FILOBUS DI BOLOGNA

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Roberto Amori
00venerdì 26 maggio 2006 09:26
Novità felsinee
Giorni fa sono stato a far visita ad uno dei cantieri di Casalecchio dove si stanno sostituendo tutti i pali e bifilari della linea extraurbana.



Come sembrano sottili dal basso i fili delle traverse così come non sembrerebbero tanto grandi le noci in ceramica... qui ne tengo una in mano ed io non ho proprio una manina da pianista.


Nell'occasione ho potuto scambiare qualche impressione con i tecnici dell'ATC i quali mi hanno riferito che l'unico filobus proboscidato arrivato a Bologna se ne è mestamente rientrato in Francia senza tanti clamori o rimpianti. L'unico grande rimpianto è che questa ridicola avventura ha privato 6 anni fa la città di un tram che oggi probabilmente sferraglierebbe per le strade del centro. L'unica Giunta bolognese di destra in 60 anni ha causato un disastro simile ed il brutto è, lo sento nei discorsi, che in tanti ne sono felicissimi così da non aver perso il parcheggio in seconda fila per un caffè o la spesa veloce.
A questo punto è davvero probabile che la Civis, con buona pace di tutti, convinca l'ATC ad accettare un cinquantina di classici ma moderni filobus bimodali di 18 metri per le nuove linee a venire.

La lunga nuova linea 14 è stata appena ultimata ed è già stata...smantellata!!! Lungo la Massarenti i due antichi ponti in muratura delle FS, ove passano gli Eurostar per Roma e i merci lungo la cintura, saranno demoliti e ricostruiti con nuovi criteri. I nuovissimi bifilari sono già stati eliminati. Ma non è finita: anche la grande rotonda dell'assurdo capolinea che si erano inventati è scomparsa perchè pure la tangenziale che vi passa sopra è sotto grandi lavori per la terza corsia... in seguito i bifilari saranno ulteriormente allungati di un paio di Kilometri per equiparare comunque il percorso dei filobus a quello degli attuali autobus.

Infine pure l'allungamento del 13 a Ponte Savena è da tempo ultimato, manca solo la conclusione dei lavori alla nuova sottostazione di via Pavese e l'allacciamento alla rete esistente ma... verrà tutto smantellato senza che vi sia mai passato un solo filobus. Pare sia stato deciso di allungare ulteriormente la linea fino a raggiungere il comune di Rastignano facendo diventare così il 13 la seconda linea extraurbana di Bologna.

Insomma tante novità, ben vengano, ma anche tanta confusione...


Roberto Amori
00mercoledì 2 agosto 2006 02:44
Ex linea 42 Casalecchio
Come si era già stato detto a Maggio ora tutta linea filoviaria dell'ex linea extraurbana 42 Casalecchio è stata finalmente ripristinata.
A parte poche decine di metri nel ponte sul Reno ora la linea è tutta filoviarizzata anche se l'ultimo filobus è transitato di qui nel 1982 e la riapertura non è prevista nei prossimi 4\5 anni...


Qui siamo nel territorio del Comune di Casalecchio e tutto è nuovissimo: fili, isolatori e pali. Per diversi anni in tutta la strada ogni traccia filoviaria era stata rimossa in occasione di profondi lavori di manutenzione e viabilità.



Qui possiamo notare come i pali, particolarmente costosi, arrivino ad appoggiarsi fino al vialetto sottostante. Questo vialetto altri non era che la strada in sede propria del tram 18 Casalecchio soppresso nel 1958... dopo lo smantellamento dei binari la strada venne asfaltata e quindi arredata, con lampioni e panchine, come pista ciclabile e pedonale.







La chiesa di S. Martino, patrono del Comune di Casalecchio



Non ho fatto particolarmente fatica a scattare queste immagini, siamo proprio nei pressi di casa mia.



Stefagin76
00mercoledì 2 agosto 2006 12:17
indietro nel tempo
Immagini molto belle Roberto, sembra quasi di rivedere scorci delle lunghe filovie extraurbane esistenti un tempo un po' in tutta Italia...

Stefano
Augusto1106
00mercoledì 2 agosto 2006 16:51
per Roberto
Bell'atmosfera in quel di Casalecchio, speriamo che il filobus non tardi troppo a circolare da quelle parti, anche perchè pare che nulla osti, tecnicamente parlando. I pali sono particolarmente costosi perchè sono i tipo M (Mannesmann) usati in ferrovia, particolarmente resistenti all'ossidazione.
Roberto Amori
00mercoledì 2 agosto 2006 18:35
Per Stefano e Augusto
E' vero... le immagini, anche a causa dello scarso traffico estivo, sembrano portarci un poco indietro nel tempo.
Mi fa piacere vi siano piaciute le immagini odierne di Casalecchio, così vi propongo una foto di 26 anni fa scattata nel medesimo punto:


Il filobus è il Fiat 2411 Menarini del 1959, in circolazione fino al 1983. Notare i vecchi pali filoviari ( smantellati solo 4 anni fa ) così come quelli dell'illuminazione pubblica che fanno ora un po' pensare a qualche paese dell' Est... a quel tempo abitavo in pieno centro a Bologna e mai avrei pensato di trasferirmi un giorno da queste parti: oggi sono contentissimo di questa scelta.


Stefagin76
00giovedì 3 agosto 2006 00:15
OT culinario
In effetti Casalecchio è sempre piaciuta anche a me: pur essendo praticamente in città e servitissima dalla Porrettana, dalla FBV e, in futuro, dalla filovia, si ha la sensazione di essere già sull'Appennino e, come dice Guccini "in odor di Toscana..."

