E' davvero difficile competere con l'intuito e la pazienza di Maurizio nello scovare sempre nuovi films con i tram. Ed i complimenti non sono mai abbastanza. Però qualche volta può capitare anche a me di scovare qualcosa di inedito. E' il caso di questo misconosciuto film dal titolo "Vento di terra".
L'ho scovato tra i miei dischetti da vedere. La regia è di Vincenzo Marra e sull'arcinoto sito "cinematografo" si possono trovare numerose critiche qualificate che io non condivido. All'inizio della proiezione, viene mostrato un avviso che comunica che il film ha goduto di ampie sovvenzioni del Ministero della cultura. Bene fecero; infatti ciò predispone lo spettatore a comprendere il motivo della sua realizzazione e la conseguente scarsa (o nulla) circolazione. La pellicola è ambientata per lo più a Napoli (Secondigliano?) e mette un sacco di carne a cuocere a partire dal problema delle periferie per finire al lavoro passando per la fragilità della donna e del problema (udite, udite) dell'uranio arricchito. Ma niente di ciò viene portato a "cottura" se non una epidermica "rosolata".
Fulcro della vicenda è la storia di Enzo, che passa disinvoltamente dall'esercizio di rapinatore (svolto male) a quello di Maresciallo dell'AM prima a Milano e poi nel Kosovo. E proprio a Milano sono state catturate queste immagini con il tram che personalizza molto la scena rendendo inequivocabile la location. Circa la strada, non sono un buon conoscitore della città ambrosiana, ma di certo doveva essere un eccellente nodo delle varie linee considerando la nutrita presenza di vetture tramviarie.
Io ho sempre saputo che poter accedere alla scuola dei sottufficiali dell'AM sia piuttosto difficile invece al "nostro" è bastato pernsarlo per poterlo realizzare. Tra l'altro nella pur severa scuola militare si distingue piuttosto per svogliatezza ed insofferenza alla disciplina.
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Il film è del 2003 ma è uscito (si fa per dire) nelle sale nel 2004. Ha trovato un piccolo sbocco in un utilizzo televisivo il 1 Luglio del 2007. Esiste anche una versione in inglese (sic!) dove ha assunto il nome di "Land wind" ossia vento di terra dopo intuibili e sofferti esercizi di marketing da parte di ipotetici distributori stranieri.