ATTS - Associazione Torinese Tram Storici

In risposta ad "evviva il tram" aggiungo a quanto spiegato in maniera chiara ed esaustiva da XJ6 che sarebbe impossibile un percorso del 7 che non transiti da piazza Castello o non si avvicini a piazza Vittorio, Porta nUova, etc con la rete attuale.

Anche io so a favore del tram,ci mancherebbe, ma in certi casi mi rendo conto che è materialmente impossibile mantenere una gestione tranviaria e che certe deviazioni sarebbero solo un disagio per l'utenza.
Sul fatto che poi ad agosto facciano in fretta a togliere i tra(anche per economie di esercizio e questione di turni) sono d'accordissimo...
I lavori che ci sono, però, sono indispensabili e non rinviabili a periodi di maggior traffico.

@evviva il tram - Non mi risulta che, al momento, il Brunei abbia le tecnologie e le fabbriche per costruire autobus, e nemmeno tram. Pertanto, non può regalare nè gli uni, nè gli altri.

Questo è fuor di dubbio, era solo per dire che se circolano ancora tram a Torino, è perché i bus in dotazione non sono sufficienti a gestire tutta la rete,prova ne è che in agosto i tram spariscono dalla circolazione.

Resto in attesa di conoscere il motivo della gestione bus del 3, posto che i turni credo siano gli stessi, a parità di frequenza. Per la serie: se abbiamo bus, perché far uscire i rumorosi, inquinanti, brutti, cattivi e costosi tram?

In agosto in genere i tram spariscono probabilmente per questioni legate alle ferie del personale e per semplicità d'esercizio. un autobus lo metti in moto e cammini, oltre alla normale manutezione, un tram richiede che si tenga conto delle sottostazioni, dell'armamento...
Poi altro discorso è quello relativo alla (giusta) volontà di tenere in funzione una rete tranviaria e non smantellarla.

Ma che e' questo discorso che girano i tram poiche' non ci sono autobus a sufficienza. Ma non sta ne' in cielo, ne' in terra. Ritornando al Brunei, in questa situazione, maggiormente sarebbe interessato a regalare autobus a Torino, a Roma, a Milano, a chi volete voi. Sarebbe un buon sistema per vendere piu' petrolio. Poi, chi ha detto che per regalare autobus si deve produrli. Il Sultano potrebbe sempre
finanziare una fornitura.


Errare e' umano, perseverare e' diabolico.

Purtroppo, alla fine domina sempre la questione costi: come detto, il bus si mette in moto e si va, il tram richiede efficienza e manutenzione degli impianti fissi. Già negli anni 50 si era presentata la questione, poi l'Atm, dati alla mano, aveva dimostrato che in una città industriale e operaia come Torino, con la necessità di movimentare grandi masse di persone alle ore fisse dei cambi turno, disponendo già degli impianti fissi il tram era comunque più conveniente dei mezzi su gomma. Proprio per la necessità di mantenere efficienti gli impianti fissi, nonchè di allargare le sedi stradali, sempre negli anni 50 scomparvero le tranvie intercomunali.

Per quanto riguarda la linea 3, riemergono tutti i trentennali problemi di questa linea, come percorso "tagliata su misura" per i maxitram 7000, che non possono notoriamente circolare altrove; linea piuttosto "periferica" rispetto al pieno centro (problemi già esistenti con la vecchia linea 17 da Martinetto a Sassi, che proprio per questo era stata soppressa nel 1966). Unici luoghi di grande richiamo serviti dalla linea sono gli uffici comunali di via Giulio (in questo periodo di ferie poco frequentati), il mercato di Porta Palazzo (idem come sopra) e il plesso scolastico ex Figlie dei Militari al capolinea precollinare (e in questo periodo le scuole sono chiuse). Forse sono questi i motivi che hanno consigliato, in questo periodo, la sostituzione con i bus (oltretutto con frequenza assai ridotta).
Gli unici tram che circolano in questo periodo di ferie sono il 4 (che taglia come un fuso tutta la città da Nord a Sud passando per il pieno centro) e il 9 (che serve Porta Nuova e in questo periodo anche Porta Susa, essendovi deviato).

@evviva il tram:
Lo credo bene che non sta ne in cielo ne in terra, per noi soprattutto, anche se dovrebbe essere così per tutti e specialmente per chi ha la responsabilità di gestire una rete di trasporti mista come la nostra. Il mio è lo sfogo che faccio di tanto in tanto (ma si era capito, no?) quando vedo che sembra non essere questa la mentalità di chi gestisce.

Intanto ogni anno si fanno dei passi indietro. Nel passato in agosto sparivano i tram e si diceva che era per fare manutenzione. Va pure bene, mi chiedo perché più anni addietro non succedeva, e cresce in me il dubbio che il rapporto di causalità sia invertito. Siccome è meglio lasciare i tram in deposito quando possibile, allora tanto vale programmare qualche lavoretto che tanto prima o poi va fatto. Ma siamo sicuri che luglio agosto sia il periodo migliore per fare potatura alberi (a un botanico o anche solo a un agricoltore si drizzerebbero i capelli in testa)?

Se poi il 3 va con i vanhool anche senza cantieri (questa è una novità, mi pare, e qui dico che ogni anno si fa un passo indietro) allora cade la maschera.