Il bel campanile della chiesa ritratta da Roberto mi ricorda poi le forme particolari di tutte le torri campanarie emiliane, così strane all'occhio di un toscano abituato all'essenziale stile romanico, e soprattutto mi ha fatto ricordare della gita fatta domenica scorsa a Gaggio Montano dove, nella tipica atmosfera della festa che coinvolge tutto il paese, sulla porta di ogni casa e di molte cantine i proprietari deliziavano i passanti con canti e lambrusco per innaffiare le delizie vendute dai baracchini piazzati in ogni dove: polenta al sugo e salsiccia, penne al capriolo, cinghiale in umido e tigelle col pesto modenese, gnocco fritto variamente ripieno e, incredibile a 600 metri di altezza, una delle migliori fritture di paranza che abbia mai mangiato... Non mancavano neppure Peppone e Don Camillo in bicicletta, entrambi accumunati dalla passione per il vino...

Scusate l'OT estivo e buonanotte [SM=x346241]

Stefano
Alefilobus
00giovedì 3 agosto 2006 05:28
Re: Ex linea 42 Casalecchio

...uno splendido servizio fotografico [SM=x346220] grande Roberto! Pur essendo modenese, conosco benissimo sia Casalecchio, che quella strada...e trovo che quei panorami con i filobus...saranno tra i piu' belli in assoluto in Italia! [SM=x346236] già sono stupende così le immagini....figuriamoci con i nostri amati Filobus! [SM=x346232]
Un saluto filoviario.

ALE [SM=x346219]
trolleybus58
00giovedì 3 agosto 2006 08:30
Sulla filovia per Casalecchio...
Belle foto, non c'è proprio che dire (Roberto non si smentisce mai [SM=x346250] ), solo volevo dei chiarimenti riguardo al post del 02 c.m. quando afferma che la riapertura del servizio non avverrà nei prossimi 4/5 anni... [SM=x346235] Non è che andrà a finire come la filovia della linea n. 4 di Ancona, non ancora attivata dopo oltre un decennio dalla sua realizzazione? A questa mancano ancora la sottostazione elettrica del capolinea di Tavernelle e soprattutto non è ancora connessa all'unica linea funzionante (dell'anello di Piazza Ugo Bassi ancora non vi è traccia [SM=x346246] ), che sia anche il caso di Casalecchio? Anche gli stessi collaudi da parte dell'Ustif non penso richiedano cosi tanto tempo...qui ad Ancona sabato 5 alle ore 11,30 si inaugurerà ufficialmente la Galleria San Martino che rivoluzionerà un pò la circolazione cittadina, solo che il rivestimento dell'imbocco del tunnel lato Porta Pia è stato realizzato in lastre di acciaio corten [SM=x346244](l'uscita verso in Centro, sottostante le antiche case del quartiere Capodimonte è invece uno squallido muro in c.a [SM=x346223] ) , sapevo dell'impiego dello stesso per i nuovi ponti della costruenda tranvia fiorentina, ma non so se vi sono altri esempi in Italia dell'uso del poco esteticamente gradevole materiale per le testate di gallerie! Invece di optare, magari non nell'immediato, per un rivestimento di cotto faccia a vista, visto le preesistenze storiche negli immediati paraggi (Porta Pia e La Mole Vanvitelliana), chissà la Sovrintendenza che ne pensa, sempre pronta a sbraitare per "pagliuzze" come le linee filo-tranviarie come l'Aquila e Padova, e tollerante invece per "travi" come maxiposter, antenne per telefonia ed incongrui "arredi" urbani? Qui da noi ancora non ha aperto bocca... [SM=x346246]
Roberto Amori
00giovedì 3 agosto 2006 11:38
Per Stefano e Trolleybus
Mi fa piacere, Stefano, che tu ti sia recato in gita sul nostro Appennino, conosco bene Gaggio Montano dove fra l'altro abitano due mie colleghe. La cucina lassù è particolarmente appettitosa: odori e sapori forti per affrontare inverni che un tempo era rigidissimi e nevosi, tanto da isolare spesso per mesi quelle belle località.
Anche io ho un grande amore per sagre e feste paesane, con mia moglie e i ragazzi spesso la domenica ci rechiamo in giro per la montagna o i dintorni in cerca di allegria, cibi e vini buoni e... cartoline antiche che in quelle occasioni nei banchetti non mancano mai.


La sagra dei Tartufi di Savigno, sull'Appennino verso il modenese... notare il diametro della coppa in primo piano!!!



Il filobus extraurbano 42 per Casalecchio, che un giorno dovrebbe assumere il numero 15, è al momento uno dei 3 infiniti cantieri bolognesi.
Come già sapete al momento sono in servizio attivo le linee 13, 32 e 33 mentre la lunga nuova linea 14 ( già completata ) sarà a purtroppo non breve tempo inaugurata al termine dei complessi rifacimenti dei ponti ferroviari e autostradali sulla Massarenti. Fra l'altro il capolinea di Massarenti è del tutto inutile e notevolmente arretrato rispetto all'attuale autobus 14 così che riapriranno, prima o poi, i cantieri per prolungarlo fino al capolinea dell'autolinea. Al termine di tutto ciò si prospetta una inaugurazione a circa 10 anni di distanza dall'inizio dei lavori...
La linea 13 è stata prolungata di alcuni Km oltre Ponte Savena ma il bifilare non è ancora stato congiunto al vecchio a causa del fallimento della ditta che sul prolungamento doveva allestire la nuova sottostazione. I tecnici ATC mi hanno confidato che probabilmente il nuovo capolinea all'estremità del prolungamento verrà smantellato ( senza che vi sia mai passato un solo filobus ) e ulteriormente prolungato fino al Comune di Rastignano. La linea 13 dovrebbe così divenire la seconda linea extraurbana bolognese. Anche qui si parla di oltre 5 anni di cantieri.
La filovia di Casalecchio al momento è stata tutta riammodernata e separata dal nuovo 14, in prossimità dello Stadio, da due nuovi scambi radiocomandati ad alta velocità K&M. La questione è che un tempo il filobus arrivava in centro e poi tornava indietro mentre oggi l'autobus prosegue oltre la città fino al quartiere Pilastro... forse verrà filoviarizzata pure quella direttrice ma tenendo conto che per il 14 ( che non è ancora partito ) sono occorsi finora 7 anni...
Come vedete i lavori sono tanti è già in buona parte realizzati, a Bologna ci sono bifilari ovunque, ma i tempi di realizzazione sono biblici a livelli cui un tempo non eravamo abituati. Per pietà non parlerò dell'altro progetto dei filobus Civis per S.Lazzaro perchè di queste 49 vetture articolate non si sa più nulla: sarebbe il quarto cantiere e l'estensione dei bifilari in città passerebbe di molto i 100 Km...


