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ATTS - Associazione Torinese Tram Storici

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2017 03:20
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16/01/2012 13:42
 
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tranviere junior
I manovratori abilitati all'uso delle "storiche" sono, tra il gruppo della linea 7 e quelli che escono per le corse speciali a vari titoli, circa 80. Tutti sono anche abilitati all'uso delle 2800, che utilizzano quotidianamente. Le 2800 hanno un inseritore Tibb PN15 a manovra antioraria senza tacche di freno elettrico. A partire da fine anni '70, infatti, i tram torinesi sono passati dalla frenatura elettrica sull'inseritore a quella sul rubinetto freno. Questi i fatti.

Le 2500 hanno ancora il PN15 non modificato, con le tacche di frenatura elettrica a destra della prima tacca di serie. Molti manovratori, nell'impiego pratico,per abitudine frenano con il pneumatico credendolo l'unico freno, consumando presto i ceppi e ovviamente peggiorando sensibilmente il confort di marcia. Questo basterebbe già, secondo il mio modesto parere, a decidere di unificare la manovra di tutte le vetture ad avviamento manuale.

Pensiamo però all'utilizzo in condizioni di emergenza. Un amico di Stoccolma mi raccontava dei tanti incidenti avvenuti con i furgoni di servizio della locale azienda tranviaria, guidati da tranvieri inabili al servizio. Trovandosi davanti a un ostacolo improvviso, svoltavano rapidamente a destra, perché erano abituati ai controller dei tram, comandati da un volante automobilistico, con cui si frenava ruotando il volante in senso orario. Ora, è facile immaginare come con un controller a manovra oraria, il manovratore abituato a una 2800 in emergenza accelererebbe anziché frenare (magari tirando contemporaneamente la manetta del gruppo freno) con l'immaginabile macello.

Queste, fin qui, le ragioni tecniche. Mi pare che la sicurezza di marcia sia un po' più importante della filologia, specie quando si tratta di fare un servizio più o meno regolare che è anche l'unica ragione che riesce a mantenere in piedi e far progredire la flotta di tram storici.

Io quando vedo un tram storico restaurato sono contento. Punto. E sono ancora più contento quando quel tram mi restituisce le emozioni, i concetti estetici, l'atmosfera di un'epoca. Certo, meglio un restauro quasi perfetto come la 1029, che non uno quasi bello come la 2598 o peggio ancora uno storicamente imperfetto come le 1928 canarine. Ma un bel tram d'epoca mantenuto vivo con un compromesso accettabile mi pare un'ottima cosa, specie nel desolato panorama italiano. E ovviamente sono ancora più contento quando qualcuno viene a trovarci, al Trolley Festival o all'Atts Show ma anche su appuntamento in qualsiasi giorno dell'anno, e ci fa tutte le critiche che ritiene opportune. Per questo rinnovo l'invito e garantisco che nessuno minaccia, insulta o peggio ancora ritiene inferiori gli abitanti di altre città che si trovano a qualche grado di parallelo di distanza.

Azzardo un parallelo. A Torino abbiamo da anni tre musei molto importanti: Egizio, cinema e automobile. Per anni sono state raccolte di reperti unici al mondo, ma sistemati in maniera vecchia: erano aule polverose dove i cultori si entusiasmavano e il grande pubblico non andava nemmeno. O quantomeno non tornava dopo la prima volta. A partire dal museo del Cinema le collezioni sono state risistemate, chiamando scenografi che hanno ricostruito atmosfere, installato apparecchiature interattive, curato l'illuminazione e creato percorsi. Ora davanti a quei musei c'è la fila, anche a quindici anni dalla risistemazione. Ecco, io preferisco che la 321 giri in condizioni di sicurezza e si faccia apprezzare da mille persone piuttosto che abbia gli inseritori originali e stia frema in deposito per farsi vedere da due delegazioni l'anno.

A proposito... le testate della 312 non hanno una forma diversa da quella con cui sono arrivate in officina, e questo è verificabile dalle foto del restauro che mostrano come si siano mantenuti gli elementi originali.

Quanto sopra non a beneficio di chi cerca peli nell'uovo e pagliuzze negli occhi - per quelli ci saranno sempre argomenti, anche quando qualcuno tirerà fuori la vettura numero 1 della Saeai chiusa nel caveau di una banca il 5 aprile 1898 dopo un solo giorno di servizio [SM=x346231] - ma di chi si accosta al forum cercando notizie confidando in Internet come un bellissimo mezzo che ci permette una impareggiabile libertà di espressione. Spiace solo che qualcuno se ne approfitti, e non guardi nella propria bisaccia dove troverebbe qualche storia dei trasporti della sua città scritta in idioma locale ben distante dalla piacevolezza di Trilussa e spacciato come lingua italiana. O qualche sito il cui sottotitolo potrebbe essere “il copyright, questo sconosciuto”…
[Modificato da Gliz 16/01/2012 13:56]
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