Permettete che dica la mia rispetto al restauro di mezzi storici, forte della mia esperienza sulle auto...
Quando si pensa un operazione di recupero di un mezzo storico (qualunque esso sia..) è importante SICURAMENTE rispettare al massimo la condizione di ORIGINALITA, ma è IMPOSSIBLE non scendere a compromessi con la quotidianità che farà parte integrante della vita futura del mezzo che si va a ricostruire.
Ho letto molti commenti riguardo a tante piccole cose, sono sicuramente d'accordo sulla mancanza dei bordini sul ricasco dell'imperiale, che esteticamente falsano la forma del mezzo. C'è da ocnsiderare la diversa forma delle grembialature sotto la cassa che nella parte anteriore hanno taglio verticale mentre sul mezzo originale probabilmente avevano taglio inclinato...
Su questo tipo di cose, come appunto l'esempio della vite a taglio rispetto alla parker, sono assolutamente daccordo con voi.
Però, permettetemi la critica, non capisco come si possa pensare (nel 2009) che un mezzo che circola per strada NON debba essere dotato di segnalatori posteriori quali stop e frecce, in virtù di un concetto storico.
Capisco che le 2800 come altri mezzi, un tempo erano privi di qualsiasi segnazione, però mi viene subito da pensare che nel traffico (e nell' "imbranataggine" odierna) un mezzo che non "flessha" chi segue con due bei bolloni luminosi rossi posteriori, rischia di venir tamponato. Certo, povero chi si infila sotto un tram, ma non è concepibile pensare che sia GIUSTO ricostruirlo senza segnalazioni.
Ragionando con il pensiero oggetto di discussione, anche i carrelli dovrebbero essere privati di pattino elettromagnetico, dato che in origine non c'erano. Però a questo punto, anche le prestazioni del mezzo sarebbero oggetto di prescrizioni e verrebbero limitate per la scarsa capacità di far fronte a situazioni di emergenza, e come tale anche le uscite del mezzo sarebbero minori. Con un risultato che credo che sia assolutamente contrario a quello conseguito da ATTS: fare di questi mezzi un "ricordo viaggiante" ma con tempi e modalità tali da non far rimpiangere i mezzi recenti.
Parlandoci chiaro fra appassionati, quindi detto papale papale, siamo solo noi che ci facciamo delle "seghe mentali" (spero sia permesso il termine), perchè l'utenza in generale, non distinguerebbe la 2847 da una 5000, se quest'ultima fosse verniciata in biverde. Ci sono persone attente, e sono quelle che poi danno modo a tutti noi appassionati di discutere e disquisire su questo o su quel particolare, ma la maggioranza è purtroppo ignorante.
Io personalmente penso che in generale il solo pensiero di salvare un mezzo sia già oggetto di MASSIMO RISPETTO: sia per l'impegno finanziario, sia sopratutto per l'impegno in risorse umane e qualt'altro che saranno indispensabili per rendere questo mezzo nuovamente efficiente.
Con questo non voglio dire che chi restaura è soggetto a tutte le deleghe e alle semplificazioni che gli fanno più comodo, anzi, però credo che con certe cose non si debba scendere a compromessi, sopratutto in tema di sicurezza. Quindi ben vengano fanalini di coda, frecce, e fanali anteriori con lapadine a doppio filamento....
L'importante è questi oggetti facciano parte di un mezzo che nel maggior rispetto dell'originalità ci consente dopo decine di anni di tornare con la mente indietro a vecchi tempi...
Purtroppo questo pensiero di salvaguardia è nato tardi, troppo tardi: tante, troppe cose sono andate perdute. Mi piange il cuore pensare al bus Viberti 1804 demolito dal demolitore di Pinerolo. Feci in tempo ad osservarlo per l'ultima volta, durante la ricerca di un motore di ricambio per la mia 1500C: avevano già schicciato la semicassa posteriore con il ragno e giaceva solo la semicassa anteriore con la ralla a penzoloni.
Mi vien quasi da piangere, oggi che disperatamente cerco dei particolari per la costruzione di un modello simile.... Se fosse sopravvissuto non credo che mi sarei posto dei grandi problemi se ad esempio al posteriore al posto dei fanalini del Fiat 1400/1900 montasse quelli del 1100T (simili ma non uguali). In fondo quello che importa è il complessivo.
Ad oggi volendo potremmo permetterci un fanalino originale di Fiat 1900: piccolo particolare, manca il resto dell'autobus!
Quindi, mi rifersico agli ATTS-MAN, andate avanti senza indugi, che pantografi, stop, carenature, o no il vostro lavoro è comunque valido ed apprezzatissimo.
Lo potete vedere nella soddisfazione di un bambino, magari accompaganto dal nonno, che per la prima volta si avvicina a un mezzo che diversamente e senza il vostro lavoro, probabilmente non esisterebbe più...
1804, e tanti altri insegnano....
Ciao. Zio JO