Una foto del 1980: un filobus giunto da Casalecchio è arrivato in centro a Bologna. Siamo in via S.Isaia e al suolo esistono ancora le rotaie delle ex tramvie 11 Stadio, 17 Funivia e 18 Casalecchio soppresse nel 1958, in primo piano un flesso fra i due binari.
Il filobus è il 1436, un Fiat 2411 Cansa del 1966, questo filobus ha avuto una carriera lunghissima e interessante: comprato nuovo per le filovie di Verona venne acquistato a Bergamo, passato in terza mano a Bologna fu venduto in seguito a S.Remo dove venne rinumerato 1418. La cosa più bella è che esiste ancora e si trova sotto i bifilari della sua quinta città: a La Spezia presso il Museo Nazionale dei Trasporti:


trolleybus58
00giovedì 3 agosto 2006 16:03
A proposito di "infiniti cantieri"...
..., ricordo che il tunnel che si inaugurerà dopodomani, venne iniziato nel lontano 1936 [SM=x346233] ed è l'ultima opera compresa successivamente nel "Piano di Ricostruzione" di qualche decennio fa, che fu l'ennesima occasione di tangenti ed intrallazzi vari di cui fu protagonista un tale Edoardo Longarini, nome già ricorrente nella cronaca giudiziaria locale. All'inizio dei lavori, vennero scavati due tratti alle due imboccature di poche decine di metri ognuno, poi ragioni tecniche (il rischio di stabilità per le case soprastanti rapportato alle tecnologie dell'epoca) e geopolitiche (l'entrata in guerra dell'Italia nel '40) fermarono i lavori, destinandolo dapprima a rifugio antiaereo e a guerra finita ad autorimessa pubblica ed officina meccanica. I lavori vennero di nuovo iniziati nel marzo 2002 per opera della Ditta Locatelli di Bergamo fino al presente anno 2006. Sperando che la nuova circolazione in centro segni una nuova politica del trasporto pubblico e il definitivo ripristino del servizio filoviario, tra l'altro la Conerobus sta chiedendo al Comune di riservare "in toto" le due corsie della parte alta di Corso Stamira ai soli mezzi pubblici... [SM=x346225]
Roberto Amori
00giovedì 21 settembre 2006 02:00
Prolungamento linea 13
Vi propongo quest'oggi alcune immagini a riguardo del prolungamento della linea 13 a Ponte Savena.
Pur essendo lontana da Casalecchio questa zona ne è abbastanza simile, anche qui le foto non differiscono molto, nell'ambientazione, a quelle già inserite di Casalecchio: colline, strade tranquille, abitazioni non invasive.




Questo è un tratto della mitica Futa: l'arteria che un tempo preautostradale collegava l'Emilia con la Toscana ma soprattutto parte del nord e del sud Italia.





L'anello di ritorno a Bologna realizzato con le recenti nuove tesature









Il problema: la sottostazione. A lavori già iniziati la ditta che doveva realizzare la nuova sottostazione fallisce e il cantiere si blocca per due anni.







Un'altra immagine dell'anello di ritorno a Bologna con le nuove e poco visibili tesature: come già scritto tempo fa questa tratta, pur non avendo mai visto transitare un solo filobus, potrebbe essere nuovamente tutta in discussione per un ipotesi di ulteriore allungamento verso il vicino comune di Rastignano. La linea 13, se questo venisse realmente attuato, diventerebbe così a tutti gli effetti una linea extraurbana.


Augusto1
00giovedì 21 settembre 2006 09:38
Anelli e tesature
Quel tipo di tesatura è, in genere, adottato in prossimità di scambi ed incroci, con il filo al di sotto del quale viene agganciato un finto filo (il filo di contatto rimane con funzioni di corda di sostegno), che altro non è che una lamina metallica di rame presagomata, allo scopo di mantenere meglio la curvatura o la sagomatura voluta. L'unica controindicazione è che consuma un pò di più la "testa di trolley". Una volta terminata la curva il filo di contatto termina la sua temporanea funzione di sostegno e torna direttamente sullo strisciante. Belle e tranquillizzanti ambientazioni, comunque.
Daniele2595
00giovedì 21 settembre 2006 12:19
Abiti in un bel posticino, Roberto! Peccato per i tempi biblici nella realizzazione -e soprattutto attivazione- delle filovie bolognesi.
Mi chiedo se la futura metrotranvia, nel caso venisse effettivamente realizzata, metterà in discussione le filovie; che se e é fatto poi del progetto di innalzamento tensione a 750 V ?
[SM=x346219]
Daniele
Roberto Amori
00martedì 21 novembre 2006 08:49
Filmini e foto...
Per chi ne fosse interessato ho inserito un breve filmino coi filobus e autobus di Bologna:









Un vecchio filobus articolato Macchi in servizio a Bologna tra il 1964 e il 1981 qui ripreso sulla linea oggi non più esistente 43 Stadio - Villaggio CEP.
Questo gruppo di filobus bolognesi ( 1319\1335 ) erano i miei preferiti: bellissimi 18 m. modello unico in Italia, esistevano in poche altre città come Ferrara l'omologo mezzo ma in versione autobus.
Il filobus, proveniente dallo Stadio, è già entrato in centro e dalla via S.Isaia si sta immettendo in Piazza Malpighi... siamo a due passi da quello che era il mio mondo: a sinistra c'è casa di nonna, sempre dritto casa dei miei, a destra casa mia...
Il bifilare sullo sfondo esiste ancora ed è percorso dal 13, quello che sta impegnando il filobus è anch'esso presente per la futura linea 14 ma arrivato a quello scambio, che non esiste più, scavalca il bifilare del 13 per mezzo di un nuovo incrocio recentemente montato. Pure l'incrocio in primo piano non c'è più ma è presente un altro nuovo bifilare, sulla sinistra, che permette la circolazione anche in senso inverso rispetto a quella del vecchio Macchi.
Al suolo binari e scambi dell'era tramviaria: erano quelli delle linee 11 Stadio, 17 Funivia e 18 Casalecchio radiate nel 1958. Nello stesso anno vennero sostituite dalle filovie 43 Stadio e 42 Casalecchio soppresse la prima nel 1979, la seconda nel 1981.
Rouler16v
00giovedì 15 febbraio 2007 15:15
Futuro filoviario... forse.

