
00domenica 13 giugno 2010 17:33

FRANKY: In questi giorni a Bologna stanno riasfaltando via Massarenti (tra via venturoli e via delle rimesse) e sono riaffiorati nella loro interezza i vecchi binari del tram... Anche in via Irnerio di fronte allo sferisterio è venuto fuori un altro pezzo di binario. Una domanda che linea ci passava in via Massarenti e dove faceva capolinea?


Ciao... su via Irnerio ti dirò subito che proprio dinanzi alla Sferisterio non sono mai passate linee tramviarie. La linea 16 Mascarella arrivava giù da via Alessandrini, entrava per poche centinaia di metri in via Irnerio per poi deviare in via Mascarella fino alla porta dove si portava sui viali fino alla Stazione Centrale. Quindi in via Irnerio non passarono tram nè nella parte iniziale come nella finale. La linea 16 venne gravemente danneggiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e non venne mai più ripristinata, fu così questa l'unica linea tramviaria bolognese soppressa non per motivi di dismissione dell'intero sistema. Potrebbero però emergere binari in quel breve tratto centrale della via... andrò anche io a dare un'occhiata: tieni conto che nei primi anni '70 c'erano ancora tra le vie Augusto Righi e Alessandrini abbandonate da quasi 30 anni.


Su via Massarenti ho proprio la foto al posto giusto.
Come vedi ci sono le rotaie ma è già stato rimosso il filo aereo in direzione centro. E' la linea 7 S.Vitale penultima linea tramviaria ad essere soppressa nel 1962. Il tram partiva dal capolinea centrale di via Orefici, entrava in piazza Re Enzo, voltava per via Rizzoli, alle due Torri allo scambio deviava a sinistra e subito allo scambio successivo deviava a destra per entrare in Via S.Vitale sfiorando la Garisenda, quindi il binario diventava unico perchè in quel punto la strada è molto stretta, arrivato al Torresotto di Piazza Aldrovandi i binari si riavvicinavano nuovamente interallacciandosi per passare sotto il fornice, quindi arrivava alla Porta dove il binario tornava unico per passare sotto questo secondo fornice, appena fuori dalla Porta dal 1960 al 1962 erano presenti due incroci con le linee filoviarie 32 e 33, da qui il tram procedeva spedito fino al capolinea che era situato poco prima dell'attuale rotonda della Tangenziale pressapoco davanti al Cinema Parrocchiale Tivoli.
Franky_1
00domenica 13 giugno 2010 23:11
[SM=g1885122]
Su via irnerio avrò preso un abbaglio, sai quando mi capitano linee che transitano da quelle parti, dò sempre un'occhiata di sfuggita ai lavori, tra l'altro in quel tratto c'era una strettoia quindi non potevo fermarmi completamente. Grazie mille per le delucidazioni. [SM=x346219]
Roberto Amori
00lunedì 27 settembre 2010 23:36
Giocare di anticipo...

Nei giorni scorsi, a sorpresa e giocando di anticipo, l'Associazione ' Bologna al Centro ' ha dichiarato che l'unico mezzo ormai concepibile a Bologna è il tram. E cosa ancor più incredibile, si è espressa tramite l'Urbanista Cervellati che solo pochi mesi fa sosteneva che tutti i mezzi pubblici di grandi dimensioni ( e il Civis in particolare ) andavano eliminati dall'area due Torri.
Da qui ne ho ricavato alcune considerazioni che spero possano interessarvi. Il Link:



Roberto Amori
00mercoledì 17 novembre 2010 02:07
In questi giorni di 47 anni fa, esattamente il 3 Novembre 1963, veniva definitivamente soppressa a Bologna l'intera rete tramviaria cittadina. L'Operazione Rotaie ebbe inizio però otto anni indietro quando fu per prima radiata, nel 1955, la lunga linea 15 Corticella...
Da quel momento la nostra città cominciò a cambiare radicalmente nell'aspetto, nelle abitudini ma anche nella Circolazione ora regolamentata dai primi sensi unici fino ad allora sconosciuti. Oggi parrebbe incredibile ma tram ed automobili erano presenti in entrambi in sensi di marcia in via Zamboni fino al 1960, in Strada Maggiore nel 1961, in via S.Vitale nel 1962, in via S.Stefano nel 1963... In otto anni, tra il 1955 ed il 1963, vennero così soppresse, una dopo l'altra, 20 linee tramviarie così faticosamente ereditate, e per giunta ricostruite dopo i bombardamenti, dal duro lavoro delle generazioni precedenti.



Giampi5
00mercoledì 17 novembre 2010 13:36
Bellissimo link, con foto forse inedite sul web.
[SM=x346228]
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