A me in sostanza sembra che a Torino (ma in Italia in generale) i tram sono visti come una eredità noiosa da gestire, che si mantiene solo per non farsi criticare dall'europa dove invece le linee si incrementano ogni anno che passa. Il tram, da noi, si sopporta come un fastidio di cui non osi liberarti ma vorresti farlo.

Mi incavolo perché, pensionata la vecchia generazione di amministratori (tecnici e politici), oggi ci ritroviamo con gente che si alza al mattino e, senza aver ancora smaltito la sbornia della sera prima, comincia a dire che il tram vicino alla basilica non deve più passare, o quell'altra che non voleva più i toret verdi a Torino. Ma ci rendiamo conto?
E se bisogna risparmiare allora dovevano, e con 150.000 euri a vettura si poteva fare alla grande (vedi costi per la rimessa a nuovo della due camere e cucina), ristrutturare le 3100 e sarebbero durate altri 40 anni, invece con la stesa cifra compriamo scassoni su gomma che dopo 10 anni non li vuole neanche il ferramu' perchè sono tutti di plasticaccia. Altro che usare i bus per il 3.

@tronchino - purtroppo, a un popolo indisciplinato (ammettiamolo!) come l'italiano, il tram , coi suoi binari, non può che "stare stretto", non permettendo più di tanto di fare quello che pare con l'auto; come già ricordato in altra discussione, quando fino al 1966 vi era il binario di servizio lungo corso Dante, erano sempre "grane" e discussioni continue con gli automobilisti che fermavano la vettura sul binario, impedendo il passaggio dei tram da e per il deposito "Nizza"; fin da piccolo, dal balcone di casa ho assistito a certe scene tutt'altro che edificanti!
Riguardo agli "scassoni" su gomma, è fin dal "Piano Autobus" degli anni 70 che ce li propinano: all'inizio perennemente guasti per il "rodaggio", dopo soggetti all'usura e perennemente "fuori servizio". Ma a chi sta in alto evidentemente tutto questo va bene!

Solo tram e basta, altro che ciminiere, scassoni, obbrobri su gomma.

@ Tronchino. "A me in sostanza sembra che a Torino (ma in Italia in generale) i tram sono visti come una eredità noiosa da gestire, che si mantiene solo per non farsi criticare dall'europa dove invece le linee si incrementano ogni anno che passa. Il tram, da noi, si sopporta come un fastidio di cui non osi liberarti ma vorresti farlo". Hai fotografato nel migliore dei modi la situazione, i miei complimenti. Io, mesi addietro, parlai di una vera e propria guerra al tram, mossa da più parti!

Errare è umano, perseverare è diabolico!

Da Facebook, la "due camere e cucina" è quasi pronta

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@ Giampiero. Questo e' il rotabile di cui parlavo, l'ultima volta che ci siamo visti e che ti dicevo faceva parte del progetto da cui e' nata la Stanga! Veramente un bel pezzo

Piu' depositi, piu' tram

@Giampi5 - E' lui, è lui, si si è proprio lui; il vecchio 1, la "bisarca" rollante e beccheggiante come un vascello sul mare in tempesta, che ora mi lascia un mare di ricordi: la scuola (andata e ritorno all'"Avogadro" due volte al dì), in seguito il lavoro. Confrontato con i mezzi più moderni, non era certo il massimo della comodità, ma mi ricorda la gioventù! Appena possibile, un giro sopra di lui me lo voglio fare.

La 2759 la vedrei bene sulla rete di Roma, magari sull'inattuato "Archeotram". Che richiamo di turisti, che sarebbe!

Più depositi, più tram

Io vedrei bene un tram romano a fare quel servizio sulla rete di Roma...

@ Augusto. Sì, però quello è un parente stretto della Stanga. Quant'è bello ogni tanto, incontrarsi, tra parenti lontani.

Più depositi, più tram

La serie 2700 è la più riuscita delle varie "due camere e cucina", cioè due vecchie vetture a due assi unite da un elemento sospeso, uscite in servizio tra gli anni 40 e 50 un po' su tutte le reti tranviarie italiane. Sua caratteristica essenziale, che la differenzia dalle altre, è l'utilizzo esclusivamente del telaio delle vecchie due assi, mentre la carrozzeria era stata totalmente rifatta in stile PCC (cosa che non venne più ripetuta per la serie 2800 della fine anni 50, che fino al restyling con ridipintura in giallo di fine anni 70 conservò le vecchie carrozzerie delle 2200 originarie). Fu il cavallo di battaglia delle linee per la Fiat Mirafiori (10 e poi 1),
usate anche per la linea 6 (Porta Nuova - Pozzo Strada) e la vecchia linea 18 (Piazza Carducci - via Sempione), poi, alla sua soppressione nel 1966, sulla linea 8, anch'essa diretta a Mirafiori.
La grande capienza di queste vetture le rendeva quasi indispensabili ai cambi turno delle maestranze della "Feroce" (come i torinesi chiamano "affettuosamente" la Fiat Mirafiori), ma anche per il servizio sulla 1, che collegava diversi istituti scolastici cittadini.
I loro ondeggiamenti non sempre erano graditi, ma autobus e filobus da questo punto di vista allora erano anche peggio!