Scritto da: rouler 28/02/2006 13.41

Frugando sul sito del comune, ho trovato la relazione programmatica dell'assessorato all'urbanistica, dove si prevede la prosecuzione della elettrificazione fino a via dell'industria dove verrà trasferito il capolinea del 14. In questo modo, però, si verrebbe a tagliare una parte consistente del percorso e, soprattutto, il quartiere pilastro che rimarrebbe così servito solo dalla linea 20.



Ciao a tutti,
torno sul forum dopo quasi un anno di assenza, quotando un mio vecchissimo messaggio per (tristemente) notare come le cose, nella nostra amata Bologna, procedano a ritmi veramente "impressionanti".
Da poco è stato approvato il PGTU, Piano Generale del Traffico Urbano, che contiene interessanti informazioni sul futuro (?) del trasporto pubblico bolognese, comodamente accessibile dal sito di Iperbole, nel settore Mobilità Urbana.
Iniziamo dalla linea 14: dalla mappa riferita al trasporto pubblico il capolinea che verrà elettrificato non sarà più quello "C Pilastro", bensì quello "A" del deposito due madonne, a differenza del progetto precedente al quale mi riferisco nel testo quotato: il percorso è effettivamente più corto, e si elimina l'incrocio con la linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore in corso di elettrificazione... sarei comunque stato curioso di vedere una intersezione filobus-treno!!
La linea, l'estate scorsa, era completata, poi, fra lavori alla tangenziale e ai punti ferroviari di via Massarenti, è stata in parte smantellata e alla data odierna si trova ancora in queste condizioni. [SM=x346222]

In compenso, a breve, dovrebbero partire i lavori per la filovia del Civis in quel di San Lazzaro (ma, forse, questa è una notizia già sentita...). Consiglio, a tutti gli amanti della politica nostrana, di recuperare dal sito della provincia il PDF realtivo alla linea del Civis presentato dalla giunta Guazzaloca. Credo sia un esempio di "orrore" amministrativo, con affermazioni del tipo: "abbatere 200 alberi sui viali è ininfluente, tanto sono inutili (e costano di manutenzione)" oppure "un tram in via rizzoli sarebbe dannoso, dal punto di vista estetico, all'immagine della città". In compenso i suv in terza fila e 500 motorini uno sopra l'altro sono all'ordine del giorno...
Comunque il Civis arriverà, e con esso anche la sua bella striscia sull'asfalto (rosso) che segnerà la via. A proposito, l'unico esemplare arrivato a Bologna, dov'è finito??

Una cosa curiosa: il civis spezzerà le linee 27 e 19, la metrotranvia (vabbè, azzardo) spezzerà la 13, la futura 15 la 20?? In questo modo rimarrebbe solo il 14 ad attraversare tutta la città da est a ovest.
Sempre secondo il pgtu, in progetto ci sarebbe anche il completamento della filoviarizzazione della linea 27 anche verso i capolinea di Corticella. E poi? Si prolungherà il viaggio del civis?
Inoltre, mi pare, che tra linea 14, prolungamento del 13, futura linea 15 (nel pgtu non v'è traccia) si arriverà ad una carenza di mezzi, almeno col parco attuale. Oppure verrano dirottati i Civis, se le linee saranno effettivamente portate a 750v??

Troppe domande mi sono fatto in questi ultimi mesi, chissà se entro i prossimi anni vedrò qualche risposta... e qualche mezzo elettrico in movimento!!!
Cori x
00mercoledì 28 febbraio 2007 17:07
Ho trovato sul forum milanotrasporti del siòr coccodrillo questo link che dimostra come il proboscidato "tram" bononiense esposto fino a due anni fa a porta galliera prima e piazza del nettuno poi prefigurava praticamente i nuovi acquisti dell'atc. Il cristalis da 18,5 metri quindi una misura di 500 cm in piu rispetto a quelli omologabili in Italia come veicoli snodati. In quel forum poi si chiedevano quali problemi riscontrerebbe per l'omologazione: nessuno.L'atc li farà circolare appena i bifilari verranno testati sulla nuova linea 14 che roberto ha postato e che da anni ritrova punti di domanda nel personale atc. Tra l'altro secondo me tutto è di una natura prettamente economica avendo investito un ingente somma per un ingente fornitura di autobus e con un altro problema per la futura metropolitana che oggi si presenta sotto forma di regionaletto osceno inquinante e di costosa manutenzione.E' anche realistica l'idea di creare una metropolitana di superficie sul modello tedesco o italianizzandolo sul modello di sassari utilizzando vetture tramviarie tipo sirio e bypassando la città in galleria così da avere di fatto un sistema metrobus

