Col veto della Soprintendenza al passaggio del Civis in Strada Maggiore è andata in scena a Bologna una delle peggiori pagine degli ultimi 10 anni sulla pelle dei cittadini che, sul piano della Mobilità, continueranno, col pretesto dell' Arte, a rimanere senza nulla di valido. In Italia da molti anni ormai è diventato quasi impossibile realizzare grandi infrastrutture e qualora dovesse accadere questo comunque avviene con ritardi enormi dopo riprogettazioni delle varianti, alle varianti delle varianti e dopo proteste, fiaccolate e petizioni sempre condite dall'incondizionato appoggio del Partito all'opposizione
Dal 1999 ad oggi è stato fatto scempio di un progetto di Trasporto di massa, adeguatamente finanziato, che avrebbe definitivamente risolto i problemi del traffico: le tre linee tramviarie della Giunta Vitali erano e rimangono in assoluto la soluzione migliore per Bologna. La stagione politica della Giunta Guazzaloca ha voluto e ottenuto ad ogni costo spazzare via quella che oggi sarebbe una realtà già consolidata da anni alla quale probabilmente sarebbe ora già in esame una estensione.
Doveva essere un tram, poi un tram su gomma infine un filobus ma pure quest'ultimo non andava più bene allorchè con ingiustificato ritardo si è scoperto che pure l'ultima versione tecnologica, adottata e difesa per anni da quella Giunta, abbisognava di un binario seppure solo virtuale. L'Arte è l'unica cosa a non c'entrare, anzi i lavori di preparazione al fondo del Civis avrebbero risolto l'attuale situazione delle strade del centro bolognese che sono tra le peggio messe in Italia. Furono i negozianti a non volere i binari del tram e in seguito la traccia del Civis: a cittadini del tutto ignari è stato raccontato, e ampliato con ogni strumento mediale possibile, di un mezzo altamente impattante, enormemente sproporzionato e del tutto inadatto alle nostre strade. E i bolognesi vi hanno in buona fede creduto costretti com'erano per anni a leggere di treni lanciati in città senza nessun autista, di Eurostar, di vagoni, missili e quant'altro passasse alla mente ai cronisti. E' tutto nero su bianco, basta andare a rileggere. E' sempre sul mezzo che si è voluto dapprima puntare l'indice: nel parlare comune lo si è descritto fosse un treno sproporzionatamente lungo, largo e alto. Quello che i cittadini continuano a non sapere è invece che questo filobus è del tutto simile a centinaia di altri veicoli che ogni giorno percorrono Strada Maggiore da oltre 10 anni, salire su questo mezzo non è per nulla diverso dal salire su un normale autobus snodato in servizio sulle linee 19 e 27. E su un portale blog bolognese è infatti tuttora scritto:
I filobus-civis si muovono senza conducente (anche se necessitano di un assistente alla guida (?) )... oppure:
Nei test svolti questi mezzi hanno mostrato grandi difficoltà nei percorsi stretti e nell'affiancamento alla fermata peccato non dica dove siano stati effettuati questi test perchè allora altri 200 mezzi snodati dell'Atc non dovrebbero circolare come fanno invece senza alcun problema a Bologna dal 1958. Leggiamo ancora:
Sono previsti infatti, espropri coatti di giardini, parcheggi ed alcuni muri pubblici e privati per la realizzazione, inoltre i cavi elettrici di alimentazione al civis verranno arpionati arbitrariamente ad abitazioni private con conseguente trasmissione di vibrazioni agli edifici e danni alle strutture, compresi gli edifici storici ed i monumenti sul percorso. A Bologna da 54 anni è presente una notevole estensione filoviaria composta da tre linee, da una quarta di notevole lunghezza quasi del tutto ultimata e infine di una quinta linea extraurbana attualmente sospesa ma mantenuta perfettamente efficiente e il tutto senza danni, crolli e vibrazioni. Ricordo a tutti che in numero assai maggiore che per quelle filoviarie in tutta la città sono fissate agli stabili migliaia di traverse dell'illuminazione pubblica, palazzi storici compresi, per il sostenimento delle lampade... ed è strano che su questi aspetti nessuno abbia mai fatto caso. A questo punto, con simili nozioni e alterata informazione è ovvia la preoccupazione di tanti, solo due giorni fa ho sentito dire in un locale: " Mio figlio mi ha raccontato che se il Civis passasse in centro potrebbero crollare le Due Torri..." Ovviamente non è il traffico privato del tutto impazzito, non sono le regole infrante quotidianamente, non sono le più belle strade del centro trasformate in parcheggi con auto regolarmente in doppia fila, non è il carico e scarico delle merci effettuato nelle ore di punta a creare preoccupazioni... il problema è un filobus che ancora non ha mai messo piede in città se non una volta nel 2004 in Piazza Maggiore per farsi osservare col sindaco Guazzaloca accanto che illustrava ai concittadini quelle meraviglie poi frettolosamente dimenticate. E altrettanto dimenticate proprio dai protagonisti di quella Giunta che ne furono i convintissimi principali difensori e che oggi ne sono invece i più fieri detrattori. Il professor Carlo Monaco nell'intervista rilasciata a Repubblica ha detto: "
Il nostro Civis non passava in centro e sarebbe stato approvato dalla Soprintendenza " Al contrario il Civis è stato sempre previsto in centro sia dalla Giunta Guazzaloca che ne ideò il percorso in Strada Maggiore che dalla Giunta Cofferati che ne confermò successivamente quel transito.
A dimostrazione di questo ecco due foto di scena del comico Vito che illustrava nel 2004 il percorso del Civis: sono in ottima evidenza i passaggi in centro lungo Strada Maggiore, Via S. Vitale, Via Ugo Bassi, Rizzoli ecc. ecc.
Grazie alla buona sensibilizzazione fornita da chi realmente conosce la materia in esame ci si è così dovuti successivamente accanire su altro che non fossero i mezzi: le banchine. Ma se il problema è rappresentato dalle banchine sarebbe sufficiente chiederne un nuovo assetto, una diversa conformità senza privare la città di una intera infrastruttura già penalizzata dalla rinuncia a quel tram che doveva essere. Dire che restringono le carreggiate e costringono i mezzi ad incolonnarsi significa non essersi mai accorti che in parte questo già avviene da molti anni:
Da anni i mezzi devono rallentare ed incolonnarsi ai varchi cittadini per entrare in città: questo è quello di Porta S.Vitale dove le due banchine di Sirio distribuiscono il traffico in tal senso ma simili banchine sono da molto tempo presenti anche in via S.Isaia, Riva Reno ecc. Non si potrebbero dunque modificare le banchine già esistenti come del resto anche questo avviene già da anni in alcune strade come via S.Felice?
In via S.Felice le banchine di Sirio fungono anche da fermata dell'autobus, nella foto si vedono bene i mezzi ( fra cui uno snodato di 18 m. ) in sosta alla banchina... purtroppo si vede bene pure l'educazione di molti cittadini: il passaggio sulla destra è ricavato per il passaggio veloce delle due ruote mentre i mezzi pubblici caricano i passeggeri ma il disciplinato scooterista ha ritenuto giusto parcheggiare il motorino proprio lì!
Tante cose si sarebbero potute fare, tante decisioni si sarebbero potuto prendere. Mentre in altre città italiane come Firenze, Cagliari, Sassari, Messina e Bergamo nuove realtà tramviarie hanno già preso vita Bologna rimane ferma al palo da 10 anni in un cupo immobilismo di cui già si conosce la prossima vittima sacrificale: