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Rischia veramente la distruzione il Trasporto Pubblico Locale in Italia!

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2014 15:30
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27/10/2010 09:50
 
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tranviere veterano
Infatti leggete cosa dice Vetrella:

Il piano di riduzione del trasporto pubblico a Napoli? Una decisione unilaterale e assolutamente non giustificabile con il taglio dei fondi previsto dalla Regione, che probabilmente nasconde la volontà di queste aziende di far calare la scure su servizi e lavoratori per nascondere chissà quale altro deficit». Sergio Vetrella, assessore regionale ai trasporti, annuncia subito la sua contromossa: «Scriverò una lettera al Comune, chiedendo un documento tecnico dettagliato sulle ragioni e le modalità dell’operazione. Nessuno ha avuto la sensibilità di informarci sullo stato dell’arte, ma c’è di più: con le scelte operate, vedi la chiusura anticipata delle funicolari, si contravviene anche alla legge regionale che fissa i servizi minimi da garantire al cittadino». Cominciamo dall’inizio, cioè dai tagli della Regione al settore trasporto pubblico. «Che esistono, ma non in misura così massiccia come si vuole far credere. Abbiamo stabilito un sei per cento in meno su base annua per il trimestre luglio-settembre 2010. E in questi giorni fisseremo l’entità per l’ultimo trimestre, che speriamo di tenere su una cifra inferiore. Con la ferma intenzione di far terminare qui i sacrifici e consentire il recupero delle somme non erogate l’anno venturo. Questo il Comune lo sa, lo sanno le aziende. E allora, mi chiedo, perché elaborare un piano di riduzione che tra pochi mesi non dovrebbe essere più necessario?» Aziende e sindacati fanno riferimento anche alla manovra del governo, che nel 2011 porterebbe una riduzione dei fondi fino al trenta per cento. «Anche più di trenta, se è per questo. Ma sulla partita non c’è ancora la parola fine, anzi, è già stato avviato un tavolo per enucleare dalla manovra il comparto del trasporto pubblico, compensando le spese con i fondi Fas». Dunque METROnapoli e Anm sono protagoniste di una fuga in avanti? «Senz’altro. E vorrei entrare anche nel merito delle scelte operate per far quadrare i conti. In primo luogo bisogna vedere chiaro nelle cifre: siamo davvero sicuri che i tagli previsti dalle società corrispondano a quelli applicati dalla Regione? Si vuole far credere che Palazzo Santa Lucia penalizza i trasporti, quando è vero il contrario: ho appena ”portato a casa” 400 milioni e 658mila euro il completamento della tratta bassa del metrò Linea 1». Ha fatto cenno alle norme sui servizi minimi: su questo fronte vede omissioni? «Vedo una violazione della legge regionale numero 3 del 2002 sulle garanzie all’utenza. Se si vuole operare un taglio alle funicolari è opportuno agire sulle corse che portano profitto, come quella delle 7.30 che è sempre affollatissima: intervenire sulle ultime partenze significa penalizzare alcune categorie di cittadini. Penso in particolare ai giovani che non hanno auto né moto ma non vogliono privarsi del piacere di uscire la sera». Poi c’è il caso della Linea 6. «Doverosa premessa: con le metropolitane la Regione non c’entra niente, i fondi che eroghiamo riguardano solo bus e funicolari. Nel merito, il problema non sta adesso nel chiuderla: il vero spreco di risorse è stato tenerla aperta su una tratta così limitata invece di aspettare l’opera completa».
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