Tornando al filobus credo che sia piu realistico l'introduzione di nuovi filobus cristalis da 12 e 18.5 metri in sostituzione di tutti i filobus esistenti in città i quali,quest'ultimi,troveranno sistemazione altrove magari in romania o bulgaria paesi neo europei che hanno estremo bisogno di materiale sicuramente piu recente per loro e sicuramente piu affidabile con una sicura gestione economica inferiore così come gia fanno diverse ATP francesi e svizzere. Tutto a mio avviso sta portando a questo

http://www.trolleymotion.com/common/files/uitp/Grand_Irisbus.pdf

Rouler sta cosa che i fili aerei disturbano la visuale e come vien definito l'ornato è una cazzata enorme gia tristemente attuato a padova in prato della valle. La sovraintendenza regionale che sia in veneto o in sicilia ha sempre fatto il comodo del potente di turno,così se gia son curioso di vedere il traslohr padovano se riuscirà a passare in prato da solo quando tutto l'asse nord-sud sarà completo e funzionante (ne dubito) così son curioso di vedere a Bologna quando il bifilare sarà tolto dal centro quanti bus dovranno stazionare in via rizzoli a causa del gas o diesel finito vista la lunghezza delle linee 27 e 19 e vista la tortuosità del percorso che induce pit-stop gravosi per i motori di media cilindrata.Siamo vissuti fino al 2007 con bifilari flari tramviari e rotaie che al passaggio facevano il terremoto.Siamo arrivati ad estetismi inutili presumendo che i mezzi pubblici siano la causa di crolli e rovine di monumenti unici.Ma Roma ha gli stessi monumenti di 2500 anni fa Bologna di mille anni fa padova idem e non è mai crollato nulla. Nel 2050 ricordatevi di lasciare a casa il carretto. Anche i cavalli che sono euro 0 dovranno essere rottamati in quanto non solo inquinanti ma anche lesivi dei nostri poveri occhi in quanto deturpano con lo sterco le nostre belle strade.


foto atc-bo


XJ6
00mercoledì 28 febbraio 2007 23:32
Conversioni

Il cristalis da 18,5 metri quindi una misura di 500 cm in piu rispetto a quelli omologabili in Italia come veicoli snodati.

0,5 metri sono 50 cm, non 500 [SM=x346225]
Cori x
00giovedì 1 marzo 2007 10:45
La matematica non è un'opinione

Scritto da: XJ6 28/02/2007 23.32
0,5 metri sono 50 cm, non 500

Ops, e non era nemmeno un errore di battitura, mi son reso conto ora che avevo allungato la misura di 4 metri e mezzo.

[Modificato da XJ6 01/03/2007 14.34]

Rouler16v
00domenica 18 marzo 2007 19:19
Re:

Scritto da: Cori x 28/02/2007 17.07
E' anche realistica l'idea di creare una metropolitana di superficie sul modello tedesco o italianizzandolo sul modello di sassari utilizzando vetture tramviarie tipo sirio e bypassando la città in galleria così da avere di fatto un sistema metrobus



Infatti è, più o meno, il progetto di metrotranvia della giunta Cofferati, tanto osteggiato dall'attuale opposizione e dalla associazione "il metrò che vorrei" (che, alla fine, sono la stessa cosa).


Scritto da: Cori x 28/02/2007 17.07
Tornando al filobus credo che sia piu realistico l'introduzione di nuovi filobus cristalis da 12 e 18.5 metri in sostituzione di tutti i filobus esistenti in città...



Mah, credo che 49 cristalis/civis non siano sufficienti a coprire 6 linee filoviarie (13,14, ramo est 19 e 27, circolari 32 e 33), in futuro forse 7.
E poi sono stati acquistati solo 18 metri, tutti con guida ottica, e nessun 12 metri.
Sicuramente un utilizzo di mezzi di uno stesso produttore renderebbe più agevole la manutenzione, senza tralasciare il problema della doppia alimentazione dei bifilari (600v per le circolari, 750 per le altre linee future).
Credo che ancora per un pò vedremo i Bussotto aritcolati e i Breda 12m che sulla circolare sono ottimi, nonostante l'età. Noto invece, almeno ultimamente (da 4/5 mesi uso regolarmenmte la linea 13), una moria non indifferente di Bussotto durante la marcia. Black-out elettrici che obbligano a ricorrere al motore termico mi sono capitati praticamente tutti i giorni, su entrambe le serie dei filosnodati atc. Non sono esperto, e non so individuarne le cause, ma mi preoccupa un pò questa cosa perchè, troppo spesso, un disservizio potrebbe portare qualcuno (il Carlino??) a chiedere il ritorno ai bus a gasolio "più affidabili".

p.s. Mi scuso se uso un nick un pò diverso dal precedente, ma non riesco a recuperare quello vecchio...
Gliz
00domenica 18 marzo 2007 19:42
Cristalis, Civis, filobus in genere


Mah, credo che 49 cristalis/civis non siano sufficienti a coprire 6 linee filoviarie E poi sono stati acquistati solo 18 metri, tutti con guida ottica,



Quindi, Civis. la differenza fra i due modelli è la guida ottica, assente sul Cristalis.



i Breda 12m che sulla circolare sono ottimi, nonostante l'età.



(semipolemica semiseria) Conferma di un mio vecchio sospetto: se anche un appassionato e frequentatore di forum definisce "vecchi" [SM=x346230] i Breda, allora... i filobus invecchiano nello stesso tempo degli autobus (specie quando ci sono transizioni generazionali con ribassamenti di piani, passaggio dai telai alle scocche portanti ecc.)! Cosa che dico da anni, venendo regolarmente zittito da chi mi raconta che nella sua città i 2401, 2411 o Alfa Mille sono durati secoli.
[SM=x346219]
Gliz

[Modificato da Gliz 18/03/2007 19.42]

Rouler16v
00domenica 18 marzo 2007 20:15
Re: Cristalis, Civis, filobus in genere

Scritto da: Gliz 18/03/2007 19.42
(semipolemica semiseria) Conferma di un mio vecchio sospetto: se anche un appassionato e frequentatore di forum definisce "vecchi" [SM=x346230] i Breda, allora... i filobus invecchiano nello stesso tempo degli autobus (specie quando ci sono transizioni generazionali con ribassamenti di piani, passaggio dai telai alle scocche portanti ecc.)! Cosa che dico da anni, venendo regolarmente zittito da chi mi raconta che nella sua città i 2401, 2411 o Alfa Mille sono durati secoli.

Non volevo offendere i Breda [SM=x346223] ma sono, per quanto un pò ignorante in materia, d'accordo con te: questi filobus solo del 1991 (lo estrapolo dai post di Roberto), quindi hanno solo 16 anni, ma sembrano del secolo passato rispetto ai Bussotto proprio a causa del pianale ribassato nei secondi.
Leggevo su un post precedente, della effettiva maggiore longevità di un filobus rispetto ad un autobus, ma questo non toglie che un progetto vecchio rimane vecchio anche se il bus è appena uscito di fabbrica.

