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ATTS - Associazione Torinese Tram Storici

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2017 03:20
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16/01/2012 11:35
 
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tranviere veterano
Riflessioni #2
Allora, spieghiamo due o tre cose che non sono chiare.
- non è certamente l’appassionato o l’associazione a poter determinare chi può o non può guidare il tram. Quindi, è corretto (e talvolta necessario) uniformarsi a standard “minimi” di semplicità di guida
- personalmente, con tutte le cose che possono esaltarmi o deprimermi in un restauro, la posizione della spia per le luci frecce o dell’interruttore per la scaldiglia mi sembrano proprio le meno interessanti. Ma sono gusti miei: c’è sempre qualcuno più attento
- sempre sui banchi: molte di queste vetture hanno caratteristiche tecniche molto modificate e quindi necessitano di spie, indicatori e strumenti che in origine, semplicemente, non c’erano. Alcune non avevano neanche gli stop… Perciò era ovvio dover ricostruire in qualche modo i banchi. A quel punto che facciamo: ne inventiamo cinque differenti tra loro per divertirci?
- Uno specchio differente non c’entra con l’Ustif ma, magari, con la sicurezza. Il bus Viberti CV61 ha gli specchi originali: ti assicuro che con quelli “farlocchi” ne guadagnerebbe, e anche molto…
- Connotazione artigianale vs industriale: puoi anche avere le tue ragioni. Mi chiedo, però, e ti chiedo: quanti anni ci sono voluti a restaurare artigianalmente UN tram? E a restaurarne dieci, dodici, quindici? Una vita? E con che mezzi? Occupando per dieci anni l’officina GTT (peraltro non obbligata a darci retta?)
- Restauro filologico: se vieni a trovarci, Augusto (noi ti aspettiamo ogni anno al TTF ma tu non vieni mai, chissà perché) ti illustriamo le ventimila modifiche filologiche effettuate sui tram e che, in teoria, potevamo veramente risparmiarci, perché talvolta danno solo grane e perché nessuno – ma veramente nessuno - se ne accorge. Oltre a questo, alle imperfezioni (che ci sono, figurati, te le potrei elencare io) c’è sempre tempo a rimediare. Non hai idea di quante volte entriamo in officina, o andiamo alle officine esterne, con libri e foto in mano.
- Positivo il fatto che tu ti sia sporcato così tante volte le mani, così puoi capire quali sono i problemi. L’esperienza che ti manca, invece, è probabilmente l’utilizzo INTENSIVO delle vetture storiche in un contesto difficile, ossia: in mezzo ad altre vetture, in un’officina non dedicata, con autisti non sempre attenti, eccetera eccetera
***
Al signore, così cortese e amichevole, il quale grida: “dire che è stata riportata alle condizioni originarie è un FALSO, come del resto la vettura stessa...” rispondo con gran semplicità: “vuoi vederti una MRS Stefer originale? Vai a Grottarossa, attaccati allo steccato e ammira quant’è bella e in salute la 321”.
***
Grazie a tutti per l'attenzione, ciao
7041
[Modificato da Settantaquarantuno 16/01/2012 11:38]
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