1898: Esposizione Internazionale ed elettrificazione dei tram
Se Torino, con l'impianto della linea della Barriera di Nizza nel 1871, è stata all'avanguardia nella posa dei binari tranviari, altrettanto non si può dire per l'elettrificazione, avvenuta tra il 1898 e il 1900, qualche anno dopo Roma e Milano (1895).
Dopo il già citato esperimento del 1883 con gli accumulatori, che deve aver avuto esito negativo visto che non ebbe seguito, i ronzini continuarono a trainare le vetture tranviarie, senza che le due società che si spartivano i binari cittadini, la Societè Belgie Turinoise (SBT) e la Società Torinese dei Tramways (STT) pensassero a innovazioni, con al più qualche nuova linea o allungamento e accorpamento di quelle esistenti. Il motivo è presto spiegato: l'elettrificazione con linea aerea richiedeva un investimento notevole, trattandosi, per quanto già detto, non solo di stendere la rete aerea, ma anche di intervenire sulle rotaie, con la saldatura, le connessioni elettriche, in qualche caso la sostituzione con altre rotaie di maggior peso, visto il maggior peso delle vetture elettriche rispetto a quelle ippotrainate. Torino, dopo la perdita del rango di capitale di Stato, con le funzioni collegate (parlamento, governo, altri uffici statali, la reggia declassata a residenza secondaria) e la grave crisi finanziaria che l'aveva investita negli anni 80, col fallimento di alcune importanti banche e lo spostamento di fatto su Milano del baricentro finanziario italiano, si era ormai ridotta ad un grosso centro di provincia, sia pure di dimensioni ragguardevoli , con un'economia basata sul piccolo commercio, le professioni classiche (avvocati, notai, ecc.) e al più la presenza di installazioni militari, facenti capo all'Arsenale. (Il grande sviluppo dell'industria, trainato dall'auto, sarebbe avvenuto solo nel secolo successivo); vi era il rischio di un mancato "ritorno" degli investimenti, legato a scarso volume di traffico.
Per "smuovere" le acque, il Comune, preoccupato per il deterioramento e l'arretratezza della rete di trasporti cittadini, nel 1897 decise di concedere l'impianto di una terza rete tranviaria, elettrificata, alla Società Anonima Elettricità Alta Italia (SAEAI), produttrice e distributrice di energia elettrica (come tale confluita a fine anni 20 nella SIP - Società Idroelettrica Piemontese, i cui impianti passarono con la nazionalizzazione all'ENEL nel 1962), con una convenzione che la impegnava a realizzare subito tre nuove linee, in concomitanza con l'Esposizione Internazionale prevista per il 1898 al Valentino, il cui tema principale era appunto "l'elettricità e sue applicazioni".
Questa mossa ebbe un effetto benefico nello "svegliare" le due concessionarie precedenti, che, a questo punto, si fusero di fatto nella SBT, quella finanziariamente più solida (grazie ai cospicui capitali belgi), unificando gli scartamenti, fino ad allora differenti, e iniziando finalmente l'elettrificazione della loro rete, a partire dalla Linea dei Viali, inaugurata il 1/5/1898 con una diramazione lungo corso Massimo d'Azeglio, sul lato Ovest, da corso Vittorio sino all'ingresso principale dell'Esposizione, al fondo di corso Raffaello (dove nel 1902, in concomitanza con un'altra esposizione, venne eretto il monumento al Duca d'Aosta tuttora esistente); giungendo contemporaneamente alla "concorrente" SAEAI, colla sua prima linea, contrassegnata appunto dal numero 1, da piazza Castello pure all'ingresso principale dell'Expo, percorrendo il lato opposto di corso Massimo, quello verso il Valentino.
La diramazione della "Belga" sul lato Ovest di corso Massimo venne smantellata alla fine dell'Esposizione (veniva a essere un doppione della linea del Ponte Isabella, che transitava a due isolati di distanza nella più centrale, trafficata e redditizia via Madama, col grande mercato nella piazza omonima, elettrificata poco tempo dopo); il tratto sul lato opposto del corso è invece tuttora esistente, ed è quello percorso dalle attuali linee 9 e 16, ancora con l'originaria palificata in stile liberty di allora, fortunatamente preservata (in occasione delle Olimpiadi Invernali del 2006, è stata realizzata nello stesso stile l'illuminazione dell'"allea" pedonale adiacente ai binari).
Nelle immagini seguenti vediamo l'ingresso dell'esposizione del 1898, col monumentale cavalcavia su corso Massimo (si intravede sotto proprio un binario tranviario)
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e sotto, della stessa esposizione, il padiglione dell'elettricità, con gli ultimi ritrovati tecnici dell'"energia novella"
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L'elettrificazione della rete della "Belga" procedette comunque abbastanza a rilento, e terminò con la linea "di corso Vinzaglio" solo alla fine dell'anno 1900 (e probabilmente il servizio a cavalli perdurò su qualche tratta periferica sino al 1904); con il che Torino arrivò buona ultima tra le grandi città, italiane ed europee.
[Modificato da Censin49 26/12/2011 17:36]