Ma il mio post era nato da una mia preoccupazione, e cioè che i Bussotto sono spesso fermi, mentre i breda viaggiono più o meno tranquilli sulla loro circolare. La linea 13 è sicuramente più impegnativa, ma alcuni Autodromo, specialmente quelli della prima fornitura, sono in condizioni pietose (e l'utenza spesso contribuisce alla cosa): vetri rotti o bloccati, porte con fessure di 5 centimetri, plastiche contorte e vibranti, e affidabilità attualmente un pò critica.
Se Bologna vuole veramente 7 linee filoviarie, i 49 Civis serviranno a poco. Fra l'altro niente si muove per quanto riguarda la "pista" dei Civis nel suo bell'asfalto rosso, i cui lavori dovrebbero iniziare a breve a San Lazzaro. Vedremo...

[Modificato da XJ6 19/03/2007 10.41]

Gliz
00domenica 18 marzo 2007 23:43
Longevità
Quella della maggiore longevità dei filobus io la sento da quando sono appassionato di trasporti, quindi all'inicirca dall'era prescolare.
Poi però ci medito bene e scopro che:
a) i filobus molto longevi sono stati soprattutto Fiat 2401, 2411 e, limitatamente alla realtà napoletana, Alfa Mille.
b) gli anni di longevità vanno da fine Cinquanta a metà Ottanta
e qui mi vengono i primi dubbi, perché:
c) negli stessi anni anche molti autobus della stessa generazione hanno passato tranquillamente i venti/venticinque anni di servizio
d) prima del 1982 le aziende, anche le più blasonate, tendevano a far circoalre qualsiasi cosa fosse in grado di uscire dal deposito e farvi rientro dopo una giornata di servizio. Concetti come qualità del servizio, qualità percepita, concorrenza con il trasporto privato, confort di marcia, redditività del servizio, mercato erano di là da venire. Il Tpl faceva il suo onesto lavoro e, del resto, "combatteva" contro un parco di autovetture private la cui età media era di oltre 15 anni e lo stato di manutenzione era in molti casi precario.
Le realtà degli altri Paesi europei non mi sembrano così diverse: non mi risulta che, oggi come oggi, l'Europa occidentale pulluli di filobus a due/tre gradini interni.
Mi chiedo, quindi, se la longevità fosse reale o piuttosto portata da uno stato di necessità (determinato anche dal fatto che vi erano impianti ancora sfruttabili anche se non c'era più produzione di serie di filobus).
Poi scopro che
e) in tempi più recenti alcuni filobus (Fiat 2470 di Sanremo, Inbus F14 di Cagliari) sono invece andati in demolizione o in accantonamento addirittura prima dei corrispondenti modelli con motore termico.
E i dubbi qui crescono. O, meglio, si fanno certezze. Che dicono:
f) il motore elettrico del filobus è indubbiamente più longevo, ma il resto della vettura è pur sempre un autobus e come tale si comporta. E,
g) se non c'è una produzione di serie con certezza di reperimento dei ricambi difficilmente un qualsiasi veicolo, sia anche un tram, riesce nelle condizioni attuali di impiego a essere longevo.
Quindi, ben venga il filobus. Ma a condizioni che sia un veicolo agli estremi di come lo possiamo concepire. Ovvero:
1) un veicolo estremamente semplice, con circuito di trazione di grande serie (come potrebbe essere il Citelis/Skoda se Irisbus lo distribuisse direttamente in tutt'Europa facendosi carico del magazzino ricambi e possibilmente proponendolo con un solo circuito di trazione (non come i 2411 che non ce n'erano quasi du euguali in due città diverse...). Oppure,
2) una macchina estremamente innovativa, da sfruttare anche per la sua immagine e in cui l'azienda esercente crede fermamente, tanto da investirci molto, anche sul lungo termine (se poi dal lungo termine viene fuori che era meglio costruire una tranvia, beh... vorrà dire che prima di aprire la seconda linea faranno un pensirino a mettere giù un paio di rotaie. Chissà, magari a Palazzo Marino mi sentono e stendono giù un bel doppio binario sulla 90/91). Questo ruolo può essere ottimamente giocato, sempre in casa Irisbus, dal Cristalis (sorry ma il gadget della guida automatica, pur avendolo provato in pista alla Heuliez e avendo visto che funziona bene, è a mio avviso squilibrato nel rapporto costi/benefici).
[SM=x346219] Gliz
Roberto Amori
00lunedì 19 marzo 2007 08:35
Chiacchierando con Rouler e Gliz
Ho letto con attenzione le vostre interessanti considerazioni sui filobus bolognesi e italiani in genere.
A Bologna tutti sanno che dei due assi sono buoni solo i Menarini mentre i Breda han dato sempre mille grattacapi: nonostante molte variazioni, ore in officina e rientri in fabbrica i primi restano sempre più affidabili. E così avere avuto 10 macchine efficienti su 20 ( poi 19 ) è stato quello che, in parte, ha penalizzato l'inizio della terza era filoviaria bolognese.
Purtroppo la stessa cosa si è ripetuta con la flotta degli articolati: i primi 20 Man, ossia i Bologna1 arancioni, non sono per affidabilità al livello dei secondi 15 Man, ossia i Bologna2 rossi.
Queste cose non dovrebbero accadere quando sono coinvolti mezzi costati alla collettività milioni di Euro... però è così.
Ma questo non è un fatto solo filoviario, a Bologna nel 1996 il rientro in azienda, dopo decenni, di autobus articolati fu segnato dalla pessima qualità dei 16 Iveco assolutamente non al pari degli altri 12 BMB e di tutti quelli successivi. Ai primi vennero fatte diverse modifiche per portarli ad uno standard più accettabile: non riuscivano a pieno carico a passare sul ponte Matteotti oppure non potevano uscire dal deposito se minacciava pioggia...
I filobus sono a tutti gli effetti degli autobus con diverse motorizzazioni: e Bologna difatti ha avuto per tantissimi anni stesse macchine sia in versione bus che filobus: i 401 e i 2401, i 411 e i 2411 ma parliamo di mezzi eccezionali ideati e costruiti in anni eccezionali... componenti, guarnizioni e materiali di primissima qualità che hanno permesso a queste macchine sia in versione bus che filobus di raggiungere i 25 anni di servizio. Chi mai potrebbe pensare oggi che i nuovi ed imponenti tram di Milano possano raggiungere gli 80 anni di servizio delle gloriose 28 ?
Il fatto dei filobus che spesso per Bologna girano ad aste abbassate è di per sè un fatto abbastanza grave quanto antipatico: mi è stato confermato dagli stessi filovieri più seri e professionali che, a fronte di qualche logico e nella media guasto meccanico, ci sono un largo gruppo di altri filovieri a cui non importa assolutamente nulla di quanto stiano facendo. Ossia, se le aste vengono giù per una strollata oppure vengono abbassate per superare un ostacolo occasionale alcuni autisti non hanno la minima voglia di rialzarle né a mano né sotto i primi tegolini utili e così a pieno carico col diesel, non strutturato per queste lunghe e faticose marce, percorrono magari in questa maniera decine di Km da Borgo Panigale a San Ruffillo... Purtroppo è così, ci sono anche di questi casi, per fortuna ne ho visti altri, molto più coinvolti nell'identificarsi col proprio mestiere, scendere per riallineare a mano, come una volta, le aste ai fili oppure ricordarsi dove fossero situati i tegolini più vicini per rialzare le aste meccanicamente.
Questo fatto si ripete, ahimè, anche frequentemente con la flotta degli ibridi\elettrici: sempre gli autisti mi hanno raccontato che in tutta l'azienda sono pochi i loro colleghi che girano col mezzo in diesel fuori città ed azionano poi il passaggio in elettrico arrivati in centro... questi mezzi, fra l'altro costosissimi, girano quasi sempre in diesel e buonasera a meno che non ci siano al volante quegli autisti a cui piace ciò che stanno facendo e per il quale sono comunque anche stipendiati. Fatto sta che mi hanno raccontato che ci sono loro colleghi che non hanno la minima idea se stiano guidando un diesel, un ibrido, un metano o un elettrico... girano la chiave e non sanno altro.




