Io parlo per i banchi di manovra, perchè quelli mi interessavano in particolare: non credo che sia necessario dare la possibilità a tutti i conducenti di dover guidare quei tram. In fondo quanti ne sono quelli a dover eventualmente avere un bancio di manovra diverso? Quattro? Cinque? E comunque parliamo di tram, non di astronavi. A me non ha insegnato nessuno a guidare, eppure lo so fare. Uno che lo fa di mestiere quanto ci può mettere per prendere confidenza con una manetta differente? Cinque minuti? Dieci...? Poi è chiaro che determinati comandi necessari all'equipaggiamento perchè sono propri del parco in ottica esercizio vanno giocoforza montati.
Quanto ai particolari estetici, il discorso è diverso. Uno specchio differente con l'Ustif non c'entra niente, così come luci e lucette. Si possono rispettare i parametri imposti anche agendo filologicamente o in maniera parzialmente tale, se lo si sa e lo si vuole fare. Noi l'abbiamo fatto, e l'Ustif napoletana non è certo superficiale, tutt'altro.
Forse il punto è che i restauri torinesi hanno una connotazione maggiormente industriale che non artigianale: forse è anche normale avendo molti tram da "trattare" che non pochi veicoli fra tram, bus e filobus. Questo sempre volendo parlare solo di quelli marcianti...
Ad ogni modo, ripeto, tutto ciò non toglie meriti all'ATTS, e lo dice uno che, oltre a dare indirizzi filologici, negli anni le mani se le è sporcate e spaccate non poco...
1 | |
|