In effetti ultimamente capita più spesso di vedere qualche due assi sul 13 ( linea per la quale inizialmente erano stati progettati ) solitamente questi mezzi sono ormai quasi sempre impiegati sulle circolari 32 e 33. Ne ho fotografato uno qualche sera fa mentre mi trovavo in Piazza Minghetti, antico capolinea della mitica filovia 46 S.Ruffillo che sostituì l'ultima linea di tram nel 1963 e che venne soppressa ai filobus nel 1978.
Rouler16v
00lunedì 19 marzo 2007 10:02

Scritto da: Gliz 18/03/2007 23.43
Quindi, ben venga il filobus. Ma a condizioni che sia un veicolo agli estremi di come lo possiamo concepire. Ovvero:
1) un veicolo estremamente semplice, con circuito di trazione di grande serie (come potrebbe essere il Citelis/Skoda se Irisbus lo distribuisse direttamente in tutt'Europa facendosi carico del magazzino ricambi e possibilmente proponendolo con un solo circuito di trazione (non come i 2411 che non ce n'erano quasi du euguali in due città diverse...). Oppure,
2) una macchina estremamente innovativa, da sfruttare anche per la sua immagine e in cui l'azienda esercente crede fermamente, tanto da investirci molto, anche sul lungo termine (se poi dal lungo termine viene fuori che era meglio costruire una tranvia, beh... vorrà dire che prima di aprire la seconda linea faranno un pensirino a mettere giù un paio di rotaie. Chissà, magari a Palazzo Marino mi sentono e stendono giù un bel doppio binario sulla 90/91). Questo ruolo può essere ottimamente giocato, sempre in casa Irisbus, dal Cristalis (sorry ma il gadget della guida automatica, pur avendolo provato in pista alla Heuliez e avendo visto che funziona bene, è a mio avviso squilibrato nel rapporto costi/benefici).

Pensa che, a Bologna, in un prossimo futuro ci troveremo con 10 Menarini 12m affidabili, 10 Breda 12m meno affidabili, 20 Man 18m poco affidabili, 15 Man più affidabili e 49 Civis di affidabilità ancora da verificare. In più ci sarà una diversa alimentazione nelle linee, il chè relegherà i 12m 600v alle sole circolari: un aiuto alle linee a 750v, in caso di carenza di materiale, potrà avvenire solo con bus tradizionali.

Venerdì sera l'ultimo problema sul 13: un Man prima serie, appena partito da una fermata, si è spento (fra l'altro in mezzo all'incrocio Dante-Santo Stefano) e, nonostante i tentativi dell'autista nessuna possibilità di ripartenza. Le aste erano al loro posto, quindi il problema era altrove; comunque sono state abbassate meccanicamente e si è ripartiti con il motore diesel.
Dopo poche centinaia di metri ci sono i tegolini sul bifilare, ma chiaramente si è preferito continuare con il motore termico.

Ho notato che, nel momento del blackout, un secondo filobus si era accodato (sempre un Man prima serie), e ho pensato ad un eccessivo assorbimento di corrente in quanto entrambi i bus erano in piena accelerazione. Ho pensato male??

Ma il motore diesel è collegato direttamente alla trasmissione? Perchè, a pieno carico, lo sento veramente affaticato. Oppure è collegato ad un generatore elettrico?

Scritto da: Roberto Amori 19/03/2007 8.35
Questo fatto si ripete, ahimè, anche frequentemente con la flotta degli ibridi\elettrici: sempre gli autisti mi hanno raccontato che in tutta l'azienda sono pochi i loro colleghi che girano col mezzo in diesel fuori città ed azionano poi il passaggio in elettrico arrivati in centro... questi mezzi, fra l'altro costosissimi, girano quasi sempre in diesel e buonasera a meno che non ci siano al volante quegli autisti a cui piace ciò che stanno facendo e per il quale sono comunque anche stipendiati. Fatto sta che mi hanno raccontato che ci sono loro colleghi che non hanno la minima idea se stiano guidando un diesel, un ibrido, un metano o un elettrico... girano la chiave e non sanno altro.

Un paio di anni fa, prima dell'arrivo dei Citaro, i Menarini AlterEco erano spesso sulla linea 14 (a proposito, dove sono finiti??). Li chiamavo, affettuosamente, i "mezzi per il controllo demografico della terza età". A causa dello scatto bruciante alla partenza dalle fermate, mettevano in crisi le persone in piedi, soprattutto i più anziani che ho visto finir per terra un paio di volte. Raramente trovavo autisti che riuscivano (o volevano) modulare la partenza, e altrettanto raramente trovavo quelli che non utilizzavano il motore diesel nel centro storico. Forse perchè, appunto, non sapevano cosa stavano guidanto...

[Modificato da XJ6 19/03/2007 10.43]

trolleybus58
00lunedì 19 marzo 2007 11:11
Appunto sulla longevità dei filobus
Manca ai "nominati" il mitico Fiat 668 prodotto nelle carrozzerie Cansa e Stanga e diffuso in parecchie Aziende italiane (e non solo, li utilizzò pure Belgrado) [SM=x346232] : qui ad Ancona era nella seconda versione e durò dal 1949 al 1982, era usato sulle linee con maggiore acclività (la n. 2, in particolare) ed era un vero "mulo" come potenza di trazione... [SM=x346220] non come quei "polmoni" degli odierni bus diesel e metano [SM=x346221] !
Roberto Amori
00sabato 14 aprile 2007 20:15
Viberti
Ho postato nella discussione con Torino e la Turchia una foto di un filobus articolato Viberti che, per completezza, colloco anche qui.




Bologna ha avuto dal 1958, ancora in era tramviaria, una bella flotta di 18 filobus di questo genere. Gli ultimi due, perfino riverniciati nell'usuale colore di allora rosso\giallo, hanno circolato fino al 1980. A me piacevano tantissimo...
La foto riprende il capolinea della ex linea 43 nel tratto in cui i filobus sono già girati verso Bologna: questo punto è tuttora presente e del tutto rinnovato come parte della nuova linea 14.
Roberto Amori
00sabato 21 aprile 2007 19:37
Radiazioni
Come già accennato anche da GTman2 nelle pagine della discussione sugli Autobus di Bologna, inserisco qui la notizia e le foto dei filobus che, abbastanza a sorpresa, sono stati radiati dal parco ATC.
Sono macchine già anzianotte ma al di sotto dello standard bolognese: nemmeno 17 anni. In particolare mi colpisce l'accantonamento della 001 che è un Menarini ossia il gruppo migliore, l'altro gruppo dei Breda rappresenta invece quello che ha manifestato sin dall'inizio i problemi peggiori.





Ecco una serie di immagini, prima e dopo, dei tre filobus in questione. La 001 nel 2000, in ottima forma, sta transitando in Via Rizzoli lungo la linea 13 in quella che allora era l'unica linea filoviaria bolognese mentre sulla destra si vede sopraggiungere un Fiat 421.










Il filobus Breda 015 nel 2002 ha avuto un attimo di notorietà quando le venne assegnato il compito, come si vede nella fotografia, di viaggiare fuori servizio, per ore ed ore, sulle linee circolari appena ripristinate dopo 23 anni di sospensione. Andavano percorse alcune migliaia di Kilometri per ottenere l'omologazione per l'apertura al pubblico. Qui la vediamo a Porta S.Isaia impegnare gli incroci con la linea 14.







Per ultima la 019 che appare appena giunta nel piazzale e non le è ancora stato asportato alcun particolare. In effetti non si vedono più tante Breda in giro lungo le filovie... una ( la 020 ) andò completamente distrutta in uno spettacolare incendio in centro città nel 1995, due sono qui, ne rimarrebbero ancora 7.

Edoardo Amadori
00domenica 22 aprile 2007 17:14
Ciao a tutti, purtroppo dei Bredabus ne rimangono sei, in quanto risulta alienata anche la 018.
L'alienazione così precoce dei filobus (001, 015, 018 e 019) è dovuta al fatto che non ci sono più pezzi di ricambio per quelli circolanti, e purtroppo bisogna ricorrere alla cannibalizzazione.
Mi chiedo quanto dureranno ancora...
grandunion
00martedì 8 maggio 2007 22:24
Re: Ripresa del servizio

Scritto da: Roberto Amori 23/10/2005 14.27

Sabato 4 Ottobre finalmente i filobus, dopo 4 mesi, hanno ripreso servizio anche se su una unica linea: la 13 che così ha impegnato i nuovi incroci della futura 14.




I filobus in Via Ugo Bassi con la nuova rete aerea a tre bifilari...mah
Ai tecnici comunque gli è scappata la mano, se tre bifilari per via sembrano troppi sui Viali c'è un tratto con 5...



In che punto dei Viali ci sono cinque bifilari? In questi giorni sono a Bologna e vorrei immortalare questo punto.

Un poco OT: oggi ho trovato il resto di binario che mi dicevi vicino a San Petronio, grazie! Ho notato poi che in vari punti i masselli della pavimentazione stradale seguono tuttora le geometrie delle rotaie ormai rimosse....

Grazie ancora!
Edoardo Amadori
00martedì 8 maggio 2007 23:46
Re: Ripresa del servizio

Scritto da: grandunion 08/05/2007 22.24
In che punto dei Viali ci sono cinque bifilari? In questi giorni sono a Bologna e vorrei immortalare questo punto.

Fra porta Mazzini e porta San Vitale, 3 bifilari nella carreggiata esterna e due in quella interna.

[Modificato da XJ6 09/05/2007 18.17]

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